Critica Sociale - anno XXX - n. 7 - 1-15 aprile 1920

CRI'fICA -.SOCH\LE 105 ~ e risparmiare di più per conservare alla discendenza uno stato d'agiatezza, fortemente comprome 9 so da· un'imposta di successione· del 100 °/ 0 per la pa~·Lecli pa,trimonio che viene dal nonno e del 50 % per quella lasciata dal padre del de cuius. B.isogna che si éom" binino nello stesso individuo, perchè tale sforzo si produca, diverse qualità: /;attitudine a produrre; il possesso di eredi diretti; età e sesso ,apprnpriati per intraprendere una proficua attività proç.uttiva. Occorrono poi condizioni• favorevoli' a•l consegui– mcnlo del risul.tato iu;iplicito nel -sistema Rigna.no. Tizio, dopo aver pagato le imposte di succéssione, resla con 300 mila lire, che ·discendono dalla for– tuna dell'avo, _e 300' mila dà.i. rispar-rr\i del padre. Il figlio di Tizio dovrà dare al Fisco tutte le prime 300 mila lire-, e delle.seconde la metà; rimarrà.così con 150 mila Ji.re. Se Tàio vuole che suo figlio.con– servi una fortuna di 600 mila lire, dovrà accumulare circa mezzo milione di nuovi rispai'mi. Ora questi raddoppiamenti di patrimonio sono relaliivamenle facili Lf! economia di· guerra.; ma ne.i tempi ordi– narì non avven gono che solo in casi is•olal.i. D'altra. par.ti: , possono darsi risulta bi p•roprio op-. post.i a quelli che si attende il. Rirnano. Lo_ ha av– vertito Einaudi (Il problema della {inanza post– bellica - Milano, F.lli Tr.eves). Vi sono molti che, per inesperienza giovanile o per pòca avvedutezza negli affari, dànno fondo al patrimooio avito nella p1,ima parte della loro vila,. Quale prosp~tiva sarà per essi il sapere che la nuova fortuna, che inLen– desscro di formare, sarà,. fino .a concorrenza dello sprecalo ò perduto prima; assoggettata ad imposta del 100 °/ 0 o del 50 %, come se l'avessero ereditata dagli avi o dal padre? Tutt'altro che attraente ! In complesso, tranne che in qualche eccezione, tale tributo non stimolerà n~ il risparmio nè la pro– duzione, come del resto è risaputo i,n generale ]):Or ogni altra imposta. La vecc\1ia illusione, che le im– poslie fomenlano la produz10ne, è stata da Lempo combatlula e abbandonala dagli economisti, In.fine, se si t.i,en conto della distribuzione della ri-cchezza, è da avverlire che un tributo foroce com– promette l,e sorti de,i discend(>nti dal 97 % dei pro– prielad, che posseggono meno di 50 mila li,r,e. Si mietono i capitali della prccola borghesia, che sono spesso investili nell'educazione dei figli o in. pic– cole aziende p~r mett~re in valore i•l layoro. F.inchè non sia mutalo l'ordinamento economico presente, l'a.pplicazione della proposta Rigna,no distruggereb– be 'il Vlivaio di nuovi irppren~itori, di nuovi capi, di nuove élites; abbasserebbe il li,vello educativo e inlélletluale di una n umerosa c lasse socia·!~, con evidente danno per •la produzio.ne e per la civiltà. Solo quando l'educa-zione dalla competenza dei pri– vaLi sa-rà tra.sfef'.ita allo Stato e Je· intraprese diven– teranno iniziativa collettiva anzichè individuale ; so– lo· allor.a un profondo rivolg.imento nel di::it!,o su~- ' cessorio .non arre-cherà da'llni alla produz10ne. B1- sogoorebbe, per evitare questi inconvenienti, esone– rare dalla confi~ca completa e parziale· non solo i palr.imo.ni .inferiori 'alle 20 mila lire, come sugge– t·is ce il Rig,nano, ma anche.quelli. di magg-iore am– montare. Si arriverepbe allora ad applicare il p-rov- . vedimento decimalorio ai patrimoni delle e-lassi più ricche, che, no·(i avendo discendenti diretti, o la– sciando eredi -unici, . rion sono certo angustia,te dal fervore ,di ricostruire in ar1teoedenza ci.ò eh~ 'il Fisco .assorbirà alla loro morte. . .. Per l'egoismo e le tendenze. che b~n si _co.n_oscono in queste classi è a preveders.i che 1apphcaq,10ne d1 simili tr.ibuti, spogliat~i, a!vzichè ~pi~ge~~ al l~vor_o e alla ·magg10re pa~s1moma le_ o!ass1 p1u ~bb,1ent1, sat'ebbe un .incoraggiamento a limitare ulter10r1;1en"l:. la procreazione, a non contrarre· n,o~ze e a goders1 , la· vi,ta;'cogli averi avi,ti, prima che cadano sotto le zarvue deJ Fisco: . . Dal ·pu.nto di vista ecò norni.co, dunque, il regime successorio, che Lascia il Rignano .alla proprielà privala, non può •dare i risultati che l'eg11,0gio e collo autore si ri1~romeUe; · ·* Gli effètti finanzio.rì noo sarebbero più lusinghiei:i: 1° L'evasione a u n'imposta del 50 o del 100 % sarebbé enorme. L'interesse ad occultare la ric– chezza., che è già co,nsiderevole colle ta,riffe 8!ttuali, cresce-rebbe notevolmente.' Anche applicando la no– rriinativ.ità ai titolì, il carcer-e ai colpevoli di frodi lisco.J.i, e aHrè misure severe contro .J'evasione, i contribuenti (i conlri,buenli ·ilaliani, sopra.tutto, che occu,l,Lano cir,ca il 50 pe,r cento della ricchezia tra– smessa causa mortis e fo.rse 1'80 %- della rii-cchezza mobiliare) Lroverebhcro modi sapienti di esercitare un lucroso conlrabbat1clo ,fiscale. E, poichè 11011 Lutti sarebbe!ìo abili i.n quest'arte, ne•lla ste-ssa mi– ?ura, •e alcuni non vi si adatterebbero per ritegno morale, si avrebbe la piiù sc·andaJ.osa ~pe,requazione fiscale nell'applicazione dei nuovi Lribuli. 2° Alla peggio, un patrizio, prima di lasciarsi spogliar-e -dallo Stato di tutti •i beni, tra,smessi• a lui per i rami di uùa lunga d.isoenclenza, li vende,rebbe e li deporrebbe in una, Banca svizzera, oppure por– terebbe addirittura il suo domicilio all'estero. Anche gli indust.riali e -commernianti, eccetto che non posseggano .aziende' posLe in lucrosissime con- . diziol).i di monopolio .e sappiano trarre dalla loro allività in patria lucri vistosissimi (ciò che nei tempi no,rmaLi .non è troppo froquenle), avrebbero int,e– resse a Ji,quidare le loro inélustrie e i comme•t'ci, e •a trasferirsi dove i loro patrùnonl non corrano il pericolo. della confisca. · I 3° D'altra parte .cess erebbe l'immigrazion,~ di capitalisti e imprenditor,i stra.ni, eri nel nostro paese: alme,no quella corrente, p iù utile all'economia na– zionale, 'di imp,1'enc1i,Lori,· che scendono in Italia, non già peì' impianla:rvi una pompa .aspiranlè per tra: sferire aB'estero .i lucri 1 che fanno nel nostro pa,ese, ma che per ragiòne d'inLerèsse o di simpatia etnica o per -ragione climatica ·intendono• di fissare il loro domicilio -stabilmente fra noi. 4° Sarebbe perciò· condizio1rn .neoessaria pe,r· la applicazione cli questo ~istema, che esso si genera– lizzasse in tuUi i paesi. Allora vern-ebbero meno i uanni s'ovra esposti per l'esod.o dei ca.pitalisti 1 na– zionali e per l'arresto nell'if\1rriigrazione d'impren– ditori stranieri. Ma che ciò possa avveni,r,e non mi .sembra facile, nè per accordi simultanei e inter– naizionali· per •I'aJ)pli,cazione del· nuovo -regime, nè per imitazione. , · Basta allora che soltanto la Svi,zzera o l'Olanda, o anche la Oina, ·si rifiuti di seguire l'esempio de– gli a!Lri Stati precursori, pe,rchè i capi<talisti, appena che abbiano una certa 'fortuna tramandata loro dal padre o dal rÌonno, vadano i•n questi, ·pae,si. Costa meno sacrificio trasferire il proprio domicili-0 in Gina, pur,di aver la sicurena che il_ milion.e. tr,a– smesso dal nonno no n sarà portato via dal F1,sco, che viver,e à,n patria e rifa.re questa fortuna col pro– prjo lavoro e coi più slrelti rispa,rmi. Non v'è dub– bio che vi saranno sempre paesi interessati a pro– ·muovere_ ques~e emigrazioni e per~i? .a non se1n1i1:c il nuovo sistema, finchè il col:lelt1v1smo non, abbia inve·stito tutto il mondo. 5° In segu:ito a, que!?le emigrazioni, a,lle con– trazio,ni dei risparmi; a:l\a limitazione della procrea– ziGl'lrnper po•ter-e pjù ,spe1~sie-ratament~ _dilapiiiaN: i palrimoni, alla forte. evas10~e pr~ved1~1le. e -al .d1~– solvimento di molte Hiclustne naz10nah, s1 deve r1- " '• r

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