Critica Sociale - anno XXX - n. 7 - 1-15 aprile 1920

112 CRITICA SOCIALE lul'a cli or1g_rne .af·ri-cana. Ogni moderno popolo eu– ropeo è il prodoLto del,!.a fusione di innumerevoli razze venule d.a tulti i continenti. Sono freq uenti i craniì lrov,ati in Francia, specialment e nei tene.ni neolitici '-cleJ.l'Armoric.a, •che present.an,o ,l'aspetto ne– g.roicle. L'o.rigioo coloni.a,le di molti scri,Ltori frnncesi è n-ot.a: b,a,sti ricordme i due Dum.as e Josè-l\foria de 1-1 érédia. ' Con,c1l-udend-o, i Neri e i Gia,l,li che si fìd.aron,o all,a giu3tiz,i,a dei Bia,n,chi versa,ndo per essi, spesso volon– Lariam erute, il .loro sangue in guerr;a, meri(,a,vano ben olt.ro compe.n,so da quel.lo che .se.rbò IOP O la Co-nfe– renza della Pace; dove la mozione per l' ugu.a.g-li.a.nz, a, dell e -razze, qu,;:cntun,que .avesse ,av-uto Il vo,ti c-òn– t.ro 7, fu ritenuta respinta '(in qurunto non t\•veva ot– tenu to ,l'u,nrunimilà) perchè coaì voi-le Wihsoo, guida~ Io da preoccu.p-azioni poliiliohe. * Nelk1 Deulschc Rundschau di m,a,rzo He.rm-ann Hes- se, -che non è -::imicodel bolscevismo, s-!udia il <e tra- . mon-to dell'E1,1rnpa » •p·er opera del-I.o « spirito ao;ia-– tico », che ne va ,avve·len a,ndo I 'org.an i,smo e p .ara·liz– zando ,le f.orze.· L'Europa rito.rn, a alla M.ad.re; ,a',LJ'Asi.a da cui ricevelLe J,a.civiltà e ·I.a religi-one, J '.a- I f,abeto e i numeri, 'la fìlosofìa e ·l'arte. L'wn-ti,chissimo miste– rioso lde,a,Je a,siatico sta diventando europeo, sta im– pregn,oodo di sè ,J.o•spirito europeo: J.n ,che -consiste questo Ideale ? Essen-zi,a,lmenk, ne,11 'al'),ontiUJn.a-rsi d,a ogni eli•c-a e morale .stabilila per. ,avvicin.a-11si a urna sa,ggezza -che vorrebbe lult,o co-n– prendet>e, tuitlo mettere in va•J,o,re;·a u,n.:i specie di. ,santità nuova, peri,ool,os.a-; terribile, nelila quale ,i oscuro iliDJ disti11zione dei! bene e <ileimale e si ca– povolgono i vail•ori acceltiati• daJ.l,a millenaria -eollut:1 europ -ea. Il precursore 'flietzschiiano ,della mornle .(lsia– U.ca in Europa, Zarathustra, di.sse: io mi son pro– posto di- n01n avere ri-pugruam.z•a ,per .nessuna cosa!, e insegnò la ,concezione ia,rnoraJle dell'Universo. Pervaisa da t.a,Je,s,pirito, 1 'Europ.a ce.rea e trova ,al– cu,nchè di divino, di -necesoo.rio, di f.ala·le, iainche ne.I mrule, ,anche in ciò che è odioso. Tipo umano del- 1 'i-deale rusi ia:lico è J'« uomo russo» di D.ostoiewski, Ja creaJl'uro i.nq, u,iela, irresp0111sabile, debole di Cù· scienza, sog n atrice e triste. Se Dos,toiewski e ,1,lti·i ~crittori della ,sua ,scuoi.a lo h,an,no fatto cono~cel'e in lu bt.a ],a -sua paura.sia ,realtà ia,Jmo,n.do o,c,çi-dentale, es.so però esisteva dai molti se,co,li; e poicM ora' gli · Euro p_ei· lo hanno tolto, in gr,::unparte inc·ons.aipevo,J– niente, .a modell.o, coruvien.e determinarne le 'l'l-'.ililil c,arallerisli-che, per ,conoscere qua.Ji saremo .noi stessi, o i nostri figli, quan,do sa,rà compiuto il ,rit orno deJ- 1 'Europ.a al'la madre; I.a cri,si ~pi1•it11:d.~ che vivi.a.mo e soff-ri.amo. Jil tipo f· o.rm ato da,Lla s,toria si. tra,,foì-m.a in un informe ma, le.ri- ale che s.arà rif-oggiato da,J·J'avve-ni;re; la mentalità s,a Jd,a, comprelllSiWII,-scierulifìca, si per– de in un.a nebulosi,la isterica; , J.a'cerlezz.a ce,lt) ii campo al dubbio, la volon,tà àl fiat.alis. mo. L'uomo asiali-co non è un bevitore o un di>Jir,qu,·nr~. un· poe– t.a o un santo, ma \Sila al ma·rgine cli lntli co~toro, e raduna in sè gli eleime.n.tiche li compongono. È, nello .stesso •tempo, un perfetto egoist,a e l'eroe dt>I comp,leto s,a.crifìzio; capace di desiderii ~frenati e ùi assoluta -rinunzia. Non),o si può considerare daJ I- un– to di vis,ta europeo; pe,rchè dentro di lt,i st:anno o s.i toocano Sa!lan,a e Dio. Eali' .a,spira ·0: un ideale t.riaiscendente, la su:1. animR ne l1a sete-; mia i,J suo Dio, che tiene 111olto del diavolo, è l'anli-ch.issimo Demiurgo, quello che E-:r.a .aJ principio, che si trova di là d,a,l'le cose, che non conosce gior-rno nè notte, bene n.è ml3J1e.E' il Nulla, ed è Tutto. Non p.oscsiamoconosoerlo, ,perchè non ci è dato c01n,o,scerese non ciò· che è nelle cose o ci è rappresen,l.aito da quelle: poveri individui lr,g;it.i :::l.Je vicende del giorrno e della notte, del c.alrlo e dPì ·freddo, abbiamo bi•sogn,o per vivere di un Dio e di un demonio. Perciò ,J'uoimo russo - l'11ou10europ-:l<: rii ·dom.an.i e in pa,rLe già di oggi -- ten -le ,ari n5cir,i -ìa!l.a rea·l– tà, dai fenomeni, d~lla :!H>ral·:. Ama ogni cosa e non ia,rn.aniente, teme ,e· oper:i tull,J e nulla. f.: u na , creta primorcli13Jl,e,aJncora i.ntaLt.a, in cui ],ii N.ai! .ura si nccinge <a scolpire una µ,'rson~. Nella rnn fc,r ma BibliotecaGino Bianco . attuale n,on _può vivere, può soltanl..J lrapa~rnr-e rsplo– Je,ndo: da due o Lre anni in qua. ha espJoso dàlla Russia. neg;li ,a,J-trip.:iesi dcl:'t~uropa, e sl,a plasman– do questa, .a. sua imm,agir.e e ~imiglianz·i. Già il Kaiser Gt,!gHe·lmo II, che. aveva La qualità •dei suoi difelli,· ],a compren,,ion~ di -certi fonorllrni .a-cutizz,al.a cl.a•!.suo orgo.g·iio di 'domiMr.ore, ct,n un suo celebre· quadr-o allegorie) mnmonì i pflpoli euro– 'f.~ei ,a &ailva,rei locr·o cc più s.aicl"iben-i» ,da! .peri-colo mi– n,aicciai111te da Oriente, C,m•) dev•Jlo a 1111 ideate .::in– liquacto, e come gu,aird1ia,n_o di esso, i,1 Kaiser .po,s-se– deva il senso dei p,erico:li che si an,'l:1van0 a(:,cumu– •la,ndo con,tro queN 'i,dea;le. TuLLa,,iia non si deve -cre– dere che egli, spiri-Lo liml'.alo e. nnti!ìlos ):ìco, al,bi.a lontanamente sospell.a.Lo qu.:inlo di vero e di 'pr0- fondo era neI suo grido d'ia.11.a-l'me. li •Contagi0 orien– t;JJle guadagna l'EuJ·opa; lo. quale, .st,a,n,ca; esausta, si volge a queLI'Asia, sognante, dondè venne semp,re I.a.mistica pa-rola de>lla cons·olaz1011ce della sper.anza. Il C omu nismo è unia re-Jigioae; e lutl:e le religioni han.no per prul.ri, a, ,-!'Asi.a.,-così il Giudai•smo come il cull o del fuoco· o del .sole, così l' hia.r:1 come il Cri– sti,anesimo. Pel'ciò il Comunismo do-v•)v;irii·ima e me– glio che altrove ia.tLecchire in quella. Russ<i.a•,che fu ed è· a.ssai più Asia che Eurooa. Si f'bbietterà ,che esso ebbe per suo f.ond.atore !e0rotln un europeo, Cwrlo M,a,rx .. È faci-Ie ris,pondere che ~l;1rx fu cli raz– za ebr, a,ic,a , cioè asi.ali-eia;che egli fu (,ce1<fio .senza. vo– lerlo, f.or, .se s•enw sa,perlo) l'ultimo di qu:ei pro.feti él 'Israiele i quali predicarono la, ,com-unione dei beni, l'odio del,!'autocr·ità e la fro•tel'lanza di ,tutti gli uo– mini. Pr-ofeti dernolitoi-i e sovverlilo,ri, -terro-re, dei Prin,cipi e dei ri-ochi, perpeLu1amernLeanelanti a u,n ,regime di giuslizi,a. e di ,libertà. La ve,e,chia Europa è fìnila,, - pe•rchil l'Europeo è frnito. Quella. di domani sarà miglior!l o peggiore ·dell ',antica,· mai certamente avrà perduti i ,suoi trai Li cara,tLeristici che La facevano unic,a, fra le ia,11.,ri parli del rnon,qo: nel so,ci,a ilism o live·LJ,atore gLi u·omini di lutti i co ntinenili ,assu, m.er, a.nno U'n .a:spelto unif.orme, · avi,a: n.no, come -le stessi Je ggi e g;li .stessi -cositumi, così ·anche J,a s.Lesro fo,rqia meritaile, -0aratleri ,simili e un i-deale -comune. SomiglieraJllno assai più, g,li Europei di doin1ami, .agili er o.[ di Dos toiew.ski che ,a quelli di Corn,e,i'1Jeo di Sh.akespea.re. ' L'Europeo ,s,a,J,do ·di .ner vi, ooJ . colato•re e vol.onita- . rio, -dai di-segni e,sa!Jli e -preci.si, org.og'Jio.s,o e otli- 1mista, si va mutando i-n,-un A,si,aLico,nevr.a.si.Le,nico ed esailtato, dalle i-dee vaghe e os-cHLan.ti,.inUrn=enle pessimi,s,ta ba•loro addil"iltur,a nichilista. L'Asia, -la piovra .ooi'oss13Jle, sLa ,assorbendo l'Europa; e, .attr.a-, v-erso l'Europa, il Mondo. Quando Roma ebbe .as,sog– getlata .J.a Terra, Uis,cirono di Palestina alcuni uomin,i poveri, lia~,eri, ignoranti di !Juito, fuocchè deU,a lo,ro fede, e c01nquis,ta!l1onoRoma e la Terra. LI s:uccessore di P,ietro -si i,nsediò sul tronq dei Ce,s:a,r,i,e di là govénnò i,! gJ.obo. Ai giorni nootri l 'Europ'.11.,avev:n ridotto il ·resto dell'Orbe •sotto l,a su,a. sovf,amtà poli– tica, inteLlettu,ade e .c,u,l,i urale; ma g jà sono usciti d~ que·l lembo d'Asia che si chi.a.ma Rus,sia gli' uomi'n11 e - ,sop,r,a-tublo- il Verbo, ch,e le faranno oodere da•! capo e dalle mani lo scettro e ,la corOIIlla. ANGELO TREVES. FILIPPO TURATI Alla Camera che muore • • f e al Paese che sorgeI l'ultimo discorso delGruppo Socialista allCamera deiDeputati nella XXIV Legislatura '\To~nata del '2!3( settembre 1919. - Dal resoconto stenografico). Centesimi 30 Inviare vaglia alla Società Editrice Avanti! - Milano . via S. Damiano, 16. Rltl,ulONTL GtuSEPPE, gerente responsabile. Milano, 1/-4 1920 • Coop.' Gralloa degli Operai • Via Sp,artaco, 6.

RkJQdWJsaXNoZXIy