Critica Sociale - anno XXX - n. 7 - 1-15 aprile 1920

98 . ' CRITièA St>OIALe sta· di classe. La Confederaz-io;e del Lavoro e il Partito Socialista non -accett,eranno mai nè In co– munione con -le organizzazioni clericali, nè la poli– tica cle-ricale della piccola proprietà, che è poi la politica della proprietà tout court, come !'on. Modi– gliani ha mostralo svjscerando, in sede di presa i·n considerazione,· j] disegno di legge de-ll'on. Mauri su )e Camere Agrarie. La Confederazione d,el, La– voro e jl Pairtito Socialista :,ubiscono la piccola pçopri ,e.tà dov-e c'è, e dove, per le spe-ciali condizioni della coltura, la pii,ecola proprietà è tecnicamente in– sostituib.il- e, ed anche allora rjchiedono. la sua so– cia-Jizzazione relativa mediante la coop-eraiione degli 1 acq-11i,sti dei semi, ingrassi, ecc., e della vendita dei prodotti, e-cc. - ma non la yogliono creare a,rtifi– cialmentè dove non c'è, per crear,e, insieme con la privata affittanza e la veneranda, mezzadria, un con– traffor-te di I'es-istema alla grande proprietà p-aras– sitar.ia e sfruttatrice. Ma la Confedera,zione -del La– vpi•o e. il Pa-rtitp sua,rdano ,tendenzialmente all'in- ' crem,ento del bracciantato e alla grande coltura peÌ' organo delle .affiU.anz•e colle,tti10e-,nonchè, ricordere– mo n.oi; ad eliminar-è cigni eqti'iv'òco di formule, pe.r la vig-ilanza e partecipazione ,della collettività. _ Ora è da nota,rsi coI)'le gli arcigni e diffidenti p:è– dagoghi, che .in nome del m,a,ssirn-a]i9mo stanno. so– pra alla Confederazione del Lavoro .ed a,! Partito -so– c-ialjsta-in nome del nrn,ssimali~mo sempre in sospet– to_di j]]ecite fornicnion,i tendenti -al potei·e, almeno di ciò si pot1'€bhero tranquilla re,· che que,lla orga– nizzazio_ne economica la quale sembra maggjorme11- _ le post.ùlare per i suoi bisogni p,raticj quotidi.aini il possfbilismo ·e .In collaborazione al potere, miota vi-– go.rosamente in ,sens0; contrario, e proprio. sul suo_ specifico terr ,e.no economico, ad ogni comunanza co-i -der.i,cafr. Erzherger è ancora Jonta-no - quanto Ehert, almeno ! Se -non lo raccoglie !'on. Nitti, o– chi. per esso, non -sa-rà-i.I socialismo di de-stra che lo raccogli.erà. _ _. ' · · · Ma,_ i)er c;iò stesso, il socialismo di c!esbra non ptiò esse-re così olimpicamente i11diffe.rent,e,,come jl socialisni_o di s-inistra, alla rapida clerjcalizza1,i-onè dello Stato, pensan1do come questo, nelle sue ali _est,reme, ,affet.t.a ·di pensare: tanto peggio, tanto me– glio, qtra.nl.o pi6- nera la re.1zione, tanto - p.iù fulgida la rivoluz•i-one ! · Affetta, diciamo - perchè _poi, -sotto i lfuoco de1la bat,Lag-Jiaparlamentare, bene i batta– glioni mnssimaJi-sti, dimentichi della doUr.i,na, ur,la– vano, in nome de.Ila praxis, più veementeme,ntç,con– t.rò_i banchi _dei « popolari » che còntro il Gover– no, difendendo tutta la linea c\:eBa laicità del co-· slurne, della scuota·; della organizzazione e della economia. In fondo-, anche i più resti-i alle imina– nenze del .si.sterna pa,rlamentare, · intuivano -che ,il periéolo della cler.icalizzaz,i-one dello Sta~o non ,è n'ella clericalizzazi;me delle classi dirigenti, ma d-e,lle classi proletarie che i « popo-la.ri » ancma de tengono, irreggimentano e ,di,ì·igono, specialmente in campagna e specialmente t:ra le donne. Qui è la minaccia all'unità della classe lavoratric.e che nes- . sun' alt.ro partito borghe9e, democratico o conser– valo1'€, reca con sè e che è esclusi•v,a del parti-lo popolare; in questo senso popolare, che è un gro~– so albero. che sprofonda le sue radici negli strati p,roJ.eta•rì, vigor,eggia nel _fusto e. nei ,rami con la borghe-sin e si adorna cli fronde e di fiori con l'a-' · rislocrazia, r-iassumendo veramente il « popolo», a bènefizio degli ,inle!'essi, tempora-li e spirituali, con– servatori. L'intuito cli ciò faceva arde-re lè fibre dei più giovan.i· e dei più v-ecchi de•putati socialisti, mass.imal,istj e... riformisti, .attratti dalle i'ne,sora– bili .spire della• battaglia parlamentare, che muta è differenzià cli continuo -il bersaglio, secondo è più vicina la minaccia del nemico. E ·l'intuito an- . che di una politica nuova sembrava farsi strada,' · BibliotecaGino Bianco \ I che tenda a rompe.f\e J'ù,n'i,tà a1'tificiale e tutta dom– ma-tica delle classi che si fondono nel pa,rti;to , po– polare, sollevando -il proletari~to al-la coscienza staccata dei propni,i interessi, sacrificati neçessaria– monte agli intenessi superiori de.i ceLi conservatori' spadroneggi,ant.i neJla gera.rchia d!')l partito ,cornu, ne. Il caso Miglioii e· là J.ettera pontifici-a al Vesco– vo di Bergamo, con la. ribadita divisjone delle clas– si come pe,n,sie-ro e sentenza immutabile di Dio, con la teoria dei dove,ri· che sormontano i diritti, insegnano. La lotta tra j Sinçlacati non è una ge– losia di mestiere, una concorrenza di mercanti : è la necessaria, imp-\'eScindibile azione ·pe•r la con- , qui-sta dell'unità proletaria, p-ietra · aillgolare per ·la costruzione della chiesa socialista. In tal lotta pos– siamo utiEzzare .ancora_ lo Stato borghese, appunto perchè e finchè la classe deJ.la borghesi·a J~bera,J,e che lo detiene non ha schier.e lavoratrici in qrmi contro !e nostre; e pie,rcièi non abbiamo inter.esse, anzi abbi.amo un'.inte-resse, contrario, a la-sci.a.re c11e gli organismi de-I lavoro dello Stato borghese ce– dano al1n conquista cler~-cale, anche se.- come. più sopra si è detto ·.,.....ne· dovessero mori,re per i·l risoluto -abba,ndono che immecliatame,n,te · si impo– nesse a.Jle nostre orga.nizwzioni. Anche .ai prole– tari cattolici_ giova metter in evidenza )/1 stranezza c'ell'« o-rrune » èoslituito, -che essi sono chiamati a sovverti-rie nelle al:l'.i,tazioi;ii ·e negli sc;iop.eri, spesso vio·lenti pili ·di quelli « soc-ia.J.isli », e ch,e essi souo chiamati a difendere vigo-rqsnmente come -parLito popolare, puntello ·del- Governo che tut-ela il· capi– talismo cattolico' dei ri,cchi compa,gni dei! partito stesso, negli interessi, delle _banche, dell,e corpo,ra- . zioni: religiose, eoc. Un deput.at.o lib.e-rnJ:e,-l'onore• vole Amendolu, analizzando_ quakhe punto di- {JUe– sti problema ~ell'« ordine» e notando Ja doppià faccia -di vioJent:i agitai.ori in ·piazza e ·_di ze)an,t,i · cùsfodi. dell'ordine in Parlam,ento-, li ,invitava argu~ tamente a dich,ia,rare se voleva.no essere i mante– nitori o i mantenuti dell'ordine costituzionale. L'equiy.oco . di classe .che -rode ne-I suo s~no i\ partito popola,re deve essere tli.t.to svelato agli occhi de-i lavorato-ri ca•ttohc.i: o-per.a di luc,e e cli persua~ sione, non di jn-tim,idazione e d;i l,enebre. lntend,erla e praticarla è la più savià e forse uni,ca risposta· eia darsi a.I parli,to po-pola,re, sia che esso, coerente a ~e sLesso, sa-lvi -i·l seco,ndo Mini-&tero Ni.tti, sia che -follemente -inorgogJ,ito del,successo e.Jerttorale, scr~ccato con la do,pp1a faccia avuta ri·s-pelto: a:lla "Uerra, lo rovesci, sogi;iando l'assurd@ anacroni:smo di 'tm Governo - tutto o_ prevalentementie suo - con F.ilippo M;lida, presidente del C.onsi-g,)ao 1 che,.~ · cp1esto -~mrw, :eoal1zzerebbe •3f!·COra-tutld_ 1_- pa,:1.~1,~– conlro d1 hu prntlos~o ch;c -c:o.a,lizzare•;tubt1· .pial'tl,bli contro il socia,}i-~mo. CLAUDIO T1ù'.VES,' LA ,&OCIALIZZAZIOHE DE·MERCATI· - . DIAPPHOVVl61DHDMEHT ECOHIUM (Schemadi undisegno di'-legge d~ presentarealla Camera) -RELAZIONE. Il successivo risolversi in costanti e irreparabili in– successi di tutti gl/ espedienti precari", escogita.ti , sia per promuovere l'aumento nella produzione delle det'– rate di generale çonsumo, sia per regolarne e correg– gerne 1~ distribuzione in- rapporto ai bisogni' sempre insoddisfatti dei mercati - ha.Jìn 9-ui ·suggerito due ordini <li proposte, ·due sistemi divergenti, ciascuno <lei quali sem~ra p{ù.,chiaramente ispir-ato ~ dall'ilLu-

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