Critica Sociale - anno XXX - n.4 - 16-29 febbraio 1920

54 CRITitA $0CI:<\LE , iolle· ppliLiche e civili la rnaggiorahfa ._si •·li;;!Fe~hi nella· slessa votazione, pei' capcellaz1001, sost1.t!1zio:– nì di norrii, combinazioni l:li diverse sche~e, g10ch1 di o-iuppi, persorialisIT)i, ecc.,. è cor1tre01ente che oo·n7. li.sta si pr~senti sotto uò s1mbold o un cont,ra~– s~o-no· e il simbolo o coni.rassegno che cortsegue 1-l ri1;fggi'or numero di voti, porti. nei segti dejla lnag– criorànza tutla ·intera la .sua lista, senza differenza di dignità o di voti tra gli _eletti -:- perc_hè lu~ti sono ritenuti indi~pen,sabili dai, pres~~talot( a lor:trJ,a•re quella magg10ranza e quell ammm1str~z10ne e a(!- ~t– ttiare quel prograrnrna, che sono stati prese,1tat.i m– sieme agli elettori. La minoranza e la Proporziònale_: Diversa cosa è invece per la minoranza.. lvi pos– sono a buon di.ritto chied,ere di aver voce ancl'te i partiti, i .gruppi, gli interessi più ri.stretti. Concedendo alla mirioranza, iù complesso, una quota più alta del-l'attuale dei consiglieri assegnati al Comune ·o alla Provincia, cioè un ter1.0, tutte le liste, all'infuori di quella vittoriosa che {1vrà la maggioranza, vi dovrebbero partecipa,re in propor– zione dci voti raccolti, col sistema del quoziente ra• zionale - a differenza, del sistema vig'e'nte ch'n conce– de la minoranza a -un solo partito, escludendone gli altri. Ma un altro inconveniente present.a la legge alr tualè: un gruppo qualsiasi del'la stessa parte o av– ve1•sario, può oggi, con '1:1n 'facile gioco, escl'udere dalla minoranza proprio gli, elementi più rappresen– tai.ivi o capaci di una lista, facendo riuscire quelli . che iJ partito portava a prevalente scopò di sosiegno numerico della maggioranza cui a,s•pirava. Noi proponiamo invece che ogni -pa'r1t,ito g,ruppo possa, anche se presenta- lista intera di ma·ggioran-. za, indkare quali fra ·i S~oi candidati esso. pre·sènti' per la minoranza, nel caso che non ri.esca. vittorioso; e possa· indi,carne tanti quar1ti- sono i posti della minoranza,, o anche ineno se i presenta'tori dubitam) di poterne conquistare, in proporzione, sòlo ùna p,arte. ta sch'édà. Cotu,e dov,·ebbe esser fatta allora unà"scheda per ,le elezi'o'rii ·amministrative, e quale satelilbe i\ mar– gine di libertà lasciato all'elettore? Ecco le nostre proposte concluSive: La scheda, sia di carta bian~a, comune, di for~ ~alo ~nico, da piegarsi in quattro, senza bisogno d1 bus~a. · . • . Ogni- scheda contenga un contrassegl1'o sta~p-at·o, cori'fdrrrre a una tielle .s·chede-tipo ptèsentate. Il contrassegno che ottiene il maggior illlrfier·o di suf– fragi in confronto di ciascuri altro, 'àvrà 'elel-ta tutt'a la lista corrispondente, copt·èhdo i due Lerzi dei seggi consig.Jiari, · . S_ottoil contrassegno non ticcorre quindi stampa– re la ~orrispondente lista presèhtata P'?r la tnaggio– ranili. Vi dovrà essere inv:ece slarripafa, e sempre confol'me aJla sch'eda-tipò tlèpositata, la Usta dei candidati indicati per la minoranza ~ dàndo. facol– tà all'elettore' di can:cellàre qUelli che meho -gli !ag– gradano, non mai però di sostituire o aggiungere altri nomi. · Q_uindi, allorchè, eseguìto Ìo spoglio, .sì. àttribui– l'!'IJlno,.~o nfo.rme a Ji)roporzione, 1 .posti della mino– ranza alle diver.se lisi.e concorrenti·, riusciranno elet~ ti, per ci ascuna l ista, quelli dei candidati indicati che .àvranno subito, il minor· n.Urr1el'odi cancella– zwm. · · Cosi, é61i la rrl'l1ssiniàsemplicità, ci sembrano ga- 6iblioteca Gino Bianco rdnt.i\,e tLIÙé'le esigenze e Lttt.ti·gli interessi legil~ timi, cÒ'llettivi e 'indivicluàli (1). . .: · Così infine clovenìid lc'1scheda essere stampata e cò'nforme la 'scheda-tipo, ·e ni;>n P?te1~do l'ele't,tor.~ aggiungere nomi ·o segni, ·all'infuor_, d1.quelle stri– scie di ·cancellazionei peM. la _nullità della sched~ medesima ~ !luranno anche· resi- i-mpossibili ~ segm d1 riconoscimenlÒ e l'opera di corruzione· o _di coa- zione. . 'G. ì\ 1 fAt'rt:otTI. · (1) E posàono' à,nélie sonia· pregiudiÌ!iÒ, a\Hi ''d~vbno, còl nostro sisténia, ••••·,.• ìtbdlÌte le distinzioni delle frazioni_ n11iComuni, o de'i lll•nct·amebti nelle Provincie. La lista di. maggioranz" ha inte– résee a raccogli~re. ic s~Ìl'ragi di tutte le frazioni o di :t,'itti .i.Man– d&ID.enti; è se questi v'ér&iheriiè oredano 1 di aVerè dn lntérèsàé tutt"o jiròprio, potranno aeborda'rsi per la conquista: autonoma di ~n·a quota di 'minbrlinta ! Il Pubblichiamo qoes~o ar ti'colo, ~he ·ci per_vtene da - un nostro antico abbona.lo eçl amico, pur ·d1,ssenl,en– .do, più e~e dal )e- _singo~e affer'?azioni (pe'. al_cuna . • delle quali espnm1,a_mo rn not~. 11. nostro. d1ssen~o) 1 dallo spirito che amma tutt9 l ms1e~.e deHo ~critto e ç)itUé conclusioni, non espresse, cti1 esso ~dHuce. Il 'pi·obléma delia ~'urocrazia, di cui nell'articolo che ,sectù:esi rto'cèa solo qualche' pàrti'colare ·aspetto, 'fù aia 0 trat'tato più volte sulle colonne della Critica. Della buròcrazi'a. e dei buroc1'atici no.i n:on siame troppo teneri: ne conosciamo tutte le mancheyolezze e i 'difMti'. E perciò potremmo anche sottoscnvere a pi(t di una delle affermazioni di C. O. . · Ma il problema che oggi urge è un altro da quello su Ct\i egli si .soff.e,rma. DQpO re~P.erienza della o-uerr~ _, che non fo oor-to Uri pfòd'òtto. d.elfo eco– riomia· associata ma della. sfrenata,,competizione ch,tl •è ,espressitòhe e anilna d~l 'Presente assetto' ·sociale - e mentre assistiamo allo spettacolo di un feroce di,sfrenarsi ,di cupidigie di guada~ni e .cupidigie di ·godimenti, di .accumulare cioè e di sp:ei:dere 1enaro, conVèro-enti le une e le altre al medesimo risultato di accr~scere la ·crisi e lo spasimo della vita sociale; rrientr.è quest;◊ beluino prevàlere di egoi-sml sopr_a 'rinlJJere'sse 'còilettivò fa: sentire tutto il sli'ò pe·so 1 •m1::. cidiaie, ci metteremo -n•oi 'a 'cantare l'e lotl_i" tlel 'in– dividualismo e a pugnare coatro og,ni tentativo della società di frenaire ,e driscip,linare,, pei; mez~o 'dello_ Stato, le funzioni· da cui dipende la sua· vita? . Sì, iò·•sappia'rno, è 'questìci ilfitorhello_' che· bgni . gi'orrt'o .ripete 'pilì d'un economista che ·va per 1a ·maggiore. Ma a no! que.J rito~neHo, con tutto il ri– sp.ellto'Per ,la scienz.a,e per·eh1 ,la profossa', sembra• quanto monoton_o, a,Hrettanto ,superficiale. Non s'av- · vedono costoro che tutto, nel mondo, si volge· contro il loro preeoncètt'o e la l'oro lesi?'l ! mon_do, se yolle affrontare ,e superare le difficol.tà della ~uerra, ebbe bisogno di ·solìop<l;ire a c·ontroBo e a gmd'a, a1 frenq e alfo sti.rrlplo, 'la lìq'era inìila'tiva: fra noi, come in Francia, come uell'Inghilterra,, là terrà clàssicà dé.Jla Ho.erlà \lcohomiea. La stessa ·organìzzazìoi:ì'e po\ìtica 'él~lla,borgne~ia Hp seht:it'Q chè. µon pQfuYa affidare a.Il'a'rliii'riçi, tlisordi.11ato-ed egòistil:ò, dei sìrìgoli · là ìut.ela 'd>ellà, -sua èsislerlza. {jgnj èaJ.)ìtali Sta· senlè là cdsciéhza e· l'intefesse, di ·clàssé qli.ao< io' eitt\:a' 1h com~tizioÌ:ìé c~h uomini di altr atllisse -: eritro J?aitt .. l:iifo del celò cUi 'tlRpartiéhe egli, quandò'-~ 'iri fun– zi"Oniçli 1ibmo recon6m;icus, che ìrà,ttj i si.tòi ~rt"àri e cani'Bi& 1 mù'c'à, sénie lo stimolo de slìo inte~~ pi~ fort~ .che di ql1e.~lodèlla 'suà classe_: ~gutìà~~i poi sé -pw ~orte dell interesse drll? Soc1eUif È perciò 'inneggia alla· p'atria èd é'sponè alla· finestra la han-

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