Critica Sociale - anno XXX - n.4 - 16-29 febbraio 1920

.64 CRITICA SOCIALE <lconn~1ico la nazionalizzazione dei varii rami di pro– ouzi.one, eranu germi di idee che gli attuali dirigenti la Russia si sfor:umo di attuare ad ogni prezzo. Que– sta mescolanza di fec(erazionismo proudhoniano e di :accentramento 1narxista prepara forse un conflitto tra il di.$potismo oligarchico del potere centrale e la. for– .za. anarchie.a dei Consigli. . Ma la rivoluzione russa ripete anche in gran pa·rle la_ sua origine storica e psicologica da quel mo-vi– mento « clecabrist:i » che, promosso da una Jltle in– tellettuale di ufficiali reduci daHe capitali d'Europa -e dai campi cli balbaglìa .delle guerre napoleoni-che, fu in qualche modo un movimento di socialisti a,vanti il Socialismo. Infatti, nella commemora.zionc della ri– voluzione che innalzò al potere gli attuali bolscevichi, le effigi dei più noti decabristi stavano accauto ,1 q11el- 1e di Mal!"xe di Engels. Pesitel, i.I 1più il:luminrato tra quei precursori, avev.a già ravvisato il carattere del• XIX seçolo nella lotta 'del popolo contro l'ar1stocr~zia -e, pur oombattendo !'.assolutismo russo, lo p,de: iva tuttavia, come del resto gli attuali capi boli,cev~cl)i, ai bastardi sistemi oarlamentari e costituzionali d'occi– dente. Propugnava egli la liberl.à dei contadini, la pro– prietà collettiva della terra, stimava più malvagia l'a– ristocrazia dell'oro che la feudale. Socialisticamente chiamma il lavoro il capitale dei poveri, socialistica– mente concef?iva .il_diritto di_~red_ità. Vagheggiava una gr.ande Russia, u_n1La,con N1,shn1 Nov~orod capi-ta.le. Pensieri analo~h-i non sono estranei ali attuale Gover– no bol'scevi,oo. Peste! p_reconizzava l,a fusione di tutti i popoli della grande Russia, di tutti gli Slavi in un popolo .so,lo, -dal Mar Bianco al Mediterraneo, ed era al tempo .s.tess,oil ,profeta dell1a Rivoluzione e del Pan– slavismo: ,due· idee che solo più tardi si sono dis– giunte, ma che tornano ad unirsi nella re.altà rivo– luziona-ria dell'odierna Russia in armi, più che non .appai-a dai proclami dei capi del bolscevi-smo. Questi• consentono bensì a tutti gli Stati ,sorti sui margini dell'anli-co Impero il diritto di autodecisione, ma cercano di tenerli dipendenti da una « Russia. spiri– t~ale ii. Forse nei futuri sviluppi della stori,a europea rivedremo a,ppaiali Rivoluzione e PransJ.avtsmo come già nella, ideologia di Peste! e dei Decabristi. Ma una d_iscendenoo i_ntellettuale a:nche più diretta ha il pen– s1e·ro bolscevico d:i. quella co1·rente letter.ari,a n-ss,a profo:ndamente rivoluzi?naria, che va da Gogol· ~ Gork1 attraverso Dostoiewski e Tolstoi. . Questa disposizione di spirito fi,Josofko-letteraria ti:ovò le sue tavole della legge già pronte nel « Ma– mfest6 dei Comuni.sti ii e s'è espressa. alla. umanità Tuss.a ed ~l mon,do nena costituzi01ne della Repiu,bbli– ,c,a .. Quel ben congegnato piano di guerra contro la società borghese, che ,sc.aturì dalla col-Ia.bor,azione del , .genio di Carlo Marx e -del freddo calcolo di uno- scien– ~_i.~to-commerdan~e quale er,a Federico Engels, era eia stato utopia 111 Tomaso Moro esercitazione filo– s◊:fica_ in Pliatone; ora è divenubo u·n «fatto» nel1a co– stituzione dell:a repu~bli-ca dei Consigli di Russia. ·Questa, dopo 1I « Manifesto del comunisti» è il do– cumento ~he ci dà luce sullo spirito della Ri;oluzione. nate alle loro sori.i, spoglie di ogni influenza sulle scuole e sulla vita civile, in mille guise obbligate. a ·difendersi oontro I.a severità dei « Soviety », tipesso in dispul'e aperte contro gli attacchii le dqmande, le richieste del popolo, contro lo scettici,smo, le nuove fedi, l'inc'redulità, l'entusiasmò nemico d'ogni autori– tà, deHa giovane generozione repubblica'n,a. Il bol-sce– vismo ai suoi primi passi non sorse senza l'i11flusso della ideologia .::ristiiana, alleata alla predic-azione · t olstoi, ana della non resistenw. al male. Oggi l'una e l' alt.ra sono gettate a mare. L'a.lito neo-cristiano è s tat o ,so)ennemente sconfessato e spento, il comuni– smo combatte senza tregua la dott-rina dell 'al di là; . è questa anzi l'azione ·precipua del Commissariato della educazione popolare. Questo ha in poco tempo realizzato una quantità di istituzioni che devono ser– vire ad ins;tillare nel popolo;il culto dell'arte in luo- . go deJ.l.a religione. Esso chiamò i giovani' artisti a dare nuovi scopi nlla vita e alle aspirazioni della m,as– sa; esso vede il proprio còmpito rivoluzionario nello spogli.are ·le arti e le scienze .dei loro esclusivismi, nel mettere in luce quanto in esse arda dello spirito del– la Rivoluzione. Così si sprigionano forze. che sino ad •oggi sonnecchìavano nel popolo russo, come in ogni .altro· popolo europeo. ' I * . Nessuna_ forza v:i r_rà a spegn ere questo incendio·; rl bolsce~1smo ha rnquadr.a.to nella sua grandiosa crudezza ~I probl_ema dell_a lotta contro il·capitalismo, come ordigno d1 -sfruttamento· p-rivato, e statale: J,a soluzione non può essere nè rinviata, nè abbandonata. La fìne .del oapitali,smo è la post.a che il bol-scevismo ha gittato, per sè e per ì proletariati del mondo sul •ross? lo~peto della stori~; è questo comunque ii' suo me~1to, e questa la su,a tremenda r.e.altà, rivoluzio– naria . ROLANDO BALDUCCI. Invendita presso laLibreria dell' AVANTI ! Milano,· via San Dami.ano, 16 Opuscoli di FILIPPO TU.RATI: Inno dei Lavoratori, musicato . • . • . . • • . L. 0,10 I sobillatori: appunti sociologici (1892) . . . . . . " 0,20 n diritto di riunione : La 1·ispostaalla Co1·ona (1900) 0,50 Il Partito ~ocialista e l'attuale momento politico (1901) : 0,20 Le nuove 1mposte sul sangue (1913). . . . . . ·• . " 0,10 n delitto e l,J qutstione sociale; teI"Za edizione (1918), 1,– La nuova legislatura e il Partito socialista· (1914) . . ': 0,25 . Contro la Censura e gli inte1·namenti (1916) . · . " 0,10 I Socialisti e la Guerra (1916) . . . ·. . ; . . •· 0,10 Al limitare della guerra (1916) . • . . . • . . • ,. 0,15 Gli internati politici e il Ministero Salandra (1916) • . 0,10 Per il nuovo ngime in Riessia e Sulla iworoga dei la• ' " vo,·i l!arlam_entari (]916) . . : . . . . . . . . " 0,15 I nostri morti : nel secondo annwena1·io della " loro gue,·ra (1916) ·. . . . . . . . • . . . . . : " 0,20 Sulle comunicazioni'del Governo: la guen·a e le pe 1·– secuzioni politiche (1917) . . . _. . . . . . . . " ò,20 La guen·a e la pace alla Camera italiana (J 917) . . o, 15 La cri$i del " Ministe1·0 Nazionale " e il problema " della pace (1917) . . . . . . . . • . . . . . " 0,30 Le _accu~e c~ntro l'o~. Todeschini alla Camera (]917). ,; 0,10 I bisogni dei Comuni' e la guerra; Pe,• i lavo,·ato1 ·i dell'impiego privato (1917). . . . . • . . • ·. . " 0,20 Per la difesa del Partito (1918) . . . . . . , 0,15 Dopo la disfatta e perchè non si 1·innovi (1918) . " 0,20 Dopo il,Jallimento della Conferenza (1919) . • . " 0,15 Pe1·la rappresentanza proporzionale (1919) . . . " 0,40 Per la pace e pe1· la gi ustizia (19 19) • • • .. • • " 0,50 Il voto alla donna e le salaria.te dell'amore (]919) • " !150 Alta Camera che muore e al Paese che sorge (1919) 0,30 I Cons1~l1, che ne sono la, base, già sboz:ziati in forme poco _diverse dalla Co1J1une del '71, eruppero all 'im– provv_1so.d~lla Rivolu,zione russa per I.a necessità im– prescmd1b1le, che operai e ,soldati si trovarono a do·– v~r fronteggiar~,. ~i reggere un magazzino, una st.a– z10ne, un mu111c1p10,ecc., pur avendo coscienza di non avervi attitudine, ma sforzati tuttavia a fari-o al– meno sino ali 'instaurarsi di u·n,a nuova costituzione -econ-<>:m1-ca. I Consig.Ji, ,sorti I.a.prima volta ne1la ri– v"oluz1one del 1905, rinacquero nel 1917 quando fu palese la incap~cità delira puma a. regge~e le grandi °;1'3:SSe. Il coord~nament~, I unione dei Consigli forma– t1_s1ne)·le ~abbnche, n~1 municipii, nell'esercito, nei v~·l.l,agg1, s! mo~trò ali improvviso come la soluziòne prn s~mplice d1 1:ma necessità improrogabile. ·E ne s<:-3-tun _un Governo di ~l,a-sse, for,se il preludio mon– diale ~h un profo,ndo nnnovament o della burocrazia• che s1 « permeera ii di e1e·menti oper.ai. . Nel c~mpo economico-politico è dunque socialismo rn m~rcia, ne_lc,ampo spirituale è tutto un muoversi, u!l rmnovars1 affannoso, un completo rovesciamento d1 forme sorpassate. Le chiese della Russia sono sem– pre là ne)l.a.loro dorata bellezza, coi proprii « P6pi », ma ,separate dal-lo Steto, economicamente abbando- A~compagnare le ordinazioni col ·re1ativo importo, ·.aggrnngendo, chi la voglia,· centesimi 80 per la racco- . mandazione, alla Libreria dell'Avanti!, S. Damiano, 16. RIG~ONTI GIUSEPPE, gerente responsabile. Milano, 19/,l-1920 - Coop. Grafica degli Operai - Via Spartaco, 6. · . , BibliotecaGino Bianco

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