Critica Sociale - anno XXX - n. 1 - 1-15 gennaio 1920

GRIT.IGA $OCIALE 7 La speculazione è il 1fatto più evidente de.Jrattuale momento economico e le sue ripercussioni imme:. ,diate sono le più grav.i. Ma, per rendersi· contò della -sitnazione, bisogna guardare all'ordinamento attuale -della nostra economia, non. corretto, anzi in part_e :Sècondato, dalla politica imperante. Io non posso seguire passo per passo l'articol9 dell'Einaudi. Sui cambi, ad esempio, egli dice molte cose che meriterebbero di essere corrette. Non ho. capito .bene se ripeta quanto mi pare ab– bia affermato altra volta, e ·cioè che gli alti cambi sono vantaggiosi al Paese ; nè mi è chiaro se egli -dica che i prezzi sono -indipendenti dai cambi. Certo egli afferma che, con i cambi bassi, si sono :.ivuti alti prezzi. E .-ciò infatti è avvenuto per le 111ercinon controllate, ma non per quelle controllate dallo Stato, che sono assai più numerose. Nè l'in- verso è possibile. · Egli poi ritorna al vecchio teorema che l'altò cambio alimenta l'esportazione e riduce l'importa– zione. Ma, come si fa a ridurre le importazioni, quando, per più di quattro quinti, esse sonò costituite di• ma– terie prime e derrate 'indispensaoili ? 'E le esporta- zioni ? Troppo vi sarebbe da dìre. ' L'on. Einaudi porta a sostegno della sua Lesi y'a– rie eifre .. Ora, secondo le ultime stastiche pub– blicate, le esportazioni,. nel loro, complesso, hanno avuto in quest' anno un insignifican(.e aumento (o-ennajo a luglio 1918, L. 2.142.653.690; gennaio a luglio 1919, L. 2.164.866.113); ma specie verso quei Paesi ( Auslri,a tedesca cd, ;n genere, Levante) da dove ritiriamo valuta elle non sèrve a niente o merci che dovrebbero esserci cedute ad al~ '.To titolo, senza corrispettivo. -E, per le importa-, 7ior1i marittime, i dati più attendibili, cio•~ quell1 di •<iuantità, sono i séguenti: ' 1918 1919 Luglio Tonn. 834.207 1.290.591 , Agosto . " 1.001;.754 1.086.190 Settembre. " 866.138 1.313.456 Ottobre. " 1.042.955 1.318.812 Le più recenti statistiche non confermerebLero le idee correnti sul correttivo automatico dei cambi-. offerte al di sotto delle reali disponibilità, creandò tramiti non necessari alla circolazione dei beni, ecc. In altri termini, la speculazione certamente acce– lera -ed esacerba il rincaro. Ed essa ha sopratutto un peso ed un valore morale che non va trascurato. Oggi i problemi della distribuzione delle ricchezze hanno importa.µza prevalente, e ad ~ssi ,iono stret– tamente collegati l"ordine sociale e l'aument0 della produzione. Le ineguaglianze sociaÌi si sorio accresciute: ma assai di più è aumentata nel popolo la resistenza psicologica e forse· rintoU(;lranza'. assoìuta per esse. Persistere in una via che sicurament!:l porta ad accrescere l'ineguaglianza della ripartizione dei beni della terra, significa inevitabilmente determinare e legittimare le più violente reazioni. · I -problemi di politica economica. non sono sol– tanto problemi astratti di economia meccanica, sono anche problemi politici e sociali. Io sono profondamente convinto che - nel-la odierna situaziotle d'Italia - tutto ciò che porta al disordine porta anche• alla rovina. E so'no anche convinto che economia di carestia irpporta neces– sità di risparmi0 collettivo ,ed individuale 'e quindi di organizzazione. · , Cito 'lo· stesso esempio che porta il prof. .Einaudi. $e, per ipotesi, l'Italia· avesse 1000 di crediti sul– l'estero e se vi fossero domande di acquisto all'e– stero per 1000, noi avremmo- due modi di risolvere il problema. Il primo è di lasciare agire il libero gioco delle forze economi,che: Allora è inevitabile che nella con– cor'renza vincano le spese non necessarie: ìe pel– Iiocie delle signore, i cani di lusso, gli imbosca– menti di r,apitale all'estero ed in g~mei:e quelie in– dustrie ohe possono sostenere meglio la .:oncor– renza,. cioè normalmente le meno utili, Se, 'invece, la ripartiz~one degli acquisti si fa me– todicamente, ordinatamente, allora s1 darà la pre– ferenza al pane, al carbone, alle rriaterie prime, ecc. * · l\,fa, chi fa la ripartizione? Eoco la terribile do- manda dell'on. Einaudi. Ed egli stesso risponde: la fa l'impiegato - in– competente per definizione, cedevole alle pressioni politiche e cosl via-, ·secondo il cliché di moda. * . Ora io dico .~he, a~c~e se _l~ di?tribuzione fosse Il prof. Einaudi rrìi •ammaestra che per lo specu- ' fatta· dal pegg10re degli uomm1, s1 avrebbe mmor latore è indifferente mettersi al rialzo o al ribasso. danno che lasciando _le.cose andare per la loro \ 1 ia. E chi glielo contesta ? In altri termini, quando le disponibilità sono li- Io vado più avant.1 di lui: e dico che, a parità di mi tate vi sono· due vie per ripartirle: 0 metter le gundagno, lo speculatore preferirebhe mettersi al aU'incanto, e allora i meno si ,accaparrano tul.to ed ribasso. i piti soffrono ; o contingentarle. Sarebbe più piacevole. e meno rischioso. Se il grano non fosse stato razionato, e se fosse Ma non si tratta di questo. . stato distribuito secondo ,.Je tasche e non secondo le In tempi di' abbondanza, nell'ante-g.tierra, c/uando bocche, i .signori avrebbero continuato a mangiare 'l'offerta superava la domanda; quando· la concor- pasticcini ed 'i poveri sarebbero morti di fame renza era almeno potenzialmente effettiva e non un Quel che si dice del pane vale per tutto il_resto. fiore retorico di teorici-; quando. la circolazione Ma, obietta, ancora il prof. Einaudi: che sogno non era gonfiata ; quando, insomma, il mondo non pazzesco è il vostro di regolare l'economia degli era quello che è ogg.i, ma più si ra.ssomigliava al scampi? Ciò ·è perfettamente utopi?tico: al di fuori modo con cui le teorie degli economisti classici Io del meccanisn:io dei ~ommercio privato, non esistono consider.avano ; l'interesse privato, r.egoland9 la di- possibilità 'di acquisto. all'estero, nè di trasporti, str.ibuzione delle merci, non ne rinca,rava di troppo nè di distribuzione, nè di altro. il costo. E allora I-a speculazione era assai più li- Ma ciò, con buona pace del prof. Einaudi, è as- mitata di oggi, aveva dire'ttive opposte ò variabili, solutamente contraildetto daì fatti. . lavorava su margini limitati ed aveva effettive san- La guerra dimostrò Ja possibilità di un'economia zioni anche nel fallimento degli intermediari. collettiva degli scambi, nazionale e ir)ternazionale ; . Oggi ··le cose 'vanno diversamente. Le direttive dimostrò la necessità di questa economia in un'epo– della speculazione soho·più sicure; i suoi lucri i?O- ca di carestia e la grande utilità di. essa.· · no molto più elevati. E v,orrei dire di più: essa Io spero ùi avere il tempo di dimostr8re questa non si limita a scontare le facili •previsioni di au- verità· in una 'Relaiione documentata, cui attendo. mento ; ,ma crea. da se 13tessa ragioni di . rincaro, Qui' mi .bast(no pochi accenni. -0stacolando la circolazione di merci, limitando le In tutto il mondo_, durante la guerra, lutti gli uo- ~ioteca Gino Biartcò

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