Critica Sociale - anno XXX - n. 1 - 1-15 gennaio 1920

6 CRITICA SOCIALE Dur.ante le elezioni, i partiti borghesi· agi!tarono di– nanzi a questi ceti rurali il fantasma di Lenin, c.he porterà via il solito campicello,· la tr.adizionale vac-. cin::i, e la non men consueta moglie. M,a il fantasma, anzitutto, è vecchio, e non fa più paura. L'hann.o troppo usato, da trent'anni, i nostri" intellettua.Ji av– ver·sari, e si illudono rimetterlo a nuovo oggi per il bolscevismo, dimenticando che l'hanno sempre ado– perato per il semplice socialismo. Poi, I.a -coincidenza -di queste mina.ccie• remote, col •fatto imminente, risolve l'esitazione di I.a.li _zone di elettori- in nostro ·fiavore. , Ho pari.alo di un ceto,· exempl-i causa; ma si po– trebbe pari.are -di al·tri. Ho parlato del rapporto fra conta-dino e padrone, ma potrei pari.are del ·rapporto fra -contadino, fra piccolo-borghese ,di città, fra im– piegato, e Stato, e istituzioni. Quale fiducia, quale prestigio; quale garanzia, finanziari.a, sociale, m{;)•ra,le, conserv~no. esse, se anche cH,ta,dini, per tradizione , non cc sovversivi >>, ll;l/-ilnop~ii fedè in noi che in esse, hanno più paura· di esse che -di noi? La -crisi che le tormenta,· il -disorientamento a cui appaiono in preda,· al,lontana da esse gli animi, di molti, i quali, per protesta, o per -speranza, o per . dlesiderio d{ vedere che ·cosa sapremo fare, si vol– gono a _noi. Le nostre fortune son fatte,, in par.te, dell'al•trui discredito.· I borghesi, che si confortano perchè noi vincemmo anche ,con voti che, normalmente, avrebbero dovuto andare ai partiti dèll'ordine, meditino la profonda significazione cli ques-t.o fenomeno, che a.ttesta Ù lo•ro fallimeh to. · GIOVANNI ZIBORl>I•. Richiamiamo pm•ticol"armente l'attenzione dei lettori sit la risposta lti VINCENZ~ GIUFFRIDA al prnf Einaudi e su l'articolo che la segue: Bisogna· decidersi!, di EUGENIO RIGNANO. 1 : LA CORSA ALLA' ROVINA (A proposito della propaganda di Einaudi) Roma-, 31 dicembre 1919. Caro Turali, Lu hai avuto la cort,esia d'invitarmi a rispondere sulla « Critica Sociale >> ali' articolo dèll' on. -profes– sor-e Luigi ·Einaudi dal titolo: « 11 delirio del· co– mando e la corsa alla rovina (A proposito dr! feno– meno Giuffricla) », articolo apparso sul (< Corriere della Sera» cl,el25 corrente. Accetto assai volontieri, non per LJUello che in– teressa la mià perso.na, ma perchè l'opinione pub– blica possa essere meglio informata dei termini di"· · un dibalt.ito che tocc_a problemi -di vitale interesse. L'on. Einaudi prende le mosse dal mio recente d_iscor_soali~ Camera. Mi sia, quindi, permesso rife– rirne, 1 pw1t1 fondamentali, tanto più che vari reso- conti sono s_tat:io_non fedeli o non comp-leti. . _ Io credett~ eh dimostrare le seguenti proposizioni fondamenlah: . 1 ° La difesa della valuta. italiana interessa tutta la _Naz\on~, a_nche perchè l'aumento e le rapide osc1l)azw111dei· cambi, det,erminanclo incessanti au– menli-d i prezzi e togliendo si.abilità ai rapporti eco-. nom1c1, lnrbnno gravement.e rnssetlo- ciel Paese.' BibliotecaGino Bianco ·2° La speculazione quasi inclisturbat.a esacerba ed accelera !'-ascensione dei cambi. 3° Senza discuss·ioni dot.trinalì sulle cause del · cambio (io credo più allè influenze della bil~r1Cia · dei-. pagamenti che a quelle e.lei volume della c1rc-0- lazione), lo squiliorio dellà nostra bilancia commer: ciale dipende dhi mutati rapporti, non soltanto ·d1 quai1tità, ma anche cli valore, delle merci scambiale .. 4° Le nostre importflzionì sono state valorizzate più dell-e nostre esportazioni. Ciò dipende anche dal metodo tenuto presso di noi nelle vendite e_più an– cor:a negli acquisti (di questa proposizione ho dato prove che mi appaiono non confutabili). / 5° La nostra monèta serve oggi -- direltameQte o attraverso opÙ:;izioni commerciali ·- ad arbitrag– gi fra Paesi a valuta pregiata e Paesi a valufa scre– ditala: ; il che, se avvantaggia i singoli inter!Ue~ diari, contribuisce a peggiorare i. camhì, e qumd1 . nuoce all'economia genl)rale del Paese. ·· . - .6° Per reagire, nei limiti del possibile, agli alti ,.c:imbi, occqrre 11pn ~plt::nit~ com~:;1~ter~ la sp~cula: z101l'.e promuovel'e acco·rd1 relattv1 ai cred1t1 e a1 sistemi di pagame1Ho internazionali, ma anche eli– minare gli ei'rori del metodo, individuale defi;li a,c-. quisti àli'estero. . 7° Non è abhastanza tenuto in contò, cirn la· fine della guerra 1}011 ha I fatto rivivere le condizioni eco– nomiche del 1914. La verità è che da una" economia· di· abbonclan-za, qual'era quella dell'ante-guerra, noi siamo passati ad una economi,a, di carestia, che ,per- mane per un comp1esso di· ragìoni. . 8° Almeno fino a che perçiuri l'economia _di ca– restia,, la libertà di comme11ci e di traffici significa il monopolio a favore- di quei pochi, clHl riescono ad impossessarsi delle merci nel loro ciclo: signi– fica, quindi, un'èconomia .di rapina all'interno e di \ discredito all'estero. 9° É im1tile invocare la pace sociale e t'aumento di produzione, se si dà lo spe-ttac.olo di una distri– buzione d,i ricchezze iniqua, e se la speculazione e l'inlermediarismo rendono assai più' ciel lavoro pro- duttivo. . · . 10' Necessi-tà qMinài · fondam,ei1tale di reagire c.òntro l'indiviàualismo eèdnomico ed indirizzare la economià verso· forme associative: Nel mio discorso noi~ nascondevo che le trasfor– mazioni da me accennate .avrebbero presentato in– convenienti assai serii, e che avrebbero incontrato resistenzè nelle idee già stabilite, ·anzi ne_ipregfudizi ' più accreditati, nell'orgoglio dei produbtori e dei commercianti e negli interessi che traggono van– taggi·o dal disordine attuai-e .. E, per 11011 · l'.ire :I hi~– cile profeta, 'mi astenni allora dall'aggiungere che chiunque sostenesse idee çome le 1rue avrebbe rac– ·colto sùl suo capo ingiuri,e, calunni-e e, nel caso più fortunato, critiche acerbissime, non soltanto su tra– scurabili foglietti cl;rndestini da tutti spregiati, ma ' anche sulla grande stampa nazionale. · · Ora, io cercherò di rispondere· al _prof. Einaudi; che, con la sua grande autorità, critica le mie ve– dute, ma eviterò, per .quanto sia possibile, ogni ac- cenno di polè1nica personale. · · - Gravi ed urgenti questioni come queste, meritano, anzi richiedono, di, essere trattai.e con serenità .cli pensiero·. E alla verità conviene tin linguaggio non volgàre. * L'on. · Einaudi mi rimprovera di crearmi un. av~ v-ersario di comodo, l'ingordo speCul-alore; e di ab– batterlo facilmente. No, illustre. professore. Caso mai; io nulla avrei ,creato: non avrei fatto altro' che parlare dei mille che cono-sco io e che conosce -Lèi. ' Ma non ho peccato di tanta superfici-alità· pell'e– 'snme di fatti complE-ssi.

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