Critica Sociale - anno XXX - n. 1 - 1-15 gennaio 1920

CRITICA .SOCIALE 13 albero i-I-quale non produc.a che,f(?gli~? Del pari, si valuta un« vittoria solo dai be·ni .e dai vantaggi che da essa provengono al vincitore. I vantaggi. mor,ali, , che tro-vano la loro base nelle ragi•oni sentimentali, non hanno un· valqre notevole nell.a ponderazione di un.a vittoria, quando no·n ne h.anno avuto nel.la di– chiarazione della guerra. Molti insistono ·.sulla necessità che l'Italia sentiva di raggiungere i -suoj naturali confini, e stimano per– ciò più -che raggiunti i fini della guerra. Ma il tiro curvo -de' cannoni e il progresso dell'aviazione e quel– lo deHa navigazione subacquea. hanno reso vana - e più la rende_r.ànno in avvenire - la_Jotta .per il mi– gliore de' confini natura.li, .tutti uguagliandoli il pro– gresso della scienza, che tende ,a sostituire ad es~i il confine strategico, il quale può anche essere una qua– lunque linea segnaita iii un terreno' aperto e brullo, ma presidiata da numerG>sebatterie; La po,tente bocca da fuoco,' trasport,a'ta con teleferi-che sotto la cresta del monte, lancia il ,P.roiettilé al. di là e toglie gran parte del vantaggio dèriva.tlte• a.I nemico dalla inig1ibr posizione ; i grossi aeroplan~ da bonibar<:lamento si libra.no ad .altezze superiori a quelle delle alte -mon– tagne, e di_ là porta.no a( nemico_ la morte e•,riforni– menti •ai combattenti ·di p·ropria p.àrte ; · il sottoma– rino si avvicina insospettato .alle coste e sorprende i difensori. Non si •dieeva forse una volt.a essere il m.are il miglior confine? E&Soinv~ce non fu che una fonte di° insidie per l'Italia, che h.a perduto per i ·softoma– rini la maggior parte del .su-o naviglio mercantile e di guerra. S'.appeII-an~ altri. ai':grido appa-ssion,flto dei frat.elli irredenti, in-v~oanti la madre comune; ed ora' che lo h.anno, a ·loro o.vviso, ascoltato, mettono il cuore in p.ace e dimenticano i morti, il prezzo della vittoria, le passate· e le presenti all!arezze. Ma i combattenti, tutti senza eccezione, vi confessano- di aver trovato sul loro cammino, adden-trandosi in territorio irre– dento, null'al-tro che indifferenza, ostilità, odio tal- 1;0Jta indomabile da parte -degli abitanti_ da .. redim_ere: non ,si può a-dunque valutare quale consistenza, avesse il preteso grido di -dolore dei fr.atelli gemen~i, _quan,do non si voglia esagerare l'i.'mportan:z,a delle 'dimostra– zioni irredentiste di poéhe. centina-i.a d'in<lipendenti, o d'insofferenti ciel proprio Governo, o d'innamorati dell'Italia. T~luni infine, che san tr,ovare •le cohsolazioni per -ogni malanno, farneticano di rinnov.amento morale del~a· sfifpe e di cresciu~o pi;estigio della p;i.triai nel conses-so europeo e mondi.aie .. Ma, ahimè, quale ir– ritant.e ironia è mai questa, di fronte al dilagare della . corruzione in ogni manife~tazione deJ.la vi-Lasociale e politioa, corruzione fti cui è causa appunto• la guer– r.a ! Leggete i giornali: molti che furono in trincea maneggi.ano ora -con inçlifferenza il pugnale e si.fan– no con esso ragione d'ogni loro torto particol.ai :e, e le cronache narrano acl ogni giorno di figli che ucci-, dono il padre, di fratelli che uce.icf.ono i fratè'Ui. E -qua'!li figli, le cui. f,attèzze non rammentano quelle dei J.?adri.... Nessuno più lavora .èome un tempo, ògni mezzo ,si studia per aver danaro, ma, sfuggito, vili– peso anzi è 1:unico mezzo digni.toso e morale, ch'è -quello appunto del lavoro. In· auge· è invece il, furto.· 11 ~restigio della patria? Lo 'straniero -r-- l'allea,to -di ieri, anzi - mira con dispettoso fastidio codesta ,grande nazione, che v,ant.a .Ja più gra0:de vittoria mi– Jit.are, e dice: « In comune erano le forze, i viveri, 1bJ{bteca Gi □o Bianco il carbone, il ferro firÌchè i fanti ita.Jiani eran carne .da gettare ai cannoni tedescJ1i ; ma or.a che la par– tita· è f.ìnita, riprenda -ci.a-scuno il proprio posto>>. È inf.alti con granèle sussiego che queste nazioni ci preseri,tano la noia dei loro crediti e che ne accor- · dano ogni giorno de' nuovi, nè aJ.~un uomo di Stato ,s''è mai levato da :parte dell'Intesa a proporre che si mettes,se con l'Italia in -comune ed allo stesso li– vellò J.a ,circolazione cartacea, dandole cioè un valore internazi~n.ale. Una volta di più vien dimostrato çhe gli Stati - meglio, i Governi -.non possono aJ.learsi in picco! numero se non per fare il' male, o per re– spingerne gli altacchi. * · Perchè, perchè adunque tanto male? Perchè sì va- na fu la vittoria? ... ·11 grande, .angoscioso pr.oblema minaccerebbe di confondere la, mente deH'onesto' e meditativo citta– dino, speci.alm.ente ,s'egli si .è battuto, se la: storia non gli rivelasse un fatto, piccolo nell 'app.arenza, ma im– menso riell.a su.a portat.a morale, che risolve l'anli– nor;ni.a de' contrar.i. Nel primo periodo della neu– tr.alità, ·essa dice, i nostri genera.li e colonnelli fu– rono invita-ti a studi.are le no s:tre posizioni verso la , Franèi,a., ed •ogni futuro ca.po 'di gran.de riparto do-• veva• i,strujrsi, sul tratto di- fronte che gli sarebbe s_tato affidato nella eventualità di una. oala-t.a in terri-' torio francese. Questo fatto stimolò I.a Francia e l'Inghilterra a patteggiare il · noslro intervento e, poi ·che il compenso promesso •apparve superio-re a quello offerto d,al!'Austria, contro ,l'Austria fu deci.s.a la· guèrra e si· pose mano ~Ila rpobilitazione occulta .. La mobilitazione occulta pass.a aftraverso tre pe– riodi.. In primo tempo si bandisce la crociata dell'odio ,contro i-I gruppo di nazi-oni che sono s!,ate designate a rappresentare la parte di nemico. All'uopo. vecchi pa11lament,ari e scr:rLtori ,sopravviventi ne' ricordi della loro quarantottesca gioventù vengono solleti– cali a sta·biJire un par.allel1srrio fra ,]e .J.otteper l'indi– pendenza e quell,a che si sta per. intr.aprendere, anzi questa viene da loro proclam.aita l'ultima guerra d'i·n– clipendenza ; la stamp,a, della quale son proprietari i grandi organi industriali, viene impegnata a tener vivo-l'odio contro il nemico, forse col miraggio delle grosse forniture che -dovranno rende-re milioni e mi' !ioni ai e.ara.listi ; ed eccb _perciò codesti giornali dar– •si ali 'appassionata ricerca deg.Ji episo<li çli crudeltà qa parte ,austri.aca e germ.anica, che vengono am– pliati e gettati in pasto alla morbosa curiosità dei 'let– tori ; eccoli rievocare un passato, che appartiene da oltre mezzo secolo -ali.a storia, con ·1a ·stessa animo– si-là di quet tempi, con una acrimonia grottesea ap– punto perchè anacronistica; eccoli riesumare tutte le invettive, tutte ·le .satire, tutte le caricature fiorite neg.Ji anni i9 cui un ,sacr0santo bisogno di indipen– denza provbcava I.a rivolta contro il Governo aùstria– co (I). Le -stesse innegabili bene.merenze tedesche rjella coltura e nell.a vita in<lustriale e fi nanziaria de li 'Italia - ,di• MUano in modo parti-cola.re ·_ sono negate, anzi fatte .apparire .come biechi tentativi di sppr.affa.zione naziona:le ; Io stesso fatto della ven- (1) La Rivista Coenobium si divertiva durante la ..guerra a ripor– tare i giudizi ohe un oolltLboratore del Corriere della Sera avev& scritto -in apologia della Germ&l)ia sulla fine. del 1914 di fronte ,. qu,elli, ohe lo stesso collaboratore a.ndava scrivendo i'n odio alla Germania n6glì ·anni sUooessivi.

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