Critica Sociale - XXVI n.18-19 - 16 set.-15 ott. 1916

254 CRITICA SOCIALE ,ed è sostenuba •non soltanto dia Ingl 1 esi e da Tedeschi, ma da studiosi di tutto il m.ondo ,ed anche da Franoe·si. In tali ,c,ondizioni vorrà l'Inghilterra, dop,o. la guer– ra ,e,s.audire l'. anti.co desiderio• della F:rancia, rend,end,o ' obbligatorio nel R,egno Unito l'uso del siste·m.a m,e- trico de,cimiale? Non è po,ssibile far 1 e 1al,cuna pr,evi– sione {n proposito. Ma, ,date tutte le ,criti,che di sopra brevem,ente e.spo,ste, per le quali vi è un:a f,o.rte •OO·r-. rente .co.stitui,ta da uomini no•tev,oli di tutti i Paesi, la qual,e vorrebb:e il sist-em,a m,etri,co sostituito d,a un .altro sistema che pr,esenti un minor num 1 ero di incon– v,eni,eniti; ri,oordato ,che, Lloyd Ge,orge,, il 22 miarz,0, 1907, ,ess.endo• Ministr•O· del ,comm,er.cio, insors•e alla Came·ra dei Comuni ,contro il prog,etto di legge di adottare il m·etro -in Inghilterr:a, ,e tenuto pres,ente che l'ado-– zione del siste.m.a m,etri,co, pur ,così m,al visto· ,e ,c,om– baUuto, ,co.stereboe agli ing,egneri e· .agli industriali inglesi ,circa 2 ·m,iliardi ,e, m,ezzo di lire, non p.a:re·.che la ,oo•sa possa ·essere s,empli,oe ,com,e La vorrebbero i Franoesi, impi,cco1,endola alle semplici pr,oporziorii di un disp,etto ana Germani.a. RAFFAELE PIRRO. lAMAUHERA DEMO[RUl[A E Il [E f fO DI PlUIO L,a ·democrazia moderna, al pari di quella antica dcll'Ellade e di Roma, ha per caposaldo del suo progr.am1na, quello di .angari.are i ric•chi a favore dei pov,eri. M.a, ~entrie l'.antic.q, appena agguantato il pot,ere, si .affrettava a fare onore .alle proprie pro– n1csse, s,enza peraltro, parie, che il henesoore col– lettivo s,e ne si.a .avvantaggiato gran che, la mo– derna si limita più modestamente a p.asoere l1e mass.e di erba trastulla e di sonanti fole. E ·fin qui il so– cialismo non trova nulla a ridir.e. Esso in verità aspir.a ad esser,e l'-ered,e di un'economia prospier.a e pletoric.amiente ricca di mezzi di produzione e non già .a diventar.e il curatore· di un regime esausto ie in pieno fallim1ento,come la Gre,cia.di Plutarco e la tarda Rom.a imperiale. L'apoftegma, .caro alla sci,enza accademie.a borghes.e, che una monieta nella ca?saf ort,e dell'uomo d'affari_ giova più alla pro– sperità g,ener.ale e all'ascensione economica, che non quella stessa, che guizza via d.allie mani bucate del privato .consumatore, solo ansioso ·di spassarsela, è, sia pure -con quaLche riserva e col siempre ne·ces– s.ario granello di sale, accettato e sottoscritto .anche dall'ortodosso marxismo. In tiempi borghesemente normali, noi socialisti possiamo .anche .approvare, e· si.a pure in linea me-. ram,ente teorica, l'operato .alquanto .ambiguo e truf– faldino della democrazia, non già benchè, ma anzi .. appunto perchè ( sembri pure questo un paradq_s.s.o) essa. illudie e d,elude perpetuamente le masse popo– lari e le v,ende e tr:adisce .al capitale. Ma la presente guerra europea muta .aspetto .alla cosa. Finchè non si trattava eh~ di aiutare la parsi– monia borghese nella sua op,era di taglieggiamento e di oppressione economi-ca a danno d1elle classi medie e lavoratrici, nella loro duplice qualità• di salariati e di consumatori, il socialism.o poteva an~ cor.a ,chiudere un occhio e anche .approyare- per le ragioni di superior:e economia• già sopra esposte. Ora però non si tratta evid,entem.ente più di un mero diff.alco dei r,edditi e di un cons,eguénte r.at– trappimento dei consumi, ma della soppressione de– finitiva e totale della fonte stessa di ogni godimento, dell'alfa ed omega, del massimo e prim.o presuppo– sto di ogni pratica e teorica sociale - della vita. Biblioteca Gino Bianco * ** A far ben .attenzione, tutta quanta l'ideologia e tr.aclizione democratica m,ette capo .a questo concetto semplice e centrale, che l'inte~esse collettivo .appare .assai meglio tutelato clallie assemblee l,egislative a base di suffragio universale ,e dalla libera sta1npa, reputate emanazioni dirette e fed.e li della volontà, dello spirito, diei bisogni del popolo, che non da un poter.e più o meno .assoluto, completan1ent.e arbi– tro di sè e fuori di ogni immediato contatto e con– trollo da parte diei proprì sudditi ed amministrati . E sta bene. Si tratta di una verità di fatto, c-onfer– m.ata da secolare esp,erienz.a, ed insieme di una verità di ragione, la quale r;isp.ondie in tutto e per tutto alla stessa logica interiore del vivere sociale. Tuttavia è vecchia sapienza non esservi regola che non 1comporti qualche notevolie ecoezione. Or.a, _ la esperienza pratica, più che non l'astratto razio– cinare, dimostr:a, che qualche volta un Governo assolutistico riesce .a provvedere meglio all"int.e– :rie.sSie g,enerale, eh.e non un Governo di puro ca– raUere democratico. E.eco subito un rec,e.niiss,~n10 es,empio: Menti:e . il Governo d~llo Zar,. C?S~ tipi..– can1ente assolut.Ist1co .ed .autocr.atico, .al pnnc1p10 del- 1'.attuale .conflagrazion,e ha potuto, di punto in bian– ·CO e con un semplice tratto di penna, redimere tutto quel vastissimo Impero dalla vergognosa e ~ers.'ib_de piaga d,ell'.akoolismo·, .apportando ,così al paese 1n– c.alcolabili vantaggi, tali fors,e da compensare da soli tutti i danni in sangue e in ricc.hezza portati dalla guierr.a; nella libera ,e democraticissima Francia inv,e,ce, solo assai tardi e,cl .a stento·, e ricorrendo anzi ad una specie di meschino raggiro, si è riusciti a smuover,e uno dei massimi puntelli del vizio alc-oo– lico, osando tassare per la prima vo1ta, e in linea, si badi, pur.amente pro'vviso·ri.a, i f.a1nig,erat.i bouil– leurs de cru, i pi,ccoli e gr,ossi distillatori privati. ·La verità ver.a è che il regime democratico pre– suppùne una capacità· politica ,e una conoscenza dei pr,opri inte:r-essi nelle m:asse, che. quieste, assoluta- . m,ente non hanno nè mai hanno avuto. D ,onde con– seguenza immediata ed inevitabile, che una mino– ranza, la qual,e possegga molta capacità politica e un acuto intuito diei propri intier.essi, riuscirà facil– m·ente .ad imporsi, e a stravincere sul maggior nu– mero, senza averne ne.anche l'.ari.a, m.a lasciandolo anzi" con licen2:a parlando, ,contento e becco. Or.a, . finchè gli interessi di cotesta minor:anza. vioJ,0111::i, astuta, .audac,e, e senza scrupoli, coincidono alla m.. en peggio coll'interesse collettivo, eo1ne è .appunto nel caso sopra a,ccennato . del diff.alco ·dei redditi ope·rai a v.ant.aggio dell'.accumulazionie del capit.ale, il danno e la vergogna non sono tanto gir.andi da q.ivenir.e insopportabili.· Quando invece, corue· è senza dubbio il caso attuale, in cui la .posta del giuoco cnidel,e non è più una mera quota cH red– dito, m.a la vita stessa dei più, l'interesse di quiella minoranza diverge, anzi si pone in .aperto ,con– trasto •coll'inte•r,es.secollettivo,. allora torna in is,cena . il quesito, che sembrava .or.amai e .per siempre risolto: Qùale è la forma di Governo, ,o meglio, qual'è il r.egim,e politi,co, che r.appresenta la ·più sicura e salda tutela del bene pubblico, cioè del bene propriamiente di tutti, contro ogni attenta1o e so– praffazione da parte di interessi p.articolari? O, _in .altre parole-: .è pref,eribil,e un do~inio, anzi u1:a pira– teria di classe, mascherata democraticamente, che riesce a trionfàre senza -contrasto diell'ignoranza e della pusillanimità dei più, o, -oligarchia per oli– garchia, non è m,eglio un regime francamente auto– cratico o dittatoriale di uomini politici, anzi di Stato, non asserviti ad interessi di clientele e di classi, ma preoccupati soltanto. del bene pubblico, e non aventi di mjra che inte~essi generali? •

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