Critica Sociale - XXVI n.18-19 - 16 set.-15 ott. 1916

250 CRITICA SOCIALE .cetti frivoli o falsi potesse essere un uomo di cuore, nel senso comune e nel s,enso Napoleonico: cioè un uomo valido, in pa,ce o in guerra-, in guerr:a ,o in rivoluzione. Sappi.amo hene, invece, quali saldi •com– pagni siano quei militi elogiati per calma e serenità, per resistenza alla fatica e disprezzo del rischio, in cui gli· .avversari sarcastici si dilettano .a scoprire dei tesser.ati. Uno ci domandava, ieri, sie li .avremo in ,conto di traditori. Imbecille! Quelle· virtù, che non disdegneremo mai, sono ,congenite .alla r.azz.a. Non ce le insegnarono i ,caporali: l,e .abbi.amo trovate nei nostri libri ,e nelle nostre vene : e ve le offriam.o tutte perchè l'olocausto sia completo, ,come miglior titolo alla rivincita; ma perchè, sopratutto, non <sapremmo essere dei languidi o dei piagnoni. . Nè_ è tutto qui. :Vi. sono .ancor.a delle ragioni di intelligenza. Il soc1.ahsta sa, conos,ce bene . ciò che l'at.tend 1e in ·cas,erm.a o in trincea. Non subisce illu– sioni, e non ne soffre; non ne soffre, ed è più forte. · Delle .asprezz,e della vita rnilitare potrà lagnarsi lo stordito, che ,concepì e forse ben,edisse la guerra co– me un.a fantasia di trovatore : il socialista no. Per lui il disagio non ha nulla d'imprevisto: fu già sof– f1erto in pre,cedenza, ne,11.a vigilia pensosa, nei giorni degli .addii. I! suo •cuore fu già purificato, armato da un.a prova d1 dolore che non potrà più rinnovarsi -c_onuguale violenz~; e il mino_re a.ffanno gli ,consen– tirà una soppor~az1one maggiore. Nè le «forme» della legge marziale ro.ssono ,offende~lo, poi ch'iegli ne ha combattuto lo s-p1nto. Esse .appaiono quali deb– bono· essere, .a colui ·che viene da una 1nilizi.a e da una disciplina op:rosta, ma simili.· Dal giorno in cui la sua persona fisica è loro sottoposta, l'imperativo dell' obhedienza - per quanto .acerbo riesca .allo spirito· - non l,ede i suoi nervi. Quelle stesse .costri– zioni disciplinari, tanto invise· .a coloro ( e in latinità sono parecchi!) ,che non intendono le .aspre ne·ces,... sità di ogni organizzazione, sia militare· ,o prolietaria, , lo lasci.ano insensibile. Tutto ciò ,che il singolo dev-e .alla colletti':ità, il diritto individual,e .alla norma co– mune, egli già lo conosce. La stessa .assoluta con– traddi~i?ne del suo .abito_spi~ituale, gli f.a più facile lo stoicismo, quando gh è imposto un .arbitrio. È spento ,ormai in lui il tormiento della critica· non vivé che una tranquilla, ,continua ironia inte.rio~e di ,cui nessuno s'.ac-corge, e di ,cui il suo essere si c~m– piace, si risLor.a. E sono· gli stessi .arbitrii ,che f or:. miano - notate bene - il tormento di tuttie le va– nità e di tutte le sentimentalità mediocri. Ho ,e.ono– sciuto dei volontari .che impallidivano di dispetto, pel ~< tu » d'un S•ergente. Il socialista non potrebhe soffrirne, per nulla. E •certo egli sarebbe l'ultimo a lag·narsi della legge cl' eguaglianza, ,che partisce la misura del rancio ,e la paglia dei giacitoi. Più che tutto, però, assiste il so.ci.alista .arn1ato la sua fede: quella che sopravviverà al ferro e,d .al f;1oco~ .alla fatica ,ed .al. rischio, che propagherà .al- 11nfin1to la sua forza e 11 suo d,estino. Se sa « morir be1:1,e >> - ,co,me quell'altro senza patria ,ch'è il be– duino - è perchè la sua credenza è nel poi, perchè tutto trapassa e nulla può morire. Il crociato c·redeva in Dio, W.allenst,ein negli .astri, Maometto nellie Urì. Anche il socialista ha il suo .astro lontano - il suo .invisibile dio : 1ed è .al di là della o-uerr.a 'dove si in_alba 1~ nl!-ov.a storia. La tragedi.a ,;ttuale: per lui, è ,co~e 11 cipresso del poeta che indicava la stella. !n. c1m.a .~l ?ospiro è la sp-er.anza, oltre le battaglie ~ 11 Soc1.ahsmo. È .allora ,che ,comb.atte bene il « buon » soldato : pier.èhè l'.orizzonte è vasto e il cu'ore è puro·, perchè la vita ·continua e la mitragli.a non conta per nulla. Nul\IERO. BibliotecaGino Bianco CONTRO fL PARLAMENTO . ~ o~ è se1~za ·s~gnificalo il fatto che oggi i giorna– l~stI più letti e più ascoltati dalla borghesi.a francese siano Charles Maurr.as, il BainviUe M.aurice Barrès uomin~ •che, div~rsi di ·origine e di scuola, conver~ g_ono 1n .U!1 ?'ent1m,ento che ne informa tutta l' opera d1 pubblicisti: nell'avversione ,contro· il sistema p.ar- 1.amentare. . Oh, sappi.amo bene •che essi non parlano mai di sistema parlam,enta~e ma semp!'le di parlamentari– smo; -che .affettano d1 •c-omb.atter,enon l'istituto n1.a la dege~erazion~. dell'istituto. Ma l'.:1rtifizio è troppo veccluo per inganna rie .ancora chicchessia· t: l' arti– fizio di. _quei nemici. della libertà chie si pr'oclamano contr.aru non .alla libertà ma .alla licenza dim,enti– cando di fissar.e il punto in cui la lihertà' finisoe e 1~ lic~nza ,cominci.a; •cosic?hè, c?l p_retesto di impe– cl~:ri~ 1~ccesso, tendono a unpie,d1re il normale ·escr- c1z10 duna elem,entare, f.ac.0iltàdeU'uom,o.. ,, ,, . M~ da tutti i loro .scri~ti appare ben c:hiaro quale sia 1 o_ggetto _del loro •odio: è la sovranità popolare che s1. eser_cita_ per mezzo, de.Ue .as_sembl,e,e p.arla– m,entan; è il diritto delle maggior.anzi} .al Governo, che_ e~s1 vorrebbero sostituito dal diritto di nas:cita o d1 r1cche~za. E l';attuale ,e~orme rive 1lgimento sem– br.a .a. quei larvati .apostoli dell'ass,)lutismo oc•ca– sion_e Ptopizia .a ~entar~ 1~ demolizic ,ne del r,e gime cos.tI~uz1onalie·,regime di pi.atta ,eguarli.anz.a che m.al -conv1~ne. .ai tempi ,eroici in ,cui vivdno nov.amentc Le nazion1. O~a .avvi,ene, per La propaganda .antip.arlamentare, e_s.atta~•ente qHello •che per la prop.atrand.a imperia– lista; •cioè che: l'una e_l'altra, trovano, nel s,eno stesso de_lla bor~hes.1.a, diegl~ .avversari' decis.i, -o .alm1eno de– gh_ uom1n1 ,che tutto 1_1 loro passato dc:ve far credere tah; m.a_costoro t~·cc1ono, mentre· gli .altri parlano; e ?•On ~n.e.urano di con~rast.are con la parola .o con ~h s,cr1tt1 1~ •C0s~ant,eviolenta propaganda naziona– lista e re.a~ionana. Forse perchè non la giudicano troppo _per1-c?los.a;forse per quella ·orcità cche assale coloro 1 quali 0.a troppo tempo g.odono l,e delizie del potere; f or~e, infine, perchè mancano· di uomini del polso·, dell'1ng,egno· e della combattività cli un 1\1.aur– r:as., di un Bainville, di un B-arrès. A i quali .appena la. sta,mp.~ borghesie di Fr.anci.a può opporre quel bnll.a!lte 1n~ellett_od el Cl,em enceau; n La .costui, assai avanti negh ..anru e mala.nd~ t~• in sah tt~, s.e può .an– co:r.a dar noie .a qualche Ministro, 11(111 può più tra– scina,r.e le folle: Diel rie~t?, questa abdicazione dei liher:ali e dei clemocrati-c1 nelle mani dei nazionaJ isti non è sol– tainlto feno,m:eno fr.anice,5:e,ma a,nche italiano. Il ·se– colo,_ ·?~e già, co_n Luciano· M.agrini rivendicava la eHen1c1ta d,ell Ep1ro, ora, reclama il Dod,ecannieso e le coste dell'Anatolia che son colonie greche nè più n~ meno che l'Idea t:JazioM;l~; e n~}J?ha ':,ln~ parola e~~ prot'<:st~ contro gh .appetiti .ar:ab1c1, sahariani del- 111r~pe~1.ahs~o _nos.tr~n?•· _Con1.~ 1 il_ Seco(o, cos,ì gli .altn ~iornah d1 tr.ad1z1oni rad1cah o · liberalissime 110!1 SI orpongono, in nessun m-odo .al delirio di con– quiste dei loro ·colleghi sitibondi d'in1pero. Forse in cu or lo ro ne tr?veranno esagerate -0 magari iniqu,e le pr.et, es.e; ma intanto, per non turbare l'unione sa– •Cr.a,per ~on .accender.e spi_acevoli polemiche, si am– ~.antano 111un perfetto silenzio. E del silenzio si g1ov.a_noql!-egli altri : ,e poichè la, lor<, voce è la sola che. r1suoru, e quella d,ei « liherali » è- muta per pro– po~1to, .e la _no~tra è !lluta per forza, a lungo andare fin1s0e per 1nsinuars1 n elle o recchie e nel -cervello diel pubbli~o; e ciò che p.ar,ev.a assur,l.o comincia a parer ~oss1bile, e poi desider.abil.e, e 1:oi necessario; ,e •ormai non •c'è f,eclel borghese il quale non· giuri che

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