Critica Sociale - anno XXVI - n. 8 - 16-30 aprile 1916

120 CRt'ttcA soctAL~ strumenlo di co nquista economica e morale, 11011 possono proporsi alt.ro fine che qu-01:lo cli rafforzare la propria organizzazione, di renderla piiù nume– rosa, più finanziata, più cosciente, -0nde le batta.glie non si chiudano con· d,olorose scon,fille, le difese siano sempre pr.onte e•d efficaci, le conquiste menò rnre e più reali di quelle ottenute. fin qui: Una classe saldamente un,ita. in un solo org~p1i~ smo, •coll'acle-sioneconcorcl,ee fattiva di tuLLio della maggior parte èLe' suoi oumponenti, rappresenterà r,ea.lmente una forza rispetLal.a e fors'anèhe temuta,; cserc,iterà notevo.J,einfluenza,suH'opinione pubblica e sulle Amministrazioni statali e comunali; avrà me1.1.ii a, de.guati per le battaglie e per le difese. Di– visa in. gruppi .second-0le fe.clio le opinioni diverse, d,iminuirà d'importanza nel concetto pubblico, di– sperderà la maggi-0r parte de' suoi mez2:,iin guer– ricciuole sterili, non avrà influe·ma sulle pubbliche Amministrazioni, non ispir(')rà fiducia in quella gran µ·arte di suoi com ponent i i' ·quali· non· seguono con, passione l'una -0 l' alt.ra ·delle correnti in contrast,o. Ma dobbiamo propri.o tornare •ora - e a propo– sito di maestri - all'a'bbicì dlell'organizzazione, e magari a!La p.araboletta ev:ang,e)ica per dimostrare che l'unione fa la forza? Come sociaJi.sti, dirò loro che mi 1iLengo il meno indicato tra tutti a dar .J.e2:,ioni .a' miei compagni, ma . credo qi p oter affermare oh.e si contravviene alle 1,eorie d.el sociali,smo e alla pratica costantemente seguila fin qui dal nostro P.arLito, predicando l'As– S-Ociazionepr-0fessional e o di me st~ere a base poli– tica. Si sen:tirebbero i comp.ag: ni dell'Avanti! ed i maestri .socialisti di ch.itdere -0 di consigliare la co– stituzione di una Fecleraziorre dii contadini socia.li– sti, o d'un.a Lega di braccianti socialisti, o d'una· Camera del lavor-o sòcialista, promovendo la divi– sione fra i contadini, fra .i braccianti, fra i lavora– tori, ove questa non fosse già avvenuta per effetto ciel crumiiraggio cattolico, o delle Leghe gialle re– pubblicane o del ciclone sinda,calista? O, piuttosto, dove, l'unità proletaria er.a stata in.f.ranta per opem cli altri partiti antagonistici o concorrenti, non hanno i socia:listi. ·c,ercato di ri,cosit;ruirl.anel campo economico, an,che quando .aumentava, il bisogno e il, desiderio di più vive e nette divisionf nel campo po- litico? · · Conosco l'obbiezione: l'Unione Magistrale non è im'associazione di braccianti. Veriss,imo. A parte però che pei pro.fessori, pei medici, per gl'impiegati, pei segr.etari, per tutte le altre cate– gorie di funz:ionari o di prof~•onisti, deve valere quello che diciamo ·per i maestri, a parte ciò, in quanrto l'organizzazione professionale si pr,oponga I.a,: c~ifesa e la GOil1qui'sta ,ocon:0mica d'una :clain,e, è11 soggetta a tutte .Je leggi d'pn',organiizaziione di con– tadini e di braccianti. Gl'interessi economici dei mae,stri socialisti .sono quelli stessi dei maestr.i mo– narchi,ci -0d apolitici e non possono essere difesi o con:quistat.i separatamente. Lo stipendio, 'la pen– si,one, lo sitato giiuri.cLico, Lacarriera Ii.on interessano in m odo diverso gl'insegnanti di una fede o dell'al– t.ra, dell'una o dell'altra opini-one po,Jiti•ca;proprio com e le questioni di sala.rio, d'orario, d,i tratta– mento, ecc., sono uguali pel bracciante socia Lista e - per quello cattolico. · Ciò che diversifi.ca il carattere dell'Unione Magi– strale d:a q uello d'una qualunque Associa2:,ione cli' mestiere è, non pure l'alta funzione ed·ucativa de' suoi membri, m a il [ine st atutario e costante cli di– fesa ,della scuola popola .re, E anche qu~sto 'fin.e no– bilissimo impone che si mantengano ina.Jterabili i ca– ratteri di laicità e di apolitioismo ,dell'Unione e che si ,conservi l'unità d,ell'organizzazione dei maestri, Ritengo di noi} cadere affatto in eMsia sostenendo Bibliotecà Gino Bianco che, non. solo non dobbiamo ~1o,imaestr,i socialisti promuovere un movimento p er la scu ola popolare socialista, ma che .dovremmo oppor.ci se l'iniziativa venisse da altri. Un tGnlativo di questo genere ·non sar.ebbe altro che I.a brutta copia del·l'att.o confes– sionale compiuto ctai maestri cle,ri.cali, quando si staccarono dall'Unione non già pel suo programma ·economi,co, ma unicamente per v.olere la scuola cat– tolica in coilt1'.apposto alla scuoi.a la,ica. La secessione socialista avrebbe identico carat– l,er.e'o almeno identica ~niterpr.e'\.az,ione; e, una volta posti su questa via, si andrebbe inevitabilmente a finire in tante organizzazioni· quanti sono i partiti politici. Avr.emmo così la Tommaseo per la scu-0!.a - cat.1,olica, l'Associazione socialista p,er la scuola so– cialista, l'Unione magistrale nazionale p,er la scuola monarchica, l' Assoc:iazione dei maestri repubblicani o democratici per la scuola dem-0cra'\.ica! Noi crediamo, invece, che la scuoi.a ·popolare -- pagaiai coi denari di tutti ed alla quàle tutti i fan– , ciulli sono obbLigati per legge,· a meno che non ab– biano I.a vo.J -Ontà ed i mezzi di procurarsi una s•cuola ,..spetiale : n.ei seminari_ e"nei coH'.f)~i , cre~i.amo 1 c)ic~, ,che la: scuo.Ja pubbhc.a debba es·sere laica nel .Più alto senso della parola, cioè tenuta ~I di f uori e al disopra ctVogni fode· religiosa e di qualsia.si in- ·· • fluenza politica. E pensiamo che la migliore difesa della laicità della scuoi.a elementare possa essere an– cora J'.organizzaziione magistrale unica ed apolitica. Nè ci smovono da questa ,convinzione le opp-osi- 2:,ionidci compagni, i quali ci dimostrano la neces– sità di liberare veramente la scuola elementare dalle . pastoie politiche e forse anche r.elig.iose, che ancora la inceppano, malgrado la pr-0clàmata laicità, e giu– stamente e.i richiamano• alfa necessità di ottenere che la scuola popolare , divenga più serio ed effi– '·cace mezw di elevazione diell:aclasse lavoratrice, r.i– ehiedendo quindi per essa diverso indirizzo e ade– . guati mezzi,. che la borghesia non ha mi;li saputo o voluto d:are. · . Ma tutto ciò può formare ,pei µia,estri socialisti un dqve.i,e parti,colare di propagand:a, nel. Paese .e cl,i a2:,ione.speci.fica.in.seno, cl:el1'•organizzazione;può· ma– gari legittimare la costituzi,one a parte di gvuppi politici, propulsori anche del movimento di. classe - ricordo a titolo . d',onore le Sezion~ magistrali deU-e Camere del lavoro --; ma non può lasciar credere ad alcuno che le conquiste della scuoi.a, nel campo· legislativo .e finanziario, e I.a ri/orm.i sua, nel campo dei pr.ogrammi, dei metodi e dei fini edu– cativi, non continuil'),o ad essere còmpito di tutti i maestri, còm.pito cioè che si assolverà t~nto più ifresto, ,quarito più la coscienza clell'intiera classe qiàgistrale. vi 11 sai;~ stata conq4istata e p,reparat.a. Donde mi paré.venga la conferma cf'una maggiore necessità di mantenere l'unica Unione colla garan– zia ct·ell'apoliticismo. . BasLetà che i delegati al Congresso cli Bologna r.i– chiamino il passato dell'organizzazione e s.i Ìs]').irino soltanto agl'rnteressi della classe e della,scuola, per assi curar e col voto I.a· vitalità cieli' Unione e vend•erl::i poi p.iù ·concorde e più battagliera. Basterà che ri– cordino di essere i rappresentanti delle Sezioni d'una •orga.nizza2:,ione prç>fessionale, e non j delegati a una assemblea politica convocata per deliberare in fa– vore o eontro la guerra; basterà questo, perchè essi evitino determina.rioni partigiane in un senso ·o nel– l'altro, le quali impongan.o o consiglino all'uno o all'altr-0 gruppo, di eolleghi il distacco dall"Unione. A Bologna, per mantenere l'unità dell'organizza– zione, 'non c'è nulla da in;novar.e, nulla da aggiun– gere, nulla da cambiare, tl'anne gli uomini della Pre– sidenza; e in ciò, come vado dic,en<i'oda .-0ltre un

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