Critica Sociale - anno XXVI - n. 7 - 1-15 aprile 1916

/ CilUTI(GAS'OCEALE 109 .a preseutare ai lettori ,il popolo e l'esercito avv,el:"sarii oom.e un.a massa, d'i assassini sadi,ci, v ,a.nd, àiH e p,redon-i, quasi i>ndegni di ogni pietà, ,s,pogli di q,ualsiasi sen– timento ,umano._T.alun-iesempii d'i cotesta ve-rg,o•gn-0sa truffa ,coonmenciale ·- e ,precisamente ne,ll;a_grande stampa di uno dei Paesi che si val)');ta-no di ,combattere per la giustizia e per il diritto - mi stanno an,cora freschi nella meinori.a. Ma questa, speòe di i-ng,iuria .al,hucm senso e ai sentimenti più comun,i di un popolo onesto, -non troverà,· io credo -- malgrado -le tÙ-rji)-i in– fA!.nzionidei suoi crimi,na:I,i.autori - che una be-n d~ bole eco i-n quanti ,p.a-ga-no ,col lor0 sangue, ,colla loro libertà, colla vita dei loro oori la ,causa ohe il' loro Paese sostiene. Ben più i,n,terèssant-e è considerare quegli _ avvele– natori ,più-,roffinati, ,ch,e-sdegnano ·d'ordina.rio le favole eo.r:ren-tie che senza dubbi-o respinge-rehbero in.di- g1rnti - ogni· comp,Hcità -negli ooòessi -della stamji)a 'V-enàle e dell,ai plebe ignorante. Certo non sempre è facile di– stinguere nettamènte i procedimenti del1'-u1Ìa•schie-ra da quelli deJil'a:Itra. Comunque, questi unimi si re– dutano fra gli intellettuali d-i-i-noontestabi,J,e probità, di ,sentimenti elevati e disinteressati. Il che tuttavia non impedisce loro_ di .aocredita-re nell'opi-ni-one pub– blica leggende pericolose e favQl-eindegne d'ogni spi– rito serio, eduooto alla critica, - **"' La leggenda di ,cui -prima voglio i-ntrattener,m,i, e ,che ha conquistato con la più in.attesa rapidità diritto di cittadi-nanza ovunque in Europa, è quella· delle due culture a ,ur.op :ee: l'una Jatin.a,_-1:alt:raa,Jemanna; - cònsiderate come due nemiohe irl'econ-c,iliabili, come due avversar.ie morta-li oo ir.reduttibi,li. , . Essa ,ci fiu. p,ortaba col primo tuonar ,d,e,J1 ,oon-non_e, e .aoobe ,eoloro ,che-, ,ali.a vigili-a dell:a guerr.a:, . non: I.a sospettavano neppure e ·,che anzi ~ a dispetto di tutti gli « sciovinistì » - -lavoravano oos,cie-nziosamente a -una .du,revqÌè intesa f.ra i popoLi, la ,aiccol&eTo a ouore, ·legger-o. Posso cominciare da 'Un aneddoto che 4olg-o a un ,girave gi·ornalè, non ,s@spettabile ,ce,rfo di v-oler ri.diere UI)'); poco à spese dei su@:i_ rispettabili lettori? Un uomo d.i Sta.t©, le ,cui emoinenti qualità sono 00-– nosciute a; tutto il mondo, ,c,i raccontai un c-oJ:J.oquio avvenuto fra Bi-sma•l'Ck e- Thiers, -nel q,Uialei due uo– mini p@liti,ci_esprimevano i loro sentime_nti sui p,ro– oedimenti da usarsi nel oom,po p-oLi,ti,co e mora-J.e. Bjsma.rck opin,av~ o,he---~MPg!},a t,l!•l-volta-perdona:r~, ma d.i.mooti-caregiammai. Thi-ers gli,rispose: « N@nnuoce plllil:toun poco di obli,o a:Ha si,n,ce-rità ·de:!·pe-r-d-ono ». ' L'evocatore d,eU'a,ned:doito non sa frenare l:asu.a;aro-- mi-razione- pel r.a:ppresen-tante d:eilla cultu,r,a ·latina e la ,sua disapprovazione p-er 1a fr.aoohezza del signo– rotto prussi.ano, e tosto soggiunge: « Eoco qui due mien,ta.1ità,due· modi di vedere, due cul'ture, · in lllil-3. ,parola, in,car,naooin q,uei due, spi,ri-ti ,co-sìdive-rsj D (1). Certo. .a:oohe _noi preferia~. .la m,i,se,ricordi.a di 1',hiers 181llabrutalità det suo mùstr,e i,n,t;erl-0outoll8, senoo tuttavia dimen-tiea,re· ·il;,m©do -sin,g(l)l1are oon oud– il _Mdni~tro fran,e,ese intendeva '! 'oh.ho q,J,i·and-o s~•tmat-, tav,a di reprimere .iL movimeqt@ deHa €omunè.... M-a fare di queste dive~ oonf.ession.i di ~;!,ue dipfomatici ~}-fondam~nto d'una dissertazione su<Jl'esistenza e _sul– fineom,paitibitj-tà di due culture,_ e dallè fras-i di due ) :è QII d'U:OPO-l'iTe)are.ohe Il BDRT8 eorlttore è Lulgl Luzzattl, tie 11 8:MT8 gl(1rnale che ne o&plla,OO!l 'pietà ftgll81e Ja, llloeoJla• è lwe. ~Il~ Sef!a ? · teca Gino Bianco t Ministri ,çoFJ.cluder~a òue div~rsi 1nordidi sentire di I due p~o,Ji - non è cosa sb,a.Jor.ditiva? f · rNè a -e.iò si arre~:1 nostro ;9-'l:ltore.S,e-b:be-ne,a quanto pare, • vve.nga al:eima f-ra-se,utHizza– òi1e aill'-uopo, d1,u-OiD1i-ni d Stato inglesi-, egl'i collooa i buoni alleati britanni, ,con e-s-tremiaco-rtesia, 'fra i decisj fautori dell'obi-io. Non, p,arteci·p,ano· essi in– fatti - pe,r -non _sò,quà.Ie'miste,r-o - della nobile cul– tura latina, in antagònismo natur.a:le àHa ·maledetta oultura ge-rmani~a? , Prii;n,a del1a -guerra (U)-testo ,a•n-ed:d-0-to ·h· v-e-rebbe vo– fonberi il .suo p·osto -I).ellecofomìe <l'una Rivista- sati– ·ri,ca;· per din ;i-ostr.ar -e quali minieir,e,d•'ingenuità pos– sono ,scov-ri-rs-i - chi le s.a:pji)ia-sc,aivare, e, s-covaxe - nello. •spirito grave e p-onderato rd'-ui!l, uomo di Stato eminente. ~a o,ggi iciò diventa ben altrimenti serio, e -prova ben, ial-tl"@ ,c,he la, sieJ!lil•!i)·li,iie legge-rezza d'uno sor.itto-r-e!€)ggi, ciò è u,rua. del,Je vie- - ,non la p·eggi.ore nè I.a più assurda. - pe-r app-rodacr-e a,11.a: -te-si fo.nda– mentàl-e ·oggi in vo-ga, ~ l'antagonismo radi'cale e pro-, fondo' dellè due culfure. L'una, tutta materiata di di– ritto, di giu,s-tizia, di -Jibe!'tà, di to•ll-e,rainza; ·l'a,Jt:ra,. in– carnaz.i-one del- vandaJ.i-smo e d-ella forza -brutale, de-l, disprezzo pel diritto d,elle genti e di istinti assassini•. Co-sìr inteso .J'antag@n.ism ,o,, I.a conciliazion,e è impos– si-bi:Jie.La fotta non potrà termifmlrsi che ,con -la defi– ni,tiv.a.disfatta. di una pa!'te o de,JJ'altTa. O ,ci attende, il' r-egno lumino-so dell'Orzmud latino, o- il naufragio nell',ab,isso- di tenebre cui pl'esie-d-el'Arimane germà– :ni,co! Questa tesi var-~a nei parti-colar-i, ma i•l fondo ne• rimane immutabi1J-e! · . Invertendo i te,rmini, -noi. avremo ,Ja tesi di ,col-oro che dirigono l'op~ni-one pu-bl:)-l~oo in Germania. Av!'emo la presunzione scientifi,c.a dlu,n Ostwald, che vede nel oonflÌltto attua.Le l,a lotta di due prin,cip-ii: il ,principi-o ' dleJ-l'i,nvididuali.smo (P.aesi · J,aitini), e- il p1rincip-io del– fol'gan,izzazione, ; predestinato a-Ha vittoTia, come il più ia'Vanz,abo e i:I p-iù ad.atto•a,JJaòom,p,I,e-s-si·tà del'la vita mo<l,erna. Non s,arr,eb:be,log,i,camente, La disfatta: di , questo, -p<J;"i-n,cipio superiore, una griave ja-ttura per tutta l'umanità - e, -p'er gli ·.stessi vindtori?' (Jt séguUo ai pr-ossim_o Numtt'O), EUGENIO CIARSKI. Il pacifico Sh~kes1peare ". Bud11 amico, per- !'.amore ,z-. Gesil-, guardati diti rimuover-~ la pòlt,.we• qui ,·tncliiusa. · Bene> . dttto sta colui cht -,•i•petterà queste pietre; ma-' ·1,detto 0 cht turbe,·à le mie ossa •. (Epita.ffto di SHAKESPEARE). Il genio do-rmiva l'eterna pace; e i semplici uo– mm1, gelosi del suo buon sonno, sono andati a i_~– fa.sti'dirlo. Sentiamo un po', mistér Gug1i.elmo, come la pen-sere-ste dov,endo. -toroo,r,e, dopo tre secoli, al qisonore del ;mondo? .Si-ecome il geni-o, nqn s'è cu– rato di rispondere, neppure per L'umile, mezzo d'un tav-0Lino di tJre gambe-, gli uomini hanno- rispost,o per lui, attribuendogli i_più svariati concetti gue.r– .rofili, e tedescofobi e obbligandolo- a giura.re per l'In– tesà. E questo, si chiama onoral'.e il tricentenari-0 di Shakespea,re. · · · , '. Ora il quesito risuonia per lunghe migili.a di ?ari.a stampata : d:arebbe Sh.akes,p~-a•re11suo voto agli. a:r– mainenti? O come il suo contimw.tore nel teatro bnt– tannico, Bernaird' Shaw, fiarebbe· aJmeno delle riserve? Io diço ·,che bis,ogner.ebb.e distinguere, fra la sua i1ea e la, sua. -0_p,portunità. Sha:kespea-re fu un cr.ea -

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