Critica Sociale - Anno XXV - n.20 - 16-31 ottobre 1915

I t OB;rJ:ICA:. SOCIALE 319 zionati, con L. 1500 dallo S.tato e 1500 dal. Cormàne 0 8 Sinda,cati p.i mestiere. • - . ~-. ,., . . :'. In_ ]:rancia vennero amrp.essi a. godere della sov~ venz10ne de~lo Stat?, intro?òlta da:lla -legge_22 aprffe 1905, H4~ Smdacati operar con ·49_595 soci- nél 1912 (su 10 milioni di salariati). · · · · ·· . J_n tale·:~nno le Casse pagaronò 209.5134 franchi di mdenmtà per 116.~73 giornate di disoccupazicme. La legge finanziaria del 1905 stanzia un eredito an– nuale di.100.000 franchi e pone la sovvenzione dello Stato proporzionale all'indennità, non oltre il 'massi– ~o di 2· franchi per giorno e per ì1on più di 60 gior~ n_1. !'Jel 1911, oltre allo Stato, concessero soyven~ ZJOill aUe Casse sindacali contrò la disoccupazione 12 Dipartimenti e 51 città, ì primi per un totale dì l?.550 franchi, le _seconde per una cifra complessiva d1 112.423 franclu. · Nei Paesi Bassi, durante il 1912, godettero di sovvenzioni pubbliche le Casse · di 281 Sindacati, ~omp]•~ndenti 29.313 soci, su 1.500.000 operai. Le mdenmtà pagate ai disoccupati dai Sindacati rag-, giunsero i 50.191 fiorini e l-e sovvenzioni comunali ammontarono a 42.070 fiorini.· Nella Svizzera il Canton di S. Gallo .sussidiò, nel 1913, l'Assicurazione di 8 Sindacati con L. 2669; ·nel 1911 il Canton di Gi.nevra ne sussidiò 12 con L. 1953; nel 1912 il Cantone di Basilea-Città sussidiò 5 Sinda_~~i con L. 3412 e il Cantone· di Appenzèl ne suss1d10, sempre nel 1912, 3 con L. 1601. · Oltre a ciò nel 1912 il Cantone di Basilea-Città sussidiò una Cassa di assicurazione pubblica facol– tativa, comprendente -1214 membri, con 27 .000 fran– chi; e la città di Berna sussidiò una Cassa simile, comprendente &36 membri, con L. 12.000. . (Il sèguito ai prossimi Numeri•. GINO BAGLJONJ. L'IDEALISMO FILOSOFICO CONTEMPORANEO III. Ci si.àmo in.dugiati un poco neUa confutazione d-el naturalismo e del positivismo, non solo per togliere valore a forme mentali ancor?- oggi troppo aocredi– tate presso mo_lta·gente, sì anche per poter deline,are meglio la posizione filosofica dell'Autore. L'Aliotta (1) è uno spiritualista realistico, che ha piena .fiducia nella ragione. Egli è anche, se si ·vuoie, un « inteJI.ettua– lista ii, ma un intellettualista che non riduoe al solo intelletto· le funzioni fondamentali d-eÙacoscienza·, co-· me fanno tutti gli intellettualisti unilaterali. La su,a preoccupazione princi.pale è .quella. di ristabilire _la pi:f}nezza dell,a . personalità co,sci,ente, senza a~cuna mutiLazione arbitrarj,a, e di ricorioscer,e un valore proprio e ,autonomo a!J.e·tre funzioni primigenie e inscindibili. dello spi-rito: volontà; intelletto e fanta– sia. A suo avviso, se le correnti speculative contem– poranee - sorte in - opposizione all'intelJ.ettualismo ristretto - hanno il meri.to d'avere altamente pro– clamato, contro Le intemperoanze del materialismo scientifico e la fredda. indifferenza d-el positivismo agnostico, i diritti del sentimento e del volere; hanno .pu~ il torto di essersi lasciate trasdnare troppo in là dal moto di reazione, cadendo così neH'eccesso op– posto e sacrificando l'intellig-enza a!J.e ispirazioni .mi– sti,che, ai liberi voli della fantasia, al gretto utilita- (1) Prof. ANTONIO ALIOTTA: La reazio11e idealistica cont,·oia scienza (PaJermo,.1912). iblibtecaGino Bianco rismo delLe azioni. Il vo.Jere e il sentimento hanno i loro diritti, ma non .possono· sostituirsi· all,a ragione, che ·sola è capace di darci il. conce.tto dell'universale, ed è percièi l'o-rgano proprio della filosofia. Dal:Ja fun– zione est:elica: e pratica, dall'atteggiame:nto valutativo dell'animo umano dobbi,amo atting-e.re i d.ati nece.ssari all'integrazione dell',esperieriza sci-entifìca; ma è còm– -pito della ragione trarre da tali dati una sintesi supe– riore, trasfigurarli in un'idea, che compr,enda nel1a sua univ,ersalità tutte le- manifestazioni dell'esse-re e le contempli sotto La spede d,ell'eterno. I .propositi dell'Aliotta sono;· quindi, critici e co– struttivi nello stesso tempo, quantunque (co-ilviene dirlo). la. parte· cri-tica prevalga troppo su quella co– struttiva.· È questo l'uni•co difetto formale del . s·uo ponderoso volume ·di oltre e.inquecento pagine in grande fo.rm ,ato .. Ma taJ,e difetto è largamente com– pensato d,aU'esposizione sobria, .eppure perspicua, dei ,sistemi oggi più in voga; Le crifi.che, attinte diret– . tamente àlle .fonti, ,sono acute e. « simpatiche. JJ. L',au– tore guarda con simpatia alle opere di cui intra– prnnde la dis,amina; egli non le stronca mai con ·po– che parole di dispregio. In ciò appare èhiaramente la sua superiorità sul De Ruggero. Nè egli raggruppa e distingue, come fa quest'ultimo, gli scritto,ri a se– conda ·della loro: nazionalità, -bensì secondo l,e loro affinità organi-che. Così vedi.amo passare dinnanzi a noi -i positivisti, i neò-critici-sti,. i volontaristi e i pensato-ri che partono ti.al primato della ragion · prati-ca (Riehl, Wun<lt, .Paulsen, Fouillée, Lotze, ecc.).; i, 'teorici .dell',e,spe– ri,enza p-ura (Mach; Avenarius, Petzoldt); i neo-hege– liani inglesi Green e Brodley; i con.tingentisti e gli intuizionisti. francesi;. il pràmm.atismo anglo-ameri– cano di P-eirce, Jamès, Schiller, ecc:; la filosofia dei valori di Windelband, Ri,ckert, Miinsterberg e Royce; la · filosofia dell'immanenza dello Schuppe; il Ìnate– maticismo del Cohen ~ del Natorp; la nuova scuoi.a del· Fries; l,a teoria degli oggetti del M-einong e del Hofler. Tutte queste dottrine sono raccolte ne!J.a for– ma dell'antitesi storicamente p-ermanente tra il razio– nalismo •el'irraiiònalismo, e sono prospettate in modo che -si séorge la loro mutua i,nterdipendenza, sì che il -ritmo·. del· pensiero speculativo passa dall'una al– ,l'altra forma secondo ohe si dà. la prevalenza· al puro inte\J.etto, alla volontà o al sentimento. All'azione Ìn un certo ,senso, tiene immancabilmente dietro la rea– zione nel senso opposto, poichè . lo spirito um,ano tende ad affermarsi nella sua interezza e non to\J.era diminuzioni e impoverimenti. Penetranti e concl.usive sono l,e critiche dell'Aliotta all'intuizionismo del Bergson, al prammatism0, alla filosofia di, B. Croce, - tre fra le correnti- più note dell,a speculazione contemporanea. Il, vizio fondamen– t,aJ,edel sistema d-el Bergson è quello di ·conside·rare come derivata la funzione intelletti•v,a; donde il ten– tativo, per quanto ing-egnoso, altrettanto v.ano, di dedurr,e l'intelligenza dall'atteggiiarnento pratico della coscienza, il quàle, a sua volta, è confuso in modo. ,assai strano con la funzione fantastica o creatrice. In fon.do , l'intuizione de,J Bergson non è altro che l'atteggiamento. estetico dello spirito, in cui si 'iia ·quell',esperi,enza di libèra spontaneità creatrice, di espansione ind,efinìta, ch'egli esalta con poetica im– magin.azione, f,acendori,e·l'essenza stessa della realtà 'universale. Mà, posta· in· tal. modo, nella creazione e nella co-ntemplazione artistica I.a più profonda vita

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