Critica Sociale - Anno XXV - n. 19 - 1-15 ottobre 1915

CRITICA SOCIALE 301 Conclusione. Ecco, in sintesi, non numerica e contabile, ma puramente morale, quanto si è fatto, sin qui, dalla Amministrazione socialista di Milano, per lo svolgi– mento del programma, del quale è, lo confessiamo, appena all'inizio. Ad una più rapida attuazione di esso fecero osta– colo non mai la buona volontà e la energia degli amministratori e la consapevolezza del fine a cui tendere, ma le eccezionali calamità sopravv,enute che -non erano prevedibili da mente umana, che rimar– ranno - auguriamolo - peculiari della nostra ge– nerazione, e che dist.ras-s.erobuona parte de,Jle atti– vità della Giunta e del Con siglio; gli inciampi frap– posti dall'Autorità tutor.ia, cioè dalla Giunta Pro– vinciale .amministra tiva, che faceva invalidare la elezione di sette consiglieri, dei quali tre erano parte della Giunta, procrastinava di un anno l'approva– zione del Bilancio preventivo e, come si è detto, cassava alcune appostazioni importanti; e, infine, la prematura dipartita di un collaboratore equanime, sapiente ed autorevole, quale fu il consigliere Luigi Majno. ALESSANDRO SCHIAVI. Settemb1·e 1915. La Lib1·eria dell' "Avanti i"· (Hl, via S. Damiano, Milano), pubblicherà in opuscolo, immediatamente, la Relazione Schiavi inserita qui sopra _Quattordici mesi d'Amministrazione soc alista nel Comune ?,i Milano colla Prefazione di F. Turati e col Programma comunale so– cialista, e aggiuntivi in Appendice i seguenti documenti: 1° Programma e ordinamento del Ripa1·to del Lavoro, della Statistica e del Personale; 2° Clausole sociali per i contratti d'appalto di opere e di forniture del Comune di Milano; 3° Istituzione di un fondo comunale per integrare la pre– videnza associativa contro la disoccupazione, la malattia, la invalidità e la vecchiaia. L'opuscolo, che interesserà specialmente quanti si occupano dell'azione socialista nel campo amministrativo, costerà, franco di porto, CENTESIMIVENTI. Per dieci esemplari ed oltre, sconti adeguati- Inviare l'importo anticipato alla Lib1·e1·iadell' "Avanti I •· Affrettare le commissioni. ORO E SANGUE (Laguerra europea agliocchi delComunismo critico) I. Dal punto di vista della mera analisi economica dei rapporti ed accadimenti sociali e storici, il pre– sente grandioso conflitto guerresco, che strazia ed insanguina nei punti più vari questo nostro vecchio continente, appare in fondo nulla più che un epi– sodio, più degli altri clamoroso, di quella lotta aspra e diuturna che la società borghese e capi– talistica, per virtù della sua stessa interna costitu– zione, fu obbligata, se non. proprio dai suoi primi inizii, certo da un suo determinato e abbastanza precoce grado di sviluppo in ,poi, a intraprendere e sostenere contro il pericolo imminente e perma– nente, che le incomhe sul capo a guisa di vera spada di Damocle - la caduta del saggio medio dei profitti. Ciò che, al primo sbocciare dell'odierno assetto ibliotecaGino Bianco economico e sociale, era stato auspicato e propu– gnato dai grandi sacerdoti dei misteri eleusini del capitalismo - gli economisti inglesi della scuoi.a classica - divenne presto realtà attuosa e il lato predominante del vivere sociale. Ricordiamo. The Wealth of Nations, la finanza rigogliosa e il b,enessere dei privati, era, s'intende, il fine ultimo e supremo. Ma il mezzo principe per raggiungerlo doveva essere l'accumulazione capita– listica spinta al. suo massimo grado. Subordinata– mente, ma quale sua assoluta conditio sine qua non, invocavasi il pieno ed incontrastato dominio politico e sociale del ceto borghese, come qu,ello che, a differenza dei nobili e degli intellettuali da una parte e della grande massa amorfa dall'altra, è invaso, anzi invasato, dalla sacra libidine del lu– cro per il lucro, fino a posporre a questa sua su– prema ed abnorme passione ogni altro desiderio e diletto. Ora, ed è qui il nocciolo della dottrina classica dell'economia, questa aul'i sacra fames dell'ìmpren– ,ditol'e capitalistico, se individualmente pare risol– versi in un mero arricchimento dei singoli alle spese dell'universale, in realtà, cioè guardando le cose da un punto di riferimento più elevato della economia social,e consider.ata nel suo complesso,. obbliga la società presa in blocco a devolvere una notevole parte della propria energia e capacità pro-• duttiva alla creazione di nuovi mezzi di produzione, anzichè dedicarla a quella di puri e semplici beni di consumo e di immediato godimento, con l'ef– f t o automatico e fatale dell'impoverimento e dello sfacelo, come è dimostrato dagli esempi funesti della Spagna e dell'Impero romano .. Questo felice slancio dell'anima capitalistica è però· gravemente insidiato da un nascosto pericolo. Per la ferrea legge dell'offerta e della domanda, il tasso medio dei profitti - inalterato restando il campo· degli affari - scema in maniera inversamente. pro– porzionale all'aumento dei capitali disponibili. Cosicchè con facile ipotesi si può prevedere il caso, anzi il giorno, in cui, per la pletora crescente dei capitali liberi, opprimenti col loro peso il mer– cato del denaro, e per il conseirnente proporzionale calare del tasso medio dei profitti, i capitalisti non sentano più lo stimolo di correre dietro ai guada– gni, oramai assolutamente sproporzionati ai rischi e .alle fatiche, inerenti ad ogni impresa, sia questa o _non si.a largamente promettitrice di lucro. È da pensare piuttosto che, in tal caso, dopo essersi ma– gari scottati in speculazioni vane e fantastiche, essi lascino cadere · avviliti le braccia, trasformandosi loro malgrado, faute de mieux, da gente già eco– noma ed industriosa, in una classe di nuovi no-. bili, oziosi, parassiti, e gaudenti al pari degli anti– chi. Ma così la borghesia verrebbe meno al suo còmpito sociale, e il suo prestigio, insieme alla v,erà .ed unica ragione d'esser-e del suo predominio,. oramai vuoti di contenuto, crollerebbero rapidamen-" te. La società borghese affogherebbe allora vera– mente, secondo la famosa espressione marxista, nel suo proprio grasso. La cosa è poco complessa e non presenta evid'en-. temente che due sole vie di uscita. O un arresto nel processo. di accumulazione capitalistica, o un con– gruo aumento nell'area degli. affari. Tertium non datùr. Certo, per ciò che riguarda il mero arresto della accumulazione capitalistica, la questione, purchè i capitalisti stessi si mostrassero consenzienti, sarebbe presto e facilmente risolta. Fiirnr.arsi! Vi è tutto il girone d,elle classi non capitalistiche (nobiltà, clero, burocrazia, proletariato), che non chiedono di me– glio che di soulager la borghesia in questo suo gra– voso ed incombente embarras de richesse. Se non

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