Critica Sociale - Anno XXV - n. 10 - 16-31 maggio 1915

CRITICA SOCIALE 147 stringendo la Cina a pagargli.... un,u piccoia inden– nità: duecento milioni di 'faaels! IITTquel trattato I:a Cina ricon·o,soeva l'auLo,ruomi,a deUa Corea; primo p,a,sso ve,rso- l'annessio,n,e di q1ue•I:b1 pe,n,isola al Giappone,. Oon i Pro'loco,!Qide,!: 1896 e del 1905 la Cimi cedev,a al Gi,ap,p,one-dei territorii (settbe– ments) a Shanghai, Ti,entsin, Amo,y, Hanko,w; e· a Yiingkow, Anto,ng cheng, nella Manci,rnria; oltre al di.ritfo di costruire un.a 1,inea f.e.rrovia.ri, a, d,n,A,ntong Clhen,ga Mukden, diretta dai giiap'J}oneisi.Non ba.sta. Con Il trattato del 1909 la Cin,a si obbliga di chi,e-d,er,e il' pe,rme-ss-0 ai! Gì,ap,poo1e quafo,ra eooa vo,le•s,s1e co– struire una fe,rrovia: lira Hsi•n-mun-tun e Fiakume,n, in Manciuri,a, e menti,e, il Governo cinese riconosce a quello giap•ponese il diritto di sfruttaire le mi1ni,ere d~ carbon fossi:Iie a, Fushun e, a Yuen.tai, il' Giaip,p·o,ne, per rispettare la piena sovranità della Cina, si ob– b1i,gia,a pa,gar,le un.ai tassia in proporzione d·e.\ car– bone scavato, ma questa Lassa d,eve ei;seore·,ben' i,n1te.s,o, mi,nimiai!.... L'anno dopo,, ne•l 1910, oome, si sa, il Giappone si a,nneitteiva, definitivamente•, La:Co,re•a. M,(]j l'l3!J)petitovien mangiando. Ed eicic.o che il Giaip– po:ne ha preso la palla al balzo, .e, profittando d-e-1 _momè'Ilto favòrevol•e·,_ c,e:r,c:a di taglia-re, ,la p,rimia fetlt(\ nella bo·rta sap,oriLa che è LaiCinia, oon la. taci!ta ap– !)'I'OVftZione de·!Je Po·te,n1,e eu,ro,p,ee. A p,rirrna vista sembrerebbe che• !,e n,uo·ve, iardilt,e pretese gia'j)pone·s•i debbano u,rtare còntro g,U iniLe– ressi che gli altri! Stati han.no in Cina e v10lare il p,rinci:p.i,o, della por,l,a ap,erta. Ries,oe, qui<llldiia prima gi·unta sbr:mo che i girandi g.i.orn,ali, portrnvo,ce della_ opinione che corre nei vari Circo-li diploima:tiici d,e,H,e di!Verse.P•oteinze, sian,o cornco,rd:i ne·I giudi·care· che il cotpo di mano t,eIJ;trntodal Gia'P'po,ne ,no 1 n vio1! .ap.er nulla iJ principio della porta aperta. M.a, riile.ttendoci, si• capisooe che qurel pri11Ci·pi,onon significa, altro, 1n· fin dei conti, se non che twtte J.e graooi P·o,txmz,e vogliono ave.re ugurnJ.1diritLi. P,e'l"ciò, se o,rai i,l Gia•p– po:ne si taglia e si mangi,a l,a primw fotta della i•n,feil11Ce .repub 1blica, è creato, ,i:J preoedente· peir c.ui le altre Poten1,e faira1nnopoi a: gaira, pe,r tagliarsi e man,giarsi, ci,as,cuna, la pr-0,pri.aife<tba: con c,iò il p•rind:pi.o d,eJ'J.a pooiw ,apeirta non vien,e viol,ato,. Anzi· sa,rann,o parec– chie le po,rtè aperte in Cina-!... H ,più vrrste in tutto ciò è che avvenga sotto gli a,uspici diretti d!i· um,a P.otem:zià. legata ,a,lla Trr,i:p.J,ioo Intesa, che si dà in questo tempo oome, paladina deilla virlù e deLla cas.tità internazion,al,e. Che farci? Si duo faciunt idem non est idem. E l'ip-0,c.risia è la pI'ima d,e,lllev~ù p,e:r,chè è !'.om,a,gigio res10, alla v1rtù, ooi;ì ne,i ra,pporti piriv,a:ti,come in q,u,eilai.rute•r– nazionali. P.e:r,chè nessuna Potenzai P'EMJ;Sa d.i, inter– venire ·a di.fesa dell'a iIIJdi,p,e,n<lenza, deHa Cina, que– sto Stafu mi•te, sienz'oo-mi, J;ihe·raJ.econ tutti gtLi im– mii.granti, aperto qu,anto si vuo,J.eialla più tranquilla trasfomrazione deUla sua mi.llenaria civiltà seoondo, i ruuovi biJ.So,gnie l,e nl]o•ve neoessità deU',evo capi.ta– Jisti.oo? Nç)Il si ve.rificia per essa quello che è su1ocess,o già alll,a•Tùrohia, cioè che i.I suo coraggi:o,so a,p,ri,rsi· al'le i,stituz,ioni liberaili ,e,u,rope,e, non è CJhei l'occa,sione di· un,a debole.zza iruterna deJ,1.o. Stato, di cui s,i a,p– pl!'IO,fittano le Pol,e1nz,ecivili e virluose de,J,l.'imp,e,rfa.– li.sll10 conquistaito.re peir rnlleggerirla deHe• p,r.ovincie, gJ"idand·o eil.l:a « ba,rbai,ie » twi,cia o cinese? ... Auri sa– cra /arnesi ... E sacra follia, d,aochè omai il biso,gno di sma~tire I.e proprie me.rei e l,a cres-oonte co,nco,r– i,enza commerciale, per cui !,e Poten1,e -si inducono ad acqui1;tare sern,pre nuove colonie, ,a S'boooo, de.Ifa p,rop,ria p,roduz,i-one· o per attingere !,e mia-teri•epri– me, mail si appa,gan,o i.n real1tà ne,! milibari,smio, di tetrra •e di ma,re ,e, neil1,a co,nooguente p,olitioa -della ,oonqui,sita mi.Jitare, in qwanto se c'è un fa,tto cwto, q,uesto è,· che il oomme-reio non s-eg,u,ei ,la bandie,ra, -e cornei le navi non possono· pe·r sè acqui-sLare meircaH così n,on, posson,o toglierli a ohi li possi,eda ,p,er ba ra>gi.one so,l~dissima che i mercaiti si aoq,uistano ,o si mamteng,ono con ),emei,ci buooo e c·on i p,rezzi buo,nii... E cosi, tuitto sommruto, ,anche le- imprese di sprurti– ziooe come quella ohe il Giiap,p,one sta p,er.p,e'1.randro s'lllla Oina, se si p,res,cLnde dai f.wmi deil,Laig,l,o,ri.a millitare, sono,. dal' p;unto di v,ista d•i un sano •svi:L'wp,po oari.talistioo, pess•imie- imr.•:rese. Tr.ai l'altro l'aippro– priazione, di territorii e I ,aggiudicazione, di priv1•le,gi ad u~o Stl0.to, come ~I,Giapp,one, SO\Stamzj,a,Lmerute, p,o- tbliotecaGino Bianco veiro di capitale, e· che, non potrà· traJ"ne. va,n,tag.gio ohe s\.rb,concedendo· le ,oon,ç,essi-0nistesse, si r,iduoe m,anif,estamente ud un giuoco di mediazione p,a,ras– si.tiaria, intri 1 nse,camente ,anti,oapi,tafrs-tico. Come• si difende intanto, !,a Cina? Tra Hi-ochi, i:I plenipotenziario giap,pones-e, e il nuovo ministro de– gli Esteri cinese Lu-Tcieng-Hsiang, è a f.ars•eJa.QueHo e,e·rc.adi affrettare, qu-esl:o di p,roro,gare )a deci,sfo,ne, La p.o,l'itioade,I tj:!mpor,eggiare·, che è n,el sangue ci,n,ese, stavolta, ha anche un obb,i,ettivo ooncrelo•, ,ch,e trova il suo· punto d,i mi,ra neH.a poli,ti:c,ainbeTna cl•e,!G,iap~ pone. Gi10Nadi fatto sape:r,e, che forse il Gmin1e1tLo Okuma non avrebbe ,av,a,nzato,alla Cina le sue ri– chieste se non vi fosse ,stato s•pinto da mo,tivi - oo– me, dill'e•? - inte,rn.i, de.J Giappone,, La poli:ti,aa del conte Okuma, ve'!'so· la Cina, non era stata, fino ad ora, p,iù ,agg,resLSivade:Ha po,!1it,i1c,a1 deHe alt'l"e Po,tenz~. Ma, scoppiata la guerra euro,péa, i giornali po,rta'– vooe de.gli imp,e,rirul.isbi 7 aff,ari•sti-giapponesi a.tLaocatono vi•vaoemente il Ministero accusandolo d•i.esse-re troppo debole, di non sruper t1,tteJa.re,comè ,a,vr,e,bbe, dovuto, gli inte,ressi de•l p.ae :se,,di no,n app-ro-fittare ·del;J'i,so- 1,amento- in cu·i si tro,va, attualmente la giovane• r:e– pubblisea, pe·r·-otLene·re dai essa q•uelle conoe•ss<ionia,11.e quali iL Giappone aveva diritto p,er la sua· espan-' sione c,omme•rci1ale,,e,dc., ec:c. e invitarono i gi,a,ppo-· n,esi a vo-tar,e. oo,ntro i membri- del Gabine.U,0,ne,Ue e,J,e,z,i,o,ni ohe sono imlillJi,n,e:nti. La pr,es,a dt Tsin,g-Thruu a,umentò l,a fame ,espansionista di queg!i- affa.ri, sti. La ,stampa nazi-onalisfa (;e lo è tutta al Giap;pon:e) alzò ,anicoir di p·iù la vooe. E il conte. Oku:IIlia',p,er mo1strare die ha a ,cuore g.li i.nter,essi d,el •pae,s,e,,p-e,r non esse1r Laoòiato - Dio, ne soomp-i! -,-- di scmiso p.atriotti,s-mo, ,e, pe·r non corr-e>riei:I ris-chho di e,sse,re bal,tuto nelle prossime elezioni, diede istruzioni al mi,nistro plenipotenziario a, P,oohino, di esi,ge•re i,sso– fatto dalla Cina (e in ogni modo prima delj,e ele,zioni) i,I ric-0nos1cime·nto di quei diritti del Giiapp,one. Quanto p-o•isia fondata. la sip,e,va,nza del' P.r-e.side,nte Yuan Shi, K,aj,che !,e•elezioni nipponi,che possano dare tail,e risultato d,a p,eirme:ttere a),La Cina. d-1 suipeTa,re feil,ioeme,nte il p,eri,od:o criti:co che ,essa attraversa, i.o non so. Supposto an,che che J.e ,el,ezi•oni p-ortass,ero ::i,I.Ja •costi:tuzione di un nuoNo G,ahinetto, qu,eisto do– vrà anicora, v•erosim1ilmente; p,iegi,a,:r,e il oapo, di-nanz·i o.Ila, ri.coo •borghes~a ghap.ponese, cihe è' q.u:elila ap– p1u,nto che chiede· violentemente i'! ,sac.rifizio deill,a Ji.bertà della Cina. fo speir.avo di più negli Stati Uniti d'Ame•r.ilca. Questi già avevano,, •p-e,rl',addi,etro, dato guailCJhe prova di, simpatia ali/a gio,va,ne r,epubhlioo. Mia ora si• app,rende che quellia Ca,mera dei Rap:p,r,e– s,eirutan~i·ha dichiarato di di,sintel'e>ssarsi de:lfo que– s-ti.one nippo--,c;i,n,e,se. Ci fu so.Jo .un rappre.s:enbant,e, il deputa,to Hobison, i1l quale p,rop,o,se che gli Stavi Uniili invi.asse,ro sette navi• da giu,eirrai nel!,e ,aoq,u,e giap,p.onesi peo:- impedire che il paese de,! Mikado cc renda schi,a,va1Jla Cina! Se ]irupro,posStiaera troppo enell'gi,oai po•tevan-0 ugu,almen,te gli Stati, Uniti pre– staire 1in aiuto,, e anohé v.aliidò. alla Cina, sempli1CJe– mente• informando il Governo '<li Tokio CJheglt Sta,ti Uniti dis,app,roNavano, ,le p,rete,se del Giappone sk– come que,lle ohe costitwivano, una vera e p,ropri.a vio– lazione d,ella sov:r,anità della Cina. E, fo.rs ,e, il· Gabi– netto d,i, Toki•o sarebbe v,enuto a più mi,ti, p,ropositi. Intanto, come .conseguenza d,i tutto que-s.t'affare, ba posizione del gi:;i.pponese dott Arrigo., consigliere del presidente Y.uan Sh.i!Kai, ne esce cedo scos-sa.. Bi.so– gna notare ,che quando i Giapponesi ass,ediarono Tsing-Thau, il GoNe•mocl,ellaRepubblioa, dietro consi– glio del dott. Arriga, allo soo,po di r,ende•r !'a Cina, libe– ra da qualsiasi compJi,caz,ione che le potesse eventual– mente· derivare dall,a guerra, sp·onitaneamente di,c,hiarò zone, di ·!l:uerr,a i distretti di Kiachow, Lai-chou e Lung-– kow. E allo,rohè, il. 7 gennaio, dop·o l,a caduta di Tsing– Thau, avendo il Giappone rifiutato• di ad•erire alla richiesta ragionevole f.attag,li daiHa Cina di riti,rare le sue trupp,e da questi distretti all',estemo di Tsing– Thau, il Gov,erno della Repubblica mandò una nota ai princip,a[i Governi. dichiarando che ormai qU!ei distretti non erano più zona di guerra, il Giappone, che and.av, a oer-cando un p:r>etesto per avanzar l,e sue ri,chi,este alla Gina, ,app-rofittò subito di quella nota · per 0Jccusare il pr,esidente Yu,an Shi Kai di av,e,r vio– lato le consuetudini internazionali. Ora, nei circo,li

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