Critica Sociale - XXIV - n. 18 - 16-30 settembre 1914

284 CnttlCA SOClAl..E Inghilte,rra, Edo11rdo Grey, ha detto, una volta, che l'Europa: è « una perso1m moral-e ». So-lo aMora non soltanto l'EUJI 'o.pa, ma l'inliera soci-età inteirnazionale de,gh St.ati potrà dirs·i v-el'amente· -esi,s!Jeinte,-ed e:si– sten'Le c:ome una reale· << p-ers,ona morale >J, come il soggetto d:i diritt,o d,ell'ordin,e giuri,dico intemazionale, dota.Lodi prete-se, e tutto, vibrante ,e semp,r,e vigile pe,r cl i,f,e.n,clerle,, qu,anclo :anche gli Stati, non d i-r,ettam-ent-e im:p-egnafa in un e:VJentuafo conflitto, tra due o p'Ìlì Stati, i1nsorgano a tute.],a,re, insi-em-e coi prop-ri -in.I.e– ressi, quelli delila c:ivil,tà. Così, non con un belante pacifismo, ma con una s,erena, se pur oUim,istic,n, visione, cl-ella r,eialtà, noi possiamo aiuspicar,e il trionfo de:] cfrr~Uo inte•I"Im:zio– nial,e. Sp,regiato, l,alora, dai giuristi come u.n girnri– cli,co, mons/rum; di.s,p,rezzato, tan,i:o più, daii poUti"c:i, che, nell'era mili,taresca che s;ta p,er fini-re, sottomet– tono, ,anco,m, la forz.a d·el diritto al diritto della forza, occo,rr.e che quanti sono ne.I mondo uomini libe,ri e quanti credono che J.a sto,ri,a sia una faticosa c,onqui– sta dell'uomo, il quale de<\,,e,e .può, mira!'e_ al proprio indefinito progresso, ci adoperiamo, c,on ]\est,endere sempre più •e sempre, :più raffoTZm,e le r,el,azio,ni fra Sl'afo ,e S!Jato e col ,pl!'opugnare, quella po 1 litica demo– cr,alica che è La sol,a logi,c;amente ,e coe·~en,temente pa– ci,fista, a creare questo dfritto inbernazi-ona],e. E tanto faremo, che questo figlio dei nostri sogni verrà. E na– sc,e·rà v,e,ramen-t.e· la so,cì.età int,erna2ionale, i:nass-imo a,gg11egatoumano,, mas-sima eispressio.ne· deHa societas e, pe·r ciò, della humanilas, pe·rso1nificazi.one non solo ln ·più v,asLa,ma p,ropri,nmente la più nl.tn clel,lerag.ioni d•el viv,e11e civile. 24 agosto. ALFA LAl\llDA. Rlf U!mnI ~UlU (Off f UfiRAlmnE EUR~~fA •... pacts impone>'"e mo,·em. VJR 1LJO. I. La guei·ra e la pace. - II. Le ti·e vedute sult'avvenfre della guerl'a. - IIL Sintesi dell'eterogeneità sociale in due tipi umani antagonisti: violenti e pacifici. - IV. Le p1·esenti società fondate sulle classi e la legge coe1·citiva esterna. I. La guerrae la pace. Lo sto1•ico che vuole studiare la guerra va nei campi di battaglia: il critico deve invece rivolgere lo sguardo nella coscienza interiore. Coloto, che manifestano la fiducia che la guerra, sia una funzione destinata a venire soppressa in un ordinamento delle società tale che, abolendo gli antagonismi di classe, elimini la fonte stessa della violenza nei rapporti fra i popoli, aderiscono implicitamente alla tesi che vi siano principi di giustizia riconoscibili, atti a suscitare il consenti– mento universale, e per l'affermazione dei quali non occorra l'esercizio della forza sotto qualsivo- glia aspetto. . Questa tesi è essa stessa di tal natura che non consente soluzioni di pacifica certezza. Quali sono le potenze originarie _della storia?' Sono quelle che pongono radice nell'uomo corporeo, nella parte ani– male del nostro essere, o quelle che si fondano nel– l'uomo spirituale, nelle forze coscienti, intellettive, volitive, estetiche del nostro spirito? L'Ampirico si Biblioteca Gino Bianco sbriga alla svelta.· Constata l'azione delle unè e del~e altre potenze nelle umane vicende e crede opera di saggezza indicarcene la combinata e in– se·parabile azione. Così la questione è sviata. Si tratta di appurare l'originalità dei due tipi Be A: che solo per brevità chiameremo " passionalEl " e " razionale ,,. Dal loro miscuglio nacque la storia fin'ora conosciuta. Ma la loro reciproca manifesta– zione assegnà un diverso rapporto ai due termini col mutare delle età e dei periodi sociali. Nell'uma– nità orazianamente 1·ecènte, il tipo passionale B soverchia rii gran lunga il razionale A. L'opposto si manifesta, o ci sembra manit'estarsi, nelle epoche più a noi vicine. Sono a milioni coloro che, dopo il 1873, avevano pensato che l'epoca delle guerre fosse cessata: che' cioè il tipo A solo apparente– mente assumesse le forme di B; e questi illusi sono legioni nelle file socialiste stesse, per effetto della sopravalutata influenza attribuita allo spirito rivoluzionario del proletariato internazionale, re– putato straniero agl'interessi cui può ·essere con– nessa la guerra; Costoro implicitamente sono stati traditi da una esperienza fallace·: ma potrebbe non essere fallace il principio di_ previs·ione dal quale si lasciano guidare, 'assegnando una crescente pre• valenza dell'elemento "razionale,, su quello delle forze passionali e brutali. Giova perciò guardare dappresso. II. Le tre vedutesull'avvenire ~ella guerra. Più vie ci addita la mente per portare qualche luce di spiegazione all'enigma qui formulato. Esiste una polarità degli stati ,d'animo deU'individuo incivilito, che permetta di distinguere all'ingrosso il tipo" uomo pacifico" dal tipo" uomo guerriero,,? Il Santo (1) è un anomalo: ma sono anomali, nel– l'istessa misura, un Alessandro, un Cesare, un Na– poleone? Renan evoca la nozione che in Geremia l'anima antiguerresca si è formata dell' " uomo pacifico »· Questi, nella profonda solitudine della propria tristezza, contempla., con superiorità di sen– timento e di saviezza, lo spettacolo dei popoli in guerra, che, vittime dell-'orgoglio di alcuni, "lavo- 1·anoper il vuoto ,, (2), costruendo e demolendo con alterna vicenda gli Imperi. Egli o aspetta che la storia sociale salga alla sua altezza o si rifugia con la mente nella visione ultraterrena: è utopista del mondo nel primo caso, utopista del cielo nell'altro. L'uomo di lotta, dominato da passioni - delle quali il guadagno e il potere sono le più visi– bili manifestazioni - ci appare più vicino al– ·l'uomo medio, qùale l'esperienza sociale ce. lo ad– dita. Ma l'a:utoosservazione ROn manca di com..: pletare le nostre nozioni, accertandoci che in noi– stessi questi due tipi duellano e fanno il fondo attivo del nostro essere, ma che il tipo razionale è il regolatore nel quale noi riponiamo i nostri pregi e dal quale attingiamo il senso della dignità umana. Si può ammettere che i due tipi di no- (1) Vocabolo ohe comincia ad adoperarsi come sinonimo di eroe delle virtù, Indipendentemente dalle sue Inclinazioni ultramondane. L'asceta che ottunde Il rasclno e Il potenziamento della volontà promotrice delle gesta storlobe ·è un essere antisociale, cui li catto• llclsmo ha avuto li torto di far usurpare le qualità del Santo. (2) SI attribuiscono al defunto Pio X parole estremamente acerbe pronunciate alla presenza d'un diplomatico austriaco all"lndlrlzzo di chi ha provocato la presente guerra (191') che dilania Il vecchio mondo europeo. Questa geremtaa, mostra quanto lila reBtata Intatta la credenza Ingenua che la guerra è figlia dell'orgoglio di pochi ; peggio, di un solo: Francesco Giuseppe o Guglielmo. È lstrùttlva a questo proposito la lettura del carteggio fra Il Katse,- e lo za,-: quest'ulllmo a più riprese si contessa dominato dalla forza del•. l'opinione del suo entourage e dalle Impressioni del popolo,

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