Critica Sociale - Anno XXIV - n.14 - 16-31 luglio 1914

OlllTlCAS0C1ALE' 217 Un cinquantsnnio diIsgislazions s cials 4. La legislazione sociale ·italiana nel nuovo secolo. , !l. p_eri<_>do pii:~ fecon.do per _la legislazione sociale s m11.1a m Italia dop o la v1ttona dell' ostruz1om– s!110 p~rla_men(a,re conti-o la reazione, al cui primo ntrars1, già tosto .a mezzo il 1900, l\ifulue, Coopera- 1 t1ve, Leghe, Camer,e del Lavoro formulano le loro richieste al Pa·rlamento. Memorabile il crrandioso · Congresso_ della previdenza che si raccogtie in Mi– lan<_> nel gmgno 1900, .e nel quale, all'esame dei sin– goli argomenti tecnici inscritti all'o-rdine del o-iornb \'iene prepo~ta un.a pregiudiziale, consentita da tull~ le forze politiche presenti: il pieno esercizio delle pubbli_che libertà. ~ presiedendo questo Congresso che Gmsep~e Mussi, senatore del Regno, lanci.a l'i– dea ciel Mm1stero de'1Lavoro. Nel 1901, per la prima v<_>lla,un gruppo di deputati (due o,pèrai, un im– p_1egato e un msegnante, inscritti -all'organiz,zazione smdacale) parlano e presentano a nome delle cin– quanta Camere del Lavoro federate, nella discus– sione del bilancio di Agricoltura, Industria e Com– ~ercio, una serie di voti per la legislazione sugli mfortuni, sui probiviri, sulLe pensioni, sul lavoro delle donne e dei fanciulli, sul riconoscimento cieli~ Mutue, sulla locaz·ione della mano d'opera., sul– !' Ispettorato, sul MinisteTO del Lavoro. Si iniziano ('apporli 1 destinati a diventa•re poi perma,n,enti, fra 1 d1vers1 raggruppamenti nazionali formatisi sulla base della mutualità, della cooperazione e della pre– vichrnza. L'atmosfera politico-sociale è mutata. Solo qualche voce isolata. come quella del Pantaleoni. si· leva a contrastare la tendenza alla legislazione di classe, che la democrazia mostra di vofor vieppiù seguire. Con le condizioni della finanza e della eco– nomia pubblica e privat.q_in continuo confortante mi– glioramento, gli impulsi alle opere di riparazione, dovute, sul terreno della legislazione, ai lavoratori italiallli, acquistano rapidam,ente vigore. La stessa organizzazione padronale, non ancora pervenuta alle forme sind:acali, non si oppone che debolmenLe. La. Camera di Commercio di Milano, per esempio, de– lega a rappresentarla, nella discussione sulla legge de)le donne e dei fanciulli, un depuLato d'Estrema il Dell'Acqua, favorevolissimo a\l.a Legislazione dei lavoro. Vengono così emanate leggi per l'emigrazione; contrQ la pellagm, contro la malaria e sulla distribu– zione del chinino; per la difesa delle donne e dei fanciulli; e vengono finalmente istituiti l'Ufficio e il Consiglio Superiore del Lavoro, e affidata la dire– zione del primo a Giovanni Mont,emartini. Storica chiama il Cabrini, la prima seduta del Consiglio dei Lavoro, dove Turati, il teorizzai.ore della collabo- razione di classe, afferma: " « Gli ope,rai e i socialisti, che e 0 ntrano qui, logica– mente hanno abbandonato i.I punto di vista iniziale, che ravvisava nello Stato semplicemente un nemico da abbattere; essi lo considerano piuttosto ·come una formazione storica- che evolve, come uno strument-0 da conquistare e un organismo i:la penetrare. Essi non credono di pregiudi·ca,re le soluzioni del domani p·rov– vedendo all'opera urgente dell'oggi; pensano che nulla sia da attendere di b-uono, per nessuna classe, dal– l'esistenza di torme di lavoratori brute e impermea– bili ad ogni luce di civiltà, materia di ribellion.i im– pulsive e di rassegnazioni supine. Sanno, infìM, che, n:ella ·presente f.ase sociale, v'è un grande interesse comune fra tutte le classi jn lotta, che è limite e mi– sura all'azione di ciascuna: l'interesse che le indu- 81bfiotecaGino Bianco strie fio:dscano, che prosperi l'albero di cui dovranno <lisputarsi l'ombra e i frutti ». · Ma le correnti Tivoluzionarie dei varl partiti avan– zati non condividono quest.i concetti e additano nel Consiglio e nell'Ufficio del Lavoro uno strumento di -d-eviazione delle energie che esse vorrebbero in perpetua opposizione contro lo Stato borghese. Ed è da questo momento che la legislazione sociale, nelle Assemblee, n,ei Conv-egni, nei Congressi, offre la piattaforma ai più aspri dibattiti fra le t,endenze. Tali diss,idii, nota il Cabrini, non tardano a diminuire · l'influenza delle classi lavoratrici sul Governo e s1ùla legislazione sociale; tanto che, nel periodo aperto dallo sciopero• generale del 1904, più di una legge sociale passa alla Camera o inavvertita (riposo f e– stivo) od osteggi.ala (lavoro nelle risaie) da. socia– listi. Nondimeno, la legislatura che ha iniziato la politica della libertà d' organizzazjpn,e ,e di provvi– denze s<_>ciali con la democratica legge sull'emigra– zione, ritocca anche la legge sulla Cassa nazionale di previdenza, migliora sensibilmente quella sugli 'ù!fortuni;'si occupa ddl'flgro romano; riforma l'As– sistenza sanitaria; crea il Consorzio solfifero sici– liano; istituisce la Cassa di maternità; aumenta i benefizi per le Cooperative che assumono appalti. Notevole anche, in questa legislatura, l'affermarsi cLall.atribuna parlamentare dei cattolici-sociali. Nella Ie~islatura XXIII, svoltasi d·al marzo 1909 al settembre 1913, sono· da ricordare le legg-i sul monopolio delle assicurazioni siilla vita, punto di partenza, second'o il Cabrini, di altri monopoli as– sicurativi; sull'Ispettorato del lavoro; sulla tutela g/uridica degli emigranti. Cadono invece i progetti eh legge sulla Banca del lavoro, sulle sovvenzioni alla disoccupazione involontaria, sull'assicurazione contro gli infortuni del lavoro agricolo. 5. Coefficienti, conten'Lito e lamine della legislazione sociale in I.talia. Nella seconda parte ciel suo volume (là più svilup– pata), l'on. Cabrini ,espone i punti fondamentali deUe nostre leggi sociali, confrontandoli utilmente con que!Ii della legislazione estera e riassumendo· le cri– tiche e i voti che vi si riferis,cono. Seguono, nella terza parte, interessanti osservazioni riassuntive sui più importanti fattori della legislazione so-ciale, sul su-0 valore politico e sul suo sviluppo in Italia in confronto a-Ile altre nazioni. Prevalente - ammette il Cabrini - è il rapporto fra il gra<lo di sviluppo della legislazione sociale e quello dell'economia in– dust.riale di un paese. Sulle prime, l'attenzione delle classi diirigenti come quella dei partiti estremi non è rivolta che .agli operai dell'industria, anzi della gran– de industria; soLo più tardi si comincia a parlare di legislazione sociale anche a favore delle classi agri-. cole, le quali non ne hanno minor.e bisogno degli operai. Ma i passi sono più ],enti n,elle campagne, data la scarsa influenza polit.ica della plebe rmale, in Halia e altro-ve. Tipico il contrasto della Germa– n-ia: .il suffragio universale dà un imponente numero di mandati ai socialisti n el Pa rlamento dell'Impero, e raduna su di loro ollre I.re milioni di voti; ma le leggi continuano a negare ai lavoratori della terra il di1itto all'organizzazione, alla riunione, allo sci6- pero. Nessuna antitesi vede il Cabrini tra la legislazione sociale e la possibilità, eia parle della classe ope– raia, di conquistare alt.i salari e un più alto tenore cli vita: Gli esempi dell'Inghilterra o degli Stati Unit.i per Im non hanno valore. « In· r,ealtà - egli scr•ive - si è visto che, non ap– pena le dassi lavoootrici inglesi dalla alleanza eJ.et-

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