Critica Sociale - XXIII - n. 17 - 1-15 settembre 1913

266 CRITICASOCIALE recentemente, con libera parola, i pericoli che l'aumento incessante· degli armamenti porta con sè. E,· in que– st'agosto,. in cui le speranze di pace durevole e i ti– mori di nuove guerre si alternano, come nel cielo le nubi ed il sole, s'è p11r udito susurrare che re ·Giorgio d'Inghilterra starebbe tessendo la provvida tela di un ravvicinamento fra Germania e Francia. È forse un canard estivo déi giornali a corto di notizie, e -ormai disperati di interessare i lettori, col leggendario ser– pente. di mare? Certo, il Gabinetto democratico inglese, che ha già tante benemerenze verso il proprio paese e verso la pace d'Europa, sarebbe degno della riconoscenza di tutti i vigili amici della pace e del lavoro - e del Partito socialista internazionale, in primissimo luogo - qua. lora proseguisse i suoi nobilissimi sforzi per appianare le contese e aHontanare le cause· dei conflitti. E fulgi• dissima passerebbe alla storia la sua fama, se, prose– guendo e iatensificando l'opera di mediatore di pace, riuscisse a promuovere una diminuzione o almeno un arresta• delle rovinose spese militari. Ha pur detttf, una volta, sir Edward Grey che l'Europa 'è una persona morale. Vorrà il grande Ministro, che così saviamente ha presieduto l'Areopago dei rappresentanti delle grandi , potenze, continuare tenacemente l'opera sua,. inscrivendo nel proprio programma di azione cotesta nobilissima frase, ed avviando l'Europa -- o, meglio, la società in– ternazionale . ....!. a divenire sul serio una persona morale, dotata di tutti i diritti della 'civiltà é mirante solo alla effettuazione delle feconde idealità della pace? · (20 agosto). alfa lamda. , · Per la monogamia elettorale Dichiarazione in persona. prima. In parecchi Collegi i compagni di. Partito hanno espressa l'intenzione di proporr:e o di porre - e qua ·e là hanno già proclamata - la candidatura politica dell'umilissimo sottoscritto. Ma io tengo a con/ ermare a tutti - e vinco la ri– trosia del farlo in forma pubblica, perchè sia chiaro che si tratta, p'er me, di una massima, la quale non_ sal'à· derogata - ciò che dissi o ~crissi e l'ipetei pri– vatamente - non sempre, a dir vero, con brillante successo - a coloro che, almeno, mi _inte~f?:ellaro,no, @anti cli metter -fuori uffzcialm·ente· il mio nome. Rin– grazio ciel"pensiero amichevo'le e che mi lusinga; ma declino formalmente e fermissimamente. Di canclicla– ture ne ho una e, per lo scarso vigore de' miei omeri,· mi b·ast~1 - se non è cli trop,po. Mi sostituiscano altri-. menti, mentre è possibile· e utile il farlo. I motivi· son pa,·ecchi e posso ·anche accennarli. An– zitutto, senza pretendere cli stabilire regole assolute nè cli far la predica ad altri, che la sentissero diver– samente da m'e, Ie· candidature: multiple - più Collegi che p·roclarnano lo stesso candidato - non mi• sono; a priori, simpatiche: salvo casi eccezionali ( come di candidature-protesta, o simili) non mi sembrano ri– spondere a quel carattere democratico, che le candi– clature socialiste dovrebbero avere. - In secondo luogo, il nostro Partito, allo stadio· cli maturità a cui è giunto e nellt peculiari difficoltà del momento po– litico che traversiamo - ha tutto l'interessè, e quine/i il dor1ere, cli scor,are e suscitare· nuove forze, special- mente tra i giovani e .fra gli operai, e cli designare, ovunque scene/a in lotta, candidati veri e reali, non figuràtivi e posticci; candidati conosciuti localmente, che abbian fatto e perseverino a fare e/ella buona pro– pagane/a nel Collegio e, se battuti questa volta, pos– 'sano preparare al Partiio una non lontana rivincita. Il candidato preso a prestito, chiamato da fuori, co: me facevano le antiche nostre repubblichette quando chiamavano il podestà forestiero per placare -le riva– lità· e le contese interne delle fazioni, ha un che di artificiale, che sentono tutti; se poi si intuisce o si -sa che, in caso cli duplice vittoria, dovrebbe, come nel mio caso, optare pel suo antico Collegio, non è serio ch'egli chieda questi altri voti, è poco rispettoso per gli elettori, e ciò indebolisce la lotta;· se si sper'a che la notorietà del nome, non legato ad urti e contese -locali, gli guadagni un soprap,più di voti, che le forze schiette del Partito non basterebbero a racimolare, la candidatura si presta a lii! auto-inganno e a un pec– cato cli·vanità, e non è certo. conforme a quèi criterii tattici di intransigenza elettorale, sui quali oggi il Partilo è d'accordo in Italia. ·"' Infine è, per me, un dovere imprescindibile d'ogni candidato, che non si trovi, ripeto, in carcere o in esilio, cli recare nella campagna elettorale la sua brava parte di lavoro e-'di propaganda, e cli esporsi nelle prime file ai colpi avversarii; la q t1al cosa è meno facile a chi debba dividersi fra molti Collegi, e a me poi riuscirebbe assolutamente impossibile. Tanto più questa assidua partecipazione indivi.duale al lavoro, e a tutte le concrete responsabilità della lotta, s'impone alla sua dignità, e a quella del Par– tito, laddove (ciò che non sempre 'può del tutto evi– tarsi, massime nei centri minori) la battaglia ·assume carattere vivacemente personale fra i candidati in con– flitto. Per tutto ciò, e per altro che lascio nella penna, ho ricusato nettamente le prime offerte, assicurando quei compagni che n,on mi sarei comportato diversa– mente ,c[i fronÌe ad altr~ offerte consimili; jr.a l'altro, mancherei di lealtà· se ·tradissi questa parola. E una mancanza di lealtà nessuno ha il diritto <Jichiederla, e tanto meno d'imporla, a qualsiasi compagno. La natura obiettiva cli queste considerazioni per– suaderà, ho fede, i compayni - e,. se occorre, gli avversarii cOi ,quali, in qualche. luogo, han già im– pegnata la lo'tta - che nessun disdegna (sarebbe stup-ido) o minare simpatia o solidarietà si cela nel mio rifiuto. lo mi sento solidale con tutti i compagni che combattono · pel socialismo contro i partiti bur– ghe.si ;· ma, candidato ·in un Collegio cui· mi lega una consuett1dine ormai antica. e nel quale posso meglio esplicare la mia attività, . non saprei· convolare leg~ germente a più .altri amori. elettorali, che sarebbero - date -le mie forze - o troppo promiscui o troppo platonici,· per riuscire fecondi. Per « turco ,, che gli avversarii mi facciano, sento, oggi sopratutto, la cc.monogam-ia·elettorale>> c·ome un dovere preciso, al quale non intendo di venir, meno: F. TURATI. · Anche stavolta lo spazio.... sindacalista ci costrinse .a rimandare un eccellente articolo di CoLuccr: A p1·0- posito di fili:Jsofia•della storia e di marxismo. La filo– sofia, è vero, può aspettare con.... filosofia. Ma noi non siamo punto filosofi e ci infastidiamo ! ' ,I I

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