Critica Sociale - XXIII - n. 16 - 16-31 agosto 1913

254 CRITICA SOCIALE una valida resistenza, e il Governo federale, fronteg– g-iando anch'esso, ·con abilità ma con fermezza, le pre– tese degli industriali, non pensò che a rendere ese– cutoria la legge. Gli industriali minacciarono allora di rivalersi del– l'orario abbreviato scemando i salari e intensificando il lavoro; ma il buon senso, alleato all'azione sinda– cale, finì per prevalere, e ogni resistenza in breve fu ~inta. Nel 1880, a integrazione della legge, fu istituito un corpo di Ispettori delle fabbriche. Il Governo poi, con editti speciali, allargò il concetto di «fabbrica>> a tutti gli stabilimenti che, usando motori o impie– gando nelle lavorazioni sostanze- pericolose alla sa– lute del lavoratore, era bene fossero posti sotto la .diretta sorveglianza degli Ispettori e delle autorità federali; fece obbligo agli industriali di denunciare lutti i casi d'infortuni, per provvedere alle necessa– rie inchieste e ai rilievi. statistici annuali; fece loro . obbligo, altresì, di sottoporre alla sorveglianza dello Stato l'amministrazione delle « Casse mutue))' isÙtuite presso le fabbriche col concorso di speciali ritenute e delle multe inflitte agli· oper~i, e di pubblicarne ogni anno il bilancio; diede facoltà agli agenti della forza ,pubblica di accedere nelle fabbriche, anche sen– za autorizzazione padronale; e, infine, escluse da de– terminati lavori faticosi ed insalubri i fanciulli men che diciottenni. Vini.a la resistenza padronale, cessata per ciò l'a– zione di difesa, la classe operaia intraprese tma in– te1'lsa agitazione per nuove conquiste legali e, sovra– tutte, la giornata di 10 ore, l'abolizione delle rite– nute e delle multe, e l'assicurazione per le operaie puerpere. Ancora il Governo resistette a lungo, limitandosi a qualche ritocco circa le multe e. circa l'orario delle vigilie dei giorni festivi. Ma nel 1904, le Camere· avendo accolta una mozione del deputai.o socialista Stu.der, fu costretto a elaborare, incaricando degli studi gli Ispettori delle fabbriche, la revisione com– pleta della legge 1877. ProgeLto e Relazione furono esaminati, prima dai Governi cantonali, poi da una Commissione di periti, 16 rappresentanti le autorità federali, 13 i padroni e 13 g-li operai. Il progetto definitivo è posto all'ordine del giorno delle Camere· per la prossima sessione d'autunno. Il concetto di ;<fabbrica>> s(allarga ancora. L'igiene dei• locali e le pl'evenzioni per l'impiego delle mac– chine sono severamente curate. Il Governo redigerà un apposito regolamento per la costruzione delle fab-· briche. Il proprietario è tenuto a denunciare tutti i casi d'infortunio cagionanti all'operaio la morte o la in– capacità al lavoro per oltre sei giorni. In ogni caso di qualche gravità, dovrà farsi un'inchiesta .ufficiale sulle cause e sulle responsabi!'itit dell'infortunio. Co- . pia della Relazione d'inchiesta .e dei documenti sarà data al_la vittima, o ai congiunti, per le opportune pratiche di indennità. Le malattie professionali sono trattale alla stregua dei casi d'infortunio; perciò al degente spettano· il salario e _le spese di cura medica. Nella compilazione del regolamento interno di fab– brica gli operai devono venire consultati; le multe sono soppresse, e soppressi i licenziamenti provvi– sorii a titolo di punizione. Il salario deve corrispondersi per intiero almeno ogni 14 giorni, in giorno di lavoro da determinarsi (forse il venerdì, certo sarà escluso il sabato), nella fabbrica e dentro l'orario normale. Il prezzo dei cot• timi deve prefissarsi. Salvo che un contratto collettivo stabilisca anri– menti, il licenziamento esige reciprocamente 14 giorni di ,preavviso. Uguale preavviso per le -diminuzioni di salario. Per le ore supplementari, come per le eccezioni al divieto del lavoro notturno o domenicale, è imposto un supplemento di salario almeno del 25 per cento. Sarà assolutamente vietato qualsiasi segno conven– zionale sui certificati di lavoro. La giornata normale di lavor.o è fissata in 10 ore. I padroni _domandavano la settimana di 59 ore; gli operai la giornata di 9 ore, raggiungibile in un de_ter– minato tempo. La Commissione, invece, ha proposto le IO ore', ridotte a 9 nelle vigilie dei giorni festivi, nelle quali il lavoro cesserà non oltre le ore 17. L'orario normale non può prolungarsi con altro lavoro a· do~icili~ .. Pel lavoro a squadre alternate - che il Governo federale potrà eccezionalmente autorizzare, per non oltre' ~O giorni in un anno - la durata nor– male sarà di. 8 ore, da distribuirsi ent:uo il termine di 11 consecutive. -Nelle fabbr_iche a lavoro non in-. "'terrotto, a ciascun operaio spella una domenica di riposo su due e, in compenso della domenica. di la– voro, un altro riposo di 24 ore. È avvalorala la protezione ai fanciulli e alle donne. Al puerperio ha già ·provveduto la- recente « legge sulle malattie e sugli infortuni >>. Per gli alloggi, pensioni, dormilorii, cucine, ecc., annessi alle fabbriche, sono· prescritte norme severe d'igiene sotto la vigilanza delle autorità federali. · Finalmente il progetto del Consiglio federale isti– tuisce appositi << Uffic,i di çonciliazione >>pei con Il itti collettivi: Ma ecco un imprevisto dell'ultim'ora, che il volume, per quanto recente, del deputato di Ginevra, non ha· potuto registrare. · Alla vigilia del dibattilo parlamentare· il Governo ha sottoposto il progetto a una Con.ferenza di quattro deputati, rappresentanti due la parte industriale e due la parte socialista, presieduti dal Consigliere del ·oip.artirnento delle Industrie. L'accordo raggiunto fra essi f,i.ceva presumere una discussione alle Camere calma e rapidamente concLµsiva. ~eco, invece, ~l1c una di,vergenza sorge proprio ades·so nel Gruppo par– lamentare socialista. Gli estremi Grimm e Naine - dietro i quali si schierano risolute le organizzazioni - sono insorti contro le concessioni fatte dal Greu– lich e dallo Studer in seno alla Conferenza parlamen– tare, le quali ·avrebbero peggiorato sensibilmente il progetto governativo. La giornata di 10 ore non si otterrebbe più che gradatamente, rimarrebbero le multe per mancanze gravi cagionanti perdite di ca– pitale, le fabbriche dello Stato sa1;ebbero sottratte alla competenza degli Uffici di .conciliazione, e così di seguito. Attendiamoci quindi vivaci discussioni in Parla– mento, un'intensa campagna nel paese pel Re/ el'en– dum, e forse impostate su questa legge le future ele– zioni politiche; ed una intensificata ~git~zione operaia, proponendosi le organizzazioni, in caso di .insuccesso legislativo, di imporre direttamente le loro rivendica- zioni alla classe padronale. · e. m.

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