Critica Sociale - XXIII - n. 9-10 - 1 -16 maggio 1913

CRITICA SOCIALE 143 I PRIMI PRINCIPI!. ... (A propositodi uno studio sull'urbanismo della ricchezza) Il vecchio Marx tante volte distrutto dalla scienza corriva dei giornalisti si prende le sue rivincite trionfali nella scienza più cauta dei ricercatori au– torevoli. Il prof. Costa.ntino Bresciani Turroni, par– tendo dalla considerazione del Benini: " le città non sono semplici agglomerazioni di uomini, ma di ricchezze ", ha preso ad esplorare statistica– mente questo campo con un lavoro (1) nel quale la rigorosa critica delle fonti statistiche è arra si– cura delle risultanze. Or tali rirnltanze - a detta anche di uno non sospetto di inclinazioni marxi– stiche, il Colajanni - confermano quelle inbizioni più ortodosse della concentrazione capitalistica, secondo Marx, che sono a base della primitiva pro– paganda socialista. Il Bresciani ha scelto per og– getto del suo studio la Prussia, la Sassonia, l'Au– stria, il "\Viirtemberg, paesi i quali offrono il ma– teriale statistico dei. redditi e dei patrimoni meglio utilizzabile. Inutile sprofondarsi qui a seguire l'au– tore nella analisi delle sue fonti (leggi e regola– menti di imposta, metodi di accertamento, forma– zione dei 'ruoli, ecc.) per giungere a fissare in modo sicuro la comparabilità delle statistiche ed il loro esatto valore come indice della effettiva ripartizione sociale. Ci urge spigolare qualche dato di fatto. La statistica comprova che le città sono pompe assorbenti la ricchezza dalle campagne, ossia che alle città spetta una quotà cii reddito e di patrimonio molto più alta della quota di popo– lazione, tanto il reddito medio che il patrimonio medio per contribuente .(e specialmente quest'ul– timo) sono assai più elevati nelle città che nelle caro pagne. Si veda PRUSSIA 1908 Percentuale della del Reddito medio Patr!m. del del contribuente medio popolazione reddito patrimonio Marchi Marchi Città 46,4 70,6 63,8 2402 80.162 Campagne 53,6 29,4 36,2 1777 42,933 AUSTRIA 1907 Città Campagne Città Campagne Percentuale della popolaz. del reddl to 18,4 81,6 SASSONIA 1908 65,9 34,1 Percentuale della popolaz, del reddito 56,5 68,2 43,5 · 31,8 Reddito medio Corone 36,28 25,80 Reddito medio Marchi 1621 1033 Ricercando con statistiche molto particolareg– giate l'autore trova che passando dalle regioni 3gricole a quelle più industriali e da queste a quelle nettamente industriali cresce la sperequa– zione nella distribuzione della ricchezza fra città e campagna; il fatto è più specialmente evi– dente per i patrimoni: più cresce l'importanza delle città per la popolazione e più cresce la loro importanza come. aggiomerazione di ricchezza. In Prussia le città sotto 50.000 abitanti hanno una quota di ricchezze. inferiore alla quota della popo– lazione, invece nelle città oltre 100,000 abitanti si (') COSTAHTll!ÒBRESCIANI TURROHI, professore nella 1t, Università di Palermo: La rlccllu:1111 ae11eclttd. Palermo, 1912. concentrano 39,2 ¼ della popolazione, ma 53,8 °lo del reddito e 54,2 ¼ del patrimonio. Città prussiane oltre 100.000 abitanti. Percentuale Nuntero abitanti della popolaz. del reddito del patrlm, 100,000-200.000 34,9 21,9 25,6 200.000-300.000 13,3 12,4 11,7 oltre 300.000 51,7 65,7 62,7 Alcun~ grandissime città moderne (le Millionen– stiidte dei tedeschi) presentano un enorme agglo– meramento di ricchezza. Pensate a Parigi, a Lon– dra, a Vienna che da sola ha più di un terzo della ricchezza totale dell'Austria. Nè basta. Chè anche in queste città il processo di concentrazione è lo stesso: agglomero in certi quartieri, rarefazione negli altri. Una statistica austriaca che dà l'am– montare della ricchezza di Vienna separatamente per i 21 distretti della capitale prova che nei di– stretti I-IV si concentravano nel 1907 il 44,9 °lo del reddito totale della città e il 29,5 ¾ dei cen– siti,' e fra quelli, il primo distretto, la " innere Stadt" comprendeva 5,3 ¾ dei censiti e ben 17,2 ¾ del reddito totale. La concentrazione locale poi secondo certe ·osservazioni è più accentuata per i patrimoni che per i redditi. Considerando le varie fonti di reddito e le varie specie di patrimonio nelle città è intuitivo, e la statistica conferma che, trascurando nelle città la piccola quota di reddito derivante da proprietà rurale, ivi le fonti principali di reddito sono· l'in– dustria, il commercio, le occupazioni lucrose, il possesso di " capitale " (mutui, titoli, azioni, ob– bligazioni), e la proprietà di fabbricati. Orbene, osservando le varie categorie di città si vede che per le città gra~di le fonti caratteristiche di red– dito sono il capitale ed i fabbricati, sicchè, causa l'espansione che in esse assumono queste due fonti di reddito, diminuisce relativamente l'importanza delle altre. Chi comanda insomma è il . finanziere ed il padrone di casa e gli stessi industriali, com– mercianti, mediatori, ecc. passano in seconda linea. A quale categoria di patrimonio è specialmente dovuta la prevalenza economica delle città sulle campagne quale si afferma più intensamente nei distretti industriali? I prospetti del Bresciani ri– spondono che, mentre il capitale di impianto e di esercizio si distribuisce· a un dipresso nello stesso modo in tutte le regioni, nelle regioni industriali sono relativamente più alte le quote di " capi– tale " e specialmente la quota del valore della proprietà fondiaria. Nelle regioni agricole il 34,4 ¼ della proprietà fondiaria è posseduto dalle città, ne'lle regioni in<lustriali invece 75,8 °fo. E' l'aumento del valore dei fondi urbani che è stato decisivo! Le grandi città moderne ancor più che centri di industria sono centri di accumulazione di capi– tale mobiliare e di rendita fondiaria, Esse vivono in buona parte, si può dire, di interessi di capitali prestati,. da esse si dipartono· quelle imponenti e sempre più importanti correnti di esportazione di capitale che si impiegano nell'acquisto di valori industriali e di Stato esteri, che formano uno dei tratti caratteristici dell'economia contemporanea, e a queste grandi città affluiscono i tributi di in– tere nazioni. Non sembrano questi dati fatti apposta per con• fermare le vedute dell'Hiferding sulla concentra– zione finanziaria del capitale? E tanto più che l'analisi delle categorie dei censiti nelle città e nelle campagne in rapporto alla rispettiva popo– lazione, secondo si ricava da calcoli minuziosi e coscienziosi circa la, ripartizione della ricchezza nelle città, accerta che col crescere dell'agglome-

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