Critica Sociale - Anno XXIII - n. 1 - 1 gennaio 1913

CRITICA SOCIALE Jignamento in funzione o sempÙcemente accademie,'! o pigramente e passivamente burocratica, è quella, senza dubbio, dell'Ispettorat9 del Lavoro. 1~ in ossequio a siffatto criterio, ,che il disegno di legge ministeriale, sulla traccia degli studi allestiti dall'Ufficio del Lavoro e dei nostri precedenti legi– slativi, attribuiva una importanza essenziale - e la vostra Commissione, cogli emendamenti accolti dalla Camera; volle assecurarla anche più - al concorso, ~ell'opera dell'ispezione, degli elementi usciti dalla classe operaia; ai° quali, sotto il nome di « aiutanti– ispettori », ma senza vera e predeterminai.a distinzione di funzioni in confronto degli ispettori diplomati, che debbono, colla loro maggiore competenza scientifica, integrarne l'azione, non solo si assegnava la prepon– deranza numerica (25 aiutanti e 13 ispettori Inurea ti); ma ai quali, oltre la pratica vissyta del lavoro, dei bisogni, delle tendenze operaie, oltre quella che fu chiamata la « psicologia speciale della classe operaia », si chiedeva che fossero tali da inspirare ai lavoratori la maggior fiducia possibile nell'opera dell'Ispett~– rato; senza di che verrebbero meno a quest'ultimo quella larghezza -confidente di notizie e quella coope– razione volonterosa dei più direttamente interessati, · che sono condizione imprescindibile, in questo terre– no, di ogni azione efficace ed illuminata. :e: questo il lato squisitamente politico-sociale del problema, che invano si vorrebbe separare dall'.aspetto tecnico, col •quale intimamente è, e deve rimanere, fuso e con– fuso. Certamente non mancano esempi in qualche altro Stato - valga pei; tutti l'Inghilterra - di importanti contributi di azione protettiva del lavoro, dovuti ad . ispettori che, pur appartenendo alla borghesin, die– dero mirabile esempio di indipendenza, di coraggio, di accortezza e di zelo.. Ma, a parte le notevoli dif– ferenze dello spirito nazionale, dello sviluppo indu– striale, del grado di evoluzione politica, che s,cemano valore al paragone; anche è da notare la prosaica, ma purtroppo non indifferente, disparità nella misura de– gli stipendi, che, in Inghilterra, per esempio, sfug– gono ad ogni taccia di lesineria, e la cui inevitabile modestia, nell'ordinamento che ci è proposto, difficil– mente attirer-ebbe nell'Ispettorato - .salve, ben' s'in– tende, le sempre possibili e tanto più encomiabili ec– cezioni - le capacità tecniche più alte, che l'indu– stria stessa contende vittoriosamente agli organismi dello Stato, e più forse contenderà, nel caso nostro, daochè, nel testo del Senato, un emendamento teori– camente plausibilissimo (articolo 6, comma 2) aggiun- · . se ai requisiti, anche degli ingegneri candidati, quello di almeno due anni di lodevole pratica in stabilimenti industriali. A tutto ciò, e al conseguente pericolo che l'Ispet– torato del lavoro, per forza di cose e in conseguenza della stessa spiegabilissima proclivilà dell'elemento diplomato ad anteporre il più comodo e aristocra– tico lavoro degli elaborati di tavolino a quello più rude di vigilanza solerte d,ell'officina, finisca per fal– lire al suo mandato essenziale, è correttivo indispen– sabile la presenza e l'importanza del concorso di ele– menti operai, di « anime schiettamente operaie», cui le modeste consuetudini di vita, e la comunione di tendenze e di spirito colla massa dei loro compagni organizzati nei sodalizii operai, servono, sino a un certo segno, a controbilanciare la scarsa attrattiva e il debole incitamento, che loro proverrebbe dalla mi– seria degli emolumenti ad essi assegnati. È perciò che negli ~ludi prepar;ilorii fu semp1'e in– dicato, come Llll ideale del sistema·, che gli elementi operai dell'Ispettorato venissero designati diretta– mente - e, all'occol'l'enzn, revocati - dalle masse operaie interessate o, .con una elezione di secondo grado, dalle loro rappresentanze costituite. Difficoltil pratiche, che non occorre illustrare, rendono ancora assai malag,evole, in 11.alia, la efTet.t.uazione di cosif– fatto desiderio .. Alla qu:1le, tutla\'ia, per t.entare al– meno di accostarsi, la Commissione della Camera, che esaminò fin dal 1905-906 l'analogo disegno cli legge degli allora ministri onorevole Rava e onorevole Cnr– cano (Legislatura XXII, nn. 326, 326-A), proponev.a (articolo 6) che gli elementi operai dell'Ispettorato . venissero designati, per l'ammissione al concorso, dai probiviri operai .... La disciplina dei concorsi. L'eliminato controllo del [omitato delLavoro. Or, se nel nuovo progetto non si è creduto di do– ver ripropor~·e la formula della Commissione del 1906, tanto pili che la riforma dei proi;liviri, che dovrebbe estendere l'Istituto ·-nelle varie regioni, è tuttora allo studio, oggetto essa pure di lunghe e profondissime meditazioni; se, fors'anche, per certi riguardi, potrà da molti ritenersi preferibile ohe un'ampia libertà sia lasciata, di concorso e di scelta, da un lato a tutti gli operai che possono aspirarvi, dall'altro all'apprez– zamento e al senso politi-co del Ministero; due garan– zie, per altro, si ri-éhiesero, imprescindibilmente ne– cessarie a conciliare le esigenze di coltura specifica e di capacità, inerenti alla funzione così di ispettore come di aiutante-ispettore, collo necessaria fiducia della cl.asse operaia verso questo personale, elimi– nando al tempo stesso ogni sospetto di favoritismo o di partigianeria nelle nomine: .il pubblico concorso, e il parere, sulle norme di esso e sulle· nomine stesse, del Comitato p-ermanente del l,avoro. Circa il primo, che l'articolo 6, comma 1°, di-chiara potere indirsi, o per titoli, o per titoli ed esame, forse non sarebbe stato inutile emendare, nel senso che, in ogni caso, !',esame fosse -di rigor-e: ricordiai;no che un emendamento consi:mile approvava la Camera, di– scutendosi il ricordato disegno di ·legge del 1905-906 (tornata 8 maggio 1906, all'articolo 5), a proposta de– gli onorevoli Gavazzi, Canetta e Monti-Guarnieri, seb– bene non accolto dal Presidente della Commissione, che sostituiva il relatore in quella tornata. L'intervento consultivo, poi, del Comitato perma– nente, sostituito al Consiglio del lavoro per ragioni di praticità, è, nel presente stato della nostra legi– slazione, la più salda guarentigia di _una scelta im– parzial~ ed illuminata. La presenza in esso - come nel Consiglio superiore di ,cui è emanazione - di rappresentanze industriali e di rappresentanze ope– raie, oltre quella di autorevoli mandatari del Governo e del Parlamento, ha -per -effetto di rassicurare com– pletamente le classi interessate circa il valore tecnico e morale dei designati e di accaparrare ad essi, in qualche modo, la necessaria fiducia anche dei ceti operai. Or non è riuscito possibile alla vostra Commissione trovare negli Atti cl-e!Senato una spiegazione palese qualsiasi della radiazione .avvenuta di cotesta gua– rentigia. Non da ciò sarà tolta al Governo la facoltà, sia di· riprodurla nel regolamento per l'applicazione di questa legge, sia di ricostituirla nel fatto, caso per

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