Critica Sociale - Anno XXIII - n. 1 - 1 gennaio 1913

CRIT'lCASOCIAtE: -sentire la voce dei diversi interessi, riusciamo' anche a spiegarci jl :Parere opposto ... ». Il qua1e - aggiungiarpo - non fu adottato senza ponderat<1 valutazione delle cons,eguenze presumi– bili delle due opposte soluzioni, n.è senza consulta– , zione di amici. competenti, a'nche non estranei: alla stessa Confederazione (1). _ _ La Camera, nell'ultima tornata di dicembre, ap– provava infatti il progetto, ,-che è oggi legge dello Stato. . ·nel resto, la vera soluzione delle soluzioni -– la sola verarmmte decisiva - è additat.a niòlla chiusa dell'articolo del giornale operaio; che facciamo no– stra cli gran cuore : Badate! -- scrive esso rivolgendosi alle organizza– zioni. __: L'Ispettorato è sulla china_ di diventar-e un– servizio a_voi completamente estraneo, il che vorrèbbe dire un servizio fatto contro il. vostro interesse. Vi– gilate! F.ate voi che lo strumento' -destinato a togliere lo sconcio della inosservanza' delle provvidenze, po– ste a presidio della vostra incolumità, della vostra ,– salute, dei vostri interessi mora,Li e- nw.teriali·, non 0 r sia esso 1 stes 1 so toccò dal malie d-ell-ainosservanza. Fate la guardia: alla guardia. Rendetevi conto dei vostri diritti ed esigetene il rispetto. Quanto più voi comprenderete il dovere di -control– lare l'opera degli Ispettori, dì prendervi quella in– gerenza ohe la 1-egge non ha voluto in al-cun modo ri,conos-cervi, tanto più presto denuderete i difetti in– trinseci del congegno e vi armerete della forza di im– porne un altro più rispondente_ ~i suoi fini naturali. \ Parole la cui portata eccede di gran lunga il li– mit.ato subietto di questa legge speciale e di questo articolo. La possibilità dei trucchi lamentati, la re– lativa inanità ,:lell'opera legislativa dei,socialisti, non hanno altra radice che questa: l'assenza degli inte– ressati. Gli assenti- hanno s·empre torto. Un proletàriato presente avrebbe sempre ragioqe. LA CRITICA. (1)•una terza via, Intermedia, ·poteva essere scelta. Deollnare li mandato di rlfevlre In ·nome dell'lnt~ra Commissione, rl~ervandosl 11diritto di una relazione di minoranza, affatto Individuale. Perso– nalmente più soddlsraoente,. questa soluzione, negli effetti obiettivi, era Indubbiamente la peggiore. Chi ne dubitasse è pr.ega.to dl spen– dervi ·un Istante dl riflessione. DALLA RELAZIOftE. !ULL' l!PEITORATO DELAVORO alla Camera dei deputati La Relazione, di cui è cenno nell'articolo .che pre– ced~, con la quale, il 14 dicembre, il nostro direttore accompagnava alla Camera italiana', per l'approva-. zione definitiva, il disegno cli legge sull'Ispettorato c\,el Lavoro - divenuto, nella nuova- lezione senato– ria, I spezio ne dell' lnd11stria e•del Lavoro;-" non po– trebbe, anche per ragioni di spazio, essere tutta riprodotta in queste colonne. Ne stralciamo i brani meno tecnici, forse non privi di interesse, anche a migliore illustrazione deJla tesi svolta più sopra. · Incomincia col ricordare le modificazioni più so– stanziali introdotte. nel testo d,el Senato : a comin– ciare dal titolo stesso della legge, « nel quale il la– voro, ossia il lavoratore, rimane, ma vi è posta a guardia, anzi vi è anteposta, l'industria ... » - e chi legge sogiiunge mentalmente: « ossia l'industriale»; ma lo scrrnerlo non sarebbe apparso ... « par1amen– tare »! In sostanza, le restrizioni recate alle facoltà degli Ispettori, la minaccia di punirne col carcere ogni eventuale indiscrezione in materia çli processi lavoq1tivi, la esclusione di ogni loro intervento nei rapporti fra capitale ,e lavoro, la prevalenza attri– buita alla scienza ciel politecnico, ossia all'opera di tavolino, sulla funzione cli vigilanza battagliera, che è la ragione. prima dell'Istituto, denunziano a luce .meridiana il meditato proposito di tras.formarnie l' or– ganismo nel senso· di una sonnolente officina di ri– levazioni statistiche e dissertazioni accademiche, da ingombrarne gli archivr del Ministero·. Proposito che si accP-nlua anche pi(1 nrlla « scifìsticazion,e n del– l'Ispettore-operai~>, da cercarsi non piìt fra i veri e proprii lavoratori, circondali dalla fiducia dei com– pagni e animati dallo spirito e da_lsenso dei bisogni della loro classe, ma, con culto cinese çlei dipl0mi, fra i bacciellieri delle scuole secondarie, fra gli im– piegatucci mancati, fra gli « assistenti tecnici >> degli opifici, che sono - a confessione della Relazione se– natoria - quei « funzionarii » dell'industria che fan– no da eollegàmento fra la Direzione e i lavoranti, gli'<\ interpreti ècl ,esecutori delle disposizioni della l).irezione ».- S01?ratntto dh cercarsi fra gli _operai, che si' siano sempre mantenuti bi.iç, ni figliu,oli, docili al cenno padronale, ess.endo_si aggiunto ai requisiti per siffatto concorso la « attesta'zione di buon s.er– vizio », rilasciata da tutte le aziende a cui hanno appartenuto: di guisa che, l'industriale preveggente è, in qualchr modo, fatto arbitro della scelta o del– l'esclusion,e di coloro che dovrebbero poi invigi- larlo! · La Relazione prosegue testualmente così : Indole e scopi dell'Ispettorato del' Lav ro. l'importanza preminente inesso dell'elemento operaio. La reverenza altissima verso l'altro ramo· del Par– lamento non potrebbe, senza ipocrisia, impedire alla vostra Commissione di confessar-e ·apertamente -che la massi.ma parte delle introdotte innovazioni, se rispon– de con perfetta coerenza a un concetto d'assi-eme rigi– damente logico in s~ stess.o, I-e sembrano tuttavia - e appunto per -ciò - dilungarsi notevdlmente dai cri– teri onde il Governo aveva prese I-e mosse e -che la Ca-mera accolse. L'Ispettorato del Lavoro voleva. es– sere essenzialmente - -come già a-coennammo - l'or– gan'o statale di vigilanza necessaria per la eseèuzione delle leggi che proteggono il· lavora.tor-e, affiri-chèesse non rimanessero più, come troppo ed a ragione fu la– mentato, in grandissima parte sulla -carta, -con danno _ non soltanto del presti-gio dello Stato e della salute fi1li-ea e -i:noraJ,edei J,avora-t0ri, m,a oon f-rode.inani festa · · vérso le Convenzioni internazionali del lav~ro -che so– lennemente hanno impegnata la nazione, e con detri– mento dei migliori e più ·onesti industriali, cui la sleale concorrenza dei violatori della legge pone in condizione ,penosa - -con detrimento, in definitiva, -dello stesso svolgim·ento delle industrie e della ri-c– chezza del paese. - Al -conseguimento di un tal fine - per tante intuitive ragioni non a.gev.ole a raggiun– gersi - ogni no_n ne-cessaria restrizione alle facoltà degli ispettori, ogni preconcetta diffidenza verso i medesimi, ogni artificiosa limitazione, sopratutto, che inceppi la scelta degli uomini più adatti ,all'arduo ·mandato o che ne deprima l'emulazione e lo zelo, -costituisce un ostaco-lo. Se v'è funzione, della quale debba -dirsi - -e la storia comparata dell'Istituto, nei vari Stati industriali che lo adottarono, ne reca la più inconcussa testimonianza - che _ tutto, proprio tutto, dipende dal valore degli uomini a -cui è affidata, e della quale debba prevenirsi con ogni cura il tra,-

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