Critica Sociale - Anno XXIII - n. 1 - 1 gennaio 1913

CRITICA SOCIALE 9 caso, anche a sgravio di propria _responsabilità e a prevenzione di possibili sospetti -di minor correttezza in materia tanto delicata. La radiazione, da parte della Commissione senatoria, si riconhelle intuitivamente al · con-celto generale, che ne informò la revisione del disegno di legge. Irequisiti tolasliti ; latarriera ; glistipendi. · [ome si otterrebbe un uon Ispettore delLavoro. Il quale concelt.o anche più visibilmente si esprime negli altri emendamenti, che, in argomento, già ab– biamo ricordali: la limitazione· relativa del numero degli -aiutanti-ispettori di fronte al quasi raddoppiato numero degli ispettori laureati; il negato accesso ai posti d'ispe_ttore. (salva la eccehone tassativa di due posti per sanitari, exlravaganti dai Circoli e a dispo– sizione ciel Ministero) a chiunque non possieda la laurea iingegnere; più particolarmente la barriera insuperabile rizzata fra le due carriere di aiutante-' ispettore e· d'ispettore; la introduzion~, fra gli am– missibili al concorso di ,aiutante-i,spelbore, della ibrida categori,a dégli « assistenti tecnici»; la richiesta, allo ~tesso scopo, del certificato padronale di buona con- · dotta; e, infì.ne, la limitazione dell'ammissibilità degli operai al concorso medesimo mercè la pres-crizione • cli titoli formali di studio, -che, se - ove fosse pas– sata la primitiva proposta dell'Ufficio centrale, che esig-eva il diploma di licenza della ·sezione fisico-ma– tematica di un Istituto tecnico od altro equipollente - avrebbe significato la esclusione assoluta degli ope– rai dal concorso e quindi, per questa parte, la inap– plicabilità della legge -e l'impedito funz.ionamento del- . l'I'?])ettorato; anche ridotta nei confini del tempera– mento concordato -col ministro e adottato nel testo senatorio definitivo,. si risolve in una riduzione ai minimi termini del numero e della qualità deì possi- bili candidati alla ricordata funzione. · · · Basti dire che, allorquando il Comitato permanente del· lavoro ebbe notizia di questa ultima formula ap– provata dal Senato, esso potè constatare ,che, per essa, nessuno dei rappresentanti operai che fanno parte del Comitato m~desimo e del Consiglio supe– riore, non -esclusi gli operai membri di questa Ca– mera, avrebbe potuto :concorrer-e alla funzione di aiu– tante-ispettore del !avoro! Ed invero, se è rarissimo ìl caso di operai, viventi eff-ettivamente la vita operaia, i quali abbiano potuto conseguire la licenza· tecnioa; ,se, anzi, salve ipotesi - eccezionalissime, il fa~to di cotali licenziati, avviati· quindi ,alla vita degli impieghi e dei traffici, che ab– biano regredito alla condizione di operai manuali, induce ,a ·pr-esupporre in essì una profonda defici-enza delle più comuni capacità morali o intellettuali; certo è, ed è lecito affermarlo per presunzione intuitìva, che, ove potesse istituirsi una statistica degli operai che, -essendo rimasti tali, possiedono oggi, in Italia, il ricordato diploma, .il loro numero, anche a pr-escin– dere dall'ulteriore limitazione derivante dalla neces– saria commendatizia padronale,· àpparirebbe cosl in– significante, da doversi reputare pressoché impossi– bile, fra essi, un sufficiente concorso e una scelta ri– spondente a tutte le delicate esigenze della ,funzione ispettorale. Nè - se equipollenza vera vuol essere - ripar-e– rebbe in sufficiente misura, alla scarsezza di operai licenziati dalla tecnica, il possibile ricorso a licenziati dalle scuole professionali e d'arti e mestieri, delle quali ognuno conosce come sia·no miseri, lìnora, nella maggior parte d'Italia, il numero e I-a consistenza. L'onorevole relatore al Senato giuslilìca il singo– lare rigore ·dell'innovazione, ,colla necessità, anche per gli ispettori-operai,• di un alto grado di coltura t.éc– nica, quale solo - egli avverte - le scuole superiori possono impartire. « Permettere - egli soggitinge - a non laureati l'adito al posto cli ispettore, non si può, anche imponendo norme .rigorose d'esame, poichè oc– corre evitare che gli aiutanti-ispettori cerchino, .i11 futuro, con tutti i mezzi loro possibili, di togliere agli esami il primitivo rig'ore il. A parte la supposizione, qui implicita, che a nulla -debba valere in proposito il controllo -del. Governo e quello --'- se non dell'eliminato ·Comitato o Consiglio ciel lavoro - delle stesse classi interessate; l'argo– mento ·investe -a fondo il -concetto dell'indole, t.ulta peculiare, delle capacità specilìche occorrenti alla fun– zione ispe_ttorale. Certo nessuno negherà l'utilità, meglio, la neces– sità della· coltura·, come dell'ingegno, della probit.:ì, tielle doti più elevate ciel chrnttere, per questa, co– me per altre funzioni simiglianti. Ciò che appare al– meno dubbio è che, a guar-entire !'-esistenza cli tali re– quisiti, meglio della pratica diut~rna, cli un esame su materie concrete - -esame i cui programmi vo– gliono essere accuratamente pr-eordinati, - e degli in,dizii che si attingon9 dalla conoscenza diretta clelln persona e cle-tl'opera dei candi-dati, ·cresimati in fine _dai risultatì del bi-ennio di prova stabilito dal com– ma 3° dell'articolo ;i, si pr-esti, o debba concorrere cli necessità, un titolo scolastico formale e affatto gene– ri-co, spesso di data remota, e che limita, come si è eletto, in angustissimi conlì-ni, il numero degli aspi– ranti, fra i quàli una scelta illuminata possa avve– nire . .La -coltura e le altre qualità, necessarie all'espli– cazione'-di un mandato.come· quello di cui si discorre, non possono - sia ripetuto' ancora una volta - ri– sultare, all'infuori della prima e più elementare istru– zione, da certificati :scolastici. Nè in Italia -esistono scuole, dirette a creare queHe attitudini, se l'aspi– rante non le• abbia sviluppale, in sè, da se stesso. Anche per la categoria superiore dègli Ispettori, sem– bra a noi arrischiato riporre nel diploma del Politec– nico la presunzione fondamentale di coteste capacità: perocchè, nè la coltura, onde può giovarsi la prote– zione del lavoro, è esclusivamente politecnicà; nè la -coltura po!i_tecnica implica, ,per sè, ,sia le conoscenze tecniche speciali relative alle condizioni delle sin'go\e industrie nei rapporti coi ~avoratori, sia le non meno imprescindibili conoscenze economiche e di legisla– zione sociale, e tanto meno l'esperienza e la disposi– zione psicologica necessarie alla funzione in discorso. Anche per ciò -che attiene alla osservanza di· quelle leggi nelle quali l'elemento tecnico prevale - esem– pio, la prevenzione degli infortuni del lavoro - non vuol essere dimenti'cato ciò che è notorio: che la massìma parte dei provvedimenti relativi viene sug– gerita, di regola, da intelligenti operai, da coloro cioè che il pericolo minaccia più ùa vicino e ai quali la dimestichezza. assidua colle, macchine in movimento ne rivela il più minuto funzionamento e le possibili insidi-e e i più convenienti ripari. Serionchè la soppressione, che il culto del diploma ,suggeriva all'onorevole relatore del Senato, di un pos– sibile passaggio dei migliori e più provati aiutanti– ispettori, e con tutte le guarentigie prevedute e pre-

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