Critica Sociale - Anno XXIII - n. 1 - 1 gennaio 1913

4. CRITICASOCIALE ziqne, qu_ali ve,nnero formulati dai Pionieri di Roch– dale e applicati in segu_ito con un succ_es•socre,soente da milioni di lavoratori 111 tuU.1 1 paesi, e c10e: « la sostituzione, all'attuale regime di concorrenza e capitalistico, di un 1·egime nel _q_uale. la produzion_e sarà o.rgarnzzata pe·r -la collett1v1ta dei consumato-r1, e non per il profitto; « la appropriazione collettiva e graduale dei mezzi cl i scambio e -di produzione eia parte d•ei consuma– tori associ-ali, -conservando questi, per sè, le ricchezze -che avranno create; « constatando la concordanza di qu,esti ·principii, pur-amente cooperativisti, -con quelli che sono- •inscritti n-el p.rogramma del socialismo internazionale; ma re– •clamando, come hanno r-iconosciuto i Congressi -di Airnlburgoe ·di Copenaghen, l'aut0110mia del mo-vimen– lo -cooperativo; · << lasciando per altro ad ogni Società la libertà di dispo•rre dei suoi utili, a piacer suo, -escludendo sol– tanto le Società capitalistiche o padronali, cioè q,uelle che assegnano un dividendo -al capitale azionario, ol– tre un• modico interesse, o che limitano il numero degli azionisti, o che clànno ai loro soci un numero di voti ·pro-porzionale al numero del,l,e azioni, o c·he •non ,:onf·eriscono J.a sov,ranità all'assemblea dei soci; « decide• cli sopprimere· J.e organizzazioni centrali esi.stenti, e cli sostituirle con un.a nuova o~·gonizza– zio-ne ohe si chiamerà: cc Federazione nazionale delle Cooperative di consumo,,; cc partendo da questi pr-incipt: « è necessa•rio chre ogni consum:,itore ad-erisca a una Cooperativa di consumo, costituita sulla base ciel.la presente dichiara_zione; cc ,che ogni Società crei dei legami più stretti fra lutti i suoi soci; che crei nel suo seno op-ere cli edu– cazinne e di so.Jidar.ietà; ,e c-he le Società aderiscano al loro organismo com– merciale, il Magazzino all'ingrosso, per concentrarvi ,il potere di acquisto delle Cooperativ,e; che o,rga:niz– zino, tanto con le loro forze, quanto •col loro Magaz– zino ·all'ingrosso, la produzione cooperativa cli tutti i· prodotti ne-cessar! ai loro adel'enti; cc ,le Cooperativ,e dovranno riservàre una pa,rte ciel loro utile netto, tanto per le opere sociali create o eia . cr,eare, quanto per la formazione di riserve collettive, che debbano servire ali-a effettuazione di un program- ma collettivo>>. · BASI DELL'UNITÀ. ·« Le deliberazioni segue,nti sono state accettate, da una parte e dall'altra, come garanzi-e reciproche e -condi,zìòni dell'Unità mo,riaJ.e-e commerciale. Unità morale: 1° saranno accettate tutte le Cooper,ative costi– tuite in •Conformità della « Dichiarazione comune delh Unità cooperativa». In conseguenza non potranno es– se·re ammesse le Società che impongono ai loro mem– bri_ l'adesione a una organizzo.zio-ne politica o -confes– s1011ale:le Società capitaliste o padronali, cioè quelJ.e eh.e assegnano un dividendo al capitai-e ozionario, ol– tre a· un interesse limitato, o che ,limitano- il numero degli mionisti, o che dànno ai loro membri un nu– mero di voti proporzion'ale .al riumero delle azioni, o che non conferiscono· la sovranità all'assemblea dei soci; . 2° l'organismo l.\nitario nuo~o sarà composto di Società aderenti, per mezzo di Federazio·ni ,limitate tel'•ritorialmente nel pr-0getto cli statuto. Sarà ammi– nistrato _da un Consiglio •centrale permonente cli 21 s-0- c1, .1!om1nat1 dal Congresso del,le Società, e -da un Comitato confederale, riunito più volte all'anno e com– pos_to_cielCpnsiglio centrale e dei de·legati di F,ed,e- raz1on1; . . 3°_ la rappresentanza proporzionale verrà applicata \l lutti I gradi del.l'organismo unitario, per a,;si-curare, 111 ca><od'assenza cli un accordo preventivo, la giusta rappresentanza (nell'amministrazione e nella di"rezio- _·J)·C} çli ,Lui.li gli elementi cooperatiYi francesi. . .,. Uqilà. commerciale: , · · . . . L:1_,-Commissionedi' unità cooperat.iva, ave.ndo con– statala la perfetta so-miglianza ciel proi:rra•mma eco– nomico e d_elloscopo cooperativo persegliito dalle due· urg;rn1zzaz1on1 commerciali; . considernndo che -r·~nìl.i_t commé·c·iale è anche in- di,spensabile allo sviluppo rapido della cooperazione francese quanto l'unità morale; decide la fusione dei due organismi commerciali in uno s·olo, i-I Magazzino a.ll' ingros,so. Un Comitato misto tra il Magazzino all'ingrosso e la Federazione nazionale assicurerà l'unitù cli azione del movimento -cooperativo in Francia, al,l'interno e all'estero, stabilendo rapporti oo-st.anti e permanenti fra i due organismi >>. Se si eccettuano i guesdisti, sembra che l'uriit.à coo– p.e.rabi·v.asia stata accolta -con plauso unanime. Lo stesso Lagarcle.Jle chiamò settaria la opposizione, e i sindacalisti, nel loro Congresso dell'Havre, nonostanl-e alcune riserve dei -capi, proclamaro,no cc l'ecoe.Jl.e,nza dell'organizzazione del potere di consumo colla c1-e.a– zi-one cli Cooperative che raggrup,pino per regioni il loro potere d'acquisto e possano, -col lo,ro organo· ac– centratore, produrre a profitto dei -consumatori>>. L'unità si è adunqu•e ra,gg.iunta su]l.a concordanza in questi principi i: la cooperazione è uno strumento rii lotta anlicupitalislica, ed è tani.o più efficace, qua,nto più è diffusa, àocentrata, e tecnicamente bene ordi– nata; le Co,o•peralive affili.ate pos•sono disporre d•ei,loro utili _a loro piacere, soltanto non possçmo imporre ai loro soci di far parte di o-rganizzazioni politiche o conf.essionali. LI fatt,o- -è il d-o,oumen.tomeritano di -esse1,econosciuti e me·clitati in Italia, dove la ,c_ooperazione soffre degli stessii malanni della cooperazione francese: quell.a soci.a.lista è teonkament-e- d-ebole ,e difettosa; queJ.la neutra tend·e a -chiucle.rsi in un eseroentismo.' greti.o ,e angusto, e a spuntare ogni combattività; l'una .e l'altra, fatte poche -eccezioni, vivacchi-ano frammen– tari,e, i,n una indipendenza pretens,i-osa e impotent,e, e riescono infinitamente meno -efficaci-di quel che po– tr,ebbero essere se costituissero, almeno, un unico organismo tecnico per gli acquisti in comune. Auguriamoc,i che l'esempio cli Francia sia decisi,vo e che, tra non molto, sia seguito e voluto anche tra noi. Sncus. le urane virnnde dell' 11uenorato delavoro Il sabota{le senatorio. In confronto delle alLrc c~sidetle « grandi po– tenze», - Francia, Germania, Inghilterra, Austria– Unglwria -- e, per alcuni riguardi, in .-confronto c~eillo stesso Impero moscovita - l'Italia possiede una legislazione del lavoro affatto rudimentale. In compenso, quel tanto di protezione del lavoro che esiste, esiste' quasi esclusivamente sulla , carta. f: passata o.rmai in leggenda, come es.empio tipico ·\li grida spagnuola in ritardo di tre secoli, la famosa legge dell'istruzione obbligatoria, Ma la legge, ad esempio, sul lavoro dell,e donne e dei fanciulli, che a quella si connette si.rettamente, e ch,e avrebbe di mira essenzialmente la tutela della forza ,e cl-ella sàlute dei lavoratori, ossia il più vasto interesse, non soltanto della nazione·, ma, più anco.ra, deJ.la borghesia induslriaLe, alla quale tende a e-0ns,en,arc la gallina dalle uova d'oro dei pingui dividendi; anche cotesta legge, salvo in qualche centro, non fu mai applicala mollo più seriamente di que ,J.la sull'is1lruzione. Un bel giomo, anzi, si scoperse che•, J~er noi:i essersi mai eseguita seriame-nte que,sl'ul– t1ma, bisognava sospendere anche la scarsa appl.i– cazione che si faceva di quell'albra. Scadeva il t.eor– mine, benchè già due volte prorogato, entro• il quale era s~aLo conoesso di ammettere negli opifici fan– ciulli i1011 provvisti del minimo rnesc.riLto di istr11- z10ne elc"mentare; ma il numero clii cotesl.i infelici che si snrcbbPro vcdMo lollo ogni mezzo di' gu~1~ clagno, e ·cl1e sarebbero stati, non già 1·imandat.i a.Jla

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