Critica Sociale - Anno XXIII - n. 1 - 1 gennaio 1913

CRITICASOCIALE 3 gioie viol,ente e trionfi clamorosi sul niemico esterno e, più, sul nemico interf)o, il proletariato, che la femmina borghesia adora nel gr:osso. montanaro, sicuro di sè, che fa ballare a- suo taLento deputati e senatori. Perciò questa dittatura è veramente « di classe». Se il regi_me rappresentativo rovina, è 1a borghesia che rovinato Io vuole. !"Joi potremo discutiere a no– stro agio se ciò è un bene od un male, ,e se noi sapremmo sostituire di meglio al regime parlamen– tare, quiRtessenza dell'epoca borghese. Oggi ~ non ·v'ha dubbio - la dittatura va combattuta dal prole– tariato come l'espressione storica più agguerrita detta. possanza borghese. Se c'è contraddizione nei termini, tanto peggio pier la dialettica. Nella realtà della vita, contro la borghesia e contro l"a dittatura il proletariato deve anelare di ricostituire, col suf– fragio universa•k, nei venturi comizì, il regime rap– presentativo, ricreando dentro cli esso l'integrazione cli una potente, decisa, formidabile opposizione. Of posizione al Governo; opposizione ,illa classe! Al.la- voro! · .. " CLAU0IO TREVES. IL PATTODI UNIT.À fra le Coop~rative di consumo in Francia I La questionè t,·attata in .questo articolo e ne.ll 'altro, · pure cli Schiavi, che riasS!!me wi recente lavoro cli Emilio Vanclervelcle, è questione di tutta attualità an– che nel nostro paese. In quesii stessi giorni, se no:n siam9 male in/ orma/i, dei tentativi di approccio si stanno facendo fra gruppi· importanti cf!i nostre Coo– perative, a tendenza socialista, e cli Cooperative apo– litiche. È opportu'!o perciò che i nostri lettori siano 'largamente informati sull'arg_omento, anche sotto l'a– spetto dottrina/e. La C. S. Nella cooperazi·one in.te -rnazion:al-e, · la Francia ha 00cupato sin qui ·il nono- posto, se pr-endiamo come -indice di una attività feconda, e di una ,buona o-r– ganizzazio,ne commerciale, le cifre cli affari delle Fe– derazioni deHe Cooperative di consumo. E,ocole, ne.I 1910, in milioni cli lire: · Inghilterra. 664,- Finlandia 13,5 Scozia 193,5 F1·ancia 12,- Germania 110,75 Olanda. 7,- Danimarca. 64,- Svezia . 6,5 Svizzera: · 27.75 Russia. 6 !_ ' Austi-ia 21,-; Belgio . 4,5 Ungheria 20,--, Norvegia . 1,5 La causa di questa inferiorità veniva ,attribuita alla polvffl'izza.zion,edelle Cooperative - male proprio dei paesi l•atini, Francia, Italia e Belgio -; allo, spirito d·i camp.amle che J.e fa .l'efrattarie ,alla unione in fecle– razfoni -ealla organizzazione di magazzini all'ingrosso; e alla divisione d,eHe organizzazioni centrali m due f.ede-razioni distinte, quando non· ostili. Sopra 3051 Cooperative di consumo esistenti in Franoia, al, 1° gennaio 1912, cl•ellequah 2865 ,avevano 856.842 soci e.una cifrG di ;:iffuri di L. 292.616.500 (1), 400 sono aderenti ali'<<Unione -cooperativa», neutra, e 487 (,compre-si alcuni Circoli di studi) alla « Confede- razione d:e,11,e Cooperative i>, socialista. · Es-istono· ino.Jtre. un << Magazz·ino all'ingrosso delle Cooperative di Francia», il quale chiuso l'ultimo eser– cizio (1911) con una cifra cli affari tli L.. l0.610.642 (112,629 più dell'-eserci-zio precedente); L. 63S.448 di utili lordi_ (contro L. 663.523 del precedente esercizio), ridotti a causa delle <liffìcoltà commerciali e <le\1!,a crisi (1) Bullet.n ae l'O(flce ttlf Travall. - Novembre 1912. del rincaro; L. 75.695 di utili netti, da 167.743, quanti furono nel 19W; -e un capita-le sociale salito da ,lire 80.875 ::t 83.751, e L. 814.853 di riserve per ammorta– menti. L'altra « Co9perativa all'ingrosso», che serve agl'i acquisti delle Coope,r,ative neutre, foce, 'nell'ultimo esercizio, oirca due milioni di ,affari. Dal 1° di novembre cli quest'anno sembra debba co– minciare una nuova era della cooperazione in Fran– cia, poichè, in questa data, venne proolamata l'unità fra le due organizzazioni foderali, le quali, in due Congressi distinti e contemporanei, votavano il mede– simo· Patto di Unità: le neutre della Un'ione coope– rativa, nel 14° Congresso· tenuto a Roanne; •le socia– li,ste delJ.a Confederazione, nel 9° Congresso della cooperazione socialista,. tenuto a Parigi. A Roanne, sotto la pr,esidenza di Carlo Gide, 160 Cooperative su ,400 votaro.no , dopo brevissima discus– sione, il Patto; a Parigi, la dis-cussione fu più vivace fra i coop1:1ratori del Nord (1), per la più parte gue– sdi>sti,e la grande maggioranza, che ero per la unità. La opposizione degli antiunitari si fondava sugli ar– gomenti svolti da Vandervelde nel Ebro di cui di– .~corriamo, in altra·parte -cliquesto stesso fascicolo (2), q_ invocava -la chia:r-ezza delle\'idee contro i confusio- ' Il!Sm'l. Queste obbiezioni oppugnò Jaurès, ·in rappresen– tanza deHe Cooperativ-e di Albi e di Carmaux, con questi ragionamenti: . « La verità è •che, poichè il socialismo, mentre è un partito di rivoluzione sooiale, d•iventa ogni giorno più un partito di azione continua e profonda, e nello stesso tempo la coope:razione prende ogni giorno, in tutti i suoi ,elementi, una coscienza più netta del suo, potere- di' trasformazione .sociale, i due movi– menti saranno armonicamente -coordinali, senza che abbiate bi-sogno di mettere sull'uno l'etichetta del– l'altro; e più vi sarà nelle diverse forze profonde d-el proletariato organizzato libertà di rnov,imento e di .9 zione, più la potenza totale della classe operaia sarà grande. « Forsechè è in· un'etichetta socialista, incollata sulla cooperazione, che sta la virtù sociàJ.e della coope– razione? « Siccome nel Pa:tto di Unità trovo• una definizione · esatta della tendenza socia,Ji,sta profonda della coope– razione, vi è Cfl'iarezza di ,idee >>. E più innanzi: . « A mano a mano che la classe op,era:ia volgerà, ver– so la cooperazione, una- parte sempre maggiore del · suo potere ·di consumo e del •suo s·alario, non vi sarà per essa soltanto un guadagno immediato-, ma vi sarà, per la necessità di amministrare un OO'Pitaledi con– sumo -sempr-e più vasto, una -educazione economica, una educazione sociale, una educazione collettiva, una educazione , di solidarietà in azione, e di am– ministrazione autÒ·qoma, che costituisce una delle forme• migliori dell~ preparazione del socialismo »·(3). Ed 'ecco il ~eslo del Patto di Unità (4), del quale furono· oominòafe a' gétlar ·ie 'basi al Congresso ·in– ternazionale de,lla: cooperazione ·-che si tenne a· Cre– mona nel 1906, dal Gide per l'Unione Cooperativa-e da qualcuno dei socialisti della Confederazione, •e fu pTo– pu,gnato in questi anni sopratutto dal Fournière sulla Revue socialiste. DICHIARAZIONE. « L'Unione Cooperativa e la Confederazione delle Cooperative, desiderose di porre· fine a uno -stato di divisione, ohe fornisce un pretesto a troppe Società per non aderire nè all'una nè all'altra delle org,aniz– zazioni esistenti, che ritarda lo svilùppo del movi– mento cooperativq e gli impedisce di dare in Francia risultati grandiosi come negli ,altri paesi; « d'aocordo nei prjnci.pi essenziali della cç>opera- (1) È da notare ohe, nel Dipartimento del Nord, esistono 294_Coo– perative· di consumo, delle quali 270 contano 187,650 soci e fanno 56.156.500 llre d'affari,. cioè circa un quinto della cifra d'affari di tutte le Cooperative esistenti In Francia. · (2) Veggasl più oltre a pag. 10. (3) Revue socialiste, 15 novembre 1912. (4) Rev11esoc/.allste, 15 giugno 1912, ' ~-

RkJQdWJsaXNoZXIy