Critica Sociale - Anno XXIII - n. 1 - 1 gennaio 1913

GRIT:ICA·.Sùct.-\LE) 5 ' s.cuola, là f[H::(lr, i·! più_ 'spesso nort' esisteva 11èp- pure, ma costt'Ctti all'ozio corrompitore della pub– blie::i,strada, apparve così grancl,e - e 1 co-sì irrisorio apparve; per .Ja rip,ctuta esperienza, I.o sperare che ·una nuova dilazione pura e semplice stimola,sse i Comuni e 'le ,cJassi interessate a m~ttersi in re~ofa - che si pensò dii cancellare a dirittura la prescri– zione le~islati_v~, ~ost_ituenclolacon un com~les-so di nuove cl1spo_s1Z10111 prù blande ... sulle quah la Ca– mera, per altro, nella: scorsa e-state, si affrettò a · passare la spugna cli una sospensiva, che ci lascia, f;~abtanto, a dirittwra sprovvisti cli ogni J.egg.e re– golatrice della materia (1) .. È notorio a quali e ~ruante trasgressioni _,_ che nessuno· si cura cli scovare e cli reprimere - vadano soggetbe la Legge ciel riposo se,ttimana-le, e l'a.Jtra (anche qui, eccettuato qualche oentr.o, dove la clasS'e operaia organizza1a si costituì in vero ufficio cli po– lizia per imporne. l'osservanza) del riposo notturno cliei panettieri. No-i sa•rernmo curios.i cli a,ppreindieve se vi sia un solo esempio - su tutta la pingue cli– sl,esa delle risaie italiane - di costituzione e fun– zionamento dei Col1egi .arhitraLi, che la, legg-e sulla risaia prescrivè per vigi,lar,e· l'attuazione e dirimere le con>lro-versie dei contratti di lavoro dei monda– risi. È beflsì vero - e chi scrive non mancò di cli– mo,strairlo nelle discussioni alla Camera - che la creazione dell'istituto arbitrale, _in quella forma e per quel genere di lavo-ro e di lavoratori, no•n po– teva non- riuscire un'allegra canzonatura. Ma pro-, habilmenle è appunto per cotesta previsione, ovvia ·,r, inoonfutabile, che il Governo s'impuntò a soste– nerlo e il, Pa-rlamento lo approvò. Inutile proseguire nei rilievi. Le cagioni ciel feno– meno, d'altronde, per quantò · complesse, ,sono di agevo'ie intuiz-iane. Ne è base la miseria profonda, materiale e intellettuale, della massa lavorntrice, quasi ovunque non o-rganizzata, o male e debo.J– mente organizzata, che perciò si presta, il più spes– so inconsapevolmente, non .di rado saputamente e v0lutamenùe, a tutte fo collusioni colla classe padro 0 nalè, per ,eludere le leggi tutela;trici. Ma ne è coef- · fiéi,e111te importantissimo la mancanza di ogni or– gano esecutivo,· che porti I.e leggi stesse a. notizia degli interer,sati, che s'incarichi della propaganda necessaria' a farne intendere la utilità alla massa dei lavoratori, e che ·ne imponga l'osservanza con-· I.est.anelo le contravvenzioni. In nessun paese le - _ leggi sociali, anche_ l,e più urgentemente reclama.te dai v;it.ali interessi della conservazione della specie e cl.elio stesso sfru~t.amento capitalistico, ebbero ap– plicazione s,pontanea ed agevole, sopratutto negli inizii. Esse esigor:io una educazione, che non s'im- _provvisa, tanto della cl~sse operaia, quanto del ce-to 'i'.ntLt1str.iale,' affinchè ,e l'una é l'altro riesèano a su– perare la mentalità del selvaggio, che abbatte l'al~ be.ro per cog-lierne i frutti con minor disagio, e im– parino ad affrontare un li!;)ve sacrificio immedìato, . in vista dei più, vistosi benefizii per l'indomani. Quando i nostri rivoluzionarii, il cui semplicismo fu rimesso in onore e in vigore dalla tralignazione « destrista >> del riformismo, ripetono la veechia cantilena contro 1t1riforme, che « la borghesia no~ concede, e non potrebbe concedere, per legge d1 conservazione, se non qoolle che giovano ad essa » - onde inducono la pregiudiziale necessità di an– teporre allo sforzo riformistico il miracolo di una ap·oçalittica rivoluzione, vuota di riforme, ossia t,uota d'ogni contenuto ~ ùon sospettano di formu– lare un aforisma che è falso in tutti i _sensi, nel (I) L'argomento, nel quà1e si rivela una delle vergollne più tirno– mintnse della nostra politica governativa, dovrà tornare alla Camera fra qualche mese, e noi non mancheremo di trattarlo distesamente 1p.queste colonne. s5e'nsò:ché vorr-.ebbc éssere rivo,lniio1lar,io', éonie.- in r1uello che potnebbe apparire rif'o,rnistico; per quello in-somma che pretende negare, quanLo prr quello che concede; essendochè, se è smentito dalla logica :e dalla esperienza che le classi lavo-ratriò non possano imporre riforme impori.'lntissime - queste sì, v,eramente pregiudiziali - che giovano, o esclusivamente, o principalmente, a loro stessr·; ànche pecca cli ingenuo oLtimismo l'ammettere che– la borghesia sia corriva almeno a consentir,e, in materia sociale, quelle riforme -che più gioverebbero a lei! Ed è questo, della loua clell,eclassi, fatalmente , connessa al capitalismo, il paradosso più stridente, e p.iù , anche, rivoluzionario, sebbene i rivoluzionarii si sforzino- di non vederlo : che, nel c-ieco conflitto con la classe avversa, ogn.i class,e riesce, cieca– mente, à com~attere ed a danneggiare anche, le più , volte, se stessa (1). . · Per riescire dunque al proprio scopo, ogni lcgo-,e protettrice dei lavoratori presuppone _due coeffi– ci,en>ti,agenti di conserva_ e, fino a un certo segno, capaci dr supplirsi a v,icencla, nel senso che, dov,e l'un.o sia in cli(etto, lanto più di. vigore deve spie– {i-arsidall'altro: l'organizzazione compatta e cosci,en– te dei lavoratori, e l'organismo eseèut.ivo a servizio della legge. La legislazione sociale -- _per qtiant.o riflette lo Stato - è t11ttunell'Ispettorato che la fac- cia eseguire. _ · ·. _ È perciò che, in màteria di proteziçme ciel lavoro, la borghesia it,aliarìa - e intendiamo I.a borg)10sia vera ,e propria, come· classe ·economicn, e quinci.i .piùil Parlamento che il Governo, -e, nel Parlamento, più il plutocra.tico Senato che J.a Camera elett.iva - se, nel concedere leggi prot,ettive, fu spilòccia. so– pratutto si accanì contro l'istituzione dell' Ispe-U.o– •rato del' Lavoro, c.he a quelle leggi avrebbe dai-o realtà ed ,efficacia. A una parte anzi· della ·borghesia - quella che si atteggia a liberale e filantropica -,– non spiac_erebbe cli· poter vantane una. legislazione sociale anche più ricca, a patto, ben s'intende. ·c,h·e essa rimanesse nei documenti parlamentari. E il Governo che, sub.endo la duplice_ pressione dell'or.– ganizzazione operaia ,e del Partito socialista all'in– terno, e delle -Convenzioni internazionali dall'Estero, . volle pure fare quakhe pass.o ·sul _terreno clèJ-leal- (l) Per ciò ohe riguarda I 1àvoratorl, è noto come d_lfreqnentè essi ancora si oppongano (ciò avviene specialmente dove è meno dlfl'IÌsll l'organizzazione. per es. fra le lavoratrici d·ene arti tessili) e minac– cino I più fieri ammutinamenti quando si tratti di ridurre In limiti più umani I loro estenuanti orari di lavoro. Essi temono - sopra– tutto se pagati ad ora o se lavorano a_cottimo - che ne consegua una corrispondente riduzione del toro guadagni. La legge elementa– rissima cosidetta dell'ofl'erta e della domanda, per cui .ogni dlminu– zlone •dell'offerta di mano d;opera - é,qutndt ogni riduzione di orario di lasoro, che ne è 11perfetto eqnlvlllente - deve dÌ necessità riper– cuotersi In un aumento rtet salari. non è ancor,.111unta a lorn notizia. Essi !gnorano che, quand'anco per etTetto di u·na m11.novra1}adronaJe o per la coi 1 ,cldenza di U'!)fteccezlonA.le pletora della produzioilP., al minore orario seguisse eft'ett.l~amente Un JQ.inorè gu&d"lgnO, q:ueSta. perdita - che, se dipende dalla cond_lzionl del mercato, sarebbe stata , ngua.1mentt-• inevitabile, ma crrtamellte più grave, perc1urando l'orario più lungo - non può essere che 0m~era e sarà t;>en to~to e du.f'.e~Òl– mente compensata nd usura. Naturalmente non _spetta al padroni combattere questi preglurtlzl deÌl'lncosclenza opernla. Non è molto dissimile nè meno doloroso 11fatto della resistenza che, oggi ste_sso, si oppone dt\lle operale all'applicazione della legge sulla Cassa di maternità, che impone ad esse, nell'età feconda, un tenuJSs11110con– tributo, trlpllcnto dal concorso dell'Industriale e dello Stato, per as– sicurar loro la possibilità del riposo sussidiato In caso di"puerperio. Le 'operale nubili, o che non. prevedono prossima Ja posstb1l1tà .di una propria gravidanza, st sentono come derubate ~ favore de11e compagne maritate o più racllmeute maritabili. C0sì poco, pur troppo, è sentita tuttora, non diciamo la so\ldartetà di sesso· e di clàsse, ;;,a Il più elementare Interesse della conservazione della- specie. Erl è mentre d'omtnà tanta tenebra Intellettuale, che I socialisti rivolu– zionari predicano l'Inutilità delle riforme e attendono Il miriloolo della rivoluzione redentrice I

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