Critica Sociale - XXI - n. 23-24 - 1-16 dicembre 1911

358 CRITICA SOCIALE Nel concetto di rendere mensile la Rivista conven- gono -molti, affinchè più facilmente potesse ospitare monografie vere e proprie, senza spezzettarle in troppo numerose puntate. e Certi studi — ci scriveva un amico bergamasco — di Peter Augen e dell'ottimo Casalini -mi hanno visto incanutire:. o Ma sopratutto è molteplice e significativo il consenso nel desiderio di maggiori sviluppi teorici del socialismo e di più ricche informazioni. Qualcuno vorrebbe a dirittura in omaggio al titolo di « Rivista del socialismo a — trovare in queste pagine un poco di riformismo, un poco d'integralismo, un poco di sindacalismo, impar- zialmente commisti e distribuiti. - « Per me penso — così un abbonato di Roma — che la Critica trascura troppo, oggi, la trattazione di questioni teoriche inerenti allo sviluppo del pensiero socialista ». Ciò sopratutto — soggiunge — per creare nei giovani, che la seguono, lo stimolo allo studio, e al formarsi convinzioni dottrinali sicure. e La Ri- vista — scrive da Torino uno studioso di polso — va sempre più diventando una critica di fatti e meno di idee.... Delle nuove correnti di pensiero filosofico, che si svolsero in opposizione al positivismo e al naturalismo, nessuna traccia nella Critica (forse que- sto rimprovero, oggi, non sarebbe più giustificato). Eppure da esse molto si potrebbe ricavare, non fosse altro l'avversione all'empirismo dei metodi di ricerca, all'idolatria del fatto come tale, allo scetticismo verso la ragioni ideali del movimento socialista » Q). E un altro nostro giovane e troppo intermittente collaboratore così rincalza, da Modena: La maggior lacuna è nella scarsezza di scritti di vera dottrina socialista.... oLa Critica Sociale dovrebbe assumere sempre più funzione e carattere di organo scientifico e dottri- nale del movimento socialista, rivolto più agli ele- menti direttivi di questo, che non al popolo. Ciò sa- , rebbe anche di stimolo, per tali elementi, a fornirsi di una maggiore coltura, specialmente nel campo economico. Alla rubrica Studi economici e sociolo- gici sostituire quest'altra più significativa: Dottrine socialiste. Altra lacuna, mi pare, è nelle applicazioni di tali dottrine: cooperazione, socialismo comunale e di Stato, ecc. ecc. «La Critica, insomma, più che adempiere alla fun- zione di propaganda diretta, dovrebbe essere ritrovo di discussione e fonte .informativa pei socialisti che pensano e che studiano.... ». Perciò generalmente desiderato è un maggiore svi- luppo delle recensioni di libri e Riviste (anche, se- condo taluno, con bibliografie speciali di singole que- stioni, per gli studiosi) e della Cronaca socialista e proletaria. internazionale. E anche si auspicano pub- blicazioni di monografie nitide e brevi, che arricchi- scano e rinnovino la o Biblioteca di propaganda o. Al tempo stesso temono alcuni che una soverchia specializzazione o allontani la mentalità, socialista dalla visione sintetica di se stessa o. Altri, sopratutto, non vorrebbero andasse sommersa la nota dell'attualità, che, in una pubblicazione 'mensile, diverrebbe quasi sempre alquanto stantia... ri Che concluderne? Che la Critica, innanzi tutto, ci sembra, non deve ancora morire. Uno solo, dei cento e più che rispo- sero, ci augurò — e forse per bravata — di passare a miglior vita. Che, in secondo luogo, deve arric- chirsi nella parte dottrinale e informativa. Che, final- (,) Queste censure — come dubitare del loro valore? — erano scritte sul talloncino di un Vaglia. "Malgrado ciò — continuava infatti lo scrivente — rinnovo l'abbonamento. Imitabilissimo esempio! mente, se avesse collaborazione più varia, più ricca, più diligente, interesserebbe anche più. Ed è cosa, a dir vero, della quale avevamo il sospetto... anche pri- ma del e referendum ». Saremo in grado di rispondere a questi desideil legittimi? Noi speriamo di si, e, per quant'è da noi, ce lo proponiamo fermamente. Le condizioni non al- legre del nostro partito, in questo momento di nostra storia italiana, forse, almeno a questo, ci aiutano. La attività parlamentare, che ci distraeva dagli studi pa- cati, presumiamo che ci lascerà, per vario tempo, al- quanto disoccupati e ci darà modo di stimolare la collaborazione e di rituffare noi stessi in un bagno rinfrescante di letture e di pensiero, i cui effetti por- remo, per la massima parte, a profitto di queste pa- gine. E chi sa che non ne venga ad esse ed a noi qualcosa come una seconda giovinezza socialista, sia pure con un po' meno di illusioni e, in compenso, con assai più di esperienza vissuta. O è un illusione anche questa? La rinnovazione degli abbonamenti darà a questo dubbio la migliore delle risposte e sarà il più vero e maggiore a referendum » fra i nostri amici e lettori. LA CRITICA SOCIALE. Richiamiamo l'attenzione dei nostri lettori sul- l'annuncio (veggasi nell'ultima pagina) degli ab- bonamenti cumulativi, che abbia- mo combinato colle nuove imminenti pubblicazioni della Società Editrice Socialista, e cioè — oltreché coli' Avanti i come al solito — con La DOMENICA dell' AVANTI!, co or settimanale, illustrato, a La DIFESA delle LAVORATRICI, di propa- ganda, diretto dalla dot- tor Anna Kuliscioff. L'importo dei cumulativi, come dell'abbonamento semplice alla Critica sociale, va spedito — en- tro il dicembre, per ,non subire ritardi — esclusivamente alla " Società Editrice Avanti! MILANO, via S. Damiano, 16, indicando chiara- mente il giornale o i giornali che si desiderano e accennando se si tratti di nuovo abbonamento o di rinnovazione. DUE ANNI E MEZZO PRIMA! (In difesa della nostra coerenza e del riformiamo) Non è il nostro costume; i lettori fedeli della Cri- tica ce ne sono testimoni. Non facemmo mai di que- ste pagine il ricettacolo delle nostre concioni, la gran cassa stamburante le nostre gesta personali. Se, una volta tanto, evochiamo documenti di cose nostre, non è un motivo pettegolo che vi ci muove. E necessità di difesa. Ma di difesa non personale soltanto. Oggi che, non pur da avversarii — in tal caso potremmo non preoccuparcene; gli avversarii hanno tutte le attenuanti: quella, sopra tutte, di es- sere tali! — ma da amici che ci vissero accanto, che non possono ignorarci, si tesse intorno a noi questa bizzarra leggenda: che, intontiti dal colpo di fulmi- ne che fu l'impresa tripolina, noi avremmo, d'un tratto, mutato stile e casacca, schiaffeggiato il no- stro passato e l'opera nostra, rinnegato il socialismo riformista, che vuol essere perciò protetto, salvato, ri- oendicato... da loro; e noi saremmo improvvisamente ritornati — come scrisse l'Azione socialista — a vi-

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