Critica Sociale - XXI - n. 23-24 - 1-16 dicembre 1911

Critica Sociale RIVISTA Nel Regno: Anno L. 8 - DIREZIONE MILANO - Portiti Galleria V. E. QUIADICINALE DEL Semestre L. 4 — All'Estero: .22 SOCIALISMO Anno L. 10 - Semestre L. 5,50 AMMINISTRAZIONE Via San Dannano, 16 - MILANO Anno XXI - N. 23-24 Non si vende a numeri separati Milano, 1°-16 dicembre 1911 A questo fascicolo è unito il Fron- tespizio e l'Indice dell'annata 1911. SOIVIWIAPCO Politica ed Attualità. Per it pii, grande SOMUSI)10 (Avv. TULLIO COLUCC, e la C. 0.). Il referendum per la Critica (LA CRITICA SOCIALE). Due 00114 e mezzo prima! In difesa della nostra coerenza e tel rifar- mimo (NOI). Studi economici e sociologici La certigine degti armamenti e le riforme sociali discorso alla Ca- mera (Fimpp0 TURATI). Mezzadria e brace:cantato in Mummia: V. I mezzi di miglioramento e di emancipazione per i coloni (Prof. ANToNio 0000IADE1). I nazionalisti alla prova! L'atroce canzonatura di Luigi Elnaudi ai partito e agli uomini da Corriere della Sera (La C. S. e f. p.). Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. La bella morte: Pep% Lafargue e Lama Mame COLLE 000). Lo storia di una vita e di un partito; dalle Memorie e di Beliel Lassailinni e interna.tona(isti; III (tue) I socialisti tedeschi O la guerra del IBM (P. p.). Pro Libro e Riviste: Vita e Coscienza (e. m.) — Il diritto internazio- nale nell'accordo marocchlno — Lo Stato socialista — Che faremo dei trasts? — Socialismo e nazionalità — I socialiSh nelle ele- zioni al Consiglio nazionale in IsvIzzera (r. o.). Biblioteca di propaganda. Pet nuovo anno d'abbonamento. PRONTESPIZIO E I00I01 DELL'ANNATA. Per l'anno 1912. Saremo grati agli ltiniCi della Rivista, i quali, insieme all'imporlo della rinnovazione dell'abbo- namento per il prossimo 1012, ci invieranno fin d'ora indirizzi di abbonati probabili, ai quali spedire, a nastro risehio, numeri di saggio. M.ezzi, combinazioni d'abbonamenti e premi in fine del fascicolo. Da oggi (16 dicembre) la Ammini- zione della Critica si trasferisce pres- so la. Società Editrice d,e1V « Avanti! », in MILANO, via San Damiano, 16. Gli abbonamenti, le richieste di oro dine amministrativo, quelle interes- santi la Biblioteca di propaganda, ecc., debbono rivolgersi esclusivamente a cotesto nuovo recapito. Per tutto ciò che concerne la Dire. zione e Redazione, rimane immutato il vecchio indirizzo: MILANO, Portici Galleria, 23, PER IL PIÙ GRANDE SOCIALISMO È tempo che il socialismo abbandoni le distin- zioni tradizionali, nelle quali, sino a qualche anno fa, si compiaceva di dilacerare la propria compa- gine; è tempo che riconosca, con animo pacato, la superficialità e la inconsistenza d'ogni criterio di interna differenziazione, che sia inspirato a ca- noni diversi di azione e di tattica. Oggi il socia- lismo è tutto riformista: nè esiste altro socialismo, dacchè ogni spirito catastrofico, ogni illusione fa- talistica è definitivamente tramontata. I rivolu- zionari sono anch'essi riformisti: loro malgrado, a Loro insaputa. Il loro nome forse li nasconde a se stessi: è un velo, che bisogna strappare. La rivo- luzione è la riforma. E l'intransigenza non è che un momento di questa riforma: non altrimenti che la transigenza. Sono gli strumenti della battaglia, il segreto della vittoria. L'intransigenza non è più una virtù mistica. È, forse, un residuo di misti- cismo, che trova il momento e le circostanze op- portune per procacciare utilità. Bisogna giustifi- carla con esigenze storiche, con necessità contin- genti. Che il proletariato non debba mescolare il proprio essere e il proprio spirito alla borghesia, è bello sin dove è utile; ed è utile sino a quando un superiore interesse non renda necessaria una momentanea alleanza con la borghesia. La complessità del mondo e la " urgenza „ del vivere richiedono le transazioni: vivere è transi- gere. E la lotta di classe è legge di storia, che non esclude le transitorie collaborazioni, gli effi- meri equilibri. Solo l'occhio d'aquila dello storico e dell'economista può vedere una ciclopica lotta di classi, là dove, probabilmente, quelli stessi clie la combattono si credono sperduti e perduti nel- l'umile rete degli accomodamenti. Quante illusioni strane non ha mai creato; in moltissimi socialisti, la falsa nozione della lotta di classe! Pensate: Marx, con otto nomi di classi lottanti, ha popolato la storia: la sua sintesi non poteva essere più po- derosa. Ebbene, i socialisti han davvero creduto che, per esempio, la lotta tra borghesia e proleta- riato si debba risolvere proprio in un conflitto perenne, ardente, quotidiano, monotono, in un conflitto d'ogni ora e d'ogni momento, guerreg- giato con tutti i mezzi, dalle armi ai denti, fra le due classi, in una specie di delirio bellico, furioso, incessante, ineluttabile Hanno scambiato la grande legge storica, desunta a ;posteriori. con una forma d'imperativo categorico, che metta come la febbre addosso a ciascuna classe e a ciascuno dei suoi componenti, e li esagiti in un moto perpetuo di atti offensivi e violenti; e non hanno mai sup- posto che la lotta di classe si può anche combat- terla senza combatterla, si può combatterla senza saperlo e senza volerlo, come appunto s'è combattuta in altri tempi. La lotta di classe, non la lobbianio " fare „ noi: essa « si fa „ da sè,

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