Critica Sociale - Anno XXI - n. 8 - 16 aprile 1911

116 CRITICA SOCIALE chiede che la Direzione Generale delle Ferrovie, tosto compilati i progetti di orario, li cornunichi alle Camere di Commercio, alle Deputazioni provinciali e ai Muni– cipi delle Sedi di Compartimento, per le os::iervaiioni del caso, come già usava, con risultati pratici, alFepoca del servizio privato; la Conferenza oraria di Como, 10 gennaio 1910, approva la proposta della Camera di Commercio di Lecco, d'istituire, cioè, una coppia di diretti fra Lecco e Brescia, sebbene sieno esuberanti le 5 coppie di treni in fun1..ione, come dimostrò un giornaletto di Lecco, minacciando così uno sperpero annuo di circa 150 mila lire (dall'Jn niacchina, n. 5, luglio l910); l'on. Ontrnfelli·invoca il raòdoppio Mes– sina-Catania, ecc. Chi consulti le proposte delle Ca– mere di Commercio, raccolte io volume dal Ministero di agricoltura, vi troverà uu'esposizione di appetiti ferroviari veramente spaventosa! *** In contrapposto a questa politica f'e1'1'oviariapad,·o- nale, debbono i salariati iniziare una politica fe1T0- viaria protetm~ia. Le Camere del Lavoro, la Conferlera– zione del Lavoro 1 quella degli Impiegati, i Sindacati e le Unioni dei Ferrovieri, la :E'ederazione nazionale dei lavoratori della terra, le Federazioni di Cooperative, ecc., siano i controallari delle Camere di Commercio, dei Comizi agrari, delle Consociazioni indu:striali; ma smet– tano le logoma,:::hie tendeuzaiuole e gli egotismi me– schini del soldo in più e dell'ora in meno 1 per coucla– mare, invece, che il servizio ferroviario, premiuente tra i servizf pubblici, cessi di essere terreno incontra - stato di dominio e di rapina, per diventare lo stru– mento degli interessi generali, sopratutto dei consu– matori, dappoichè oggi la questione del consumo - l'iacnbo delle massaie - è salita al primo piano, de– terminando un monoideismo ctetico, o di procaccia– mento, non meno caratteristico di quel monodeismo ascetico, che 0ontrassegnò il Medio Evo. In realtà non fo il socialismo, ma la borghesia, che ridusse tutta la vita a una questione di stomaco e riabilitò la defini– zione di Metrodoro .... ( 1 ) Un poco di politica ferroviaria proletaria si è fatta 1 a dir vero, in Italia: le Associazioni dei ferrovieri hanno propugnato il riscatto delle Ferrovie dalle un– ghie delle Compagnie; hanno difeso l'eserdzio statale nel periodo del disservizio ... strombazzato da interessi capitalistici lesi; hanno sospinto Governo e Direzione Generale alla semplificazione dei congegni burocratici, alla riduzione del personale (primo, alla Camera, l'ono– revole Pescetti), alla effettuazione dei costi minimi; ancora ad opera dell'on. Pascetti, si ioclusero due fer– rovieri nel Consiglio del 'l'raffico, gli applicati Fiuarelli e Lusenti, che la prevalenza sindacalista trascelse fra i meno combattivi, a scapito forse della conquista, su per giù come avviene per Pesclusione dello Scalzotto dalla Commissione per le case dei ferrovieri, da lui proposte; su in.sistenze dell'on. Morga.ri, si 6Stese il ri– scaldamento a vapore a quasi tutte le terze classi (le percorrenzé giornaliere del materiale munito di riscal– damento a vapore nel 1909-10 furono di 91.238 treni– chilometri in confronto di 34.200 nel 1904-05); su pro– posta dell 1 011. Nofri e del Gruppo socialista, nella Com– missione consultiva per l'ordinamento delle Ferrovie dello Stato (art. 1° della legge Sacchi) saranno chiamati anche i rappresentanti ciel Lavoro insieme a quelli del Commercio, delFindustria, dell'Agricoltura. ( 1) :Metrodoro Insegnava Ch(l tutte le più sQitt\11e Ingegnose Inven– zioni della mente ernno state lmmfl._g-inate per Il piacere del ventre. BibliotecaGino Bianco Ma ora il proletariato deve tracciarsi un programma p_ratico, più battagliero e più .9-tile: 1° Il riordinamento definitivo delle J'errovie, sta– tali e non statali, ha da poggiare sul sistema indigeno adriatico, dei tre tipici servizi: movimento e traffico, manutenzione, trazione; eliminando i pleonasmi di Uf– fici, di gradi, di agenti e abbassando il coefficiente di esercizio, a salvezza del bilaQcio nazionale e a dispet~o dei denigratori sistematici della capacità amministra– tiva dello .Stato. (Dalla gestione diretta della pubblicità e dalla rive udita libri e giornali si è ricavato nel 1909-10 un provento netto di circa lire 270.000, mentre il pro· vento annuo ricavato dalle precedenti gestioni, me– diante appalto, era di circa lire 70.000); 2° Un'azienda ferroviaria parsimoniosa, snell~, ser– vizievole deve scaturire dal personale hene trattato ed amato, cioè dalla capacità tecnica collettiva, sorretta dalla cointeressenza e dalla collaborazione integrali (e non dalla sola co!laboeazione poliziesca, or sono pochi giorni invocata dal comm. Bianchi, a repressione de.i furti); 3° Rappresentanza, quindi, di ferrovieri e::>ecutivi in tutti i Consessi tecnici, amministrativi e disciplinari dell'azienda ferroviaria; e rappresentanza del Lavoro, a pari condizioni con gli istituti borghesi, nel Consiglio di amministrazione, nel Consiglio generale e nei Con– sigli compartimentali del '1 1 raffico, nella Cassa pensione unica, uel!e Conferenze orarie, ecc.); 4° Prouta e uon burlevole riforma dell'equo ll'aUa– mento pei ferrovieri delle aziende private; 5° Le Ferrovie statali 11011 devono considerarsi una semplice industria dei trasporti, con tariffe, a base economico-privata e informate al criterio del massimo lucro, sibbene un esercizio pubblico, a base. economico– pubblica e a prezzi quanto più è possibile uniformi e ribassati, in servizio cumulativo con tutte le fer1·ovie p1·ivate e la navigazione sui laghi, uniformemente di– sciplinate; 6° Diminuzione, quindi, nel numero e nei prezzi delle tariffe, favorendo fra le merci quelle povere, i generi alimentari, il g1·oupage, il canimino parziale - le piccole distanze fra centri piccoli - con una carto– lina-trasporto, uso ferrovie reggiane, e i gl:andi pel'– co1·si con tariffe eccezionali a carro corqpleto; favorendo i viaggiatori con tariffe vicinali, con treni operai, che nel Belgio traspoL·tano 100.000 lavoratori al giorno e ·che il Vanclervelde (L'ecole rurale et le 1·etoul' aux chanips) giudica una delle leve più poderose del pro– gresso belga ; 7° Riduzione, del 75 °lo per i militari di bassa forza, gli elettori politici e amministrativi, come richiese il Congresso dei consiglieri socialisti a Firenze, per le comitive operaie d'istruzione o di lavoro, per gli emi– granti che imbarcano sui piroscafi nazionali; 8° Gestione dirf'tta delle 223 Agenzie di trasporti a domicilio ed estensione a molte iltre località, to– gliendo questa ignorata iniquità sociale, per cui le spese delle Agenzie vengono sostenute, non dal ceto commerciale, che gode prezzi dimidiati di favore, ma dal grosso pubblico, che paga le apposite diseordi cre– scenti tariffe e gli immancabili amminicoli i 9° Abolizione delle seconde classi 1 ma comfort mag– giore nelle terze classi, più redditizie (carrozze a due carrelli, con corridoio laterale e intercomunicazione a soffietto, con wale1' closet, con apparecchi per riscalda– mento a vapore e illuminazione elettrica 1 con, pulizia ·più scrupolosa, affi.nchè non si ripeta che in Inghilterra

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