Critica Sociale - Anno XXI - n. 3 - 1 febbraio 1911

CRITICA SOCIALE 47 ~ .. * * Nessuna trattativa diplomatica, dunque, per avviare correnti che parrebbero fenomeni artiflziosi e uon di– sinteressati. Lo Stato·non può farsi iÌnpresario di emi– grazione. L'emigrante mediti egli stesso e scelga la sua via; non sia come il montone che si spinge al pascolo. Questa libertà di scelta non impedirà che ogni anno qualche migliaio di emigranti italiani approdi al Sud– America convinto di recarsi al Nord; ma, appunto, è la ma.teria bruta onde consta tanta parte della nostra emi• graziane, che rende sommamente pericoloso che lo &tato si assuma una diretta responsabilità. Raddoppi esso i mezzi di istruzione dell'_emigrante prima che parta e a bordo. Diffonda con larghezza opu– scoli e notizie sui Yari paesi, sui lavori, sul clima, sulle malattie, sulle mercedi. A bordo, i regi Commissari, oltre alla tutela igienica, assumano missione di informatori e di educatori. E, infine, persuadiamoci che la sola misura di qualche efficacia sta nel diminuire la zavorra degli emigrati per– duti per la collettività, precludendo l'esodo ai malun- 1 dati fisicamente e agli analfabeti. Perchè si lasciano partire i tracomatosi, che, dopo quattro o cinque annl, torneranno ciechi o quasi ciechi? Che interesse ha lo Stato nel lasciare che cotesti miseri vadano a dissipare le ultime energie per tornare quando l'inabilitazione è completa ed irreparabile? I problemi relativi !t,lla cittadinanza, al mantenimento della nazionalità, alle scuole nostre o di altra lingua sono anch'essi importanti: ma Fessenziale è che la no– stra emigrazione diventi migliore, che i ponti delle navi uon siano ingombri di valori negativi. Il resto Yerrà da sè. K HE:R'l'AIU~LL[. PER LA OOUI1URA POPOLARE Una magnifica iniziativa. Dalla Unione italiana pel' l'Educazione popolare, che ha sede in 11filano,via S. Ba,-,iaba, 38, riceviamo la seguente, che riproduciamo integr~lrnente, propo• nendoci di secondarne i propositi col nostro mag- giare entusiasmo: ,lfi/(t1w, 31. uen11ctio. //Unione Italiana dell'Educazione Popola.re, so1·ta con i più liet-i auspici all'indomani del prim.o Congresso inter– nazionale delle Opere d'educazione popolare, tenuto a Mi– lano nel 1906, entra ormai nel suo secondo periodo d'atti– vità feconda. le recenti manifestazfoni nazionali e regionali, per l'ap– provadone delta legge Daneo-Credaro j per lo sviluppo delle Biblioteche popolari, a c11,i l'estensione del movimento creato dalla Federazione italiana assegna il priuio 1JOsto fra le libere istituzioni di cultura ; per U coord'itiamento delle Università popolari, giù fiorenti in parecchie cittù; per la diffusione dette p,·oiezion,i luminose, che già s'inizia '.:On fervore promettente j per l'ùicremento dell'Educazione in– fa,ntile,vhe già entra 11,ellacoscienza legislativa del Paese; per la soluzione del problema urgente della diffnsione del– l'fllsegnamen.toprofessionale ope,·aio 1 chiamctto a dare ele– vazione tecn,ica e, morale ai lav01·atori e nuovo increm,ento alle iwlitstrie e alla ricchezza nazionale j e per lo sviluppo di ogni altra f"orma integratrice della coltura e dell'edu– cazione del popolo - hanno confermate le supreme ragioni di vita e di fot'tuna del vasto o,·gcmismo, tenuto tenace– mente saldo nel difficilissimo periodo del primo sviluppo. Biblioteca Gino Bianc Ormai anche i pUt scettici sono convinti, non piwe della utilità, ma della necessitù, di una potente organizzazione nazionale, che, facendo oggetto di studi tecnici 'i proble1ni di coltura popolare e di insegnamento professionale, e se– guendo la meravigUosa azione svolta in tali campi nei 11aesipiìt prog1·editi, stimoli e conipleU le iniziative degU enti pubblici e l'opera delle organizzazioni professionali e di classe che già prosperano inlonw alla scuola popolare a,i ogni grado; di un'associazione nazionale, in cui si rias– sumrino i vm·i interessi sociali convergenti verso la scuola; di una specie di seconda " Dante Alighieri m che operi al– l'interno, come la prima fa nobilmente all'estero, _integrando cioè l'opera dello Stato 1 delle P.rovin.c-iee dei 8om,im-i,svi· luppando intorno alla scuola tutte le istUttzioni pre, post– scolastiche, e d'iusegnamento professionale, e snodando la p1·01wi.aattività in quelle agevoli e svariatissime fonne d-iguerriglia confro l'analfabetismo e il semi-analfabetismo, rhe lo Stato, clctsolo, ·impegnato nel grosso della guerra, non potrebbe mai combattere con eguale snellezza e con altnttauta fortuna - e in quell'azùyne varia di co~isulenza e di assistenza pratica et tutte le iniziative private o pub• bl-iche,che per fortuna d'Italia iucominciano a fiorire, e che hanno urgente bisogno di essere Ulwninate, guidate e coord'tltate. Da questi scopi sommar{ traspaiono le Unee ben de{inUe delnost1·0 progrwmna e della nostra organizzazione pratica. U Unione estrinsecherà p1"incipalmente la sua azione nazionale attraverso le Federazioni nazionali già esistenti, quali: quella pe1· le Biblioteche _popola1·i,per le Proiezioni lwninose, per la 11futuat-itèt scolastica, per P.Educazioneinfan– tile, pe,· le Universitlt popolari (alcune già federate di fatto ed altre che si spera di federare a,ffinchè la loro attività, pur rimanendo autonoma,, acqitisU maggiore efficacia clal coor– d·inamento e dalle 1·eciproche intese); e attraverso le Fede– razioni che si (armeranno.- per l'lst-ruz'ione professio1tale, per le conferenze e i corsi speciali (agli emigranti, ai pa– stori, ai pescatori, ai carbonai, ai contadini dell'Agro ro– mano), ecc. ecc. Estrinsecherà poi la sua azione locale - in ispecial modo - attraverso il nuovo Patronato, voluto dalla legge Dmteo-Credaro. ll Patronato - particolarmente nei piccoli centri - sarà come la cellula dell'Unione na– z'imiale e riassumerà in embrione le piccole Sezioni di ogni. singola Federazione. Dalla struttiwa semplice ed annonica scaturisce la tri– plice funzione : l O Studio di tutte le questioni riguardanti la coltura popolare, stimolo a creare Opere nuove, consulenza e assi– stenza di quelle che, per virtù di sforzi individuati ed as– sociati, vanno sorgendo j 2° Coordinamento delle varie .Federazioni esi.stenti e creazione delle nuove j 3° Ji'onclazione, difesa e perfezionamento del nuovo Pat1·onato in ogni Comune. Pl'incipale strumento, per intensiflca1·e inimediatamente questa opera, che clov;·ebbepromuove1·e, unificare, avvalo– rare, vivificare i presenti e futuri tentativi a pro' della coltura, sa-rà una Rivistai che ved1·à la luce al più 7Jresto possibile j la qitale, olh'e ad essei·e l'organo di diffusione e di perfezionamento delle organizzazioni nazionali e locali., sarà il mezzo per inquadrare nella poUtica viva di ogni giorno le questioni interessanti l'Edttcazione popolare. Si intitolerà La Coltura Popolare, 1tscirà ogni quindici giorn'i in abbondante fascicolo, e si dividerà in due parti convenientemente ctrmonizzate: la prima, destinata alla grande politica della scuola e della citltura popolare j e la seconda, alla vita interna delle varie istituzioni-, dirette dalle Federazioni e diffuse in tutta ltaU.a.

RkJQdWJsaXNoZXIy