Critica Sociale - Anno XXI - n. 3 - 1 febbraio 1911

42 CRITICA SOCIALt Altro che carri nuovi ad aumentare l'ingorgo! Se l'Am– ministrazione ferroviaria provvedesse a rimuovere radi– calmente le cause di tali soste eccessive limitandole al ragionevole, aumenterebbe la disJJonibilità dei propri veicoli di assai più dei 4. mila carri nuovi che richiede. Certamente l'Unione dei fu,nzionar'l delle Fer,·ovie si tenova nel più stretto limite di previsione quando opi– nava che l'attuale ciclo del carro si potrebbe ridurre facilmente di un giorno. Attualmente - scriveva - esso è di giorni 5,5; si possono cioè caricare - supposta la disponibilità effet– tiva di 78 mila carri - 78.000: 5,iY == 14.182 carri al giorno. Riducendo il ciclo a giorni 4,4, si verrebbe a di– sporre, pel carie-o, giornalmente, di 78.0oo·: 4-.4 == 17.333 carri e cioè di 3000 carri in ·più degli attuali, mentre, anche nei pochi giorni del massimo traffico, non ne oc• correrebbero che da 1500 a 2000 in più. Ed oltre a ciò si dovrebbero esercitare altri modi per migliorare l'utiliz;r,azioue dei carri, abbreviarne il ciclo; aumentarne la percorrenza e la disponibilità effettlva giornaliera. Eccone qualcuno. Il meccanismo della ripartizione dei veicoli potrebbe funzionare in modo molto migliore e rispondente, se la situazione generale quotidiana dei carri, anzichè alle 18 - in cui è ancora accentuato il movimento dei veicoli e variabilissima la loro rimanenza - fosse accertata in ora più inoltrata; se la distribuzione si effettuasse con un criterio unitario, per modo che si avesse una valutazione d'assieme dei bisogni del traffico e un'idea abbastanza precisa della situazione del materiale nel parco generale dello Stato; se i Ripartitori non fossero alle dipendenze delle Sezioni di Movimento, le quali 1 nella distribuzione dei carri, son pqrtate a pensare egoi– sticamente ai loro bisogni; .se, nel risparmiare i carri volta a volta necessari nei varì punti, si studiasse dav– vero di evitare i lunghissimi percorsi a vuoto e i man– cati invii o gli esagerati concentramenti, che oggi si verificano. Nella scorsa campagna _vinicola - ancor peg– gio che in quella del 1909 - quasi che le Ferrovie ita• liane fossero in ... Cina e non potessero rendersi esatto conto, anno per anno, della variabilità del raccolto ven– demmiale e delle presumibili necessità di carico - si concentrò nel Mezzogiorno una quantità di carri supe– riore al bisogno del magro raccolto (nelle sole stazioni del Compartimento di Milano si ebbe un arrivo di carri carichi di prodotti vendemmiali inferiore di quc.si 8 mila a quello del 909) e quel materiale esuberante rimasa poi bloccato in Puglifl 1 anche per le sopravvenute interru– :doni nelle linee delle Marche, mentre mancava ai ;,orti. Per stimolare il massimo rendimento del personale di stazione, specie là ove le manovre sono più faticose per le ragioni su esposte, si dovrebbero meglio organizzare e distribuire i premi: temporanei della campagna vini– c.ola a _seconda delle comlizioni delle stazioni, e inviare in quel tempo un maggior numero di agenti pratici a funzionare da controllori del materiale, con l'incarico di esercitare la più attiva vigilanza e cercare con ogni mezzo di abbreviare le giacenze dei carri. Nè, secondo noi, bastano le misure restrittive che al– lora si prendono, a carico degli utenti le Ferrovie, sui termini di ritiro delle merci e circa i diritti di deposito e sosta. Anche per essi, più che le penalità :- da cui abbiamo visto come si possa facilmente smagliare - gio– verebbero dei premi simili a quelli delle Ferrovie fran– cesi, ove, nel periodo del maggior traffico e a favorire la più intensa utilizzazione del materiale, si accorda ai BibliotecaGino Bianco carri caricati o scaricati entro ti ore un ribasso sul tra– sporto dal 10 al 40 % a seconda del .percorso. Inoltre, nel pieno della campagna vendemmiale, si do– vrebbero evitare i trasporti non assolutamente necessar-ì per conto delle Ferrovie e delle altre pubbliche Ammi– nistrazioni - nel 1909-10 si caricarono 1.0.475 carri di sale e tabacchi e, nel 2° trimestre 909 1 60,540 carri per !.'Amministrazione ferroviaria soltanto ai porti - e con provvide disposizioni di tariffa e con opportune clausole nei contratti con le più forti Ditte, sarebbe necessario tentare di limitare in quell'epoca i trasporti meno ur– genti dei carboni, dei fosfati, delle fosforiti, dei concimi, del pietrisco, del materiale da costruzioni, ecc., accor– dando, ad esempio) una riduzione nei trasporti di tali, 1 merci nei due mesi precedenti i I periodo vendemmiale e gravandole di altrettanto e più in quel tempo, e, per i contratti con le Ditte, stabilendo un aumento di prezzo pei trasporti che effettuano in detta epoca come si pratica dalla Gottardbahn. Quanto ai carri per la campagna sac– carifeL·a - quest'anno furono circa 2400 trattenuti da 1 metà giugno a tutto luglio - le ferrovie non dovreb– bero concerlerfi lasciando che gli zuccherieri li noleg- giassero direttamente con l'Ausiliare. E concludiamo - giacchè ci siamo anche troppo di– lungati - accennando all'altra grave questione della riparazione dei veicoli, dalla cui lentezza dipende pure in gran parte la limitazione della quantitit dei carri disponibili. A tale proposito, il Governo, rispondendo pochi giorni or sono al problema posto dalle Sottogiunte, disse una delle solite inesattezze, alle quali si è ormai abituati, quando assicurò che in questo momento i carri riparandi sono circa 11.000. Al 10 ottobre 1909 i riparandi erano 12.257, e tutti comprendono come poco prima della caffi– pagna vinicola, il numero dei carri da riparare debba essere minore che dopo la campagna stessa, per cui oggi non è esagerato calcolare che i riparandi siano saliti a 16 o 17 mila. Certo ò che la media percentuale dei carri da merci riparandi è sempre superiore al 15 °lo, mentre sarebbe già troppo elevata quando raggiungesse il IO. Ora 1 se l'Amministrazione delle :Ferrovie dello I Stato procurerà, senza sottostare ai ricatti dell'industria pri– vata) di limitare i riparaudi ad una percentuale media più ragionevole, specializzando le officine, intensificando la produttività delle squadre di rialzo per le piccole riparazioni, evitando le lentezze classiche che anche in tale ramo del servizio si sono verificate per gli oziosi giri burocratici, potrà aumentare, anche per questa 1 via, al– meno di 5 mila la quantità giornaliera dei carri effetti– vamente utilizzabili, e quindi non aver affatto bisogno, per altri anni ancora) dei nuovi carri, di cui, per giunta, dobbiamo averne a tutt'oggi rimanenti 3187 dalle varie Ditte costruttrici, dei 35.903 ordinati fino dal 1° luglio J 905 e che non furono consegnati entro il 31 dicembre 1910, come era stabilito. GrNO BAGLlONT. Avete le prime tre annate 1 L'Amministrazione della Critica è disposta a ricambiare con una qualsiasi successiva r..tnnata,rilegata, oppure con un anno d'abbonamento, l'invio che le venisse fatto della 1•, 2a o s• annata (1891, 1892, 1893) di Critica Sociale in b·uonostato di- conse'rvazione.

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