Critica Sociale - XX - n. 18-19 - 16 set.-1 ott. 1910

CHITICA SOCIAl,E 27i inspirantesi a un minirnismo riformistico,che le grandi masse non intendono, per cui vede diradare le schiere proletarie non sOlo intorno a sè, ma itltresì 1 di riflesso, nelle organizzazioni economiche. Il disngio è larga– mente sentito, e la responsahilità di questo affievo– limento della fede socialista 11ella missione storic:L del proletariato è rimbalzala dal Partito al Gruppo parlamentare e viceversa, tutti ansiosamente in cerca di un ubi co11sisfam, per ridare vita, cnlore, slancio alle forze proletarie. Or, tenendo pure conto delle nuove multiformi attività, che le irrecusabili esigenze della vita reale impongono al Partito, e che spiegano, fino a un ce1·to segno, qualche deviazione e (]ttald1e sosta sulla gran do via maestra dell'azione spic(iatamente socialista, certo è che uno de' suoi cOmpiti essenr.iali è il procacciare l'estensione sempre maggiore della solidarietà orga– nizzata e cosciente fra tutti gli oppressi 1 operni del• l'industria e dell'agricolturn 1 uomini e llonne del la voro, pe1· la limitazione dello sfruttamento capitali– stico oggi 1 per l'aboli:tione del reg-ime capitalistico domani. E, indubbiamente, una delle cause della stasi, che si deplora, sta nell'avere cotesto cUmpito troppo ne– gletto e dimenticato. Prova sintomatica, l'atteggia– mento recente dei nostri leaders nella questione, per !"appunto, del suffragio femminile. Solo un offusca– mento del concetto e del ~entimento della lotta di classe può spiegare il fatto che, di fronte it quasi ~ei milioni di donne che vivono del proprio lavoro, le più nngariate dal regime capitalistico e la cui cooperazione è una necessitìt imprescindibile per lo stesso proletariato maschile, la conquistft nnche per esso dell'armo politica, invocata 1 non per amore di un'astratta giustizia, ma i,er le identiche ragioni per le quali la si pretende 1>eilavoratori analfabeti, ap– parisse, agli occhi di quei nostri compagni, come una semplice espressione di femin-ismo, che, se non venne condannata in linea di principio, fu però cir– condata da tutte quelle riserve, praticamente e<1ui– valenti, che siamo soliti a udire dalle lahbra dei conservatori della borghesia. Per un partito di classe come il nostro, la que– ~t.ione del voto alle donne non può essere postn. che in questi termini: - Jn che senso intende il Partito socialista la rivendicaiione dei diritti politici a\1(1 donne? La intende esso come rivendicazione di sesso. o non piuttosto come rivendicazione di classe? Può esso accedere alla vecchia ideologia romantica, per cui la. esclusione delle donne dai diritti politici, e in parte anche dai diritti civili 1 che le accomuna ai minorenni, a.gli interdetti, agli idioti, ai delinquenti, deve creare in esse una solidarietà di sesso, supe– riore a tutte le divisioni di classe e di partiti? 1,: perciò, in una eventuale concessione del voto, limi• tata a certe categorie di censite e di diplomate, ve– drebbe esso un'applicazione della legge di gradualitì1, un primo colpo per la demolizione della rocca d 1 ini– quità, eretta df\ll'egoismo e dalla prepotenza maschile, o non piuttosto un tradimento alla causa. proletaria, un attentato contro il voto dello stesso proletariato maschile? Orn., pur riconoscendo che tutte le donne hanno un uguale diritto alla rivendicazione dell'arme poli– tica, il proletariato femminile, dato il prevalente antagonismo degli interessi di classe, che vale per le donne come per gli uomini, non può schierarsi col femi.11is-mo delle donne borghesi, che conside– rano il voto politico fine a se stesso o semplice mezzo di difesa nelle loro competizioni coll'uomo. Pur lasciando in disparte le dame della Jumte, per le quali, salvo qualche eccezione, la rivendicazione dei diritti politici è una specie di sport o un orna– mento da SH.lotto,per le donnt:, della piccola e medifl. horghesia, per lo stesso proletariato intellettuale fem- minilo, i diritti politici surehhero sopratutto un mezzo di difesa dei loro interessi di fronte all1uomo, per allargare il loro campo professionale. per conquistare posizioni contrastate loro dal privilegio maschile, per ottenere quelle riforme civili e giuridiche, che lo tolgano alla tutela. e alla dipendenza dall'uomo. Questa emancipar.ione di sesso non scuote, e può piuttosto rafforzare, i cardini della presente socie1ì1 economica: proprietà. privata e sfruttamento di classe. 1;;ne fu indizio eloquente la stessa petizione, per il voto, delle "donne it;diane "' disr.ussa alla Comern cletti, 0 a il 2::?fcbhraio 1!)07, nella <111ale,in nome della liherfa e dignità femminile, si protestava con– tro la legislazione in di resa della d1)11mt lavoratrice! .\la, per la donna proletaria, il suffragio politico non è nè fine a se stesso, nè st.rnmcnto di difesa contro il maschio della sua classe, al quale è legata dalla solidarietfL nello sfruttamento comune; è bensì un'tmne per hL propri.t emaucipa'l.iOnc cconomicn, la quale. come quella e insieme a quella del proleta– riato maschile, presuppone l'aholizione del capita– lismo e dello sfruttamento dell'uomo ad opera e :1 vant;"iggio dell'uomo. Colle suffrag'iste del fcmiuismo horghesc) Hnchè reclamano il suffragio !)Cl' tut.te le donne, si può marcia1·c separate per colpire unitej ma il fJlocco fe– mi.nista i11(listi11to 1 da.lit ht divcrsit.'t della propa,!!andn nel periodo dell'a,!!itazionc e le opposte fìnalitù, è nltrettanto assurdo, quanto sarebbe l'abolizione di tut.ti i p,Hi.iti pcr il maggior bene di tutte le classi. Semm dire che) alla prima prohahilit:'t di ottenere un suffrngio femminile ristretto, il fcminismo hoq;hese hentosto se ne co11ter1tcrnbhe, dimenticando volon– tieri le promesse e i propositi della 1 ' sorellanza"' come la horghcsia rivoluzionaria. dimenticò la libe,-tt:, l'eyalill e la fraleruifé, che, prima della ,,ittol'ia, ere· deva in hnona fede di co11quistarn per tutto il popolo della Francia. feudale. Ma il suffragio femminile per categorie sarehhe un vero attentato ai diritti politici delle classi l:wora– trici. E questa forma di voto JJlurimo non può essere scongiurata che da uu Yt\sto ed energico movimento delle donne proletarie. in contrapposto al suf/rayismo delle feministe. Come avviene appunto ora. in fn– ghilterra, nel paese classico delle eroiche suffragiste. dove la resistenza inflessihile dei milioni di tessitrici organizzate contende il passo, senza mai d:tr q11:1r– tiere1 a una facile vittoria delle l'eministe horghesi. Convint.e, noi donne socialiste 1 che l'emancipazione proletaria. non si otterriL senza lo sforzo combinn.to di entrambi i ~essi; al Partito, in cui siamo militi, non chiediamo soltanto una henevola quanto plato– nica presa in considernzione delle \'Crità,che speriamo avergli dimostrato. Oli chiediamo un'opera effetth•a di propaganda,sul terreno economico e politico, ugualC' per gli uomini come per le donne del lavoro. Oli chiediamo cli considerare l'agitazione pc! voto alle donne\ 11011 come un lusso o 1111 pe1·11itempo, ma come mm necessitò. imprescindihile, ut.ilitaria e idealistica insieme, della vita e dello sviluppo del Partito. l'er ciò esso deve considerarla come parte integrante e inseparahile dell'agitazione che ha indetta per il suffrngio universale. Questa cooperazione invochiamo dai compagni nostri: nou come un 11tto di commise– razione per delle esistenze reiette dalla vita sociale, e in base ad argomenti sentimentali che disdegnammo a dise,(?no, ma. come un at.to di coerenza ideologico, in obbedienr.a al sentimento - che por noi è un debito - di solidarietà fra· tutti gli sfruttnt.i. .11Partito socialista, che non deve solo irreggimen– tare delle forze, ma. educare gli uomini a una civiWt s~1periore, non può escluderne le donne, anche per le quali vale il principio generale che la loro eman– cipazione dovr:ì. essere principalmente opera dì loro medesime. Nè ciò a"verrì1, se non le chiameremo a

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