Critica Sociale - XX - n. 18-19 - 16 set.-1 ott. 1910

CHITICA SOCIALI: 275 Questi accenni bastano a dimostrare come, anche in Italia, le hworatrici si coniano a milioni, le loro giornate sono sempre lo piit lunghe, i salari sono hassissimi, il 101o htvoro ò sottovalutato in confronto a c1ucllo maschile. Perfino nello prorcssioni, do,·e può essere consta– tata l'equivalenza qualitativa o quantitativa del la– ,·oro, la prestazione femminile subisce la medesima legge. Chi ci so.prehhc dire perchò le professore e le maestre (ti2.G4a, di fronte a 31.:Mu uomini), il cui lavoro ò ugualmente qualificato, e suppone lauree, patenti, concorsi, u~uA.li a ·quelli degli uomini, sono retribuite dallo Stnto o chli Comuni in misura tanto inferiore 't Analogamente per le telegrafiste e le telefonisto, che erano quasi J000 nel censimento del HlOI (oggi le telefoniste sono certo molto aumentate). Le prime - cosidottc " ausiliarie " - sono parificate agli uomini noi minimo dolio stipendio (L. 1:WO), ma non anivano che a r.. 2450, mentre i lorn col– leghi toccano le I.. -t000. La condizione delle tele• fonistc, imche col recente organico. è notevolmente peggiore. A chi sospettasse che le tclegrnfìste lavorino meno dei loro compagni di sesso nrnschile, poniamo sotto gli occhi questo s1,ccchietto co1111>arati,•0 1 relativo al 1908, dei JJremi 1 che, nei centri di maggior lavoro, sono dati in esatta proporzione del numero di telo• grammi spediti: IIOIIUt• Homa 106 Milano i:! Uologna JU Venezia 31.> Oeno,·a -11 Torino " 1'1•rcen1uo1Hit del 1,re111i n,1111111 l>onno l:omlnl Jf>:) 2•1 O Il 'j" 0/ 11 27:i tn °" ;;30" ·H"/., 220" J:!2 !j O Il 1u 0 ,,, j ''/o .... o 2) O Il Non sarchbe proprio qui il caso dcli'~ eguale ~a– hll'io a egualo la ,•oro ,, ~ Peggio ancorn per le commcsae. A quante dello nostre 109.278 addette alla vendita, con stipendi <hl li. ,10 n GOmensili, non 1mrohbc applicabile quanto scl'ive Beatrice Webb nel suo studio sui salari fcm. minili: " Ln donna, oltre il auo mestiere, liì sua professione, hl sua forzR-lavoro, l!a sempre qualche altra cosa da YCndorc ,, per completare le misere re· tribuzioni Ùello sfruttamento capitalistico! lii. La donna e l'organizzazione. Il lavoro a domicilio. La necessità di una inchiesta. Ora. senw entrare nella annlisi. di cui si dilettano gli ecOnomisti. delle cnusc ruultiformi, che deterini– nano il saggio dei salini nelle singole industrie, come l'offerta e domanda, la produttivitì1. il carattere qua– lifìc1ìto del lavoro, il carattere com1>lementare dei salari .femminili, la organizzazione di resistenza, ccc., ò inconcusso che I bassi salari femminili deprimono il tasso dei salari di tutti i lavoratori, e il fenomeno ò tanto pii1 spiccato nello industrie dove lo donne prO\'nlgono. Così In questione del salario femminile, a parte l'iniquità di cui soffrono le lavoratrici, di– venta pnrte esscnzinlc dl!I prohlema. generale dei sa– lari o clelln lotta di classe del proletariato tutto quanto. Ma, finchò lo donne rimangono isolato, lon– tano dnlle orgnnizzRzioni di resistenza e impotenti, in goncrnlc, a scl'virsi dcll'ttrmc formidahile dello sciopero, tutti gli sforzi pcl miglioramento delle loro mercedi snrflnno coronati da ben meschini successi. E, mentre, dove lo organizzazioni femminili sono forti, i loro salari - come constatò hl Commissione reale del lnvoro in Inghilterra (189-ll - immentano rcgolarmentp, u nel tredcnnio I /$lii -1~\JI crebbero del •12 ¼; fr'a le non orguniz1.ntc 1 invece 1 o decrebbero del t O O o aumentarono non oltre il 9 ° 0 • ~el l.ankas– hire, in una parte del Yorkshire, a Bradford. nelle industrie tessili, do,,e la proporziono delle donne nei rispett.i\'i Sinclilcati è dei t, e dei 3 / 11 le donne ri– cevono, a eguale lavoro, salario eguale a quello degli uo1nini (S. e B. W1m11: Problemi dell'iudwslria mo• clrr,w). I/organizzazione sindacak del proletariato vincc 1 come si vede, tutte le sa1lienti elucubrazioni degli economisti, che vengono in aiuto del capitalismo. come è loro costume. per giustificare lo sfruttamento maggiore clell1t forztL-ltt,·oro delle donne. Ma, per aumentare - nell'interesse della lolla generale del proletariato contro lo sfruttamento ca• pitalistico - il \'t1lorc economico del lavoro delle salariate, aarit aesolutamcnto necessario, accanto al– l'azione int.e11sificata pc1· \'organizzazione femminile, dlscipliuarc, coi mezzi pili i;Olleciti 1 le condizioni del hworo a domicilio, che ò una delle cause più im– porhrnti della depressiouc delle mercedi sul mercato del htvoi·o femminile. Quante, ad esempio. nei circa sei milioui di donne, clic il censimento del 1901 <1unlifica come" caaalinghe .,, aggiungono, sopratutto nei grandi centri, al lnvoro della casa, dell'altro ht,·oro snlnriato? 1~• perciò dovere del nostro Partito mettersi d'ac– cordo colla Confcdernzione del lavoro. per otte– nere, nel pii1 hrc,•e termine possibile, u11'incltiesfa 1 a meuo dell' l'fficio del lat:oro, sul larnro a domicilio e sul!e condizioni <lelie donne ,.:a/ariate. Oi più, per il hworo a domicilio. e per quelle industrie in cui i salari sommati di un uomo e di una donna stanno al disottu del salnrio medio di un tipografo o di un meccanico, si dovri\ richiedere la fissazione di uu miuimo leflale cli salw·io, come si ò ottenuto nello ::itato di Victoria, in Australia, dove i " Consigli dei salari ., - composti di •I il IO membri, moti operai e mclìt padroni, eletti triennalmente e presieduti da persona estranea all'industria-funzionano dal 1896 e, secondo i rnpporti degli Ispettori del lavoro (1~03). diedero i pii1 aoddiafacenti risultati. Un'inchiesta, analoga a <1uella da mc proposh1 1 si chhc gi!l., a Vicnnn, nel IS!Jti. ~~. in Jng-hilterra, il 10 ottobre l!JO!\ il Chu1·chill, .\liniatro ciel Commer– cio, fece approvare una leggo contro lo street-syslem e l'ahuso del lavoro Il domicilio. che ,•iene commesso, como lavoro complcmcntaro, anche alle operaie giit esauste dal luvoro nelle fobbrichc, eludendo coeì l'orario nornrnle di ltt.\'Oro. Anche (tuesta legge isti– tuisce dei " Consigli doll'industriu" 1>er imporre il " salario minimo ,, a talune industrie, estensibile gradatamente a un sempre maggior numero di esse. La le;:gc andò in vigore il 1° gennaio l!HO. Il nostro 1,rolctariuto t1ocialista de,,e finalmente con\'inccrsi che, sul terreno della lotta di classe - poichè le donno non possono pili ,,enir ricacciate al fuao e alla cucino, come ai bei tempi patriarcali senza la atth'1t solid:trictà del proletariato femminile organizzato, esso 11011 potrà aspirare Il un migliora• mento veramente scrio delle sue condizioni cco·no• miche. lV. Sul terreno politico. La donna nella lotta generale del proletariato. M11 lit lotbt di chtsae prolctnria non si esaurisce nei Sindacati cli mestiern; esea deve anche diventare lotta politict1, org11nizzando il prole1ariato dì tutti i paesi ci\'ili in pt1rfito politico di classe. che sì giova dell'armo politica per la nttuuzionc delle riforme so– ciali nel presento e per h1 conquista dei poteri 1mb– blioi in avvenire.

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