Critica Sociale - XX - n. 18-19 - 16 set.-1 ott. 1910

296 CRITICA SOCIALE onus:uo ingombri o difficoltà d'Inoltro ancbo ai cnrri carichi - è così trascurata 1 dn rar dubitare cho non cl si sia ancora resi esatto conto delle gravi conseguonzo, che da essa derivano al commercio o all'economia del– l' oserci1.io. Cosl, mentre accado che taluno stazioni insistano per ottenere lo sgombro dei binari dal materiale ,•uoto gia• conte, da altre, magari della slos11alinea, si reclamano, anche pel trftmite delle Camere di Commercio e delle Prefetture, I carri occorrenti por caricare le merci che giacciono da lungo tempo nei magazzini. Lo Camere di Commercio di Lecco o di Bergamo po– trebbero dare informazioni interessantissime a questo riguardo, esse che assistono all'andirivieni artificioso o continuo dei carri YUOti da e per Palazzolo, mentre sono pressate dalle proteste delle altre stazioni ferroviarie limitrofo por le non• regolari e vessatorie limitazioni che debbono subire nello forniture dei carri. Perchè, per Palazzolo, si \'erlftca un fatto veramente tipico. Per un'antica convenzione stipulata dalla Rete Adria• tlca - convenzione allora vantaggiosa, oggi onerosissima - lo Ferrovie sono vincolate a fornire a quella Società di calci e cementi tutto il materiale che essa richiedo . .E sembra che di tale contratto la Società si valga cosi bene 1 da richiederlo specialmente quando non c 1 è, pre– tendendo subito dopo gli lndrnnizzi per le mancate forniture, ohe nell 1 an110 Hl09 salirono alla rispettabile somma di L. 157.000. Ad evitar ciò, l'Amministrazione rorrovlarlà ha pensato di destinare a Palazzolo senza Interruzione da 50 a 60 carri vuoti, che là restano lun– gamente lnoperosi 1 mentre ad Olgiate, a Bergamo, a Cisano 1 a .Mapello, a Yalmadrera, a Sala al Barro - che pure sono centri di produzione di calci e cementi come Palazzolo - le Ditte sono costrette a limitare il loro lavoro per l'insufficienza del mozzi di trasporto, ingom• braro i magazzini, temporeggiare con i clienti che or– dinano, e minacciare serrato e llconzinmenti delle mae– strami:e. l~ un'altra ragione del modo Incerto, talvolta manche– ,•ole, tnle altra esagerato, sempre dannoso, col quale sl fa la piccola ripartizione del carri, sta nel meccanismo Interno, attraverso il quale le stazioni passano le loro richieste ai Ripartitori, e questi, per le denuncio <lei materiale disponibile, che ad essi giungono in ritardo, trasmettono alle stazioni, che banno del materiale esu– berante, l'ordine di imlarlo a quelle che ne fanno ri– chiesta. Senza entrare In particolari nolosi 1 pei qua\l non ò questa la sede, possiamo dire che, con tale slstema 1 sovente si dà il caso che restano allo scoputo di carri stazioni e mercati importanti, perchb l'ordine d'invio, dato dal Ripartitore alla stazione provvista di materiale, giunge a quella quando già il materiale disponlbllo è partito per altra destinazione; coal come si dà anche Il caso opposto e forse più frequente, che, cioè, i Ripar– titori, per non trovarsi allo scoperto, dànno l'ordine di Inviare Il materiale occorrente in un determinato posto a tre o quattro stazionl 1 o magari tutte quanto provve– dono alFlnvlo, per modo che la etazione richiedente si trova ad avere il triplo e Il quadruplo del carri che le occorrono, I quali seguitano a glronzare inutilizzati, lo– gorandosi e procurando non in1llfferentl speso di trazione o di personale. Per il principio ora invalso di assegnare a ciascun Circolo strettamente la ripartiziono del materiale por le llnao di sola sua giurisdizione, sl è giunti al più cieco ed egolatico accaparramento di carri da parte dei Circoli di ripartizione, i quali, anche noi casi più giustiflcatl, non ,·ogliono cederne al llmltrofl che ne banno mag– giore necessità. E si hanno anomalie e assurdi di questo genere, ohe, al mercato di Castelnuovo di Verona, ad esempio, deve provvedere i_lmateriale la staziono di Brescia uno o due giorni prima, facendo percorrere ai carri ben 40 chilo• metri a vuoto, mentre con metà. percorso potrebbero essere utilmente inviati da Verona; e a Cantù deve 11rovvedere i carri la staziono di Lecco, con un percorso a vuoto di SO km., nonostante che a 6 km. di distanza ,,1 sia Albate Camerlata, la quale non può provvedervi perchò dipendente da un altro Circolo di ripartizione. 'rutto ciò depone, nel servizio di distribuzione dei veicoli pel trasporto delle merci, contro Il falso decen– tramento a cui si ò giunti. Esso dovrebbe essere disim– pegnato, con critert o valutazioni genera Il d'Insieme, da un unico Ufficio centrale. Ciò diclamo 1 sebbene parti– giani del decentramento ognl volta che sia posstbtle, percbò questo servizio, e quello per la distribuzione del 11ersonale viaggiante, costituiscono come la parte più importante della strategia ferroviaria e quindi non pos– sono non essere dlrettl e regolati da una sola mente e con unicità di sistemi e di veduto { 1 ). La cattiva utilizzazione tlcl materiale mobile. I danni di tali erronei elstemt sono quindi Immensi por L'esercizio o direttamente e Indirettamente. Per el'lsl la percorrenza totale dei 69A27 carri, merci e bestiame, esistenti nella Rete al 30 giugno 1908, fu di km. 656.722.144, o quindi la percorrenza media annua di ogni carro fu di km. 9460 e quella giornaliera di km. 26; i 78.660 carri, o.slstentl al 30 giugno 1908, ebbero una percorrenza t0· tate di km. 719.528.499, una percorrooza media annua per veicolo di 9403 km. e giornaliera pure di 26 km.; e, lnflne, gli 83.817 carri, esistenti al SOgiugno J 909 1 per• coreoro totalmente 756.648.249 km.; quindi la percor– renza media annua por veicolo sceso a 9028 km. e quella giornaliera a 25. Ecco una tabella Istituita su dati ufft. clall, cho dà anche l'idea chiara dell'utlllzzazione per- centuale dei carri : • Totale carri pel traffico presenti sulla Rete. Carri utilizzati . . . Quantità dei carri utl, llzzatl in rapporto nd ogni I00 presenti sulla Rete . Jdem caricati 1~·06 --- GS.176 9.813 14,48 14,08 ANNI 1106·0T ........ 1908·09 --- --- -- 74.li3 79.786 85.885 lt.34~ 12.145 12.587 15,S0 15,22 H,75 14,41 14130 18,74 (1) Anche per I criteri che att11111mc11te informnno IAdlstrlbu:r:lone e la 111lli:r:zailonedel penonale viaggiante, ce ne sarebbe da dire un lllCCoe una sporta. Oli auuall spe:r:zallnl di lurnl, per cui un treno è etrellualo da varie squadre di pcnonalo a 111econda cbe I traiti di linea appar1engono a questa o a quolla Sezione, dà luogo a una pre• &1az1011e rrammcntRrlR, lllll'altro che ume 1111en1z10 e o.Ilo 1teuo porsonalc, che il angariato (\R turni tmpoutbut. Ciò, In ma111ma parto, dlJ)Cndo appuuto dal fro.zlonumcnto esagerato e dteadallo del 11otorto oon&eguo11tcmon10dalla polvorlzznzlono dolio re1pon1abll1là. 1•or dirno UnR, la ridda tlel dopofltll ctol penonnlo ,·1agcla11te - r11111 e dlsfatll, 111antat1o tr1111111.ntnU el Com11art1111ento di )filano, ove aembrR 1\a tolto a dlvlea dal l,lnccl Il motto pararrasnto: ~ pro• ,·11.udo rl11rov11.ndo .... nllegramento ~ - fu 1cm11llcemente luoredlblle. •: non 11dice del dlllagl di famiglie 1b11.ltott1teda luogo a luogo, tro, qu11.1troe c11111ue volte nel corto cli pochi me11, e tanto meno delle spe1e lnco111rate per cenllna\11,di 1ra11oohl, te quali poi gravano 1u1 bllanclo nel ca111to10 lntHtaco al peuon11e.

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