Critica Sociale - Anno XX - n. 9 - 1 maggio 1910

1:14 CRITICASOCIALE 'Tino al limito massimo. Non ho gli clementi per rormare un bilancio, ma è e,•ldonte cho, dello 200.000 lire da me calcolato di mancato cesplto-vlno 1 accresciute di qualche altro maggior gettito dar.lario lnovltabllt>, depurate delle maggiori spose di esazione o del maggior canone gover• nath•o 1 sarebbe pur rimasti\ - a.nello scemando i nuovi aggrnvll - una somma rlspettablllsslma per il bilancio dolll\ città di Cremona, Il qunlo no sarebbe riuscito più largo, pila elastico, pili pronto allo richieste dei servizt chlll e sociali; si sarebbero o,·ltatl I rincari degli affitti, o si sarebbe conservato un resto di potenzialità alle ta,so comunali, che ora son già presso alla saturazione, o non so che cosa potranno rispondere Il giorno noi quale l'nssessoro dolio flnanzo battesse a denari. Penso che si ò perduta una magnlftca occasione, o che Il luogo comune, lfl trn<llzlone dottrinaria, banno fatti\ una nuova vittima, o proprio là donde l'abito dolio studio, dell'osservazione e della culturn economici\ ci da\'RDOdiritto ad attenderci, non pnrato di principi pol– verosi, ma opere di sonno maturo o libero da pregludi:it di democrazia lrranchlltn. Ilo finito: o mi parrebbe d'uer ottenuto mollo, i;e avessi ratto riflettere qualche adoratore dei programmi tradizionali, qualche studioso della legislazione tributarla municipale, sulla quale tn.ota ò ancor oggi l'incertezza del criteri nel nostro partito i od a\·essl indotto In alcuno la convinzione che vi sono ancora, nello nostre leggi, costrizioni Inconcepibili ed Ingiusto alla libertà comu• nale, Ispirate a preconcetti dottrinari ormai superali, e che sul dazio consumo non ò ancor detta l'ultima parola. Non spero però di aver convinto Il mio egregio con– traddittore; troppo egli ò legato dalla solidarietà del reeente errore degli amici suol, percbè l\bbia intera la libertà del giudl7.io su Yeduto affatto opposte alle .11ue i mentre lo ho la fortuna di uon sentirmi menomamente Inceppato da qualsiasi responsabilità amminiStratlva o politica ch'io abbia condlvl!la col conservatori della mia città, e di non nutrire, per l'assestamento delle suo finanze o tlel suol tribull, cho J)ropositi di studio e di lotta, e lncontamino.te speranze. ì\fa, trascorsa l'lnranzla di Cremona aperta, io attendo senza Impazienza, con matematica certezza, il giorno nel quale lo la ,·egga, al fianco di Bergamo antica, maestra di SJ)roposlti, ma anche di ruvedimenti, chie– dere alle patrie leggi qualche più consistente e meno vacua rlrorma, che la strombazzata abolizione delle cinte daziarie. ÙIU:-lEPPE GAVA1.Z I. COMUNE MODERATO EC MUNE POPOLARE (proemioal programmacomunaledeisocialisti milanesi) ~on si tratta, no - com 1e11e c.ltrlo subilo e chiaro - di 1, Comune soc1al1::,la ,>. Sollo la cap1>a d1 pio1nbo dello :-;1a10 bor,;.rh(''C. fra le strettoie e le pa~luie della leg·slaz1011c I.JorRhcse, dentro rat• 1110sr<.:rd economica dt\l cap1tali~rno aucora. spa• droneggiant-e, il Co1111111c !Socrnlisla non lrovereb• be nè ossigenc vit,1le, nè Jibcrlù di 1novimenti; oggi il u Comune sol'ial1sla >) t! Ulll.:ora una fr'nse, un'utopia; uu anacronismo. i\ln. Il' tlassi prolctul'ic Ul'g"nnizzalc, quando a~surgono a cosc1c11za. politica; ma 11 partito so– ciali-.,ta, che ne rspnm e la ~pec1fica ideologia; mano mano che P.is, olgono r lrnclono a IH'C\"il· l<'I'(! 111·1 eorpo ele ttorale. o prr numero. o per ,alore, o, mcg-li') ancora, per numero assistite da.l valore - valore d1 con,i11zioni 1 di compa~ tezza di capacità - possono, da soli od alleali con gruppi e con pa1·liti alllni, sia premendo dal d1 fuori sui pubblici poteri, sia prendendo 111essi 1>arte direlta; possono - diciamo - rnronderc nell'indirizzo amm1111slrnlivo d'un Comune una parte della propria anima; ellet.tuare, o rar effet– tuare, una parte - per ora, sia pure., la parte 111111ima., è la meno clcrodossa - ma, pur non. tllrneno, una parte sempre maggiore, del loro proprio programma; col puugolo della minaccia elettorale, obbligare gli avversari a concessio111 11olcvoli, inspirare agli anuri 1111·auclacia e riso– lutezza di az10110 1 che allrirnrnti non avrebbero; 1·re;1re insomma, se non il 1t Comune soc1alisla ,,, 11 11 Comune popolare u, ossia un che di mezzo, <·ompatibile cogli istituti c-conomici e polilici csi• stcnLi, ma, al Lcmpo slesso, influente ad accele– rarne la. fatale trasformazione. Il u Comune popolare n - così inteso (I) - ò l'antitesi di ciò cho ru il II r.omune moderato)); I.licia mo 11 cli ciò che fu 11, perchè la rorza. delle cose, la stessa pressione diffusa dei bisogni pro-– lei.ari, viene. un po' dapprrtullo. modificando la psicolof'ia anche dei ,·rechi parlili, costretti a 1>i.cR'arsi e concliscenclerr per ragioni di vila .. \n– rl1e nel campo ammini"-lratìvo. è sempre abba• sl.anza esalta la rispo~ta di quel socialista. il quale - a chi gli chicclrva quando :;i farebbe la ri\'oluzione sociale - rispondeva semi,licemen– le: 11 r.a rivoluzione? f\la noi ci viviamo gih in n~czzo! ,,. Sopratutto nel lcma ciel fatale prop-res– ~1,·o estendersi dei pubblici servizi municipaliz• zati o stalizzati - che, s:.c non è lullo il socia– lismo, ne è come la bas<" e la 1>remessa materiale 11('ccssaria - ha oggi, in o~ni luogo civile. s:.o– pral11tto nelle grandi rillà. un'attualità cd una ,erilà ogni giorno crrsccnti, la morùace ironia, 1·011 la quale Sidney \\"rbb. nel suo 11 Socialismo in /11yfulterra ,1. di1>inp-cva un consigliere comu– nale della vecchia scuola economica; ironia che ::~~ ~!?v~~t~ri~1t~~fia~~it epigrafe al program- c< Il ConsiyUere mun· icipa.le individualista - scriveva l'illustre fabinno - camminerà sul scl– riato comunale, illuminato da lam1>ioni a gas co- 1mrnali e scopato ria spa:.:.inicomunali con acrrua imrnicipale; yuarderà quante ore fanno oll'o1·olo– r1io comuna!e, che sou,·astaal. ,\/ercato comunale r così aitulichcrà se sia tr1,1po di.andare incontr~ ni suoi fi(lliolclli, che e,rono dalla Scuola comu– nale, fiancheggiata dal .\ltmicomio provinciale e rlnll:OsJJe<lale c01!'11!1al~: si servirà del te'tegrafo ,u,:.ionnle, per dirvi di non. nassarP. per il Giar– dino municipale, ,na di servirvi della Tramvia rmmrnale. per tienfrlo a trom,re nel Gabinetto di 1 1'1lurn rnmunalr.. 1>1•f'i;sn il .\/usco " la /Jihlioteca rnu~un_ali,o_vr in_trnde cnnsullarc alc,mc pt1bbli– ra:.10m na:.wnali. 1>cI· 1n·eparate un di<corso da 111·on ttn:.ia1'e, nella 7>1·os 11 ima I.ornata del Consiglio ,nn11uwle. in /01•orc della 110:.ionali:.:.a:ionc dei rann 1 i e del contrnlln goncrnntivo sulle frrrovic. ,~· /rallanto c'ìclamerà: il. sncialismo. o siynori, ,\ tal ru.'in. che t1nn 1'<1lc la JJrna che 1111 uomo J)rntirn si occupi delle sue fnntastichcrie e delle .11 11e ai..:·w:dilti. t:n:.ionr indi1 1 idualc -- self help! - CCt'o ciò che lw fatto aro,ule la città nostra! u (1) t: chh1ro - e rl11111terli. dR tutto 11 oonte11to di questo eorltto - che (pii l'AggoUh·o ~ pop11/t11·e ~ 11011 IIRAl"un ra11J)0rto. 1e non fonico, COLflitlO di 11111\ 11011IPIOI RllCllllZll olottorAh) fra I C081deltt ~ l)Rrt111 pop11l11r1,.: r11111c1111, repubbllr1ui\ o 1ocl11\11111. .11questtone del~ blocco,. - che 1•c11ne rlp11dl1110 11grande m1irr1ornn:c11. per le Imminenti ole– ,:lonl, tlAI" Snlont'l Sorta\111• MIIAneae - come questione di pura l•ll1c-a, t'ho co1n11orca101111.lonl dtvrr>1e .11 econda delle c<mllni:,,u:e 111b mutltJLII - non è affatto toc-e1111 In qoe11to proemioe nel 1uc- ceu1vo 11rogramm11. {f./,)

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