Critica Sociale - Anno XX - n. 9 - 1 maggio 1910

CIUTIC.I SOCI A I.I-: quali e qr,a,iti sara,mo i co,ise,rsi t,1 ; pla11si di parft co,isercaldcel .Mo ne aplRce per il mio egregio contraddittore, cho ovldontomento ci teneva n questa 8JJocle di toruasolo rl volntoro della mia eterodo11sh, i ml\ I cousenal conser– vatori ml sono mancati... quasi qunnto I consensi socia• Usti: non ml sarei però creduto meno socialista, se n qualche stu1lloso d'economia, di scuola conservatrice, roeso onuto In mente ,li giudicare ra,·orevolmente 11 mio articolo, come non mi sento meno socialista degli amici di Cremona, nonostante questo profondo dissenso sulla questiono daziaria. Lo slo!JSOantagonismo d'idee, sulla etossa questione, si verificò noi 1001, rifle880 In queste stesso ospitali colonne da ben nitra e ben più chiara voco della mia: sorso nncho allora contro I•cdo• rlco Mnlronl I' Beo del J>opolu, poi In polemica si spense. Oggi un nitro cremonese sorge lu difesa del Credo an tlco, e, colla voce ratta pii1 acerba dal recentissimo esperimento, in Cremona stessa, del principi caldeggiali, esclama: Ma voi, bergamaschi, credete proprio cbo le co1e si facciano dappertutto come da voi, e che all'ombra democratica del Torrauo non si sappiano compiere ri· formo con migliori criteri di quelli, che hanno prevalso all'ombra del vostro clericale Campanone per opern di quel partiti, cbo vi stanno sull'anima come un J)eccato originalo lncnncollabile? No: la diuturna o non mt\l 1:1cos1ta servitù politlcn conserva.trico non ci ha rosi uò ciechi, nò di cosl grossn vista; for8e anzi la completa dissuetudine da qualsiasi potere politico ed amminlstrallvo cl ha largito uno spi– rito critico cosl t,1ereno,che cl consento di distinguere gli sbagli dei conservatori di corta veduUl, dagli errori del popolari ... che si credono ,ti vlata più lunga, che rlconoaclamo però volontierl più colti e più sensati del conservatori nostrali. E lii lunga dimostrazione che 11 Oulndanl fa della grettezza di monte, che presiedette alla riforma daziaria bergnmnsca del 1901, è per noi - elio eia dlocl anni non dlclnmo nitro ai nostri avver• sart politici concittadini - una rl))0tlzlone u adve,·so: vero od umiliante casllgo dautosco 1 che proprio non credevo d'aver meritato col mio articolo del 1° marzo. Ma 11Oulndani non ha avvertilo che - pur prendendo le moHe da Bergamo - lo fonda•o Il mio ragionamento au prlnclpt e fatti generali, che nulla avevano da ndei-o colla. peculiarità degli sprOPolitl o .degll egoismi di classe, col quali I conservatori bergam1uchl vollero rendere ancora più d\1astrosa. por Il Comune o più iniqua poi cittadini la pseudo•riforma del 1901: e che con quegli stessi prlnol1)t lo debbo rltcmero errata la riforma di Cromonll 1008,sebbene condita dl sale democratico. Non ha avvertito che la mia critica alla compagine de~ pro– getto Sonnino mirava a srasclarla, e, se anche ne salvava un misero embrione di principio liplrktore, tentava di formargli attorno tutt'altra struttura, coslcchò non sarebbe mal slata, la critica s~ssa, compatibile con un passaggio alla dlacuHIOne degli articoli. Cosl, della requisitoria Oulndanl, lo giro una buona metà al miei cari (lo dice lui!) conservatori bergamaschi, un quarto agli ex fautori dell'ex progetto Sonnino, ed ora cerco di masticarmi Il rhnanonte con II fletchorlana,. 1>a,:len1.n, cho auguro cou– dlvlsa dal miei quattro lettori. . . . Le obbiezioni che ml toccano - nello acrUto del Ouln· danl - 1000 le seguenti: t• Il dazio sul gas, sull'energia elettrica, sulle carni, 1ui foraggi, sui materiali da costruzione, non grava I piccoli consumatori, nò JIUÒ cssoro evitato dai ricchi con acquisti all'Ingrosso: d'altronde le voci di ,•ero consumo aristocratico sono di dlrllclle sorveglianza o di scarso gettito. 2° Lo sposo di esnz\ouo del dazio a Comune npcrto sono Acese In Cremona dal 1C",. nl G % degli incassi. !)' 1 li slslcma tributarlo a Comune a1ierto, tipo Cre– mona, pc1a quasi totalmouto sullo classi agiate. i: un po' gros~a l'attribuirmi la ipotesi di acqui1tl nll'ingro~.sio dl gas 1 energia, ecc.; nb lo alludevo a questi, ma nl ,•lno e alle carni, baso o 1>erno d'ogni sistema daziario• tnnt'è ,·ero che, nello stesso bilancio daziario cremone~e, lo carni o gli alcoolici (pure limitati alla mlnutn ,·end\ta) dàono du soli Il 7b "" ciel gettito totllle. So ho ngglunto lo 1\ltro voci di consumo voluttunrlo, l'ho riltlo por scrupolo di glusti;,,ln, 11011 già pel rmogrls• 8 11110 1,;t:tllto: da.ppoichè, in Comune chiuso, qunlcbo ,·oco più O mono non può sconvolgere l'economia dell'esaz\one. Quanto alle spese del dazio murato, ò troppo notorio rhe case sono assai più gru·I eho in' Comune ~perto: a Cremona risparmiano un'ottanlina di mila lire, ma in– ca~sano poCI) più della metà. \'edromo in seguito quauto ,•alga questa seducente economia, al paragone dei mag· glori uantaggi. Mn In terza. obl.Jieziono ò In pili vitale ller i sostenitori del Comune uperto. quella cho involgo il carattere de– mocratico della rir~rmu. Ì•: però nnche l'affermazione 1,iU temeraria, e piU tlestitulta d'ogni baso di fatto. La parola allo cifre del mio contraddittore. 11Comune di C;-emooa lnca.!lsava 1,. 987.000 annue di dar.lo; rillotto il fabbisogno, por l'economia delle speso o per Il minor canone governativo, a I,. sas.ooo, vi si è fatto fronte per L 5il.OOO con dui a Comune aperto, por I~.250.000 con nuo,·I aggra"t, per I,. 37.000 con altre entrato patrimoniali. Perchò qncsta riforma sia veramente democratica 1 e costituisca - come afferma Il Ouindanl - una vora o propria traslazione di tributi dallo cla11sl povero alle agiate, ò nocesttnrlo: a) eho i da:..d istituiti nel nuovo regime non colpiscano Il piccolo consumatore; i>) ohe \ nuo,•I aggravi non siano ripercuotibili su di osso i e) che i cespiti abbandonati (voci di dazio sop– presie) abbiano fruttificato diminuzione di prez.zi unitart dello derrate sgravate. ~folla eccepisco sul primo punto, bencbè il gas non sia già plì1 ogi;ci un consumo di lusso, e il dazio sul materiali sia innocuo solo per la grande mitezza della sua a1>1>llcazione. Sul secondo punto, ml chiodo trasognato: ma chi si illudo che un raddoppio di colpo dollll so,·rimposta non sia pagato - e ben caro - dagll lrH1ullinl? O gli lnqul– llnl aono men degni di protozlonc. dn parte della demo• orar.la , di quel che lo siano I consumatori di vino? Per quel tanto <li conoscenza ch'io ho di Cremona, o del suol cittadini, so anzi che, anche In quel paradiso ter– restre della finanza municipale, gli Inquilini cominciano a sentire Il primo soffio di ctvlllil nuova sotto forma di lettore raccomandate del padroni di casa. Una cosa. tgnoro: so questi egregi signori, sul quali si è creduto di J)0tor Impunemente gravare la mano, si saranno llml– tntl o si limiteranno a rlstnl.Jlllro coll'aumento '.dojJII nffittl l'Integrità del proprio reddito netto, ralcidiato dulia aovrlmposta; 110,cioò, elevata (calcolo) l'aliquota com– plessiva fabbricati di circa centesimi otto per ogni lira di ro1ldito imponibile netto. l'elevazione degli affitti non supererà Il ~ od Il 6 °~ "(massimo) del canoni attuali. Ma son disposto a giurare che t proprietari di case cremo– nesi si rideranno dei nostri calcoli rigorosi, nè uranno

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