Critica Sociale - Anno XX - n. 9 - 1 maggio 1910

140 CRITICA SOCIALE re~tare al servizio dei primi. Perciò 1JOchicontadinelli ii~ frcqu entfl\'1 1110 fino <l mft/.n.rio, per ahbandonarla dopo, e tut.ti ~li Rltri non vi s 1 iscri\'cvnno nemmeno, per andare i nvece, nlmcno quelli che potevano spen– dere mm lira o una lira e mezzo il mese, da qualche 11111c~tro pri\'nto, un scmi-analfoheta il piÌl delle ,•alte, ehe si 11rcst11van insegnar loro a le!!'g-ere e scrivere 11ll11 pegg-io, nelle ore in cui essi potevano recarsi eia lui. r.a mattina presto, in quel pnc8e, spesso veclC\'O un harhicrc, seduto presso l'uscio della sua botte:,rn, con dina n:d i111tinocchiato un fanclullo, al quale in– segna.va a compitnre su un sillnhnrio; e la sen\ 1 J)RS· snu do 1>er un'altra strada, udivo le!!'gere ad f!lta voce nella casn di un calzolaio: emno contadinelli alunni di lui. I II paese "i enrno altri maestri prirnti - tra cui una ;,!iovincttit che a\'C\'a fott.o la ter1.tt elementare e che g-ufHhq:rnnv:i qualche cosuccia f acendo la segre– laria alle mog-li deµ-li ameriranì e insegnando riuol poco che snpe"a a pnrecchì rn~az:d - e tutti fuce– \'ano scuola la mat1im\ prestissimo e la sera, quando cioè i loro nlliC\'i grandi e piccoli erano liberi dalle loro occup:izioui. !\laestri pri\'ati come questi v'erano nnclte negli nllri paesi, dove (e forse si può dire da per tutto) la i,cuola cm ordinl\tn nello stesso modo, e in moltissimi luoghi anche i maestri delle scuole pubbliche si pro– stamno a dttrc• lezioni private. ~;così è nncorn adesso in (JUelle pr0\"incie e altrove. 1•:ccoche cosa hanno tro"at.o in Calabria Gaetano ~alvl'mini e i suoi compagni di ,•inggio. '" Il bisogno di Istruzione in pro,·incla cll Reggìo Ca– labria si rivola anche e soprat utto In un pullularo im– pressionante dell'insegna.mento prlvn.to cli tUtti i generi In quasi tutti i Comuni. .A S. r~erdhurndo, frazione di Hosarno 1 la sera del 13 ottobre il marchese Nunzlante cl diceva: 11 In ogni casa, dO\'0 c 1 è uno che sappia. leggero e scri\•ere 1 ci sono, llniti i Ja\•ori della giornata, sette od otto persone che imparano. " A. Hosuruo - citiamo J.{li esempi più carat– teristici - ranno " lezioni partlcolari "' come ,11cono sul luogo, un sarto, un impiegato postale, un impiegato municipale, uno cho ha In licenza liceale o che di g-iorno fa il \'CUdltore di giornali o di sera il maestro. A Serrata, Comunollo montuoso di. 1200 abitanti del Circondario di Palmi, fanno lezioni pri\•atc di leggero e scri\'ert:'i il parroco, un suj:,plentc assessore, il concilia– tore, un prirnto e tre o quattro donne. A )lammolu. alJbiarn raccolto notl...:iodi IJen sei mR0- stri o maestro pri\•ate. A Benestare, In contrada noclla, uu contadino di 19 anni, che ha fatto la sola terza ele– mentare, ha una scolaresca di circa GO alunni di tutto le eti't. A Dova Marina un giovane, provvisto di sola li– cenza elementare superiore, guadagna la vita facondo li maestro ambulrrnte. A Pellaro l'ufficio di maestro ambu– lante lo compio il figlio di un capraio. ln una lontana frazione di SidC'rno fa lezioni partlcolari un monco cho per conto suo sa ap11ena leggere e scrivere; 6 I conta– dini se ne contentano in mancanza d 1 altro. Quando noi ablJlamo domandalo 11crchè mai i conta– dini preferiscono pagare i maestri privati, invece di an. dare gratis alle scuole pubbliche, ablJiam raccolte sem• prc, seco1Hlo lo diverso condizioni locali, qualcuna delle seguenti risposto: porchè non csl,3to scuola pubblica; - perchè la scuola pubblica ò scomoda por la distanza; - perchè, durante lo raccolte, I parenti preferiscono di mandare I bambini a scuola a sera, o lo scuole serali pubbliche, dopo la legge 190;1, sono riservate al soli adulti analfalJetl i - pe~chè, ~ci periodi in cui non cl ------------- sono lavori agricoli, i maestrl privati tengono con aò i bambini tutto li giorno e non 11orpoche ore j - porchè lo scuoio private restano aperto nel mesi in cui I con– tadini non banno lavoro, mentre le scuole pubbliche hanno \'tt.c11nzaJ)roprlo quando I conta1ini sono disposti ad andare a scuola i - perchè Il maestro o la maeetra della scuola pubblica non insegnano bene. In generale si pub dire che h\ scuola comunale In Calabria serve, flno a un certo punto, ai fanciulli del modio ceto o doll'urtlglanato; serve assai imperfetta– mente alla popolazione rurale. In parecchi Comuni I contadini fanno faro ai loro flgll In prima classe nella scuola comunale: ottenuti gratis I primi rudimenti, che JJOUO i più difficili, li ritirano dalla scuola pubbllca e Il mandano alla scuola._privata aeralo. " I~' proprio così. Se si \'uolc 1rnr davvero che anche i contadini possano usufruire della scuola, bisogna, modificnndone l'ordinamento, renderla adilttll ni di– ,·ersi luoghi. 11: la riforma non può twere altro fon– damento che queato: una maggiore e migliore uliliz• zazioue clell'operc, del maestro. Quando, anni fa, ne parlai per la prima. voltn, molti colleghi si schierarono contro nelle assemblee delle associazioni magistrali e sui giornali delht classe; ma da allora l'idea ha fatto strada ed è statu accoltl\ anche da molti che prima la combatt.e\'ano, tanto che nessuno, al Congresso nrngistrale di Mi– lano (190G), sorse a parlar contro il secondo ordine del giorno, appro\'ato poi all'unanimità, col quale si all'~rma\•a. la uecessitù e la 110ssibilitù di w, migtiore e più intenso imJ)iego dell'open, del maestro. Sarebbe un perditempo fermarsi ancora a parlare della necessità di ricorrere a questo mezzo; importa i11vcce mostrnrne la vossibilitù e i lùniii, e i modi dell'attuazione. l•:d è quanto cercheremo di faro. IV. Vari tipi di scuola rurale. Calendario ed orario scolastico. La legge 15 luglio I !)OG, pili "olte citata, e lo cui disposizioni in materia scolnstica molti a\'rebbero \'Oluto estese a tutta l'ltalht, impone allo Stato l'aper• tltra della scuola in ogni borg1tttL ove siano almeno 40 fanciulli dei due sessi obbligati all'istruzione. 'J'nle limite è tro1>1>0alto. Lo stipendio per un maestro sarebbe molto bene speso anche per un numero mi· nore di fanciulli - 25 o 30 1 per es. - e tanti perciò dovrebbero bastare a rendere ohbligatoria l\q)Crtum dolhl scuola. J n tal modo ne \'Crrebbe fornito ogni aggruppamento di popolazioni, di almeno 200 abi– tanti; giitechò dall'ultimo censimento risultò che, su 32.475.25:.iabitanti, i fanciulli dell'età da 6 a 12 anni erano 4.215.133, pari al 13 "/ 0 circa della l>Opola.ziouc totale. Stabilito questo, diciamo che, in ogni caso, la scuola dovrebbe comprendere i sci corsi completi, e il nu– mero dei maestri dovrebbe essere determinato dal uumero t.otale degli alunni affidati a ciascuno e dal numero elle ciascuno avrebbe in ogni lezione; ob– bligo per il maestro, sei ore d'insegnamento gior– ualicro. Si avrebbero, quindi, scuole con un solo maestro, e con due, tre o più. Ecco, schematicamente, Pordinamento di ognuna.. Scuola co11u11 maestro. - Numero minimo degl i alunni 25, massimo 65. Classi miste; raggruppa.te, per l'insegnamento, a tre a tre, quando il numero LOtale degli alunni non sia. 1>iÙdi 40 o 45; se no, a. due a due. Nel primo caso, lezione, la mattina, per tre ore, a un gruppo - 1\ za e 3• classe, per es. - e, nel pomeriggio o la sera, anche per tl·e ore, al-

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