Critica Sociale - XX - n. 6-7 - 16 mar.-1 apr. 1910

110 CRITICASOCIALE timento religioso le suo armi più pungenti ed efficaci, rh•olgondolo contro il cuttolicismo, e proclamando la sua allcauza colla scienza. Ma, por la Scienzl\ 1 che nell'interesse dell'umanità ha bisogno di progredire senza crearsi inutili ostacOII, ò bene eognnro ormai Il conflue dei suoi nemici, od è tempo di portarlo sul limito che separa Il pensiero dogmatico dal lìboro pensiero, anche so quest'ullimo è accom1>agnato da un com•iucimento religioso profondo, corno lo avo,·ano, por esempio, Mazzini e Victor Hugo. Cojl 1>otr1\forse preparnrc quella forma definitiva di Panteismo, che, intuita sempre da tanti uomini grandi, aspetta ancora la sua spiega,dono sciontiflca. Cosl, ln ogni modo, ossa potrtl riconoscere facilmente i suoi veri nemici, o fronteggiare, insieme al dogmi irreduciblll della Chiesa cattolica, anche le altro formo dogmatiche del pensiero, risorgouti ancora ad ogni tratto 1 s))oclal– mente nel campo fllosoftco, sebbeno con vigoria minoro c ho nel pa9sato 1 ma pur sempre tali da do"or essere considerato come un nemico. . .. Stabilita, rispetto al sentimento religioso, che non ò certo cosa trascurabile nella società attuale, e sposso si intreccia col pensiero filosofico, una distinzione non su– perflua per la scienza, o forse anche di un certo valore pratico, veniamo a quell'altro fenomeno, che, talvolta con aspetto di rellglosltà, tal'allra con un atteggiamento incredulo, che però non è mai tale da inimicargli Ja Chiesa, manifesta sempre, più o meno apertamente, la sua avversione contro li pre,•alero della 8Cionza; in modo che, mentre, da una parte, possiamo mettere la pura idealità religiosa, che non contrasta alla sciom:a, od è sembrata rinascere noi campo opposto ~oltanto per un errore del positivismo, che le aveva chiuso la J>Orta lu faccia; dal1 1 altra, possiamo in,·ece mettere iosiomo l'o– stilità della Chiesa e quella del nuovo indirizzo filoso– fico. i,: note,·ole come Il James, Il quale 81 può conl'li– derare come l'apostolo più autorevole di un nuovo idealismo, non abbia trovato, presso i popoli anglO&M· soni al quali appartiene, tutto quel successo, che ha incontrato Invece presso i popoli latini o tedeschi. Ciò potrà veniro In parto dal maggior eenso pratico dei r,rimi 1 alleni per lo più dagli eccessi della speculazione mentale; ma In parte anche dalla minor vivacità del conflitto rellgioso 1 oppure di quello 80elale, che entrambi possono utilizzare facilmente un simile movimento i di– fatti 11011 è mancato, anche in Inghilterra, qualche uomo politico, elle si è sentito accarezzar subito l'orecchio da tale filosofia, come da una musica conservatrice. Jn Italia I giornali conservatori sono tra i primi ohe si incaricano della propaganda idealistica quotidiana. A. Milano, un giornale, che si è fatto un gran nome ed una gran fortuna coll'accarezzare tutte le debolezze della borghesia italiana, a Roma, Il giornale conserva– tore por occollonza, cho ha parole dolci anche per la domoera.ila, questi due giornali non !asolano sfugglro un'occasione per rilevare tutte le incertezze, per travi– sare tutto lo polemiche, por esagerare tutti i dubbf o tutti gll errori della Scienza, e ne traggono sempre partito per affermare o J>erlasciar intravvedere, di fronte alla Scienza, qualche cosa che, pili o meglio di ossa J>UÒ rispondere oggi al bl8ognl attuali dello splrlt~ umano. Ad essi al unisce il maggior numero dei giornali let– terari. A Firenze, per esempio, accanto al Marzocco, idealista anch'esso, si ò fatto un po' di posto, col predi– care un Idealismo ad 01tranza 1 un altro giornaletto Jet- terario, ohe al non giovani potrebbe ricordare l'antico ed autentico foglietto milanese oho si proponeva di 11 tra,·asare ,, lo idee sul aerio e, so faceva talvolta ri– dere, non lo raceva mal apposta. OJ<nltanto esso riesce a decorare le sue, colonne con qualche articolo di vera 1.narca democratica, ohe fa a J>ugni col resto del gior– nale, e sotto questa bandiera ra 1>nssare la sua merce rlì contrabbando. Un giorno lancia le offese più volgari contro Roberto Ardigò, "Il quale col suo pensiero non si eleva di un dito S0J>ra Il ciabattino ,,; un altro, pro– clama che Gioberti II fu Il creatore cd Il suscitatore di tutto li moto naziounlo che si prolungò dal 1 48 al 'GO "i e, con tant'altri atteggiamenti chiassosi e variopinti, ac– compagnati da un confusionismo idealistico, sembra tonda a rendere ancor più Isterica e pettegola. l'anima italiana, che ha tanto llisogno invece di serietà. o di forza, non di vane o8candesceuie. È specialmente nel .Mezzogiorno d'Italia che il nuovo ideali8mo si trova meglio intonato coll'ambiento; polchè si potrebbe dimostrare che una gran parte della. que– stione meridionale consiste nella mentalità speciale, che ivi hanno genornlmento lo persone colte. Il Mezzogiorno conta nella storia del pensiero quattro giganti, che an– cora oggi dobbiamo ammhare come precursori: 'felesio, Bruno, Campanella e Vanini. Ma non è a costoro, troppo entusiasti della Natura e della sua onnipotenza, che si rivolgono l nuovi idealisti. Già nel secolo scorso Augusto Vera, Bertrando Spaventa. ed altri, vissuti appunto In quelle rcglohl dovo la vita è meno attiva, e il ponMlero è più vicino alla fantasia, passarono tra i migliori In– terpreti dell'idealismo di llegel. Oggi, non volendo uscire dal campo dell'ltalinnit-à, per tro,·aro un precur– sore 81 rimette a nuovo la fama di Olambattlsta Vico: mente poderosa, ma. nutrita soltauto di cibi artlflclall e quindl Insufficienti por abbracciare l'uomo insieme al mondo esterno (egli stesso dichiara noll'Autobiografla di aver voluto "allontanare da sè la fisica sperimentale, perchò nulla conferiva alla filosofia dell'uomo, e perohò si doveva spieg'aro con maniere barbare,,), per cui si potrebbe dire, senza fargliene colpa, che alla 8ua rama giovi forse, piuttosto che nuocore 1 l'oscurità che gli al– lontana I lettori; altrimenti si vedrebbe che soltanto una piccola parte di ciò che ha scritto Contiene pensieri sori e talvolta prorondi, mentre tutto Il resto consl!lte in stravaganze, che neanche gli Idea.listi sarebbero disposti a prondero sul serio. Antesignano e qua81 pontefice dell'idealismo attuale in Italia. è, in Napoli, Benedetto Croce, al quale non manca già. la sua corto, nè i suol adulatori. Anch'egli si è presentato al pubblico in vesto democratica; ma la pelle del Icone non ha spaventato il Giornale d.'Jtalia, che ò Il più furbo tra I conserva.tori ltalla.nl, ed ora. il Croce ne è quasi il filosofo ufficiale. Metterebbe forse conto raccogliere, nelle sue opere e nella Rivista che dirige, tutte le audacie del suo pensiero, por farne un libriccino edlflcanto di fioretti di san llenedotto Croce. Egli 81 pone risolutamente di fronte alla Scienza, con affermazioni di questo genere: "La. scienza, la vera acienza, non può essere so non scienza dello spirito ..... Se, fuori di questa, si parla di scienze naturali, bisogna notare che code~te sono scienze improprie, cioè com– plessi di conoscenze, arbitrariamente astratte e fl.88ate.,, E altrove: 11 La superstizione dello acienza naturali al è alleata sposso, come accade a tutte le superstizioni, con una specie di curiosa, e forse Inconsapevole, ipocrisia. Non eolo I gabinetti dl chimica, di fisica e di ftlosofia sono diventati antri di Sibille, dove risuonano fid.1.-

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