Critica Sociale - XX - n. 6-7 - 16 mar.-1 apr. 1910

104 CRl'J'JCA SOCIALE a un proletariato formidabilmente armato di ogni arme economica e politica, temprato da una disciplina cosciente, e maturo alle maggiori prove. J\ queeta onda ))Osscnte resiste, dalle trincee della ignoranza o della superstizione dei centri rurali, la vecchia Destra, e si prepara al supremo tentativo di respingere l'assalto dol proletariato e della dcmvcrazia. Ma il suffragio universale la minaccia da pre'ilso, e con sentenza dofluitiu. La prossima Camera sarà massima– mente investita di questo problema, che orn I socialisti belgi agitano fortemente noi corso della campagna olet– tora!o, così come i socialisti francesi hanno posto in prima linea sulla piattaforma elettorale la conquista della rappresentanza proporzionale. Da un capo all'altro d'Europa, il problema del suffragio, come si vede, soverchia e domina ogni altro. Una 9rande baltn91iasocinlistn e il rinnovnmen(odella Germania. Gli org&ni conservatori, cattolici, liberali ili Germania constatano con spavento i formidabili progressi della democrazia socialista tedesca. Non passa giorno, in cui qualcuno ,H codt>sti fogli non si "'enta in do,·ore di gri– dare al pericolo rosso o alla necessità dell'unione e del blocco borghese. Certo, siffatte apprensioni non sono del tutto ingiustificate. 1 lettori della Cl'itica conoscono lo strepitoso vittorie riportato dai socialisti della Germania nelle recenti elezioni por i Landtag della Sas~onla e del Baden; e sanno anche le conquiste di quattro nuovi seggi al Reiclutag, compiute dai socialisti in· regioni assai differenti della Oermania; da ultimo si aggiunga che Il rinnovamento dei Consigli comunali ha assicurato alla democrazia sociale successi di una portata sin qui ignota. msogoa. ricorrere col pensiero al 1891 o al 1892 - al• l'epoca, cioè, in cui furono abrogate le famose leggi eccezionali di Bismarck - Jl0r ritrovare risultati para– gonabili a quelli di oggi, e un modosimo successo nella propaganda, uno stesso s:Ancio di movimento rivendi– catore. Poichè - ed ò quanto importa maggiormonto consta– tare - di pari passo con le fortune politiche procedono i progressi della organizzazione ecouomica. I due moti vanno di conserva, e l'uno so3pinge e rinforza l'altro. Laddove il 1908 ave,·a segnato un tristo arresto 1 anzi addirittura un Hensibile indietreggiamento degli effettivi sindacali - riduzione dei contingenti operai, che corri– spoudeva1 corno in lnghiltcrra, alla crisi industrialo o all'imperversare della disoccupazione - Il 1900 ba rin– vigorito considerevolmente le Federazioni di mestiere e tutto le grandi Organizzazioni industriali. Un esercito colossale di lavoratori coscienti, discìplinat1 1 refrattari al regimo presente si è accampato nella città del grande capitalismo, dando a ognuno l'impressione che in nessun momento della storia germanica la lotta di classe si affermò con tratti più precisi e caratteristici, Oigantesco è tra gli altri il movimento dei minatori - circa tre– cento mila - che minacciano lo sciopero in questo mo– mento, come i loro compagni d'Inghilterra, in tutto il bacino "estfalo-rennno. A proposito di scioperi: sembrerebbe che allo spirito lento e metodico r\ei tèdeschi do,•esse corrispondere un numero di scioperi minore che altrove. Jnvece, nell'Im– pero germanico, gli scioperi sono in numero doppio o triplo di quelli, ad esempio, della Francia, I cui lavo– ratori sono dotati di un temperamento tanto diverso. Yero cho non è sempre conclusivo il rare dei confronti tra paesi il cui sviluppo Industriale sia lungi dall'avere toccato il medesimo grado; ad ogni modo, quel rapporto rimane a provare il vigore della lotta dl classe in Oer• mania e la sua combattività., e a dimostrare come Il proletariato della Sassonia, della Slesia, del Brandeburgo e così via non rifiuti aléune delle moderne forme dt battaglia del proletariato. l pro~resd politici del partito socialista tedesco sono stati stimolati in g'randissima misura dalla politica tri– butaria dei partiti borghesi, i quali, dopo aver creato ingenti deficit, sono ricorsi, per colma.rii, alle imposte che gravano principalmente sulle classi popolari e pro– letarie; o insieme dalla eRpansioue rapida ed enorme del militarismo e suoi derivati, la out pressione sulla vita del popolo si fa mano mano più insostenibile, J progressi dell'organizzazione operata dipendono, in– vece, non solo dalla ripresa manifesta dell'attività. indu• strialo e commerciale, ma in parte altresl dall'inci,dere continuo dell'organizzazione padronale, che in nessun paese del mondo è altrettanto vasta quanto in Germania, dove essa conta quasi quattro milioni di Aderenti. .Ma il socialismo tedesco cammina a passo di gigante; e non pare lontano il giorno in cui avrà. stretto nelle sue file la metà della nazione germanica. Uno degli episodi di una cosl colossale lotta di clasAe è l'agitazione dei socialisti prussiani, con Berlino ope– raia alla testa, per la conquista del suffragio universale 1 uguale e diretto, contro tutte le potenze della reazione, contro la prerogativa monarchica, contro la grande pro– prietà fondiaria e l'alta Banca. E, dietro i socialisti prus– siani, stanno I socialisti degli Stati del Sud della Ger– mania, e quelli delle città. libere, che non hanno ancora il voto uguale e diretto. Agitazione grandiosa e di importanza enorme, non soltanto per il proletariato tedesco, ma anche per tutto il proletariato internazionale; glacchò la democratizza– zione della Oermanla eliminerà. l'incubo che la prepon– deranza dell'Impero degli Hohenzollern costituisce, lii pari di quello degli Tsar, sul proletariato mondiale. f'ortunatamente, il postulato della riforma elettorale ha, in quest'ora dell'evoluzione della Germania, un'im– portanza di prim'ordine anche per i partiti liberali e democratici. Tutta la Germania è, infatti, legata presen– temente alla politica prm1siaoa. 11re di Prussia è l'Im– peratore di tutti gli Stati tedeschi, e il primo ministro di Prussia è il Cancelliere dell'Impero. Così il Reichstag, dominato da quegli stessi agrari e aristocratici, espressi por il La11dtag dal suffragio assurdo e 8ùperlathamente Iniquo del voto pubblico e dello t're classi, ai quali Il Centro cattolico si è sempre unito per ottenere, in com– penso della sua adesione alla politica protezionista e reazionaria inceppante la libera evoluzione della Ger– mania, mano libera nei campi che più lo lnf.eressano; si risolve quindi, Il Reichstag, in una pierre à'achoppe– ment. per tutta la democrazia tedesca, anche borghese, che ora attraversa un periodo di particolare travaglio interno, il quale prelude alla inevitabile formazione <Ìl partiti nuovi, dotati di energie vive e di visione più ampia. Questo spiega la ripercussione immensa che In tutte le classi hanno avuto le parole con cui B8thmann-Holl– weg ha risposto all'agitazione del socialisti prussiani. Il nuovo Cancelliere non ha esitato, per ossequio alla po– litica degli Junkers prueslanl, a svalutare e annullare la ROlennepromesea, che Von lliliow aveva fatto annun– ziare dallo stesso Imperatore, circa il propoalto di una riforma elettorale. È noto, invero, che tale riforma era uno degli articoli del programma - ultima edizione -

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