Critica Sociale - XX - n. 6-7 - 16 mar.-1 apr. 1910

100 CRITICA SOCIALE tnssa. Egli è, infatti, in molti casi, null'altro che un proprietario nominale, e possiede 1111 semplice titolo so_!? g-ct.to n ipotera. E1 evidente che la tassa sul plus• Yalore da pagarsi in contanti, applicata in caso di veuclita di uu'arca. comperatn per specularvi sopra, quando il compratore ò esso stesso in grado di dare ipoteca 1 servirà a frenare la speculm~ione. E' caratterislieo i11fatfi che, durante unn delle discussioni che si fecero it Colonia sulla tassa, fu fatta od es~a l'obiPz.ionc elle il venditore dell'arca in molti casi non riceve il suo prezzo in contanti, circostanza questa che mette iu luce uno dei nrng• g-iori nrnta!!gi della tassa, quello di infrcuarc le spc· culazioni temerarie. Orn, ogni freno alla speculazione della terrn tende rtd abhassarne il prc1.zo. effetto que1;io che sa1-à tant.o magg-iore quanto piì1 alta è la pereent,uale della tassa e pii, ele\'ato l'ammontare del denaro contante che di conseguenza dc\'e esser pagato. La tassa sul pl11s-v;1Jore delle aree ò così un rimedio specifico alla speculazione, in quanto la prospettiva che una part.c dell'i11cremcnto di v11lore, che il proprict.ario ha atteso si formasse sul suo terreno per lavoran·i sopra, andrà alla collettivitài al'l'esta ogni incremeuto :ll'tificialc della rendita e del valore degli immohili ('). Riassumendo, la tasSfl snl plus-\·nlore delle aree sembra essere, dal punto di vista sociale, un ottimo mezzo per scor:iggiarc la speculazione, por abhre– viare il periodo di \·acanza forznta delle aree, e quindi per nhbassarnc il prezzo, o in Germania, clo,·e incontra un grande favore, si pensa anche a sosti– tuirla alla tassa di trasfcl'imcnto degli immobili, percliè, essendo variabile secondo una scala progl'Cs• siva, si presenta come più equa 1>erle città che sono in decadenza e dove la proprietà scema di \'alorn, Colonia ha già accettato questo pl'incipio, e col tempo la purn tnssa cli trasferimento sarit sostituita dalla tassa sugli incrementi di v11!orc. Anche in ltnlia è necessario che un meccanismo così agile e delicato sia studiato per la sua intro– duzione, al duplice scopo di frenare la specuhizione sulle aree, e di fornire i mezzi per estendere le case popolari mercè il plus-valo1·e non meritato dai singoli proprietari. E non solo noi grandi centri urge che un mecca– nismo siffatto sia adottato 1 ma anche e specialmente in tutti i pdesi a grande emigrazione, dove frequenti sorgono le nuove caso. Proprio in questi giorni è stata puhblicata la Re– lazione della. Sotto-Giunta,pal'lamentare per l'inchie– sta su gli Abruzzi e il Molise, e il relatore, on. Cap– pelli, conatata che è incredibile la speculazione che si fa sui terreni prossimi ai villHggi, taluni dei quali si vendono persino a 20 lire al metro, con la con– seguenza che l'emigrante, che torna dall'America con un po' di danaro, e pcl quale la prima aspirazione consiste nell'avere unrt casetta. propria, è obbligato a costruirne una con ambienti piccoli e malsani, per evitare una spesa eccessiva nella compra del suolo, condanuandosi così a \'ivere, egli medesimo e le fu– ture generazioni, quasi nelle eoudizioui deplorato nelle case vecchie. Jnvoca quindi il relatore, per ta~liare i fili a unn. speculuzione della quale nessuna è piit uefosta, la estensione ai paesi cl1ernigrnzionc della legge per Roma, col suo dop1>io giuoco de!Paltrt tassa e della espropriazione, senza violare nessun diritto vero, pèrchè u assicura al proprietario il prezzo piì1 alto, che il suo terreno 1 considerato come suolo coltiva– bile, può avern nella regione, ma ,gli impedisce di trarre profitto eccessivo dall'aurnento di prezzo pro– dotto dalla crea?.ione o da!Paccn:scimento di una (1) I!. ilnmmumm, luogo c1t11to. città o di un paese per fare un lucro danneggiando la salute di tutti"' ( 1 ) Ma, coma temeva. lo stesso on. Cappelli, il con– cetto canliuale della legge per Roma è stato, come spesso avviene, falsato con i regolamenti, consen– te11do ai Comuni di ridurre a lor posta il periodo di durata di denuncia ciel valore dell'area cli 25 anni, e 11011 dando ai Comuni stessi i mezzi pecuniarì per l'espropriazione dei terreni ai prezzi denunciati. Or dunque, poichò i danni esistono, la specula– zione continu:t a. fare i suoi affari indisturhntn., e le ci,se igieniche urgono, occorre studiare un mecca– nismo tributario piÌI sicuro, più regolare, pii, efficace o più equo, per mettere i Comuni in grado di difen– dere i consuma.tori contro i monopolizzatori di que!to elemento esseuziale della vita di una. popolazione. Al,ESSAKDBO SCHIAVI. ( 1) h1cliit,;la parU111rt11fru•t S'111t romllzlo11l (lei cont«dlnl ntlU 1)1"0· vl11c/t mcd.,fiounli e11tl/1t .<.:iclllfl, YOI.Il, tomo Il. nomR, Uertero, 1909, LA LOTTA N'1'1TUB1TIRCOLA (a Ernesto J3ert.nrelli) La disputa - fra i due medici socialisti - intorno al modo di sbaragli1ll'e quella che è forse la più " so– ciale" delle nrnlattic, è interessante: e noi le lasciamo, naturalmente, libero corso. Scrive Fabrizio Maflì: Cai·o BerlarelU, Jl tuo .<iCritto sulla lotta antitubercolare in Italia - N. 4 della C,•itica di quest'anno - mi paro per certi ri– spetti ultraintuitivo: è chiari'IJimo che la propaganda popolare antitubercolare è necessaria; ò altrettanto pa– cifico cho il problema della casa è preminente in tutto il problema. della tubercolosi; ed è tanto dimostrato e riconosciuto che il Sanatorio pei guaribili non rappre– senta che un piccolo contributo alla estinzione dell'in– fezione tubercolare, cho, accanto ai Sanatori - ap– punto là ove questi esistono più numerosi - sorgono Istituti di spedalizzazlone pei malati la cui guaribllità è incerta od esclusa, htituti d'assisteoza ed eventual– mente di cura, d'isolamento, d'educazione. Ma che da questa chiarezza intuitiva s'lrradii sui Con– gressi antitubercolari nostri una luce di dlrfldenza più cupa che non sul Coogressi in genere, quasi che essi rappresentino per sè qualcosa. d'antidemocratico a cui nddossare la colpa della noatra ignavia antitubercolare, proprio non capisco, quando penso che per es. il Con. gresso di Firenze (Llll Congresso tutt'altro che modello) fu nno dei primissimi, fra quelli di natura medica, ad accogliere non solo, ma a sollecitare, sebbene in forma schematica, poveramente simbolica, l'Intervento di lavo– ratori organizzati. ~i sa; i Congressi 110n li ra il Padreterno; essi sono l't:laborato di una massa di brava gente, che spesso anche non conosce le questioni di cui tratta o vorrebbe trat– tare j ma, sopratutto, i Congressi amano non prendere decisioni che creino responsabilità. anche morali, r.on sono fiancheggiati d:i organi esecutivi ai quali si dica: farete questo o tenterete quest'altro. I Congressi amano far dei voti, che spesso valgono meno dei soliti auguri dl bel tempo o di buona notte. Quest'è il yizio dei nostri Congressi, come è t1 vizio di molte nitre delle nogtre iniziative verbali ed anonime. Ma - un altro ma - riducendo a tre punti principali l''!gmdwn antitubercolare, tu cadi, a mio avviso, in una illusione: tu credi di tracciare una via semplice a lavoro

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