Critica Sociale - XX - n. 6-7 - 16 mar.-1 apr. 1910

CRl'f!CA SOCIALE Vigieno operaia e industriale ha una lnrga parte in quesb <lil'fusione, o pure nn notevole numero di confe– renze o di upore di volgarizzazione 5:0110 tledicate alla igienf' personale o sessuale, alla lolta nnt.ialcoolica, ecc. At.tornv, poi, a quesLi organi pil't potenti cli volgariz– wzione, ò la solita coo1·te di Società d'ogni specie: dalla Societi\ austrii,cn di profilassi, fino ali!\ Società antialcoolica. L'opera di propnganda di tutte queste Societ:\ è ratta principalmente trn gli operai, ed l·anche qui da ricordare come in totale le Associazioni e i Sin• dacati di mestiere :lbbiano non solamonte assecondato Fazione educativa di queste Leghe, ma spe.-.so Pahbiano anche richiesta. Non so se in pratica i risultati ottenuti <la que~te Leghe siano molto considerevoli, o si avvicinino a quelli cho si verificano un po· dappertutto: cioè risultati prati– camente meschini. J dati dei .Bollettini sulle conferenze tenute,. sugli opuscoli distribuiti, ecc. 1 110n hanno va– lore se non come indice della attività della Lega 1 ma poco provano .sui risulta.ti della sna azione. Ad os. la Legn. antialcoolica ha distribuito tavole murali, opu– scoli, diagrammi, ecc.; ma, se dobbiamo credere ad altre campane, dovremmo trarre la conclusione pratica che il risultato è negativo, talchè i,:iiafferma essere l'a!coo– lismo in Austria in aumento. L'erlucazione igienica è anche fatta dallo Iéggi appo– site sulle industrie insalubri e l'IUirelativi pericoli. La legislazione austriaca in materia è recente e non è an– cora un modello: e da noi, anche coi semplici regola– menti locali, penso possa ottenersi uno stesso risultato. Ad es. una ordinanza 18 agosto 1900 dà le indica– zioni della profilassi obbligatoria negli opifici noi quali si manipola la celluloide, coi dettagli riferentisi alla ventilazione, al riscaldamento, alla installazione delle macchine, occ. Un'altra ordinanza 22 luglio 1908 regola.monta la si– curezza. o \ligiene delle fonderie di zinco o piombo. E sonvi altre ordinanze sul lavoro minora.rio, sulle cor– renti ad alta tensione, ecc. TI qual si~toma pennette, C vero, di stabilire bene le norme riferentb,i a ogni sin– gola industria, ma finisce col non essere pratico, 1>erchè inutilmente ingombrn.nte. Sotto questo rapporto la rcgo– lamenlazione definitiva, come è fnttn. da noi 1 è as.sai più efficace. Non è qui posaibile citare ancora tutte te altre) leggi o leg'glne che cooperano al movimento igienico del pro– letariato austriaco: e cosi non cito le leggi clie favo– riscono le case operaie e che costituiscono por e1,se una situazione di discreto privilegio. Una sola leggo, che è veramente la integrazione do11a legisln.zione igienica operaia, voglio qui ricordare: In. legge di a:1sicurazione contro la malattia e la vecchi.aia del pcr.,,onaledelFindustria e del commercio. Vassicui-a– zione è obUligatoria per tutti coloro che hanno almeno un reddito di 2400corone; il che, dati i salari attuali, vuol dire che potrebbe comprendere un grande novero di persone. Gli assicurati cedono dal 2 al 4 °lo del salario medio i e hanno diritto a medico e medicinali gratuiti per tutte le malattie 1 ad una serie di indennità in caso di parto, di incapacità permanente, e ad una indennità funeraria nel caso di morte. Anche questa. legislazione è ben lungi dell'acconten– tal'e gli operai, i quali attaccano fieramente le condi– zioni che vengono in tal modo fatte a molte categorie di essi; e le critiche a queste forme di a~sicurazione non sono difficili. Ad ogni modo, Fimportante in questa legge è la con– sacrazione del principio de1la obbligatorietà delln assi– curazione per il lavoro da parte degli impresari. P.' troppo facile comprendere che la leggo non accon• tenta cd ha alcuni innegabili lati deboli: tutto ciò prova, intanto, come FAustria cerchi mettersi netta– mente sulla via delle riforme, dell'educazione sociale e df'lla tra.srormazione dei veccl1i Sindacati di mestiere, per rendere Popernio più atto ai suoi nuovi destini. E, BEttTAREI.LI. Un aspetto delproblema dell'abitazJo I. Cometrovare i mezziper costruire le case popolarie costituire il demaniocomunaledelle aree. Nel primo Congresso delle abitazioni tenutosi a Milano nel gennaio scorso, il pròblema è stato pro– spettato nel suo quadruplice aspetto, economico, finanziario, tecnico e morale, ma uno solo ò stato approfondito, il lato finanziario; dirò meglio, una particolarità. di esso ha trovato l'ade8ione entusia– stica di tutti, l'esenzione fiscale per un buon numero di anni da parte dello Stato, estesa a tutte le nuove costruzioni. La domanda, infatti, non costava un sacrificio pe– cuniario se non allo Stato, sotto forma di futuro lucro cessante, quindi fu facile e rapido l'accordo, e fu tanto pili entusiastico in qu~nto l'on. Luzzatti aveva già promesso nel discorso di aperturn. del Congresso che l'esenzione verrebbe concessa. Ma poi, riflettendovi un po 1 sopra, si è cominciato a formulare qualche dubbio sulla sperata efficacia del provvedimento, e sulle conseguenze che potrlt avere, di rimbalzo, sulle finanze comunali. L'Einaudi, nel Corriere <lellct Sera, ha trovato buono il provvedimento, ma lo vorrebbe esteso a tutte le nuove industrie per sorreggerle negli anni duri della organizzazione e della lotta, e il Donomi, sull'Ava11ti!, ha risposto che l'esenzione fiscale ap– plicata all'industria edilizia vale in quanto - e soltanto - determina una. dilferenza nel saggio di interesse che il capitale investito può rendere nel,la industria edilizia piuttosto che in qualsiasi altra industria. • i\fa soggiunge: badnte a non fare differenze di trattamento fra i costruttori da esonerare e i co– struttori liberi, cosicchè essi si trovino in condizioni sva11t1.,~giose,come è avvenuto a Roma, dove ben pochi furono coloro che domandarono di godere del– l'esonero dall'imposta e dalle sovrimposte per uu periodo di dieci anni, perchè avrebbero dovuto dare ai col'tili un'ampiezza maggiore di quella prescritta ai costruttori liberi. Non solo, prosegue il Bonomi: ma a poichè le sovrimposte sui fabbricati continuano ad essere, nei Comuni urbani, la risorsa più cospicua 1 dopo il dazio consumo, che cosa avverrà quando l'esonero decen• nale concesso a tutti i nuovi fabbricati (poniamo pure a quelli soltanto della media borghesia) avrà per effetto di cristallizzare una delle entrate mag• giori dei nostri bilanci? ,,. E così la questione si ingrana con tutto il vasto problema della riforma dei tributi e ritorna a un punto che è stato di partenza per mo1ti socialisti e non socialisti un tempo, ma che, ora, gli stessi de– mocratici guardano con indifferenza se non con ostilità e ohe perseguono con energia e con van– taggio i soli conservatori. .... tedeschi e i liberali.. ... inglesi; voglio dire In politica municipale delJe aree,

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