Critica Sociale - XX - n. 6-7 - 16 mar.-1 apr. 1910

no CRITICA SOCIALE sclonze 1 sentono di dover muovere o vincere la concor– ren:r.a alla scuola di Stato: i partiti che le sosteugono possono ben giovarsi del ratto che lo scuoio conrosslo– nali non costano ai contribuenti cui costa la scuola di Stato, o che, a parità o a nou troppo grave disparità di risultati, sono ben prereribili dal punto di vista doll'oco– nomia. Ora, gli insegnanti non potevano nascondersi la gra– vità. del problema. La scuoln laica, la scuola di Stato non può vedere lo sue aule affollato, e quelle clericali deserte, se non a un patto: di presentare una lndiscu– tibllo :,iuperlorità. ~:, poichò la scuola media attuale su– scita lamenti non pochi por il suo lmperretto ordlna– mcnto1 per i difetti o gli eccessi del suoi programmi, per la insurtlcionte bontà. dei suoi risultati, per la sua scarsa rispondenza alle esigenze della \'ih mo1lorna 1 oc• corro por mano subito a migliorarla, o dare alla nazione la coscienza chiara e sicura del valore che la 8/ta scuola ha 1•er e:isn. Allora, ma soltanto allora, la nazione o la opinione pubblica saranno disposto a consentire che gli insegnanti hanno per esim un valore, e cho questo va– lore de\'e cssoro equamente riconosciuto. Non occorre 11crciò attendere che la scuola sia già stata riformata od abbia per lunghi anni dato risultati soddisfacenti: è sufflclente, ma ò pur necessario, che gli insegnanti ab– biano dimostra.tu di sentire lo aspirazioni e i bisogni 1lella coscienza pubblica o di essere in grado di soddi- 11farli1 solo che siano messi in grado di srolgoro efficace– mente le loro attività i abbiano dimostrato di potere o voler essere I migliori cooperatori del miglioramento dolio funzioni cho lo Stato loro afftda. Ecco do,·o Il problema degli insegnanti medi ò legato al problema della scuola o no discende. Ora, la Seziono di Bologna, in quella circolare, cui accennavo, nfforma che, dopo le leggi economica e giu– rldica1 gli insegnanti non sono dh,entatl pili solerti di prima nell'adempimento del loro dovere, perchò non han ,•ista appagata l'aspiraziono del ruolo unico per tutte lo scuole medio; e, contro i Consigli F'ocierall che han posto, nei Congressi e nell'opera quotidiana, in prima linea la riforma della scuola, grida: "è inutile che ,•oi 11 esigiate che lo menti di tanti docenti, affaticato da un " luoro occcssl\'O, ratto 1•or arrotondar la miseria degli 11 stipendi attuali, si portino a considerare J I ,,aslo e 11 COmJ>lessoproblema .... •; so de,·e discutersi questo pri– ma che sian sanate tutto le ingiustizie,,: allora permet– " toto che la com1mgine si sfasci, che gli umili s'allon– .. tanlno, cho tutti quelli cho non giungono a godere 11 delle bellezze di una vasta riforma o non sanno Ja " virtù del sacriftcio s'appartino .... Non cosi banno ope - " rato le Organizzazioni operaie: ogni desiderio ha avuto " dalle Camere di Lavoro aiuto, ogni Iniziativa è stata " assecondata .... 11• Orbene, tutto questo ò una pessima contraffazione del sindacalismo. Nè le organizzazioni operaie sccondano oyni iniziativa (anche lo ingiuste? anche lo inoppor– tuno? anche lo dannose?), nè sì chiudono noi bozzolo della propria categoria proressionale. Ma poi, quando si tratta dello organizzazioni di funzionart dello Stato, esse, per ottenere la ioddisfaziono dello loro aspirazioni, non J)0ssono rar couto sulla loro sola forza di resistenza o d'aS!talto (imaginato uno sciopero di professori? che cuc– cagua per le scuoio clericali!), ma sopratutto sul sostegno doll'oplniono pubblica. Ora, se, invece dì dar opera al miglìoramento del pubblici scnizi o rnr sentire Il loro valore per ottenere il riconoscimento del loro meriti, esso vogliono limitarsi a reclamare per I diritti offesi o lo aBpirazionl Insoddisfatte, recano vantaggio o danno alln loro causa? L'interesso, In uomo do! quale la Seziono bolognese si lovn, ò giusto e legittimo; ò della scuola come degli insegnanti. Perchè, con la differenza economica fra i vari ruoli, avvlooe che gli intiegnantl non scel~ano J1or– cliuo di scuoio cui dedlcaro la loro attività a rieconda. della ca))acità o attitudlno loro: ma aspirino a quel ruoli ove si possa sbarcare un po' meno peggio li lunario, anche in contrasto con. le tendenze naturali del loro Ingegno. Date parità di carriera 11 tutti gli insegnanti medi, e avroto una dlstribuzlono loro nello scuoio a seconda delle loro attitudini; quindi, un miglioramento della scuola. Tutto ciò ò vero, è innegabile; ma ò a!tret– tanto innegabile che lo cnuse anche giuste trionfano solo quando convincono il pubblico; e cho questo t1i lascerà convincere solo quando ,•edrà gli insegoantl dare l'OJ)era loro fenida o feconda al miglioramento della scuola. 1;; la S~zione bolognoso, affermando che gli insegnanti italiani non coreano, in causa del malcontento, di dare moggior solerzia e miglioro attività. alla scuOIP1 disco– nosco tutto quel mirabile fervore d'enorgle, che ha dR.to magnifico spettacolo di sè al Congresso di E-'irenzo per la riforma della scuoi& media, suscltan1lo l'ammirazione o qua:ii la sorpresa di tutta Italia. Giornali non teneri della classe dogli insegmrntl medi non lesinarono l'elogio a chi per vari giorni, con sacrificio personale ooonomico non lie, 1 0, aveva. discusso con amoro o cou studio sereno una questiono di interesso pubblico, nnzichò personale. Orn, questa ò la via por dimostrare che J'intoreS'110gene– ralo della nazione e quello particolaro di classe coinci– dono, o che si domanda la soddisfazione di questo, solo in quanto si identifica con quello. .f~ la via che de\'ono battere tutto lo Organizzazioni di funzionari dolio Stato, ma, più che tutte, quello degli lnscgnanti 1 la cui proressione 1 per le finalità oducati\'e cui mira, ha quasi il caratlere di una missione, che si eserciti per Il bene progressivo della nazione e por gli Interessi della ch·iltà. R. MO:WOLFO, Nota. Per informazione dei lettori, è opportuno ag– giungere che le tendenze della Sezione bolognese non hanno l'adesione della grande maggioranza della Fede– razione. Nello recenti elezioni per I fiduciari, contro la lista. portata dalla Se,dono bolognoso col suo programma 1 ebbe un'imponente maggioranza quella che slgulftcava proseguimento dell'attuato indirlzr.o di miglioramento della scuola, come premessa e eondlzione del migliora– mento della classe . LE PENSIONI DI VECCHIAIA lii. Le pensioni gratuite. (('Onll11m1,:lo1t1.•). r) Vantaggi o 11oricoli tlcl sistcmu. Esposto il punto di partenza, precisati i caratteri generali della legislazione, descritta la struttura del– l'organismo tecnico, passali in rassegna i risultati piit salienti delle " pensioni gratuite 711 nei paesi che le adottarono, sarà bene 11011 accontentarsi della matc– l'iaHtà del fatto, ma penetrarvi dentro per conoscerne cd apprezzarne tutta l'anima e la riposta virti1. Parrebbe facile il giudizio per un socialista. 11 si~ stoma che stiamo studiando-· e fu già av,•ertito nello pagine precedenti - nacque, si sviluppò come espres– sione cli fon.e sehicttamentc operaie, perseguenti una politica netta di classe. Nelle Colonieaustraliane fu 1

RkJQdWJsaXNoZXIy