Critica Sociale - Anno XX - n. 5 - 1 marzo 1910

Gti Cl!l'f!CA SOCIALI; . .. :-:i !ii\'Ol~e... rimanendo li\ stessa. Si svoJ,,-e invol• Yendo~i e inciprig-nendo sempre più dent~o 'sè rne- 1lcsinrn . .Percht! {, sempre quella che 1 giii dal primo giorno, ci litce,·tt nlln. Va.mera - e uou era ironia nè digpe tlo. ma sincera reYereuza per oli uomini lastrica.ti tli buone intenzioni - an~ura~e la imme~ 1 liatn. crisi libemtrice. Situazione che uon ht\ pre• cedent.i, tmnue forf;e negli Stati Balcanici e nelle repubblichette stul-americane - tranne itt Grecia e in Turchia, in paesi gill troppo o corrotti o nuovi al parlamenta.rismo. e nei quali nou sapete mai se il Uo\'erno sia .... al GoYerno. o fuori nei Cornitilti di ~alnt,e puhhlica (l1tcif.'1 a ,wn lttcem'to)i come non i-anno. oggi, le As.sociaiioni. che recano i loro me• ~no~·ia!i, µrima, per la forma, a palazzo Brnschi, mdi, J)<'l' gm1.re11tire h\ sostanza .... all'on. }'acta. a :\[ontec!tori~, :\ hi~·nente e~sernloundato in -~";gitto (1). .\fa ~1tuuz1o_ue11.1es~rn~l!e. Perchè, in fondo, ri• speccl11u 1 ogg-1 come 1er1, un semplice problenia di cl~mc>ntare meccnnica. Ministero senza maggioram:a, sp111to e trattenuto n gran pena sull'orlo dell'abisso '.la una. nrngg-ionrn_z1.~nemica, spro\'vista 1 per un 1sta_nte, del suo ) 11111;-:tero.Come si salva 8e prinrn. se In i-tmn fret.ta. 1 uon si I ibera. <lai sai va tori ? Ma l'on. 801mino n10I ignorare la meccanica. So– speso, proteso, com"ò, a tra.verso il danmzale di un quar~o. pian_o, 11eusa di spostare il suo centro di grav1t_a. e 1.h cansare il precipizio, aggiungendosi ugua_h pesi a!la ~e~tn eii ai piedi. E offre, un po' a d~stia, un po a s1_111strn, con. sapiente dosa.tura, rea• z1011ee clemocrnz1a, sacrestia e libero pensiero fi. nanza popolare e dazio consumo e ,.,uarentio·ie' ai proprietari, urbnuismo e vandea. scolastica "'tutta per. \'.irtù tli ~ontrnpµosti 1 la serqua. tlegli ~lta pri'. vatl\·1 onde s mgemma il suo programma <li micro• •~n~e, co11gcgnato a. contrappesi, del quale ben può d1rs1c_olpoeta.che 11 /i·a tante melànttlla ,~ cl"i,tlCJ·o · uon s ay,·edendo che la tattica bnona per Giolitt'i: pt;il'. chi !1?- ~ii\ uu~ maggioranza) anche troppa, e_11n cqu1l1bno :,tabile, uou sen·e affatto per Son– mu?, che deve co~1quistarlij che la'( politica di tutti e d1 nc~s1111partito"' _c~1ecreò il marasma rli ieri, nou puu essere la pol1t1ca atta a disfarlo· che 110 11 sono I~ piccole buone idee assettatuzze a 1 ppiatta.te uelle p1egherlei disegui cli legge,quellech~ creeranno la grande t'orza politica, necessaria alle effettuazioni i ma _eh~ questa vuol essere prima suscitata con ~e1~1a}.1anlime1_1t:.i, a ritroso dello slatu quo,' per d~t \ 1ta ed oss1g-e110 1 se lo meritano. anche alle Jl!Ccole buone idf'e. Cosi ha l'aria o~ni mattina "! so!·p.rendersi che la statica. abbi~ 1; sue formnl~ ~ 1 1.ccrn1_0, ~he Il\ leg-ge di Newton imperi anche a . lontec1~110..... _ed è uno sg-omento che domani (annunc1a110 1 g-1ornali) il dittatore in esilio sbarchi alla stazio~1e di '.L 1 ermioi, ma non per \'areare - si s~~-a ~rep1•luml?-:-- le ::;oglie del palazzo del Ber– niu,1, d 01~de scr1v1amo queste note. <..:omesi esce eia questo ginepraio? Probabilmente non se n'escc: se n'ò cacciati fuori con mal o-arbo quando l'ora è sc_occata. Pure, anche un bel 1;orir~ ha lo suo volutta vendicatrici e meriterebbe un bel ~esto. l!ra le tar<live vestali della. dignità <lel Gab111etto s accorgono alla fine che a rnerio-,..,.e ci si \·ede: o ~ousigliano a. provocar un ,·oto ;; voto ~~;\~erf~'~'rac:~ 1 ~fc/rocuri l'ettlanasia - 'la buona. ..Per _rad_dirizzarsi e vivere, temiamo è tardi. Certe s1tunz1on1, <lifOcili, u si affrontano st;bito con riso– luta fl,t1i.hlcin 1 o se ne diventa prio-ionieri 'e vassalli l~ppnre l'on. Ronniuo ebbe pm~ l'ammoniment~ 1) {'Vai, mentr•• 1crl\·l1uno, gu10111a <h<I8cnature 1,uccu, Ja presi• <1er11t11 tlell'As11ocl11i1011c nazlon•lc del ~egrc1ari ·e lmpleg1tll deit11 cnll IOCIIII (,•eggan81 I 111orn1tll di IIOmM,. - froebeliano - se sapeva coglierlo - il secondo giorno delle sue dichiarazioui, a dicembre, quando un a.U,imo (li fierezza. sembr& risollevare le sue sorti - e quel moto di simpatia si poteva allar– g-are, poteva diventare fecondo, forse salvatore ... Ora, ri1>etiamo, è lardi. 'l'roppa macerazione, troppo cilicio, troppa francescana pazienza stemprò le .forze, deluse o stancò le aspettazioni. 'l'rnppo lentennare snervò le fiducie latenti, che chiedevano soltanto di sbocciare al sole. ~~ se, racldrizzaudosi 11·110balzo, come il Pelide che si scioglie dai lacci cli Briseide. volesse !'on. ~on11ino 1 ratto accorto dal l'esperienza, maestrn asprn e inascoltata della vita, stralciare dal suo programma, dal suo atteggiamento, dai suoi disegni di legge, tutto ciò che li fa essere sciapi e muci• li1ginosi - abbandonare il Consiglio scolastico iucoereute o vaudeano, av\'inre In. riforma dei tri• buti alla 11etta. separazioue dei bilanci comnuali e centrale e alla traslazione completa. delle imposte persona.li ltllo Stato e reali ai Comuni - e issasse sul l'albero mttestro della nave il pennone del suf– fragio nni\'ersale e propornio111\le -e se, coli questo e dopo 'I. nesto, - secondo e uon minore prod ig-io ! potesse uncora. l'Bstrema, e il gruppo socialista potesse, string-ersi, come guardia del corpo, attorno al sno ì\linist:.ero, - non perciò 1 oramai. sat·ebbe Mlva. la vita: forse, senza. forse, sarebbe salvo l'onore - e l'onore è spesso il domani. l\fa saranno parole al vento ... . . . Quanto a uoi, socialisti ed Estrema, mentre il vento non muta, la vil\ è presa, e i motivi illu– strammo più volte. Ma, benchè le cose clamassero più forti delle stesse parole, non ci toccò la \·eu– tura di esser da tutti compresi. Non si tratta di inclugi~rci p~renuemeute ad m_1 11 bivio ,,n corno parve 11nmag-111assenel Secolo 1L buono e sottile Schiue~ti: q~~lln. fu lo.sosta, onesta, di un'ora, l'ora della r1cog111z1one del circostante terreno. Meuo 1.rncorn.- come insinun. il COJ'ì'ie;·e della Sera - si ostenta opposizione a Sonnino, per necessit~ interne di partito, come un alibi espiatorio delle snppos~e i!1rlulg~nze giolittiaue di ieri. In verit.ù,, per chi glt occhi ha per vedere, uon parremmo mai tanto profondamente giolittiani, quanto se oggi ci indugiassimo a sonnineggiare ! Ma. - ci seri vouo - e perchè ricusereste anche il buono dei progetti del Ministero presente? Per• chè non dareste i I u voto tecnico ,, - occasione capitando - riservata 1·opiuione ed il voto sull'in• di rizzo generale? Yediamo òi esser dunque più chiari. Premessa: nessun proposito di opposizione sem- 1,licista e monolitica, quale potè uscire dalla dire• zione del partito, può imporsi, in ogni istante alla complessa e muta.bile tattica parlamentare, c);e ha esigenze proprie e doverosi accorgimenti ad ogni ora. E ben potremmo domani dimostra.rio coi fatti. Ma disperdiamo subito l'equivoco - abusato dai nostri - dei " voti tecnici ,,, in contrasto acciden– tale coi voti d'indirizzo politico. Non 'V'i sono ;·oli lccn.icl nell'assemblea elettiva. Yi sono bensì voti di dettaglio, voti anodini ed indifferenti, o per In materia di secondaria importanza., o pel numerv esig·uo dei votanti, incapaci comunque a sposlarn la maggioranza. Allora ogni scrupolo tecnicistico può darsi libera quanto accademica carriera. Ma per le votazioni coucludenti e non accade– miche, ogni voto ò politico e inve;:;te l'indirizzo politico, perchè mira a dare o toglier vita ail un dato Ministero, e a preparargli un successore. E nulla è più fatuo e bambinesco e sleale, almeno nelle couseguenze - anche qui ripetiam•> noi stessi

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