Critica Sociale - Anno XIX - n. 21 - 1 novembre 1909

CRITICA SOCIALE .~rienza. uffìt'iale, per i sentieri popolali degli uomini: (Promlanllo per 11uoremessi le tristi lande della giu .11/izia 1m11itrice, scompigliamlo i pratirelli arcadici della critica <l'arte. 1l moudo accademico, universi– frrrio, degli en,diti per beue, frct attonito, irritato e i1wicU0s0 1 oppose negazioni, <lisdeyni, clileggi; ma -il . mondo pro/mio, il moùdo d·i tutti, lesse nelle austere JJagine la storia infame o gloriosa. mcisempte dolente, della vita, e amà e credette. C1·p(lpfte. perchè una fede i11c1·ollabileanimara in prima l'autore, e ·lo sosteneva nella trentenne lotta; a.mi ,,ven·hè un intt11s0 amore ver l<tricerca del vero i.çpi1Ywa i dotti volumi. E l'ultimo allo del l01nb1·0s0 fu di feùr ,, aiamore pm· la, scienza. Ognuno di noi l'Ivi imnwginato, con un senso di 1·accapriccio, steso sul g<'lùlo marmo d'una tavolct anatomica; squarciato I il J)rffo gn,eJ·o.-:o, i.ufranto il capo glorioso. Pm·eva un .ru,rrilegio, rcl e1·tt un .'iacrificio. Un sc1r1·ifirio allei smi \ Dea: l'(l1IO forse, chè lct morte 110n im:egna la vita; l'immo1iiltlù uon ci apprende il molo. Poi,ero nobile rP1Trlf11, rt questo .r;olo ufficio sm·ai ve,· mancare: et vrorm·e le ,ç/esso. I .Ifa ltt santità. dell'intento si frraggia sulla pietà. delf'afto e .rmll'iucmità, dello .r;frr,zio / rt11co1·a uua volla 1 lei {ed(' lrio11fa 1 animatrice e sm1!ifiralrire <l'ogni uo– _çfroa/10 1 tli l1tltct la 110s/rrt vita ù(tllagliera e fatico.ça, _ Il JJoelrt tlri 'l'rionfi uon pe11sùa qur8(0 1 1mr dellct sua l•etif. Così ,,ivendo e m01·emlo, col sorriso e rol pensiero, ron l'amore e rol sacrifirio, /~'gli ri ha ammoniti e rm11m,".r;/rali tl 1 1ma t'eritù pro{ondrt: rhe lct~so,·tedeliri dia è in noi, e a noi lorNt di 1mrifirm·e e abbellire questa gwmut preziosa, rhe troppi,, come lo stolto giudeo dell'Otello, lasriano 1)n·den~i, nel tetro fondo ùPl mare. RNHICO ÙAIUlAIU. UEGf-lE DI I~QlJIUI~I In quèsU ultimi anni di prezzi crescenti sono av– venuti frequenti, in vari punti d'[tnlia, ribellioni e tentativi di coalizioni in una smdonc della pigra o paziente e disorganizzata classe dei consumatori, in quella dogli inquilini. Queste rivolte cli •inquilini contro il rincarn delle pigioni sono però troppo spesso molto nnaloghe alle antiche ribollioui pel rincaro del grano e del pane: la stessa miopia le dirige esclusivamente contro gli ultimi spacciatori del bene rinca1·ato - i panettieri e i JH\droni cli casa - dimenticando le origini lon– tane e molte1>lici del fenomeno; le stessa ignoranza delle leggi economiche attribuisco il rincaro a mal– vagità di singoli e suggerisce rimedi empirici - la fissazione legale dei prezzi - e pro1}0steed atti che possono determinare soltanto un ulteriore rincaro : saccheggio e distruzione dei forni, rifiuto collettivo del pagamento delle pigioni o delle rialzate pigioni, rifiuto ai traslochi coattivi, danni agli immobili ope• rati dagli sfrattati, ecc. 'l'anto l'uno quanto l'altro tipo cli proposte non possono che esercitare un 1 inHuenza deprimente sul– l'investimento di capitale privato nelPinclustria delle costruzioni, investimento che avrehbe invece bisogno di allettamenti: è noto, infatti, che l'industria edilizia può costituire poi capitale privato un grarl.ito im- piego, 1>oichè relntivamente sicuro, nei periodi di crisi economica generale, ma costituisce un impiego meno favorevole nelle epoche prospere in confronto con l'inveatimrnto in altre industrie, poichè non porgo la proh111Jilifadi profitti prossimamente supe– riori al sagitio normalo e poichè costituisce un in– vestimento definitivo senza la possibilità, in caso cli sfavorevole andamento del mercato, cli trasferire il prodotto d1t luogo a luogo o di trasferire il capitale in altra. industria. L'impiego cli capitale privato nelle costruzioni è ora probabilmente allontanato anche dall'impiego cli capitale municipale o cooperativo: l'azione diretta. municipale e cooperativa - in ge– neralo tanto lenta e rumorosa - si presenta forse spesso quale minacciosa concorrente per il privato costruttore o ha un II peso n sul mercato superiore all'en~ità sua reale, così che talora può dubitarsi eh<' a un investimento di capitai~ municipale o coope– rativo COl'l'isponda il mancato investimento di capi– talo privato. Non è certo una. politica favorevole al– l'i1~terossc duraturo della classe degli inquilini quella che deprimo l'industria privata delle costruzioni, poichò la crisi delle abitazioni può essere risolta s.olo da una nuova maggiore offerta: se pure l'in– dustria privata trova maggiore con\'enienza alla co struzione di abitazioni per le classi medie ecl ele• vatc 1 essa avvantaggia tuttaviu. ancho le classi meno ahbienti per rincliretta ripercussione che la cresciuta offerta di abitazioni signorili ha via via sui mercati dello abitazioni di tipo inferiore sino alle ahitazioni " marginali n occupate dagli inquilini infimi. LR fìssuzione di un calmiere dalle pigioni non po trebbe avere che un'efficacirt nulla. o transitoria e. dannosa a~li inquilini stessi. anuloga all'cfticacia cli •conlizioni miranti a violentemente impedire il rialzo delle pigioni. Data la situazione ciel mercato delle abitazioni nelle città progressivamente sviluppantisi e dato il costo crescente delle costrnzioni, il prezzo delle pigioni viene a essere cleterminllto in modo che i proprietari delle case pili recentemente co– struite e perciò pii, costose ricavino dal capitale in– vestito un pl'ofitto normale: i propl'iotarì di caso anteriormente costruito e perciò meno costose hanno, pel crescente saggio delle pigioni, un soprarocldito (che talora ò stato lucrato, capitalizzato, da prece– denti proprietari in occasiono di aliennzioni) 1 che è in Italia accentuato anche dal vigente ordinamento dell'imposta sui fabbricati: si potrebbe desiderare che l'incremento di valore derivante agli immobili da questo soprarecldito sia. in parte almeno, deviato a favore della collettività mediante speciali tributi: nrn non ò 1>ossibile recidere tale soprareddito me– diante una legaie o violenta fissazione delle pigioni a una misura inferiore alla sovracccnnata, poichè altrimenti, il reddito dei proprietart marginali scen– dendo nl cli sotto del saggio normnle, cesserebbe ogni nuovo flusso di capitale noll'inclustl'ia edilizia: b. crescente domanda cli rronto all'invariata offerta, dopo un breve periodo tr::.i.nsitorio 1 clovrehbe necessa• riamente, malgrado ogni divieto, riportare la pigione a un lh•ello 1H1rio superiore fii precedente. Così non potrebbero avere reale e duratura effica– cia limitatrice nè il divieto posto da una coalizione di inquilini a.i propri aderenti di pattuire o pagare pigioni superiori a un dato limito, nè le \'arie forme recentemente proposte di limitazione legale del sag– gio delle pigioni fra cui: la proposta avanzata al– cuni anni fa a Milano (che avrebbe dovuto presen– tarsi al Co□siglio superiore del lavoro) o ripetuta poi altrove, la quale riconosceva ai Municipi la fa– coltà cli fissare il calmiere delle pigioni in base alla vigente logge comunale e provinciale, considerando le abitazioni come "' generi di prima necessitll ~ ; la proposta, frequentemente rinnovata. dal Gruppo (>a.r– lcunentaro inglese mediante schemi cli legge, di de-

RkJQdWJsaXNoZXIy