Critica Sociale - Anno XIX - n. 12 - 16 giugno 1909

180 CRITICA SOCIALE lire. x~ ripurkrenw. Prep~reremo g-lidementi ddl•1 riforma tributaria. Ù!,.?;~i, 11011 dubhiumo esitare un 1nom.e11toa J('\'nrnc– la bandieru . .\letti 1·noci d'ac-cOl'do su ciò che :;i dc 1 \C' chiedere, e sui lll"'ZZi che :;j de\"ono lroYcr('. Ed av.rnti umti! Fuori, c-'i> lu discordia. Fini., E.rtn•111a•. CHA:K1'ECJ.I Il PERUNA PIATTAFORMA DIAGITAZIONE All'!;~:,E.~::~~~,~.:~ 0 :!n D!in~~~~~~, 1 , ~. 1 .°:i,. ri-1 tornare nel Paese, se In sua funr.ione entro la Ca– mera della ditt11h1rfl giolittinnn non ~hhia oramni, - o altro non 1w ha che nn semplice carattere dimostrativo, in quanto serva quasi soltanto a di– mostrare In inanitìt eo:-.tituzionnlt• di qualsiasi suo 1,forzo sul terreno \lells. legislAzione rifonnatrice 1 o a. denunciare qu<'i fatti che meglio estrinsechino l'anima intima della olignrchia al potnr. Ritornare nel Paese, per attingere in mn::rgior coµia alla fonte viva ili tutte le cner::rie rinnovatriri e rivoluzionarie; per I mettere queste energie in moto contro la maggio– ranza parlamentare e il Governo, con orientamento preciso e con disciplina; per creare un così VJStu movimento di opinione pubblica po1>olare, che ulte– riori resistenze cieche e coc<'iute nppnfano semplicr– mente folli. Non intendo affrrmnre, con riò, chB l'Op(~rn dei deputnti di !%trema sia divenuta inutile e supNlluu nel Parlamento. Nei li 1 niti in cui è fon:atamC'nt(I contenuta, quella sarà. per C'Ontro cli un'efficacia sin• golare e mirabile, come è stata in questi primis– simi mesi della nuon1 legislatur,1. Ma importu, a un tempo, che una parte noh.>volissima dell'attivit:'1 1 dell'Estrema - e specialmente, si capisce, del Oruppo I parlamentare i:1ocialista - sia fra.";ferUa fuori di I Montecitorio, trn le masse produttrici e lavoratrici, in mezzo al proletal'iato, ai ceti semi-proletarizzati della borghesia minuta, e n quegli altri ceti horghesì ' che pure vagheggiano un'Italia 1>H1ricca e meno 1 ,1hbrutita: coi quali ultimi il proletariato e la hor– :ihesia minuto. 1>ossono eventualmente e contingen• temente convergere la loro azione. ~el momento po– litico presente, l'Estrema, e i socialisti sopratutto, non dovrebbero appagarsi del solito costume, per cui og-ni deputato penan unicamente a mantenere il contntto coi propri elettori, e, salvo poche eccezioni, non si occupa più che tanto di dedicare la propria attività n questioni e a campagne di ordine generale, e ad esplicarla nelle varie re~ioni italiane. Ora ttppare invece urgente la necessità di una compatta, intensa e vigorosa opera d'insieme di tutta l'Estrenrn, in vista di uno scopo comune determinato: e, quindi, la subordinazione dei singoli a, questa suprenrn ne– cessità, e cioò a un programma concreto di lavoro, nel quale essa sia sostanziata, E' ad una seria e vi– gile organizzazione rii questo ln\'0ro. Dico l'Estrema, perchè mi sembra che all'Estre11111, in quest'ora storica, un prog'ramma comune di agi– tazione sia offerto, e, pìt1 che offerto, imposto, dn un ordine di esigenze politiche largamente diffuse e ~entite nel Paese: di e:;igonze d'indole gcnorn.le 1 che non sono le specifiche esi~enze di ogni clu.s1:1e di ogni partito, a soddh,fare le quali pro,·vedono le diverse associazioni politiche od economiche, e che possono ingenerare a loro volta possibili intese, trn gli inevitabili e fatali dissensi e urti; sibbene sono il 8ubstrato, lu. condit.ione, la propulsione ad un pii1 fe- cond11 svolgimonto di ogni a.ttività sociale di rinno• V;1zione e cli progresso. Il programma comuno 1 um;i, ò fin troppo vasto. g non <·011\'0l'l'Ìl 1tnda1·e in mezzo alle ma~se ad 11g-it111'10 i11tero, e come 1111 programma di facile e immediata attuazione. l'rima di tutto, perchò l'opera riforn11t• ll'ice ~i compio a gradi j ir1 Recondo luogo, perchè le masse h1uino bi::;ogno di poche formule e di for– mule stmplici. Si tr,1Uu ili 1111 programma di riforme, che chiu– merei s't,·11111mlafi rispetto Alle riforme che c,g-gi il proletariato e le classi o ,·atcg-l)rie più sfrutb1tu del restante llelh1 1>npolazione richietlono a gran voce, ma <'Ile non ottengono nè otterranno mai entro il c:hiuso tli que:ita ijituaziuno politica. Sono le riforme che cle,•ono spezz;tre il circolo brevo di e5S<L 1 nel quale il Paese non riesce a penetrare intero; e consentire al Paese medesimo di divenire fattore e attore vivo o presente di una nuova situazione politica, dai con• fini di tauto J>iÌ.1v<tsti, di quanto i suoi interessi, i suoi hisog-ni mnteriali e rnornli, le sue idealità. sono più vasti degli interessi e delle idealità della 1>oli– tica o 1ierna. I•~ sono nuche le riforme le quali 1 oltre che effettuare unn piì.1 equa giustizi.i distrihuth•a dei tributi. devono ap1>resturo i mezzi materiali ne– cessari per dnre incremento alle spesi;, che le altre riforme, le riformo effetti\•e, renderanno a mano a mano iudisponsahili. :Pinora le agitazioni popolari e proletarie non hanno subìta questa imperiosa necessità di discri– minazione e <li disciplina .. Più che espressioni di urùttti\•ità nornrnle, s0110 sttt1e manifestazioni occa• sionali, sponHliclu~ 1 intermittenti, obbedienti a im– pulsi mome11h111ei, non coor·dinarc tra loro e a un pl'intipio dir(>ttivo e aniurn.tore. 'l'alvolta, di rado, giunsl·ro nlla mèta; più di sovente si fermarono per via e si srnnrri1·ono. ·~•urono l'iµrese :1 sbalzi e riab– bandonate. I•:• inutile tentare una filosofia del feno– meno. All'in)!ros.:.o si può, io credo, a.lfermarc, da una p:Hte, clic il tr,tvttglio interiore delle classi ope· rilie e dei partiti demol}ratici ha per qualche anno impeg-nato la mttggior somnut (lolle loro en~rgic in uno sforzo di elaboral.ione, di matura,done, di as– setto relativo; d~tll'altrn 1 che la refrattarietà dell'am– hiente politico e parlamentare italiano al pensiero e ai crit~rì l'ifu1·m1t~ori del proletariato e clella <IC'mo– crazia spieg1t ablustanz,t l'altulemt e la ci11e111ato• grafia delle agitazioni dei purtiLi 1>opolari. Ora, tuttavia, la rE'alr:l sembra esibirci alcu11i dati obbiettivi, legittimanti u11a <li\·C'rsa conclusio11e; e cioè, voglio dire, la fid111'ial'ht>~itHlOper inizinr:i;i una bittica. e umt tecnica div('lSC dPlle agitazioni politiehe. Perrhò o codcst;l refrattarietà i\ divenuta 01·111111.t.i l'e• Yidenzn stessa; e il proletari,tln. forza preponJernnte e propuli:1ivà. di ogni mod1111.rnto popolare, ha. una maturità su1>eriorc, una co~l'.lenza più unital'ia, 1mu or.sranizzazione 11ssai più compatta e salda che non nel passato: e, per ciò, una. volontà più un1vocH, forte e decisa. 11 problema di quest'orn. cousisto precisa.mento, R mio parere, noi saper rliriger1• questa volontil. uccre– scendone via via ht pote111.a i11t1·11sivae ditt'11:;h·a di azione, contro quel hlocco rofrnuario lii intert'jz:li e di forze conserva.trici e rt•1t1,ion11rie,(>il0 lnrn110 se• questra.to lo Htato a loro profitto, eh~ tentano di ri• durlo a u na duratura e immota crisrallizzazione, e magari di rh:1ospi11~erlo indit·tl'O per r~u·~li fare, 11 l'itrmw 1 t1otto la guida s1>irit11ale dei clel'il'ali, il cam– mino della rivoluzione h•>rgll(>sc, pt>t' la gloria pilt alta. dei fini materiali e politici de cleric,tli t1tossi e della Chiesa. La diagnosi, tante volre l'a•hl t> o!,!111 ~iorno più documentata, della vita policica e pari vnentare ita– liana h t messo chiarame111e in luce cbe il contrni:1tu profondo, o~islcnti: tra le HijCl!stiità. ecouu111icbc e

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