Critica Sociale - Anno XIX - n. 12 - 16 giugno 1909

192 CRITICA SOCIALE municipali a Kopenhagen, esietono biblioteche iu 47 delle 77 città capoluogo di Provincia, alcune delle quali nppartengono ai Comuni, e quasi tutte sussidiate da cs,..i, e circa 450 piccole biblioteche, in gran parte co– munali, in campagna. La u Commissione governativa per l'assi,tenza alle biblioteche popolari 1'' ba distri– buito un sussidio governativo di 15.000 corone nel 1904- J 905, parte sotto forma di sussidi in denaro a 360 bi– h\iotecbe rurali e a 42 clttaòine, e parte sotto forma di C'Oncesslone gratuita di casse di libri, da 50 volumi. Ln Commissione ha inoltro dato pareri sulla istituzione di nuove biblioteche e ha pubblicato un catalogo-modello. Nelle scuole magistrali essa ra tenere conferenze sull'uso dei libri nell'insegnamento scolastico e sulle raècolte di lilHì. Dal 1905 1 essa amministra inoltre un s,1ssidio go– vernativo di 5000 corone per sussi<liare biblioteche per ro~azzi e altre 5000 corone per SUS>lidiarebiblioteche per maestri. La II Commissione pol promovime11to della coltura popolare,, ba impiegato un sussidio governativo di 30.350 corone per distribuire libri a biblioteche popolari, ecc. Alcune società operaie possiedono notevoli biblioteche. ... Tu Norvegia l'interes-ie per le biblioteche popolari rominciò a <liffonden1i·i-opratutto dopochè, nel 1876, lo Strwthing ebho concesso 8000 corone di sussidio a 98 bi– blioteche. Dal 1898, il sussirlio annuo è sr,lito a 20 000 corone, ma il i:iussidio di Stato, fino a 200 corone per biblioteca, è concesso alla coudiziooe che una eguale Romma almeno sia ottenuh da a.Itri Enti. Nel HJ05-1906, lo Stato spe~e 22.100 roroue in sussidì a 370 delle 650 hihlioteche esisteutì. Attualmente esistono buone t.iiblio– teche comunali nelle principali città. Nei 1901, il diprtrtimento dei c11lti istitul una Com• missione pel promovimento delle biblioteche popolari. La Commissione pubblicò un catalogo modello e gli edi– tori non•egesi 1 danesi, svedesi, si sono dichiarati disposti a concedere un notevole riba•1.~osul libri contenuti nel entalo!{o. Questi libri vengono forniti, catalogati e mu– niti di una tes~era di prestito, alle bibliotechP. Soprt\tutto benefica fu l'opera del Governo per le bi– bllotoche scolastiche e giovanili. Nel 1905-1906, il Oo– ,·èrno conces:;!e 17.000 corone: 10 000 per le lihrerie rlell~ ~cuole elementari dellu. ca1upa1tna e delle piccole città (cou meno di 4000 abìtaoti) e 7000 per la sede centrale òelle bibliotet>he infantili e giovanili, creata dalla Unione dei maestri nel 1896 e che ha acquistato 1500 biblio– teche infantili per circa 100.000 corone. La spe:,a complessiva per le biblioteche popolari e per ragazzi si può calcolare in circa 90.000 corone al– l'anno. ... Passando all'Italia, se si eccettua qualche notevole eccezione dovutll alla privata iniziativa -- e special– mente il Consorzio Milanese, di cui è già stato discorso in queste colonne, e i tentativi luiziatl dall'Ufficio agrario dell'Umanitaria, per la diffosion~ delle biblioteche nella 1rrovincia. di Milano (') - poco si è fatto òa noi che meriti veramente il nome di biblioteca popolare. Un'inchiesta ufficiale ne rileva 415, osservando che forse non tutte banno il vero carattere di biblioteche popolari. 11 Molte di esse giacciono neglette, altre inope– rose e abbandonate, e, notizia più rattristante, non poche biblioteche istituite io passato andarono col tempo di– strL1tte o diaper.se 11 (9). " Per si-1tema - nota, per es., il sindaco di Ascoli Satriano - non è ammesso il pre– stito dei libri, oè si ritiene utile introdurlo, mancando opere adatto allo sviluppo ed incremento (Jella cultura popolare n ! In 12 provincie, dice la statì!:itica, 110,1 ,·i sono biblio– teche popolari. Sono 319 i Comuni elle hanno una bib!iotecELpopolare per un numero comples~i\'O rli 415 biblioteche: 133 sorte per ini1,iat1va dei municipi, 113 dei privati, 8 dei pro– prietari e industriali, 80 delle sociPtà operaie e 15 dei ministri del culto. DAiie biblioteche, 8 sono a tipo mieto, 30 a tipo pro- 1 :-.'IK" TURAl'I: L, bibli.flfU-h~ p()p()/o.• t t" provt11rit1 di .l /tlo.uo. - u,mwll,irt!l; umc10 A,grarlo; 190il. ( 1 ,11~TSTF,RO DF.l.L-'. l't'llUl,ll"A ISTRUZIO..:E: I.e liiul,oktll<" po1iQ1,,ri tn U«f~. Koma, \JJ1. fessìonale, 28 a tipo agrario. Il numero complessivo del volumi è di 782.050. 112 blb'loteche soltanto hanno una qualsiasi custodia; 225 ROuo· aperte al pnbblico; 358 concedono il prestito; 221 gratuit!lmente e 127 dietro il pagamento di una tassa; 226 biblioteche banno sussidi in denaro e 161 in libri. Nel 1893, le biblioteche fondate da societìt private, di mutuo soecor-10, gabinetti di lettura, biblioteche circo– lanti erano 542, ciò cito farobbo supporre un regresso, anzichè un progresso. Eccezione a questo stato di C'0se sconfortante fanno, oltre il Consorzio di i\fllano. - che nel 1907 prestò lfs9.J 16 libri con una media quotidiana di 551 lett11re al giorno (era di 222 nel 1904) - il Consorzio provinciale di 'l'orino, che ha istituito 42 bibliotechine, e il Con· sorzio delle biblioteche· popolari di Genova. L'opera del Govurno, eh" risale al 1868, si è manHe• stata, sopratutto, in una scirie di dcicreti oh~ modificano eontinuamo::nto:: la composizion~ della Commh1sioue inca• ricata di distribuire sussidi alle bibliotech~. Fino al 1908 il sussidio disponibile pur lo biblioteche era di 3500 mi– serabili lire, e venne aumentato a 25.000 lire nel 1908. Il Ministero di agricoltura, ind11stria e commercio, col decreto del 1902 1 creava biblioteche ambulanti, ma che restarono puramente un pio ò:osiderio; attualmente ha limitato la sua opera alle biblioteche Rgrarie circolanti sorte presso le cattedre ambulanti di agricoltura, con un Jnuto fondo di S000 lire annue. Sono ora 36, disci– plinate da apposito regolamento ( 1). A questa A.zione negativa del Governo fa nobile ri·• scontro il disinteresso dei Comuni e ctei privati in ge• nere. La creazione della Federazion-. delle biblioteche popo– lari, avvenuta al Congro>l-l~O di Roma del dicembre scorso ootrà, for.qe, richiamare l'attenzione su que~ti istituti di i<itruziooe operaia. T dati che abbiamo ricordati dimostrano come i paesi, che sono all'avanguardia del progresso economico, sono anche quelli nei quali la biblioteca popolare Ila la più grande diffusione e gode del favore rii tutto le classi sociali. Per i partiti dolla democrazia e per le organizzazioni operaie lo sviluppo delle biblioteche popolari è, senza dubbio, un fatto delln ma<i<iimit importanza. Se non al eleva il grado di coltura della nostra massa operaia, è vano sperare dì prepararla nit una pi1'1decisa e più cosciente azione politica in sostegno delle rivendicaz·onl demo– cratiche, come è vano pens•He ad un perfezionamento rlelle forme e della tattica delle nostre organizzazioni da quelle primitive e rurliroentalì a quelle più complesse e superiori. Uua vera di:imocrazia nei partiti e nelle or– u-anizzazit1ne non è pen~ahile se non con un elevamento clel livello intellettuale delle mas<ie. Senza di questa, alla oligarchia borghese, si sostituisce, spesso, una oli– garchia dei partiti e rlelle o:-goanizzazioni, non meno ·pericolosa e dannosa di quella. · F. PAOLIAIU, (1) Uopera det M,11i11tero 1H agdc1Jltu,·a, bulllstria e rmnni-er-cJ.oper u òlbUofeclie popolari.. Roma. 19'0~- La Critica Socia.le e il ·rompo: per l' !l1tlia, anno L. 22, semesfre L. 12. Abbiauw publ>U.cato in volume:. SYL V A VIVIANI LE RIFORME MILITARI TECNICHE I. uA )VIA~lN.A · Centesimi 50 1t,1, 1), ! , J 1 ,, J nvogri,nt1 Operttl (Suo. coov.), via Sparhu::o,·s,

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