Critica Sociale - Anno XIX - n. 11 - 1 giugno 1909

CRITICA SOCIALE 165 rica ('). Ora, se I nostri connazio11ali 1 anche rimanendo anatrabetl o semlana.trabotl (e ce ne vorrà del tempo, prima di sradicare da noi la mala pianta dell'analfabe– tismo), aveBsero almeno una pallida idea dello condi~ zioni economiche, sociali, geograftche 1 otnograflcho dei 1,aosl ove si dirigono, potrebbero, per osomplo, desistere dall'affollare i ~randi centri urbani, o,•o uon trovano lavoro so non a condizioni miserrime o ove incontrano l'oJtilità degli operai indigeni e dello autorità locali, per rivolgersi verso quegli Stati, come li Texa.s ed altri, ove la loro opera si renderebbe utile nei lavori agricoli e sarebbe tutt'altro che dispregiata. È invece Incredibile la cecità. con cui si avventura oltre Oceano il nostro peregrino esercito del lavoro. Diffidente all'eccouo dell'opera del Governo - e lo sa il Commla!11iriato dell'Emigrazione! - ò sempre disposto " cedere allo lualnghe di ogni vilissimo clurmadore che gli ftlcoill balenare l'esistenza altrove dl qualche para– diso terre!ltre Ultimamente è bastato ohe si racesse cre– dere agli emigranti dell'Italia meridionale che il cam– biamento della Presidenza agli Stati Uniti aveva di colpo rimediato alla crisi abbattutasi su quella Repub– blica, perchè e.ul abbiano ripreso fiduciosi la ,•la del ritorno ))Or ricadere nelle stesse condiilonl di miseria e dlsoccuJJazlone alle quali s 1 erano poco innanzi sottratti. Ciò natl1ralmente non sarebbe anen uto se quei disgra– ziati fossero stntl In grado di comprendere, sia pure all'ingroaso, la complessità del 1..-ral..· americano; krak bancario, monetarlo, flnanziario, economico, do,•uto al– l'abuso del credito e della speculazione al rialzo, o non rimediabile certo per l'opera di un uomo solo, sia pur questi Il Presidente della Repubblica. Di fronte a questi esempi eloquentl non possiamo adunque che plaudire toto co,·dt all'iniziativa presa a Roma dalla signora De Vito, augurando che corsi simili a quelli da lei Istituiti si ctitrondauo presto in tutta Jtaiia, specialmente nei maggiori centri d'emigrazione: 1-: quando, por l'opera intelllgento ed amorosa det maestri I nostri lavoratori si sarrurno fatti un concetto dl com~ si svolgo e si dMe svolgo re por forza di leggo la tutela de!l'emlgraute, in Italln, attrn,·orso l 1 Oceano o nei paesi di sbarco; quando conosceranno- gli h1tit,u~i di credito incaricati di eseguire lo rimesse dot loro ri· sparmt In patria e ne sapranno Il funzionamento; quando, sopratutto, non ignoreranno completamente che cosa siano o quanto valgano la. moneto, Il credito o i vari titoli di credito, quale importanza abbia II risparmio e quali sono le htltuzionl che lo facilitano, quali leggi fonclamontnli regolino 11,1. richlesttl della mano d'opera o li rialzo dei salari, cho efficacia abbiano, nuche al– l'estero le associazioni di ro!lstenza, di mutuo soccorso, di coo,i'orazione, o via dicendo i allora oasi, non più foglie secche disperse ai quattro venti dal turbine della mi• seria, ma polline feconrto de~tinato a mettere in ,•alore le terre spopolato dei pao~i nuovi, gioveranno molto di più a se medesimi, e, onorando Il nome Italiano, atto• steranno In tutto il mondo l'eterna inesauribile virilità di questa nostra patria. noetor Pt :TF.ll AllOEN. (I) Voda11 In 11ro11oetto lo 1tudlo di (',Utl.O l'r.TKOCCIII lii [.,e p,·t• -~111' cmtdi::lo11L <lefl' l':111tgr_azlo11~ il(1rtlW(I lii BI\JIIOIOOll della Cl"ilfc(I soclall, l)Rg. 6(1. /.,a Critica Sociale e iL Te111110: pe,· l'Italia, an110 L. 22, semestre L. 12. Critica Sociale e A,•anti ! : 'fH!'" l'Italia, a,mo L. 22, ,lfemestre L. 11. Appunti sullamunicipalizzazione delpane ILBILANCIO DIUNPICCOLO F RNO MUNICIPALE. J.,a mia nota sulla Critica, Intorno al pericoli della municipalizzazione del pane nello gran<\\ città e in ge– nerale Intorno ai lati cattivi dclln grande Industria del J)ane, ml ha valso una dozzina di lettere, nelle quali ml si muovono domande, appunti e critiche-. 'l'alunl mi cltnno escmpf di forni bono runzlonantl - non Invero nelle grandi citti1 - mentre altri confermano o aggravano Il 1>esstmismo mio. SI può <1uindi chiedersi se proprio si debba rinuncinre a questa munlclJ)alizza– zlono, che è In testa a molti programmi socialisti, e se non so no può realmente rar nulla In pratica. Por Illuminarci, non v'è cho Il moclosto esame rii qualcho municipalizzazione del goncro, che J>O'ISanche servire come buon paradigma dimoslrati,·o. I•:, per co– minciare, salvo ritornare su 1 1'argomento 1 riassumo oggi la storia, e aggiungo una bre,·o critica, di un (orno mu– nieipalo che r<1 bmt: quello di B-:,rgo S. O->nnino presso Parmn La storia della municipalizzazione n. UJrgo ò molto semplice: alla 11ne del '903 Il Consiglio dl Bor,:,JO(abi– tanti JS.000 circa) cleclde,·a di impiantare un forno municipale. JI forno veniva progettato slno alla portata ma"s!ma di 6-7 quintali di pano al giorno. Si adibiva (Hl hoc un localo municlpalo, lo 1'11 ntlattavn o vi si raceva l'impianto di un rorno Wornor-l'flcirlor, che In verità ha sempre funzionato bene. Il forno ha 8 mq. di superficie ed è munito dei soliti aeco9.'JOriper il mantenimento <lell'umiditÀ, la mh1urazione termica, l'ispezione, eco. Inoltro si ba una impastatrice dello stesso tipo, ca– paco di 70 kg. di pasta per volta, con lmpa~h.mento in 15 1 , rornlta del vari accessori. li fornò coslò L. 6250, l'irnpa9tslrlco 1;,Go, gli acccs– sort por lo trasmissioni elettrlche, g:i adattamenti. I montaggi, I mobili, gli attrezzi r,. 361~. In totale, il forno completo, pronto al funziooamcntJ 1 L. 11..::os. l.,o spazio occupato si può ridurre a una ula piuttosto ampia pel rorno, a due piccoli amhlentl nttigui 1 al mn– l('azzino. JI locale ò municipale, però altualmcnto la gestione ciel forno municipale pnga un discreto affitto al Mu– nicipio. Prima di esporre le vicende doli a gestione f\nanziari,,, vediamo come funziona il forno. Il panificio municipale non lavora a pieno carico; ba una produzione media <li 4-4,(, quintali al giorno. Non lrasportll. il pano i qua~I tutta la produzione è acqul:itata dalla Cooperativa di conrnmo, che, al momento In cui scrivo, paga as cente– simi al kj. il pane e lo Tivendo a 40. Il torno municipale funziona 11enza sperpero di per– sonale: 2 uomini e un ragazzo ba,tano p(,r la produ– zione, che in qualche giorno tocca e supera I :-i quin– tali; quindi si ha una produzione di kg. 1;;0 o oltre per uomo; quantità non elevatlssim1 1 ma elenta 1 e ohe permette già di affermare che la mano <l'opera ò bene utlll1.zata. Nel sistemo. di produzione si sono escluse le alee del pano re!O: si fabbrica cloò il 1>ane comandato e non si hanno re,e di raffermo i condizione questa non sempre facilmente raggiungibile e che rappreseot!l un punto di partenza fondamentale per oTitare le sorprei;;e spiacevoli.

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