Critica Sociale - Anno XIX - n. 8 - 16 aprile 1909

CRITICA OCIA I.J,: 121 societ..\; e il socialismo, che si rivolge ad essa, che opera con essa, 0 bensì partito t11 cla.;:se. ma. è a.!1che, per questa medesima ragione. lu.for~a ma!-t– g1ore del progresso civile, e la sua dottrina so– verchia. .i limiti _di t~na particoh\.re applicazione (~ella sClenza soc1olog1ca e tende a tlh·entare, ed ò forse, tutto. quanta la sociolog-i11. ln qnesti quat.tro principii, <'he appartenerono al socialis1:uo 1 che sono scientifici perchò reali~ perchè geuera\1, perchè attualmente inconfutabili è la (lefinizione completa del socialismo contemp~raneo, come parlito politico e come dottr11m sociolorrica. li socialismo è 1luuque scieutifico. ""' . .. . Una prova indiretta. di questa qualità del socia~ lismo ~o~leruo si potrebbe ricercare, come abbiamo sopra 111d1cato, nella consonanza che si manifesta fra il pensiero suo e le manifestazioni tutte del pensiero 11ositivo che hanno 11.Uiuouza alla vita sociale. Esso nou si uutre soltanto dei risultati d~lla indagine economica, ma ha. fatte proprie, Yia. \'la, le__ coucl_usioni della. antropologia criminale, tiella fl!:HOlog1a. .del lavoro, della pedagogia speri• ~ent..'\le, tlell'1g1ene, e<l anche flella filosofia posi– tiva., 111 ~uanto essa riguarda i maggiori prodotti del pensiero sociale, come la mornlt" e il dìrit.t,o · e molti clegli uomini, che hanno cr,ntribuito col l~ro g~ni<? alla. creazione o all'incremento di queste di– sc1plrne, non hanno disdegnato di app1utenere alle filo del partito socialista. Quest,R. ò una prova imliroUa, dicevo, ma è di un _valore g-rn.nrlissimo, poiché una. dottrina, che abbia fondamenti metafisici e metodo irrnzionale non potn\ mni assimilare i prodotti delle scienz~ po~itive, per l'intima antinomia. che pres-enterà sempre con esse. Del re~to, il pensiero socialista non è certamente immune dalla lal>e metafo1ice, che si infiltra in tutte le scienze e che non può e~sere mai elimi– nata in modo assoluto; richiedere ciò sarebbe l:1 più antiscie!1tifica tlelle prete!=-!e. Una scienza, che avesse raggiunto tale grado di perfezione, avrebbe penlnbo ogni virtù rinnovatrice ed nuche ogni v_alore come prodotto vivo e operante del pen– siero. Il socialismo, inoltre, è destinato a penetrare nelle masse incolte, a. divenire patrimonio <lelle menti primitive, e, in questa sua, trasmigrazione, non può non subire l'influenza del pensiero in cui viene ospitato. Qualunqt.e ,·eriti\, scieotirica io una mente scient1fica I assume iue,•itabilmente carattere mistico in una mente mistica; mn il misticismo che può derivar~ eia una doUrina po~itin\ nonni confuso col rnisticismo delle religioni, perchè ~li effetti pratici del primo sono quelli vu.lutati e pre• veduti nella elaborazione scientifica, col concorso rii tutti i dati del raziocinio, della. osservazione e della esperienza. Nel misticismo prodotto dalla flcienza è la via e l'impnlso alla eriucazione scient.ificA. della mente; in rtuello religioso è la corruzione ciel pensiero e l'ostacolo ad ogni elevazione m~llettuale e mo– rale. In que~to periodo di rielaborazione e <li sviluppo del socialismo, è bene che rientri in tutti, avver– sarii e seguaci, la certezza che le bn~i ciel nostro pensiero sono alte ed iocrollnhili, g-inccliè nelle regioni supreme della coscienza. ò sempre la spinta più forte l.\,ll'azione. (Art.:zo). l:!',.;1,1ci,; C..:u\ ,1icOLA. La Critica Sociale e il Tem1,o: per l'Italia, antto L. 22, semestre L. 12. LATEORIA STXDACALISTA Giuseppe Prezzolini, dirett.oro clp\la ,~oce crià rotln.ttore di quel Leonw·do fiort•1ttiuo che fl: t~rn. llHlg'tiifira mitragliatrice di idC'nC'Ontro il vecchiume accn.de111ico della coltura itnliann. 1 ila pubblicato un volume su "La lem·ict stnrlacalis/a, ,, (Napoli Per- rel\a). ' Dn. qualche tempo ci semhra che Prezz.olini scriva 1111 po' troppo. Senza conta.re i ~uoi 1u-ticoli in gior– ualt e rn·1~te .(nei quali br illa. gempre una. luce di 01'1J..!'illa11ti\ _e tr~me uno ~~hietto vigor di pensierol, egli hn. .scntto 1n meno d1 un anno tre libri: uno !ml " (\\ttolici$mO ro~so ,., 1111 !litro :-n Benedetto Croc<',e quest'ultimo, tlel q11alt- 1liscorriamo. Eu·Ji minnccin. cosi di cadere in {!tWI diletto o mecrÌio in quell'eccesso, che JHÙ volte ha rimp;·overaU> t\ L1~,11ti scrittori itA.liani: P1tbho11dHnzn della prod11- z1011?,, lit quale, naturalmente, \'Il. n scapito deJIA. q11al1ta. e della profondità tlei lnvori. J~, poichè que~t.o appunto viene da. uno cht>-(, i:;:piritualmet1te ~m_ico eil ammiratore di Gini.;eppe 1 Prezzolini 1 con~ hdrnmo che sarà apprezzato nel suo "'ÌUsto valore. E p~~~iamo. a <liscutere Il lihro. AnJtutto. qual è la. Pm~1zI0I_Ie mtellettuale dell 1 E.-x-p1-a~l"Jllatista Prez• zol1111d1 tronte alla teoria e al 1110\·imeuto sinda– calista? Lo .scrittore del !legno. e rlt:-'I I' lrtea libe>·ale l'impel'ialisht, borghese, pa.rtil,{inno della mitracrlia' ò _!'orsecliveutato oggi si11dacalii'òlta 1 partigiano cÌeli~ ~cropero g·e11erale 1 sostenitore del proletariato? No. Rg-li stesso ra que~ta sincern. confe!:isioue (pag. 9): "Al!orn ero ed agivo da. borghese, come uon nego d1 e~sen• e <li agire ancor oggi, sebbene as~i più da lonlauo, come osservatore .... " Prendiamo dnn• que atto che questo Yolume ù l'opera. di un u. os– sen•l\tore borg'hese ~, il quale però non <lissimula. la 811R. profonda simpatia pel sindacalismo e il suo d.i~pn•zzo pel socialismo nt'ormista, atlètto ,la.vere• tm1smo parlamentare,,. Dal che potrebbe o-ià trarsi unn. co11cl11siC1ne: che, cioè._ tutte le simpatie, tutte le tenerez ze della borg-hes1a più squisitamente in• tellettun.lo sono per il sindacalismo. Ne discende, com~ cor ol_lnrio, u n'a)tra concl11sio11e: che quesla teoria è ijt1ma.ta assai me110 temibile, meno peri– coloi:ia - più "r ivoluzionaria n, in altre parole - del socialismo riformista. E queMa affermazione non è aOì ,tto una noYità. R rii,i1ipnto che i fondatori, i C' n.po~ cnola i teaders i vol~-rarizzatori del sindacalismo so no t;1tti ~ intel: lettunli " della. più bell'acqua.: da Giorgio Sorel a. Edoardo Berth e a. Ernesto Lafont in Francia <la Al'tttro Labriola a Enrico !,eone i,n ltalia. 1 Cbi segue, attl'averso quello Apecchio lucido e bale– lli\.nto che è il giornalismo quotidiano le vicende delht coltnrn italiana, avrà gi,\ uotato 1 quante in– filtrnzioni cli pensiero, quante ramificazioni di idee, quanti filamenti di simpatia cong-iun~flnO il sinda• cnlh1mo alle nuovissime e~pre~Hioni filosofiche este– tithe e lettera~·ie della giovine borghesia. Da To– ma~o M_on_ic~lll,che ? il più "e~t~ta." fra gli scrit• tol'I snc1alist1, a. Goffredo Bellonc1, redattore òi un giornale ultra.bor~:hese, al can!'ltico e scintillante /JeJ'(JCret. è tutta una fioritura di pubblicisti che in cnmp1 cli~·ersi, non nascondono le loro simpnti~ verso hi cosi detta " nuova scuola ,, del socialismo sin(ll\Calhita. Unn volta la gioventù universitaria italiana si ol'i<mtava. verso il socialismo - quand'eRso era. ri• gid1\ teoria, tumulto tli senlime.nti e di aspirazioni ora, invece, che il socialii::mo ò sceso - o salito - eia.Ila teoria ella pratica, dall'e,·ang-dio all'azione, e<l ù pas~at_o, <lai cenacoli ~i pensatori e <li utopisti, alle granrl1 folle proletane rmli e olezzanti di su-

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