Critica Sociale - Anno XVIII - n. 13 - 1 luglio 1908

CRITICA SOCIALE 201 Le Comml!1slonl speciali, Incaricato di approfondire le ricerche por trarne cognizioni che permettessero qualche pratica applicazione, visitarono nel 1905 ben 265 case (popolazione 25.9S6 persone), rilevando l'esi– stenza di 2G27 camere senza luce o sonz'nrla, molte delle quali perrettamente oscure. La mortalità tubercolare era di 7,98 °_' 00 abitanti all'anoo. Nel J 906 furono i,;ipezlonnto ◄O~ case comprendenti 43.621 camere con 47.130 abitanti (densilà. media 1,os abitante per stanza, eioò per nulla eece~siva). La mor– talità tubercolare era del 7 ¼o all'anno. Anche in questo secondo gruppo di case le camere oscure erano In numero sorprendente (3616). Dopo lo constatazioni, la Commissione poteva già trarre alcuno concluslonl di carattere pratico: e cioè, in Parigi, la tubercolosi non ò In funziono dell'affollamento relativo, tantochò si hnnno onso ovo domina la tuberco- 1osi1le quali presentano un acldensamento di popola– zione affatto lnsigu\flonnte. Invece ontrano iu giuoco, a mantenere alto IO cirro di mortalltà tubercolare, talune cause speciali di lnsalubrltò. della casa e, prima d'ogni altra, la oscurità. Nè si può obbiettare che anche l'oscurità è... un re• nomeno economico. La Commls!llono ha potuto presen– tare piante di interi quartieri con pOlJOlazlone ugual– mente dlvha, sia lo rapporto alla quadratura della su– perficie, sia In rapporto al numero degli ambienti abi– hti. I diver.il quarUori raggruppano popolazioni che guadagnano salari tra di loro Identici, che hanno una alimentazione supperglù uguale e che pagano fttti uguali; orbene, in taluni quartieri, da anni, la tubercolosi dà quote di 9,66 morti per mille abitanti, In altri le quote superano appena Il 3 O/o<i• Ma, nel primi quartieri (sono stato presentate piante dimostrative cbo sono la migliore documentazione di tlltto ciò), si ba un gran numero di ambienti oscuri, la circolazione dell'aria si ra In malo modo, i cortili, anche se numerosi, sono stretti, plccoll, Irrazionalmente distri– buiti; nel secondi, Invoco, lo Ci\liO sono razionalmente costrutte, bono Illuminato, ben ventilate. E, In conseguenza, Il plano dl lotto. era traccia.to 1 e senza Indugio sl ò Iniziato l'nbbn.ttlmento dei focolai più Imponenti, o gli ultimi due anni dimostrano subito l'effetto bcnetlco del provvedimento. L'esempio ò troppo dimostrativo per non esqere p~e– sentato: la formola epldomlologlea del coefficiente eco– nomico è troppo semplicista. F:rn1 ha sempre una parte di vero, ma attraverso alla sua clementATità nasconde anche un fenomeno di l~noranza. Il f11.ttore economico ha, nei ratti epidemiologici, sempre un valore notevole, ma è un valore Indiretto. Il cho dice che molte rirormo si potranno faro In medicina sociale se si analizzerà questa Influenza. economica, riducendola ai suoi veri fattori, a quelli che sono i reali numeri primi delle cagioni soclalt del morbi. E. IlERTAREt,LI. Avete le JJrime tre annate 1 L'Àtmninistrazioue clella CrltlM è disposta a ricambiare con una qualsiasi successiva mmata, rilegata 1 oppure con un amio à'abbot1ame11tu, Vttwlo che le venisl't fatto della 1•, 2• o s• am,ata (1891, 1892, /893) di Critica Sociale iti buo,w stato di co,iservazione. LAQUESTIONE DELLE CASE A ROMA r. Crisi delle sbitnzioni o crisi di blocco? Un apologhctto risparmia molti discorsi. C'era una volta un tale (hlocco) che scelse a gui• dare il proprio cocchio il miglior vetturino che si trova.va nel luogo (Oiunta comunale). Il cocchio si mosse, e d il.. ... tale, pur a,•endo fiducia nel vetturino e sapendo di non poterne trovare uno migliore sulla piazza, ei persuase che ei sarebbe potuto andare più presto. Fece pertanto 11 voce viva: " frusta, co– chiere ! n La crisi, tcmpornncn, della Giunta di Roma trova in questo apologo la sua sostanziale spiegazione. Tutto il resto luL un vnlol'e episodico e contingente, si può spiegnro con lo diversità di impostazioni mentali, con le sorprese psicologiche di voti alle due ,topo mezzanotte, con equivoci sopra equivoci, che una più riposata dlsruninn facilmente dilegua. La sostanza sta nel richiamo al punto essenziale del programma, su oui il blocco fu vittorioso. Ed il blocco 1 ben lunA"i dal mettersi in crisi, ha. affermato la. volontà di atrrontnro la crisi delle abitazioni, che ogni giorno si ra piil cruda. noma sente questa crisi, comune n tutti i centri a forte urbanesimo, anche più degli altri centri, pel suo carattere di città non di 1>roduzione ma di con– sumo, e per le speciali condizioni (pre,•alente buro– crazia, ecc.), che fanno i redditi staticamente fissi. rer quanto manchino inda,::ini specifiche sulla que– stiono edilizia a Roma, alcuni dati qua e là raccolti e la recente re!azione Montemartini consentono di valutare i fenomeni dolorosi dolio squilihrio fra do• manda ed offerta di case. Le ricerche della. Dire~ zione Generale dolio Ji'errovie di Stato sul suo per• sonale, in occasione della. determinazione della indennità cli residenza (1907), l'inchiesta dell'Ufficio del lavoro sugli impieA"n,tid'ordine e di servizio delle pubbliche amministl'rni.ioni (1908) 1 la rilevazione del• l'Utlicio municipalo rii statistica - iniziata nel 190.J– - sul movimento migratorio cittadino e sul subaf– fitto, ed infine alcuni nccortnmenti di saggio, in quartieri diversi, su abitazioni popolari dimostrano con quanta frequenza si presentano i cosidetti ad– densamenti di secondo gmclo (il numero degli abi– tanti supera di due il doppio il numero degli am– bienti). 11 Dal lato degli addennmentl abbiamo la bancarotta dell'igiene, dal lato del subaffitti abbiamo la confusione delle famiglie, dal lato delle pigioni abbiamo l'altera• zione di ogni rapporto economico lntenedente tra red– dito e speta per l'abitazione. L'armonia dei consumi, la distribuzione normale dei redditi rra le diverse soddi– sfazioni, viene ad os.1ere bruscamente alterata, trattan– dosi dl un bono di prima necessità. che reclama una soddisfazione necessaria. " Secondo i calcoli del Monternartini, la domanda di case (intesa non noi vero senso economico della espressi one " qunnlità. clomandnta in funzione dei pre:r.zi "' mn. nel sonso oµ-,:tottlvo di " qunntità cor– rispond ente nel nltra quantità"' numero cioè di locali in funziono degli inoromonti di 1>opolazione) ai può determinare in una. modifl !UlllUfL di G000 vani, per gli incrementi costnntl della popolazione. Per l'offerta nhhinmo i seguenti dati: da 634 locali costruiti nel 1900 si va n 2500 nel 1903 1 a 5800 nel 1905, a 68\)2 nel I OOG ed a 7490 nel 1907: in quf>ste cifre, dedotte le costruzioni di villini e di case di Coopero.tive, la vera industria privata delle

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