Critica Sociale - Anno XVIII - n. 7 - 1 aprile 1908

100 CRITICA SOCIALE forza e di orgoglio o di debolezze. o di vergogna, così la Lega divenne il metro e la bilancia politica per distin– guere i partiti. Interessi, suscettibilifa, consuetudini disturbate ed of• fese, sconvolsero llaturalmente la compogine 1 già di J)Cr sò fluttuante e mal ferma, di un partito qual'era quella Democrazia di provincia. Quindi rapporti eletto– rali nuovi tra i due partiti affini e spesso, se non sem• pre, allenti. Quindi, insieme con la revisione delle tariffe agricole imposte dalle Leghe ai proprietarì, una revi– :,ione delle tariffe contrattuali o proporzionali fra. i par– titi, nelln divisione dei posti ai pubblici poteri. 'l'alo condizione di cose portò a una fiera polemica giornalistica cd elettorale tra i duo partiti, nella quale si ebbe il piìi bel guazzabuglio ed incrocio paradossale di forze, e il pili meraviglioso spettacolo di risultati, che potesse immaginarsi. Già crnn delineati, noi nostro campo, dopo il Con– gresso d'Imola, i riformisti e i rivoluzionari 1 o, in una mumce meno accesa, gli intransigenti. l riformisti eccitavano la Democrazia sociale - che di fronte alle Leghe aveva moslrato di meritare così poco quell'epiteto - a definirsi e a epurarsi. Lo inti– mavano di non voler parere w più socialista dei socia– listi 11 con la stampa confusionaria e demagogicamente adulatrice <lel popolo da cui si lasciava interpretare, ma di prender fisionomia sua, precisa, di partito radicale di rirorme e di Ooveroo. Non le negavano ragione e diritto di vivere, anzi auguravano che vivesse e si afforzasse in nome della vem intrausiyenza, socialista. l:'erchè una. vitale Democrazia, mentre, come partito, avrebbe attratto a sè, liberandone noi, molti elementi ch'eran piì1 a.posto nelle sue flle che nelle nostre, così, come rappresentanza elettorale nei pubblici poteri, avrebbe interpretato inte• ressi di ceti intermedi speciali, non antagonisti magari coi proletari, ma diversi, esonerando il partito socialista da fumdoni che lo impacciano e lo appesantiscono, quando non lo imbastardiscono e non lo snaturano. .Ah, se noi ave8simo, tornandosi allo scrutinio di lh,ta, poi· ogni l'rovincia un buon deputato radicale, cui dele– gare il bagaglio di tante cure, non indegne certo, e di tanto rappresentanze d'interessi, non illegittimi nè ino– nosti, ma che distraggono i nostri deputati dal loro Ja.– vo1·0, dalla loro funzione specifl:camente socialista! g - poicbè siamo in via d'esclamar.ioni -: Ah, se si potesse Yedere addentro e di dietro - all'infuori di rade conferenze politiche per la colleyicottura, nelle quali si dice un gran male del Governo, e di qualche rara in– terpellanza alla Camera - se si potesse vedere a che Bi riduce il lavoro principale di certi Deputati socialisti i11lransigenli 1 per la tutela degli interessi locali e delle piì1 Uana!i facccnduole privato, sacrosautissime tlnchè si vuole, nei gabinetti aotto-segretariali, nei corridoi dei Ministeri, nella corrispondenza d'amorosi sensi epistolari cou gli aboniti membri dol II Comita.to e.secutiv() della classe dominante ,, ! •*• Chimm la disgressione, che in rondo 11011 è talo 1 noi dobbiamo notare che proprio in quol turno di tempo si ora presentato al proletariato AOcialista mantovano il problema della conquista ùel Consiglio PrO\'iucialo: ente a.ssai trascurato sin qui, e abbandonato nelle mani della piì1 autentica o reazionaria borghesia rurale, ma che potrebbe dar frutti mirabili di coordinamento all'opera dei Comuni per flui di progresso, e d 1 integruzione diretta all'aziono socialista; o cho particolarmente nel Manto- vano, in quell'epoca, offriva uno speciale o sentito into– resfle per la. classe lavoratrice. La Bonifica dell'Agro 1tlanto\'ano-lleggianoj la. pellagra. - tristissima dote lo– cale - o la cul'a dei pazzi, conseguenza immediata del– l'altra piaga; le scuoio serali - anche all'infuori dello questioni della viabilità, dei ponti sul Po, di altre forme di incremento alla ricchezza generale - erauo altret– tanti problemi urgenti d'interesse proletario. Orat la parte intransigente dei socialisti, preponendo il trionfo di una formula tattica ai vantaggi positivi della classe lavoratrice, considerava con occhio di bene– volo dispregio la eventuale conquista del Consiglio Pro• vinciale, e soffiava imece noi fuoco della batt-aglia dei riformisti contro quella tale p~eudo-Democrazia sociale di cui sopra, per ragioni particolari <li una sua tesi anti-afflnista, e con lo scopo ristrettamente partigiano di combattere ed abolire, non già un metodo falso e DC· fasto all'educazione politica, impersonato in un fenomeno individuale, ma addirittura la Democrazia, appoggiata non ad uomini, ma a ceti e a interessi realmente esi– stenti. Era sempre l'artiftcialismo teologico ferriano che sì manifestava, illudendosi di faro scomparire un partito con dello affermazioni Y0rbali, senza tener conto dello condizioni effettive da cui quel partito traeva origino 1 o senza pensare al pericoio che alP intransigenza be– nintesa del socialismo e alla purezza della sua com– pagine sarebbe derivato dall'attrarre a noi una ancor maggiore caterva di gruppi e di uomini, che, non vo– lendo andare coi moderati, e vedendosi chiuso il limUo dei partiti intermedi, sarebbero venuti nel Socialismo, senz'essere socialisti, nò aver ragioni economiche por essere tali. Non potendo pili sostenere la tesi dell'intransigenza elettorale assoluta e decretata ad un Conµ-resso Provin– ciale sovrano, gli intransigenti s'erano rifugiati uella tattica delle autonomie locali: le quali, lasciando ai Cou– gressiui di ciascun Mandamento \!autorità di deliUerare particolarmente pel loro ambiente, venivano ad es~ere il piì1 gran controsenso che mente umana potesse esco– gitare: in quanto che 11gnte Consiglio PrOYinciale, le cui sorti dipendevano dalle singolo deliberazioni 1 ora viceversa 11110, e la sua. conquista poteva essere compro– messa o distrutta dalle vedute, dai prcconcelti tattici, dallo condizioni locali, unilateralmente considerato, d'ogni speciale J\landamento. Come si svolgesse, in ripetuti interminabili Congressi, dominati dal prevalere delle teYi predilette di tendenza, ' anzichè da alti e superiori iuteres,i proletari, quel com- 1>lessoperiodo di Yita, non è qui il luogo di dire. Basti notare che il Consiglio l'ro,·incialo non fu effi– c.teemente conquistato mai i o cbe, quanto alla campa– ;;na conLro una Democrazia sedicente socialistoide o confusionaria, essa, se trovò assenzienti le Leghe - le quali attin/.{evauo il loro orientamento agli esperimenti pratici del couffitto d 1 interessi - avn:t invece tiepidi oi;servatori o addirittura aperti contraddittori in (luci Ci.-coli Socialisti, elle più si andavano ammantando di rivoluzionarismo. 1<:ra,oltro il 11omi11alismo che li spiugova <\ ::iimpatir.– z~ro per le t)a.rvouze, senzn sostanza, di un sociali.stoi– dismo d<:clamatore o demagogo 1 ora la voce del l)'m1yue che chiamava i Circoletti, eapoggiati da UoUegai di ,•il• laggio e d:~ spostati di paese, a fraternizzaro con quella Democrazia parolaia di marca equiyoca. Oli esponenti di detta Democrazifi 1 gioc,mdo sull'enorme malinto::10cho oscurava e conroudcva le coso, o ::ipo-

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